IL PD DI BONACCINI “UN PARTITO DI SINISTRA PROGRESSISTA E RIFORMISTA”

Un partito di sinistra al cui interno abitino progressisti e riformisti. Eccolo il Pd che vuole riportare in vita Stefano Bonaccini.  In estrema sintesi l’essenza della mozione Energia Popolare che sostiene la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico. A Piacenza per la sua campagna elettorale che sta toccando tutta l’Italia, gli manca solo la valle d’Aosta, Bonaccini da l’impressione si sentirsi a casa, accanto a lui la sindaca Tarasconi e il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla.

BONACCINI IN CAMPO PER GUIDARE IL PD. SARA’ SFIDA CON SCHLEIN?

Bonaccini ci sarà. Anche perché a tirare troppo poi la corda si spezza. Il suo nome era nell’aria da tempo e solo ieri, al circolo di Campogalliano, ha annunciato pubblicamente di candidarsi alla guida del PD.
Governatore della regione Emilia Romagna dal 2009 al 2015, ora al suo secondo mandato, si misurerà prima con il voto dei tesserati poi, se risulterà tra i primi due candidati più votati, parteciperà alle primarie del 19 febbraio.

In tanti giurano che la sua avversaria potrebbe essere proprio Elly Schlein, ex vice di Bonaccini per due anni in regione. “Se si candiderà – ha detto il governatore – sarà una bella sfida, per ora mi fa piacere che abbia partecipato al congresso costituente”.

E nonostante entrambi si siano sempre dichiarati lontano dalle correnti, l’establishment del partito si sta dividendo, per ora sottotraccia, tra chi sostenere. Dalla parte del presidente dell’Emilia Romagna ci sarebbero per lo più gli amministratori locali, sindaci, presidenti di regione (quelle poche rimaste al centro sinistra), in pratica i quadri intermedi del partito.

Con Schlein gli esponenti più giovani del partito ma non solo, perché ci sarebbe anche nomi non di poco conto come Franceschini e Zingaretti.

Già in corsa da oltre un mese Paola De Micheli, ex ministro alle Infrastrutture, che ha più volte ribadito la necessità di un PD nuovo e forte, vicino ai bisogni delle persone.

DALLA REGIONE 12 MILIONI E MEZZO DI EURO PER PIACENZA

Sono 12,5 milioni di euro le risorse messe a disposizione dalla regione Emilia Romagna per Piacenza, un vero e proprio Piano straordinario di investimenti per aiutare una delle città più duramente colpite dalla pandemia del Coronavirus.

Con questi fondi sarà possibile finanziare progetti in settori strategici quali quelli della mobilità sostenibile, delle infrastrutture, della riqualificazione urbana e degli edifici pubblici.

Si tratta dello strumento che la giunta regionale ha condiviso con i sindaci dei territori della provincia di Piacenza, nel giorno in cui il presidente Bonaccini e i suoi assessori hanno visitato tutto il territorio toccando più tappe: Fiorenzuola, Castel San Giovanni, Travo, Bobbio e Rivalta.

Insieme al sindaco Barbieri, Bonaccini ha visitato l’ex ospedale militare che Comune, Provincia e Regione puntano a restituire alla comunità, d’intesa col ministero della Difesa.

E proprio in questi giorni è in corso tra Regione Emilia Romagna e Ministero della Salute un confronto per dare corso all’impegno assunto dal ministro Roberto Speranza nella sua recente visita a Piacenza: uno stanziamento ulteriore di 20 milioni di euro per investimenti nella rete ospedaliera piacentina, attraverso i quali la Regione potrà aggiornare il proprio programma a favore della rete territoriale della provincia di Piacenza

PER PIACENZA PROROGA DELLE MISURE RESTRITTIVE FINO AL 3 MAGGIO

A Piacenza, così come a Rimini e Medicina, restano le misure restrittive. Da martedì insomma non cambierà nulla: resteranno chiuse librerie, cartolerie , negozi per bambini, le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone. Consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione, così come sancito dal Governo per tutto il territorio nazionale.

Con l’avvicinarsi di due festività nazionali –25 aprile e 1^ maggio – nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse (a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante), si è decisa la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali. Il nuovo atto regionale prevede infatti che nelle giornate festive e prefestive all’interno dei centri commerciali e delle medie e grandi strutture è consentita la vendita limitatamente a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita di generi alimentari, di prodotti per l’igiene personale, la pulizia e l’igiene della casa, gli articoli di cartoleria, le sole attività alle quali può essere consentito l’accesso.  La prima domenica di apertura sarà il 19 aprile, visto che fino a lunedì 13 resta in vigore l’ordinanza che prevede la sospensione.

L’ordinanza regionale conferma le misure già in vigore, a partire dal divieto di jogging o passeggiate

BONACCINI: “LE RESTRIZIONI PROSEGUIRANNO”. E L’EMILIA ROMAGNA PENSA AL DOPO EMERGENZA

Le restrizioni resteranno ancora, almeno fino a Pasqua. E meno male, verrebbe da dire, dato che la catena dei decessi purtroppo non si ferma. Sta calando invece, vistosamente, quella dei contagi. Ed è proprio per questo che le misure di restrizione proseguiranno anche per le prossime settimane, almeno due. LO ha confermato il presidente della regione Stefano Bonaccini intervenuto su Facebook nel corso della conferenza del pomeriggio dalla pagina della regione.

“La curva sta decelerando e speriamo che presto cominci a calare. Finora abbiamo giocato in difesa, ora andiamo all’attacco con i medici casa per casa, tamponi in auto. Ma occorre proseguire perché non è ancora vinta. Ringraziamo i sanitari, ma anche gli addetti ai supermercati, chi lavora in tutti i  servizi essenziali”.

“Ma non ci sarà ripresa economica se prima non si arriverà alla tutela della salute, che per noi per la priorità” ha specificato Bonaccini annunciando le principali misure del dopo – emergenza. “A breve si costituirà un gruppo di lavoro per affiancare l’amministrazione e le parti sociali per pensare al domani, ovvero a quelle misure di contenimento che non precludono quanto fatto finora”. In sostanza bisognerà pensare al futuro senza vanificare i sacrifici fino qui fatti.

La giunta regionale ha stanziato 25 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga, più altri 110 milioni; fondi per la facilità d accesso al credito; risorse ai comuni per la spesa sociale ed educativa; 5 milioni per la scuola a distanza.

“Ci aspettiamo che il Governo aggiunga altro denaro a quello stanziato finora – ha concluso – così come l’Europa deve fare di più, un’Europa così non serve a nulla e lo dico da europeista convinto. Continuiamo a lavorare insieme e anche questa volta l’Emilia Romagna ne uscirà vincitrice”

BONACCINI: “DOMANI SAREMO DAL PREMIER PER CHIEDERE MISURE SPECIALI”

Massima disponibilità ai sindaci del territorio piacentino da parte della regione che si trova davanti ad una sfida nuova e senza precedenti, quella del contrasto al Coronavirus. Contrastare l’emergenza sanitaria è l’obiettivo principale della regione confermato dal presidente stefano bonaccini che oggi ha incontrato in videoconferenza i sindaci del territorio piacentino e poi i giornalisti.

 

 

[videojs mp4=”https://www.zerocinque23.com/SERVIZI/A2019/bonacciniprefettura.mp4″ poster=”https://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2020/03/bonaccini-pref.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”vjs-fluid” controls=”true”muted=”false”] [/videojs]

REGIONALI: BONACCINI CONFERMATO PRESIDENTE. PIACENZA INVECE VOTA LEGA

L’Emilia Romagna ha deciso di non cambiare, di non “liberarsi” per dirla alla leghista, di non “legarsi” per dirla utilizzando lo slogan del movimento delle Sardine. Il presidente uscente Stefano Bonaccini è stato riconfermato con il 51,41% contro Lucia Borgonzoni candidata del centro destra ferma al 43,66%.
Un risultato finale lontano dal testa a testa su cui il centro destra aveva puntato negli ultimi giorni di campagna elettorale e come i sondaggi parevano, in effetti, confermare. Dati che hanno sperare fino all’ultimo la Lega di espugnare la regione governata dalla sinistra da cinquant’anni. Così non è stato, ed ora si impone una riflessione. Gli emiliano romagnoli hanno, evidentemente premiato il buon governo, hanno votato basandosi sui dati, sui risultati ottenuti, hanno cioè  mantenuto il voto sul piano locale e non nazionale come il leader della Lega Salvini ha fatto in questa lunga campagna elettorale. Le elezioni regionali potevano essere un test per le elezioni nazionali? Se così fosse il test avrebbe un risultato sfavorevole per il centro destra.
Il PD si conferma il primo partito in regione con il 34% dei voti, la Lega poco distante al 32%, il Movimento 5 Stelle invece è crollato al 3,4%, il vero sconfitto di queste elezioni. Un risultato così deludente avrà ricadute di pese sul governo nazionale o, detto in altre parole, il PD si farà forte del risultato ottenuto sulle future decisioni?
Un altro capitolo merita il discorso locale: Piacenza si conferma ancora, come era accaduto per le elezioni Europee del 2019, roccaforte della Lega, primo partito con il 44% dei voti, il PD si ferma al 24%, M5S 3,37%, Forza Italia 2,7%, mentre Fratelli d’Italia arriva al 13,7% dei consensi.
La candidata del centro destra Lucia Borgonzoni conquista 45 comuni su 46 con numeri importanti; l’unico comune dove il PD è il primo partito è Cerignale, il cui sindaco Massimo Castelli era candidato nella lista Emilia Romagna Coraggiosa a sostegno di Stefano Bonaccini.
Tra i candidati piacentini ricord di preferenze per il leghista Matto Rancan con 9272 voti, Valentina Stragliati 3984 e Giancarlo Tagliaferri con 3661. Per il centro sinistra Katia Tarasconi incassa 6117 preferenze. Risultati che determinano, le loro, l’ingresso nell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. 

BONACCINI: “QUELLO DI DOMENICA NON SARA’ UN VOTO POLITICO”

“Quello di domenica non sarà un voto politico, ma sui contenuti e su ciò che abbiamo fatto in questi cinque anni”. Così il presidente Stefano Bonaccini accolto dai sostenitori all’auditorium Sant’Ilario. Circa 400 persone ad accoglierlo.

[videojs mp4=”https://www.zerocinque23.com/SERVIZI/A2019/bonacciniregionali.mp4″ poster=”https://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2020/01/BONACCINI.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”vjs-fluid” controls=”true”muted=”false”] [/videojs]

ERRANI: “LA DESTRA E’ CHIUSURA, INVECE CI VUOLE FUTURO”

“La destra è chiusura, invece quello che occorre è coraggio e futuro”. Così l’ex governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani a Piacenza a sostegno dei candidati della lista Emilia Romagna Coraggiosa per Stefano Bonaccini presidente. 

L’auspicio di Errani è che il voto del 26 gennaio sia un voto nel merito dei risultati raggiunti e non un voto politico. 

[videojs mp4=”https://www.zerocinque23.com/SERVIZI/A2019/errani.mp4″ poster=”https://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2020/01/errani.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”vjs-fluid” controls=”true”muted=”false”] [/videojs]

BONACCINI – BORGONZONI IL DUELLO IN TV ALL’INSEGNA DEL FAIR PLAY

Il primo match va in scena nel salotto di Bianca Berlinguer, su Rai3  a #cartabianca. Stefano Bonaccini, governatore uscente dell’Emilia Romagna, e Lucia Borgonzoni, portacolori della Lega di Salvini in rappresentanza del centro destra, hanno sostenuto il primo confronto in diretta tv in vista del voto regionale del 26 gennaio.

Un duello che all’insegna del fair play attento, soprattutto nelle prime battute, a studiare l’avversario più che ad affondare il colpo. Modenese lui, bolognese lei,  profondamente diversi nel modo di comunicare cosa ognuno intenda per “buon governo della Regione”; Bonaccini snocciola dati a tutto andare, forte dei risultati ottenuti negli anni di governo, Borgonzoni incalza all’insegna del “c’è ancora da lavorare per eliminare le zone d’ombra”. Il ring si scalda sul tema della sanità: per Bonaccini “la sanità emiliana è una delle migliori al mondo, è riconosciuto ovunque, certo non bisogna sedersi né accontentarsi”. Quindi quali sarebbero le “ombre”? Borgonzoni mostra un faldone di segnalazioni di cittadini su inadempienze proprio in ambito sanitario e incalza: “sarà anche vero, ma per avere questi dati favorevoli si fanno dei trucchetti, come conteggiare le visite smistate a 60 km facendole passare per vicine a casa”. Questo è l’unico momento in cui la replica di Bonaccini è piccata “trucchetti lo vada a dire a qualcun’altro, non mi piace che si dica così, la sanità dell’Emilia è un’eccellenza e la difenderò sempre”. E se si dovesse far curare Lucia Borgonzoni dove andrebbe, domanda la conduttrice? “certamente in un ospedale vicino a casa” ammette.

Sul tema delle alleanza in vista del voto Berlinguer incalza i candidati prima con il mancato, per ora, appoggio di Giorgia Meloni a Borgonzoni, poi con il ruolo del M5S nei confronti del presidente Bonaccini replicando così lo schema nazionale. “Con i dirigenti nazionali e regionali di Fratelli d’Italia e Forza Italia c’è massima sintonia” ha assicurato Lucia Borgonzoni; “i 5 stelle devono decidere in autonomia cosa fare” ha risposto Bonaccini “assumersi la responsabilità di governare la regione Emilia Romagna insieme al centro sinistra nel caso di vittoria, oppure no. Sarà solo una loro decisione”.

In chiusura di intervista i dati del sondaggio proposti dalla trasmissione: la fiducia in Bonaccini pare molto più alta così come le intenzioni di voto che lo vedrebbero in vantaggio. Ma, si sa, i sondaggi lasciano il tempo che trovano. Grandi sorrisi da parte di Borgonzoni che appare soddisfatta della performance televisiva, chiude con “così Bonaccini la smetterà di dire che sono muta e non parlante”. Lui ribatte “non mi permetterei mai”.

Stretta di mano e di nuovo in pista per proseguire la campagna elettorale.