TARI: RINCARO PIU’ BASSO IN REGIONE. BONGIORNI “UN OTTIMO RISULTATO”.

L’aumento in bolletta per il 2024 sarà, in media, dello 0.38% che in termini di costi si traduce in 0,3 centesimi per le famiglie composte da una sola persona, 51 centesimi per due persone, 63 centesimi per tre, 69 centesimi per quattro, 1,09 euro per cinque, 1,36 euro per sei persone.

Stiamo parlando dell’aumento della TARI, tassa sui rifiuti, che ieri è stata discussa in consiglio comunale. Una variazione, che l’assessore Matteo Bongiorni, ha definito “un ottimo risultato rispetto ad altri comuni capoluoghi” frutto di una complessa concertazione tra enti locali, Atersir e Arera.

La Tari porta nella casse del Comune un gettito di 21milioni 370 mila euro per coprire il servizio raccolta rifiuti. Il servizio ha un costo di 437 mila euro.

Rispetto agli aumenti, c’è da aggiungere 1.60 euro a utenza imposto da Arera e un 5% di addizionale di addizionale provinciale, che comportano un aumento generale dell’1,46% della tassa.

RABUFFI SUL BRACCIO DI FERRO IN CONSIGLIO COMUNALE: “UNA BRUTTA PAGINA DI POLITICA”

“E’ stata una bruttissima pagina di politica, un braccio di ferro inutile, a rimetterci sono i cittadini”. Così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce l’ultima seduta di consiglio comunale che si è protratta fino a mezzanotte. All’ordine del giorno la modifica del regolamento della Tari, la tariffa dei rifiuti. Dei 48 emendamenti presentati dall’opposizione, nessuno è stato approvato. Ecco come è andata.

RIFIUTI, DIMINUISCONO MA LA TARIFFA E’ PIU’ ALTA

Rifiuti, ma quanto ci costate? Secondo uno studio della Cgia di Mestre, le tasse sono salite del 25% tra il 2010 e il 2015, nonostante le famiglie producano una minore quantità di rifiuti. Ad esempio, una famiglia composta da 4 persone che vive in una casa di 120 metro quadrati ha subito un aumento di 75 euro. E’andata ancora peggio per le attività economiche. Una famiglia di 3 componenti che vive in un appartamento di 100 metri quadrati invece ha invece subito un aumento del 23,5% (+57 euro). Nel 2015 dovrà versare quasi 300 euro. Un nucleo di 3 persone che risiede in un’abitazione da 80 mq, invece, ha dovuto pagare il 18,2% in più (+35 euro). In questo caso, l’importo complessivo che dovrà pagare per i rifiuti sarà pari a poco più di 227 euro. Questi dati sono stati ottenuti dopo ever preso in esame le tariffe sui rifiuti applicate alle famiglie e alle imprese nei principali capoluoghi di regione. A Piacenza, secondo le tabelle delle tariffe delle utenze domestiche pubblicate sul sito del Comune, un nucleo familiare composto da 3 persone ha una quota fissa di 1,123417 Euro/m2 e una quota variabile di  129,625310 euro/utenza. Prima era la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), poi è diventata Tia (Tariffa di igiene ambientale), nel 2013 Tares  (Tassa sui rifiuti e servizi), fino al 2014 quando ha lasciato il posto alla Tari (Tassa sui rifiuti) secondo cui si è voluta sancire la corrispondenza tra la quantità di rifiuti prodotti e l’ammontare della tassa. Con la Tari il costo del servizio in capo all’azienda che raccoglie rifiuti deve essere coperto interamente dagli utenti, attraverso, appunto, il pagamento della tassa. Qui sta il nodo: nonostante la quantità di rifiuti prodotta sia diminuita, i costi per le aziende che gestiscono la raccolta ci sono comunque, e a coprirli ci pensano i cittadini pagando le tasse. Per porre un freno a questa situazione, nella Legge di Stabilità ha ancorato dal 2016 la determinazione delle tariffe ai fabbisogni standard. Così, dall’anno prossimo, la tassa sui rifiuti dovrebbe diminuire.

rifiuti raccolta