ALTROCHE’ ALLENTAMENTO, LE RESTRIZIONI SI FANNO PIU’ STRINGENTI DURANTE LE FESTE

Chi si aspettava un allentamento delle restrizione nel periodo natalizio è rimasto deluso. Anzi le misure già in vigore saranno ulteriormente rafforzate, lo ha specificato il ministro della Salute Roberto Speranza in audizione in Senato. Nulla di definitivo ancora, nel senso che non c’è ancora alcun decreto, ma la via sembra essere ampiamente segnata.

Il “liberi tutti” di agostana memoria è ben lontano, meglio così. C’è da dire però che il ministro non ha sciolto tutti i dubbi, ad esempio sul rientro nei luoghi di residenza, sull’apertura di bar e ristoranti fino alle 18, sulla quarantena per chi rientra dall’estero, sull’apertura o meno degli hotel nelle località sciistiche. Su tutto questo non c’è ancora nulla di confermato.

Confermata invece l’intenzione di evitare assembramenti e per questo “saranno disincentivati gli spostamenti internazionali, limitati quelli tra le regioni e nei giorni di festa anche gli spostamenti tra i comuni. Bisogna limitare il più possibile i contatti tra persone”. Un impegno necessario da affrontare “con massima serietà se non vogliamo nuove chiusure a gennaio. Per le feste le limitazioni previste dovranno essere rafforzate anche nel quadro di un coordinamento europeo”. La tendenza in discesa dell’indice Rt conferma l’intenzione di proseguire con le limitazione per evitare che la curva dei contagi si riprenda.

Nessun allentamento insomma, anzi il forte invito (per ora non divieto) a disincentivare anche gli spostamenti tra comuni nei giorni del 25.26 dicembre e 1 gennaio.

POLITICHE 2018: TRA I PIACENTINI ESCLUSI ECCELLENTI E NOMI INATTESI

I giochi sono fatti, o quasi, non senza lasciare frizioni e amarezza da parte di chi ha visto dissolversi la possibilità di candidarsi per le elezioni politiche. Quasi tutti i partiti hanno utilizzato praticamente l’intero tempo a disposizione per presentare i nomi di chi correrà alla prossime politiche del 4 marzo. Dalle indiscrezioni che sono trapelate nelle ultime settimane la schiera di politici piacentini in lizza per Camera e Senato era apparsa più folta di quella che in realtà si è rivelata: abbastanza certi fin da subito Paola De Micheli (Pd) e Pier Luigi Bersani (Liberi e Uguali) nel proporzionale; nel collegio uninominale alla Camera Tommaso Foti (FdI), Patrizia Calza (PD-centrosinistra), Filippo Ghigini (M5S), Francesco Cacciatore (LeU), Oreste Bocchi (Forza Nuova), Stefania Sartori (Potere al Popolo); nel collegio uninominale al Senato Pietro Pisani (Lega), Paola Gazzolo (PD-centrosinistra), Pierluigi Baronio (M5S), Alessandro Ghisoni (LeU), Pietro Zoncati (Forza Nuova), Roberta Marchelli (Potere al Popolo).

Non sono mancati i delusi soprattutto in casa Forza Italia che non ha alcun piacentino, ma anche nella Lega dove Cavalli, Polledri e Stragliati erano dati per favoriti. Nel Movimento 5 Stelle nessuna possibilità né per Andrea Gabbiani né per Mirta Quagliaroli; nel Pd grande escluso Roberto Reggi che sulla pagina Facebook ha scritto di avere rinunciato “per servire lo Stato”.  Anche Massimo Trespidi ha dichiarato di aver rinunciato alla proposta di candidarsi in Noi per l’Italia per dedicarsi al gruppo Liberi; è stato invece candidato Romano Tribi al secondo posto del collegio proporzionale del Senato.

 

GRASSO:”OCCORRE SUBITO UNA RIFORMA GLOBALE DELLA GIUSTIZIA”

“E’ venuto il momento di una riforma della giustizia globale, che guardi alle nuove tecnologie da offrire ai magistrati” e’ l’auspicio del Presidente del Senato Pietro Grasso a Piacenza per la terza giornata del Festival del Diritto. “Il processo e’ una corsa ad ostacoli – ha detto- che può rallentare da un momento all’altro. Bisogna dire basta ad una giustizia di classe e ridurre la prescrizione . La prima cosa – continua -e’ ridurre la durata dei processi, quelli civili durano tre volte di più rispetto ai paesi europei”. Criminalità organizzata e corruzione pesano gravemente sulla realtà italiana. Come fare a sconfiggerle? “E’ molto difficile – ha risposto il presidente del Senato – oggi la corruzione non è più uno scambio bilaterale, ma si è creata una rete di affari per cui il pubblico amministratore fa un favore e la ricompensa viene da un terzo. Questo crea un corto circuito pericolosissimo”.