Un bando da 25 milioni di euro per la gestione integrata, della durata di 25 anni, di Palazzo Gotico, IAT e del bar ristorante di Piazza Cavalli; è stato al centro del dibattito in consiglio comunale sulla variazione di bilancio.
“25 anni di concessione, per oltre 20 milioni di euro di valore, iva esclusa, per la gestione integrata di attività così differenti tra loro, significano 516 mila euro all’anno che il concessionario dovrebbe versare al comune” ha fatto i calcoli il consigliere di ApP Luigi Rabuffi. “Da considerare che oggi il gestore del Barino versa 40 mila euro di affitto all’amministrazione, una bella differenza”, fa notare il consigliere. “Mai vista una durata di 25 anni, ma come si fa ad impegnare praticamente 5 amministrazioni!!” domanda, non senza sorpresa, il consigliere della civica Barbieri Liberi Massimo Trespidi.
Oltre al voto contrario del centro destra e di Alternativa per Piacenza, la variazione ha incassato pure nella maggioranza una voce fuori dal coro che, al momento del voto, ha deciso di non partecipare, Stefano Perrucci. Da registrare anche l’assenza, tra i banchi della maggioranza, del consigliere PD Sergio Ferri.
Strenua la difesa dell’operazione da parte della consigliera Paola De Micheli che ha giustificato la lunghezza della concessione, non legata a un vezzo dell’amministrazione”, ma a una questione di appetibilità.
La sindaca Tarasconi ha sottolineato che “non c’è alcun intento di far passare qualcosa sotto l’uscio. I soldi che il Comune mette a disposizione sono quelli per lo IAT, che va migliorato. Ammetto – ha detto – che abbiamo sbagliato a comunicare”, riferendosi al fatto che nessuno in commissione, né nelle riunioni di maggioranza, ha reso edotti i consiglieri di questa operazione
Il consigliere Trespidi ha sottolineato come, in questa manovra, restino nel cassetto 3,4 milioni di euro non applicabili, che andranno cioè a ingrossare l’avanzo del prossimo anno, sollevando il dubbio che il tesoretto serva per le cause legali legate a piazza Cittadella, di cui non si fa accenno nella variazione.
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