RENZI: “EMILIANI PERSONE STRAORDINARIE”. CONFERMATO LO STATO DI EMERGENZA

È arrivato in auto blu poco prima delle 16.30 dopo aver sorvolato i luoghi colpiti dall’alluvione. Poi il Premier Matteo Renzi ha fatto tappa in Prefettura per un incontro con i sindaci dei comuni devastati dalle esondazioni del Nure e del Trebbia. Un incontro, della durata di un’ora scarsa, in cui Renzi ha confermato che il Governo dichiarerà lo stato di emergenza. “Gli emiliani sono persone straordinarie, maquesto non può essere un elemento di autoassoluzione da parte del Governo che farà la sua parte – ha detto -. Si è trattato di un evento straordinario che, secondo gli esperti, si ripete ogni 500 anni”. “Questo però – ribadisce – non ci deve assolvere dall’aver maggior cura dei nostri corsi d’acqua e del nostro territorio. Il Governo nelle prossime ore dichiarerà lo stato d’emergenza, giusto il tempo necessario per completare alcune verifiche tecniche. Il Governo farà la sua parte come in Veneto, ad esempio concedendo una deroga dal patto di stabilità per i Comuni colpiti. La mia è una presenza di solidarietà, di vicinanza, ma sono anche nelle condizioni di dimostrare che porteremo aiuti concreti. Lasciatemi dire che questo territorio è fatto di persone straordinarie e capaci in grado di affrontare al meglio questa situazione”. Non si sa ancora quale sarà l’impegno economico del governo perchè le stime dei danni sono ancora da quantificare, ma è stato comunque annunciato lo sblocco del patto di stabilità per i sindaci dei comuni alluvionati e il rinvio delle tasse per le imprese danneggiate. Le uniche cifre certe, per ora, sono quelli stanziate dalla regione, da 2 a 5 milioni di euro per rispondere alle prime emergenze.

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LEGAMBIENTE SU ALLUVIONE: LA PREVENZIONE DIVENTI UNA PRIORITÀ ASSOLUTA

Prevenzione, manutenzione del territorio e sicurezza idraulica: sono le priorità che Legambiente sottolinea dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio mezza provincia.

Ecco il testo della nota

Di fronte alla gravità di quanto accaduto in val Trebbia e Val Nure, alle vite drammaticamente spezzate e ai danni materiali subiti dalle attività imprenditoriali di due intere vallate non si può che condividere il pensiero del presidente dell’ordine dei Geologi della nostra regione che, in un comunicato martedi, ha usato, senza mezzi termini, il linguaggio della verità, senza cercare, aggiungiamo noi, incredibili quanto inutili capri espiatori, come ad esempio verdi ed ambientalisti accusati paradossalmente di impedire la pulizia dei fiumi dall’eccesso di alberi e ghiaia. Una scomoda verità quella che riguarda decenni di scorretta gestione del territorio da parte di generazioni di amministratori nazionali e locali, refrattari a qualunque azione che avesse a che fare con il concetto di prevenzione ed ordinaria manutenzione del territorio, ma ben più prodighi a rilasciare autorizzazioni in fascia fluviale. Quegli stessi amministratori sempre pronti a chiedere risarcimenti a pioggia sulle emergenze determinate dal dissesto da essi stessi provocato.
Non è più tempo di parole e interventi emergenziali ma di fatti perche d’ora in poi l’agenda non la daranno più i piani dei Comuni o della Regione ma i fenomeni metereologici prodotti dai cambiamenti climatici, come quello accaduto domenica notte, le valanghe d’acqua che dobbiamo prepararci a gestire sul nostro territorio reso fragile da decenni di errori e di irresponsabilità. E’ un tema complesso quello del dissesto, non liquidabile in poche battute, ma vogliamo provare a dare il nostro contributo, perche la conta assurda delle vittime e dei danni materiali si fermi qui
Tre sono le concause, strettamente congiunte che hanno determinato questo disastro, le stesse in tutta Italia: i cambiamenti climatici in corso che hanno variato fortemente il regime delle piogge con precipitazioni di intensità devastante che producono vere e proprie valanghe di acqua; una gestione dissennata degli ambiti fluviali, sempre più canalizzati e con velocità della corrente sempre maggiore e più impattante, contro sponde sempre meno mantenute e correttamente gestite; abbandono del territorio di montagna che significa anche abbandono della gestione del deflusso ordinato delle acque.
La legna che a seguito di questi eventi il fiume si trascina nella sua inarrestabile corsa è solo un effetto e non una causa!
Non è più tempo di emergenze nè di polemiche sterili ma di promuovere da subito e tutti insieme, abbandonando contrapposizioni inutili, un diverso approccio alla gestione del territorio dove ognuno si assuma le proprie responsabilità, agisca conoscendo le dinamiche fluviali e del territorio di montagna in una ottica di pianificazione di bacino. Un’ottima occasione è il Progetto di Piano di gestione del rischio di alluvioni del Distretto idrografico del fiume Po, attualmente in fase di osservazioni. Sarebbe ora che le azioni previste da tale Piano fossero ben fatte conoscere ai Sindaci e che fossero finalmente attuate e non lasciate solo scritte sulla carte o chiuse in un cassetto.
Sarebbe anche ora verificare anche le responsabilità di chi avrebbe potuto o dovuto intervenire e si è invece astenuto, o scegliendo di dirottare le risorse pubbliche verso interventi di maggiore visibilità e di ritorno di immagine o scegliendo di chiudere entrambi gli occhi autorizzando opere inconciliabili con le norme e con il buonsenso.
A fronte di eventi atmosferici incontrollabili, e mai visti prima, occorrerà abituarsi all’idea di ridestinare al fiume gli spazi cementificati e occupati da anni di scorretta pianificazione nelle aree di fondovalle e di ripensare al contempo ad un sostegno vero e sostenibile del territorio della montagna e della sua popolazione residua che nonostante tutto resiste.
In un’ottica di questo genere vanno assolutamente ripensati gli spazi destinati a campeggi, campi sportivi, strade e costruzioni civili o produttive realizzate in alveo o in fascia di esondazione. Dovranno essere delocalizzati in ambiti più sicuri o, laddove è possibile e sostenibile, protetti da interventi di regimazione pensati per durare e non per essere ripetuti ogni due o tre anni, a tutto vantaggio delle imprese amiche ma danno delle tasche dei contribuenti.
Contro chi ci accusa di impedire di scavare gli alvei, di impedire la rimozione della legna, di contrastare le regimazioni con massicciate di cemento non abbiamo più fiato ed energia per rispondere. Rimandiamo a chi è davvero interessato alla sterminata documentazione prodotta dalle autorità scientifiche e dagli esperti del settore, che ci onoriamo di sostenere da decenni.
Da ora in avanti, la parola d’ordine dovrà diventare prevenzione, manutenzione del territorio e sicurezza idraulica; in pianura lo stop al consumo di suolo e alla cementificazione indiscriminata ed in montagna sostegno economico ai presidi sul territorio
Occorre altresì ripensare ai sistemi di allerta, alle procedure di rilascio dalle dighe, al sistema di protezione civile, al coordinamento tra amministrazioni e non meno importante, all’educazione alla gestione del rischio perchè le persone devono essere messe in condizione di sapere come comportarsi di fronte alle emergenze. La prevenzione deve diventare un abito culturale, prima ancora che un obbligo o un comodo alibi per la gestione delle emergenze.

bettola strada crollata

COLDIRETTI, ALLUVIONE: DANNI PER 4,7 MILIONI DI EURO

Ammontano a 4,7 milioni di euro i danni alle aziende agricole dell’alta Val Nure gravemente colpita dai fenomeni alluvionali dei giorni scorsi. Ad annunciarlo è Coldiretti Piacenza nel precisare che questo importo è destinato salire in quanto molti imprenditori agricoli si trovano ancora in una situazione di isolamento telefonico e di viabilità e non hanno ancora avuto modo di comunicare l’esatta entità dei danni. Si tratta di stalle allegate, campi scavati dall’acqua, pollai spazzati dalla furia del fiume, pozzi e fontane danneggiate e non più utilizzabili per il consumo domestico e per l’abbeveraggio degli animali, canali e strade interpoderali gravemente compromesse. Un danno diretto stimato per oltre 3,5 milioni di euro che si vanno a sommare a circa 1,2 milioni di euro di danni alle strutture aziendali. Non immediatamente quantificabili – fa sapere Coldiretti Piacenza – sono invece i danni indiretti legati alla viabilità ordinaria gravemente compromessa da frane e cedimenti. Quotidianamente, infatti sia sulle strade principali che su quelle secondarie, viaggiano circa 100 quintali di latte prodotti dalle stalle della montagna e migliaia di quintali di legname oltre al rifornimento di carburante e all’approvvigionamento di mangimi e foraggi per il bestiame. Particolare preoccupazione – continua Coldiretti – per la stabilità della cosiddetta “strada vecchia”, utilizzata ora come unico collegamento diretto per l’alta Valnure. “La strada, afferma Riccardo Piras, segretario di zona di Bettola, non sopporta da diversi anni il traffico ordinario e presenta movimenti franosi. La sicurezza potrebbe essere messa ulteriormente alla prova dal passaggio dei mezzi. Se anche questo collegamento dovesse presentare nei prossimi giorni cedimenti rischiamo di rimanere isolati.” “In questo momento, prosegue Piras, gli agricoltori della montagna insieme ad alcuni imprenditori di Coldiretti Giovani Impresa di tutta la provincia stanno coadiuvando le azioni di ripristino nel comune di Farini.”

anatre affogate alluvionegalline affogate alluvioneimprenditori agricoli al lavoro alluvione

DEVASTAZIONE E IMPOTENZA NEL DOPO ALLUVIONE

Disperazione e devastazione, ma nello stesso tempo anche tanta voglia di ricominciare. Lo si legge negli occhi della gente di chi da tre giorni vive nel fango nel disperato tentativo di riportare un sottile velo di normalità nella propria vita. Ma non è facile: non è facile perchè da qualunque parte ci si volti nulla è più come prima. Ovunque si vedono fango e melma, ogni luogo è pervaso da quell’odore stantio di terra bagnata che difficilmente se ne andrà. Le braccia spalano, ma non appena si finisce di pulire un angolo di cantina o garage, il fango trabocca dal lato opposto. Roncaglia è una frazione in ginocchio; a due giorni dal disastro la situazione è ancora molto critica, in alcune abitazioni manca addirittura l’energia elettrica. Da oggi è operativo il punto informativo allestito dal Comune di Piacenza per fornire chiarimenti e assistenza ai residenti nella frazione. All’altezza di Voltone Decca è stata collocata una casetta in legno dove un addetto dell’Amministrazione sarà presente ogni giorno dalle 8 alle 18, rispondendo al seguente numero telefonico di riferimento: 334-8864268Anche un operatore di Iren sarà presente sul posto, dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17, il sabato e la domenica dalle 8.30 alle 12.30. Per il momento, il punto informativo sarà in funzione fino a mercoledì 23 settembre, dopo di che si valuteranno le esigenze contingenti. La priorità ora è far fronte all’emergenza, cercare di riportare normalità nella devastazione. Siamo d’accordo. Ma prima o poi sarà si comincerà a parlare anche di responsabilità. Anzi qualche cittadino lo ha già fatto anche ai nostri microfoni. Anche da fonti istituzionali sembrerebbe ci siano stati intoppi e ritardi sulla comunicazione dello stato d’allerta. La situazione forse non sarebbe cambiata considerata l’eccezionale quantità di acqua scesa in poche ore, ma probabilmente le conseguenze sarebbero state meno devastanti.

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L’APPELLO DEI CITTADINI ALLUVIONATI: “NON LASCIATECI SOLI”

A tre giorni dall’alluvione la situazione in val Nure e val Trebbia è ancora molto critica. Dagli stessi cittadini delle zone più colpite, Farini e Ferriere in alta val Nure, arriva un appello accorato di aiuto. Alcune frazioni sono completamente isolate, in altre manca l’acqua potabile e il fango copre ancora ogni cosa. Chi può porti pale, camioncini per il carico dei detriti che la piena ha portato con sè, ruspe per la pulitura del fango.

Intanto è confermata per la giornata di domani la visita del presidente Matteo Renzi che, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, incontrerà i sindaci dei comuni più colpiti in Prefettura.

bettola alluvione 2

ALLUVIONE IL GIORNO DOPO, BETTOLA UN PAESE IN GINOCCHIO

La provinciale accartocciata su se stessa resterà una delle immagini simbolo della spaventosa alluvione che ha messo in ginocchio mezza provincia. Dove c’era una strada, oggi si snoda il Nure, seguendo, guarda caso, un percorso che appare assolutamente naturale. La provinciale per Bettola all’altezza di Recesio crollata rimarrà uno dei simboli di questo disastro impressionante. Proprio Bettola e l’alta val Nure restano le zone più colpite: strade, vie di comunicazione saltate, infrastrutture completamente distrutte, tutto ciò che animava il lungo Nure è stato spazzato via; dal nuovissimo campo giochi per bambini, ai campi da tennis inaugurati due mesi fa, dal campo da calcio alla piscina gravemente compromessa, nulla di tutto questo oggi esiste più. “Al di delle strade – ha detto il sindaco Sandro Busca – a Bettola sono state distrutte tutte le principali infrastrutture, tutti gli impianti sportivi; dal campo di calcio della BF al campo giochi per i bambini, dai campi da tennis alla piscina”. Il giorno dopo il disastro la situazione è surreale; nell’aria vola il fango ormai seccato, la strada è ricoperta di una spessa di coltre di melma. Saracinesche abbassate, i pochi negozi aperti in piazza danno una parvenza di normalità che faticherà ad arrivare. Nei comuni della val Nure e dall’alta val Trebbia c’è tanto da fare; da rimboccarsi le maniche e lavorare, come stano facendo i cittadini, la protezione civile e i tanti volontari che da ieri all’alba sono al lavoro per ripulire cantina e garage. “Siamo qui dalle 4 di ieri mattina – ci spiega un giovane volontario del Gruppo Cinofili La Lupa – stiamo ripulendo cantine e seminterrati. Lo facciamo da volontari perchè siamo animati dal buon senso, come se fossimo una famiglia dove c’è bisogno di aiuto”. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha confermato che il Premier Matteo Renzi entro la settimana visiterà i luoghi del disastro, per rendersi conto della gravità della situazione e per approvare lo stato di calamità naturale. Intanto dalla Regione è stato confermato lo stanziamento dei 2 milioni di euro per far fronte all’emergenza e dei 200 milioni già a bilancio per l’intera Emilia Romagna. “Chiederemo che vengano fatti interventi di prevenzione su torrenti e affluenti che finiscono nel Nure – spiega Busca – se non si lavora sulla prevenzione questa cose possono riaccadere”. Il presidente della Provincia Francesco Rolleri ha assicurato che la situazione verrà riportata alla normalità nel minor tempo possibile, almeno per quanto riguarda il ripristino delle condizioni di sicurezza sulle strade principali e delle reti telematiche, Bettola, Farini, Ferriere e Coli sono isolate anche dal punto di vista della comunicazioni.

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CARITAS, SOTTOSCRIZIONE PUBBLICA PER GLI ALLUVIONATI. COMUNE PIACENZA: TASSE LOCALI DILAZIONATE

Non si ha ancora una stima dei danni ma la Caritas diocesana ha lanciato una prima sottoscrizione per fronteggiare la prima emergenza. Quanti intendono sostenere i primi interventi possono utilizzare le seguenti modalità per specificando nella causale “emergenza alluvione in val Nure e val Trebbia”: versamento diretto presso i nostri uffici in Via Giordani, 21 a Piacenza dalle ore 9 alle 12 dal lunedì al venerdì; C/C bancario tramite Banca di Piacenza intestato a Fondazione Autonoma Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio. Iban: IT61 A 05156 12600 CC0000032157.

Il Comune di Piacenza, nel ringraziare tutti i volontari che in questo momento stanno aiutando le famiglie in difficoltà, sta predisponendo il dilazionamento dei termini di pagamento dei tributi locali per i cittadini alluvionati, ed è inoltre in via di definizione una raccolta fondi per la quale sono in corso contatti tra Comune e Provincia di Piacenza (e in tal senso il presidente Rolleri si è reso disponibile a coordinare il Tavolo), le organizzazioni sindacali, il mondo imprenditoriale e le associazioni di categoria, per valutare le modalità di avvio e gestione di tale iniziativa, che saranno rese note a breve. A questo proposito, l’Amministrazione invita gli organizzatori delle varie manifestazioni culturali e ricreative previste nel fine settimana ad attivare raccolte fondi da destinare allo stesso scopo. Per ragioni di opportunità e sensibilità istituzionale, sono stati sospesi gli appuntamenti a tema gastronomico “Un mare di sapori” e “In viaggio verso Expo”, in calendario venerdì sera in piazza Cavalli. Si sta considerando la possibilità di allestire un punto informativo comunale temporaneo, con persone che siano in grado di dare le necessarie risposte alle richieste dei cittadini colpiti dall’alluvione. Siamo in attesa – precisa a questo proposito l’Amministrazione comunale – del riconoscimento dello stato di emergenza per il risarcimento dei danni alle persone colpite, attraverso la presentazione di appropriata documentazione, sulla base delle indicazioni che verranno rese note quanto prima. La Giunta conferma quanto già comunicato ieri, a seguito dei danni ingenti riportati dalla farmacia di Roncaglia: i cittadini potranno avere a domicilio i medicinali necessari telefonando, 24 ore su 24, alla farmacia di via Manfredi. Inoltre, la Società Fcp sta predisponendo un container in loco per attrezzare una farmacia provvisoria, in attesa di poter riaprire al più presto la sede fissa di Roncaglia, che resta un punto fermo nella mappa delle farmacie comunali piacentine.

bettola strada crollata

ALLUVIONE, BONACCINI: “IL PREMIER RENZI PRESTO NEI LUOGHI DEL DISASTRO”

Entro la fine della settimana dovrebbe arrivare sui luoghi più dall’alluvione il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo ha annunciato il presidente della Regione Stefano Bonaccini nel corso dell’incontro che si è svolto di prima mattina in Provincia. La richiesta verrà avanzata proprio oggi a Milano Expo dove è atteso il Premier al quale parteciperà anche il presidente della Regione Emilia Romagna. La situazione è molto grave, l’alta val Nure e Trebbia sono state spazzate via da una piena mai vissuta prima a memoria d’uomo. Il presidente della Provincia Francesco Rolleri ha assicurato che la situazione verrà riportata alla normalità nel minor tempo possibile, almeno per quanto riguarda il ripristino delle condizioni di sicurezza sulle strade principali (al momento molte frazioni sono ancora isolate) e delle reti telematiche, Bettola, Farini, Ferriere e Coli sono isolate anche dal punti di vista della comunicazioni. Lo step successivo sarà la conta dei danni e la prevenzione con un’analisi dettagliata del territorio. Il Presidente Bonaccini ha confermato lo stanziamento di 2 milioni di euro per far fronte all’emergenza e di 200 milioni che la Regione aveva messo a bilancio per tutta la Regione. Al presidente Renzi verrà chiesto di proclamare lo stato di calamità naturale. Intanto i sindaci dei comuni più colpiti stanno iniziando la conta dei danni: Bettola è uno dei centri più pesantemente colpiti dalla piena del Nure. La strada provinciale di Recesio è stata letteralmente spezzata dalla forza dell’acqua, ora per arrivare in paese l’unica via è la vecchia strada provinciale che i tecnici della provincia stanno monitorando attentamente perchè dovrà sopportare un traffico pesante di camion e pullman del tutto eccezionale. Il sindaco Busca è molto preoccupato per le infrastrutture completamente distrutte sui cui l’amministrazione aveva puntato negli ultimi anni per far vivere il paese: dal campo giochi per i bambini inaugurato un anno fa, al campo da calcio, fino ai campi da tennis nuovi di zecca inaugurati due mesi fa che oggi non esistono più. Nulla di tutto questo esiste più. I tecnici della Provincia stanno valutando la condizioni dei ponti per verificare la loro transitabilità e in giornata sono attesi i tecnici della Protezione Civile nazionale per la verifica delle condizioni delle infrastrutture, gli stessi che si pronunceranno sulle stato di calamità naturale.

casa Farini

ALLUVIONE, CHIESTO LO STATO DI CALAMITA’ NATURALE

Lo stato di calamità e due milioni di euro alla Regione per far fronte all’emergenza. Si riparte da queste due richieste per rispondere al disastro che si è abbattuto sulla nostra provincia, fino a metterla letteralmente in ginocchio. Il primo parziale bilancio è già drammatico: una vittima, una guardia giurata di 55 anni il cui corpo è stato trovato sul greto del Nure a Ponte dell’Olio, case sventrate a Farini, uno dei centri dell’alta val Nure più colpiti, ponte di Bettola allagato, ponte Baberino in parte crollato, cascina allagate, Nure e Trebbia arrivati praticamente in paese, come mai prima d’ora era accaduto. Una bomba d’acqua esplosa in pochi minuti, un evento eccezionale con 330 mm di pioggia caduti in meno di 4 ore. Un evento a cui nessuno sarebbe stato preparato. Nel corso del summit in Prefettura, l’assessore Gazzolo ha confermato la richiesta alla Regione dei due milioni di euro per mettere in sicurezza i territori, le strade interrotte. La stima dei danni, pare di capire, è un’altra questione. Ma i danni non riguardano solo strade e infrastrutture pubbliche, ma anche le abitazioni; centinaia di case allagate, cascine agricole, garage impraticabili, auto distrutte. Chi dovrà rispondere per questo? E’ una domanda che, passata l’emergenza dei primi giorni, in tanti si faranno. Dall’incontro in Prefettura è emersa l’intenzione di fare una stima dei danni una volta messe in sicurezza le zone più a rischio, per poi confrontarsi nuovamente sugli interventi più urgenti.

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