SUL PALCO DI PIAZZA CAVALLI GLI ARTISTI UNITI PER PIACENZA

Saranno disponibili anche domani sera i biglietti per assistere al concerto in programma mercoledì 7 ottobre dalle 20.30 in piazza Cavalli. Sul palco, gli “Artisti uniti per Piacenza”, che si esibiranno per dare un aiuto concreto a coloro che sono stati colpiti dall’alluvione del 14 settembre scorso sul territorio locale: verrà infatti devoluto a questo scopo, tramite un conto corrente appositamente dedicato da Cariparma, l’intero ricavato dell’evento che vedrà insieme Daniele Ronda, Marco Rancati, Coro del Teatro Municipale, Link Quartet, Cani della Biscia, Mattia Cigalini & Techfood, Simone Fornasari, Paola Quagliata e Luca Garlaschelli, Paolo Codognola, Antonio Amodeo, Michael Fortunati e Sugarpie & The Candymen. Costo di ingresso, 15 euro, gratuito per i bambini fino a 12 anni purchè accompagnati da un adulto. L’invito a partecipare arriva, all’unisono, dai promotori dell’iniziativa: Comune di Piacenza, Comitato Vita in centro a Piacenza, Piacenza Music Pride, Siae, Unione Commercianti e Confesercenti (presso le cui sedi, così come in numerosi esercizi di città e provincia, sono acquistabili già da diversi giorni i biglietti), Blacklemon, Rugby Lyons, Metronotte Piacenza, Sartori Audio Video Luci, Tipolito Farnese, New Side e Fipe. Ad accompagnare la musica, saranno le immagini scattate dal giornalista Andrea Pasquali nei luoghi alluvionati, mentre la conduzione dello spettacolo sarà affidata alla giornalista Maria Vittoria Gazzola e a Maddalena Scagnelli, voce degli Enerbia.

concerto pro alluvione

DOSI: “LE ALLUVIONI CI COSTRINGONO A RISTABILIRE LE PRIORITA'”

Quello che è accaduto nelle scorse ore in costa Azzurra, riporta inevitabilmente la mente alle notte tra il 13 e 14 settembre scorsi. Esattamente tre settimane fa gran parte della provincia di Piacenza si è svegliata sotto una coltre di fango e melma difficile da pulire via. I segni dell’alluvione si portano dentro anche quando l’acqua non c’è più, ce lo insegnano le persone che, da subito, hanno incominciato a pulire cantine, case, garage e strade. Ora la palla passa alle istituzioni che devono prendersi le proprie responsabilità: lo ha fatto la Regione stanziando 5 milioni di euro per l’intero territorio, lo ha fatto il governo con lo stato di emergenza e i 10 milioni di euro. Ma i cittadini si aspettano delle risposte immediate e in tempi brevi. Il sindaco Dosi che non si è sottratto ad un aspro confronto con i residenti di Roncaglia, ha affidato a Facebook le sue riflessioni, l’indomani la terribile alluvione in Costa Azzurra, sottolineando come fenomeni come questi si verificano sempre più frequentemente, lasciando all’eccezionalità poco o nulla.

“Leggo dalle cronache dell’alluvione in Costa Azzurra che 7 dei 17 finora deceduti sono stati trovati nelle rispettive auto mentre cercavano di portarle fuori dai rispettivi garage. Non posso e non voglio trarre conclusioni, ma è inevitabile formulare qualche pensiero ad alta voce pensando a quanto è accaduto da noi lo scorso 14 settembre.
Mi sembra evidente che ormai ci troviamo di fronte a fenomeni la cui violenza non è più solo occasionale o sporadica. Potremo migliorare i sistemi di comunicazione e allarme, rinforzare gli argini e pulire greti e alvei. Abbiamo già cominciato a farlo, ma credo che dobbiamo anche constatare la nostra impotenza di fronte ad una violenza della natura che ci rende molto fragili e indifesi. Una violenza che ci costringe a stabilire delle priorità, che mettono la difesa della vita umana in prima fila anche a costo di rischiare di perdere beni e oggetti personali, per quanto importanti possano essere.
Inoltre, a livello politico e amministrativo, credo che dovremo rivedere la stessa costruzione dei nostri bilanci (a tutti i livelli di governo) prevedendo una quota significativa a favore di azioni di sostegno solidale destinate a imprese, esercizi e privati colpiti da eventi talmente feroci, da mettere in discussione la loro stessa sopravvivenza sociale.
Ci stiamo avvicinando al collo dell’imbuto: stiamo pagando una lunga sovrapposizione di errori che si sono accumulati nel corso dei decenni, e con i quali oggi dobbiamo fare i conti. In compenso, e non è poco, tiene la solidarietà. Una comunità si riconosce nei momenti più difficili e ostili. E Piacenza sta dimostrando di saper essere una comunità. Non è sufficiente, ma è un’ottima base da cui ripartire”. 

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RONCAGLIA, DISATTIVATO IL NUMERO DI EMERGENZA. ECCO I NUOVI RECAPITI

L’Amministrazione comunale informa che non sono più operativi né il numero telefonico 334-8864268, né la casella emergenza.alluvione@comune.piacenza.it, attivati dopo l’esondazione. I cittadini colpiti dall’alluvione che avessero necessità di ulteriore assistenza e informazioni, possono scrivere a protezione.civile@comune.piacenza.it o contattare il centralino telefonico del Municipio allo 0523-4921, nei seguenti orari: lunedì e giovedì dalle 8 alle 18, martedì dalle 8 alle 17, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 14. Gli operatori provvederanno a indirizzare le chiamate agli uffici di competenza.

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BONACCINI A RONCAGLIA: “SAREMO QUI OGNI GIORNO”. I RESIDENTI CHIEDONO I FATTI

Non voleva essere il giorno delle passerelle ma della reale e concreta presa visione degli interventi urgenti per mettere in sicurezza un intero territorio flagellato dall’alluvione del Nure e del Trebbia. Il presidente delle Regione Stefano Bonaccini, accompagnato dall’assessore Paola Gazzolo, dai consiglieri regionali Katia Tarasconi, Gianluigi Molinari e dal sindaco Paolo Dosi hanno ripercorso le zone sventrate dall’alluvione. Partendo da Roncaglia dove hanno incontrato i residenti che chiedono interventi urgenti e immediati, per arrivare fino a Farini passando anche per la val Trebbia. Di confermato ci sono lo stato di emergenza proclamato dal Governo con lo stanziamento di 10 milioni di euro, in meno di quindicina di giorni dall’alluvione, i 5 milioni dalla Regione che serviranno per gli interventi di somma urgenza. A questo si aggiunge lo sblocco del patto di stabilità per i comuni colpiti che potranno impiegare le risorse per gli interventi più necessari. Dal governo si attende disco verde sulla sospensione dei tributi. Oltre agli interventi sul territorio, al rifacimento e massa in sicurezza degli argini, la regione sta valutando come intervenire a favore dei privati, ad esempio pagando l’affitto a chi ha l’abitazione lesionata. “I piacentini sappiano che saremo qui ogni giorno, dobbiamo fare le cose bene e in fretta”.

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ALLUVIONE, DAL GOVERNO L’OK PER LO STATO DI EMERGENZA. SUBITO 10 MILIONI DI EURO

Il Governo ha concesso lo stato di emergenza nazionale per i territori colpiti dall’alluvione; la decisione è stata presa nel corso del consiglio di ministri. La prima tranche vede uno stanziamento di 10 milioni di euro, a cui si potrebbero aggiungere altri fondi messi a disposizione dei territori più colpiti.

“La decisione del Governo – fa notare il Sottosegretario Paola De Micheli – arriva 11 giorni dopo gli eventi che hanno colpito la Val Nure e la Val Trebbia e risponde alla richiesta formulata dalla Regione Emilia Romagna, inoltre i 10 milioni stanziati dalla Protezione Civile sono risorse importanti per gli interventi più urgenti per la messa in sicurezza del territorio. E’ l’inizio del percorso che con il premier Matteo Renzi avevamo illustrato agli amministratori locali la settimana passata nel corso della sua visita a Piacenza. In tempi rapidi – aggiunge – proseguendo nel proficuo gioco di squadra con la Regione e in collaborazione con gli enti locali, saranno approvati gli altri provvedimenti per offrire le risposte concrete ed efficaci agli interventi legati all’emergenza e alla ricostruzione”.

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ALLUVIONE, COME E’ FUNZIONATA L’ALLERTA?

Come è funzionata l’allerta nella notte tra domenica e lunedì? E più in generale come e in che modo vengono diramate le comunicazioni ai sindaci e agli organi tecnici competenti da Prefettura e Protezione Civile? Partendo dalla diga Boschi il guardiano ha l’obbligo di allertare telefonicamente la Prefettura quando il rilascio supera i 100 metri cubi di acqua. Nella fattispecie, nelle notte tra domenica 13 e lunedì 14 intorno all’ 1 la diga Boschi rilasciava già 200 metri cubi di acqua. A questo punto la Prefettura ha contattato telefonicamente i primi cittadini delle zone interessate, i soggetti tecnici competenti, tra cui Aipo, Vigili del Fuoco, Bacino Tidone e Trebbia, Carabinieri e Questura. All’1.25 della notte la diga aveva già rilasciato 600 metri cubi di acqua, una situazione assolutamente eccezionale, come mostrano i dati stessi; da 200 a 600 metri cubi in meno di mezz’ora. Contestualmente alle telefonate partite dagli uffici della Prefettura, sono stati inviati anche i relativi fax. Dalle 3 la sala operativa della Prefettura era operativa, la prima riunione con i soggetti tecnici e i carabinieri è avvenute alle 4.

Per quanto riguarda la situazione del Nure e del Trebbia, la Regione Emilia Romagna ha diramato per prima, tra le 4 e le 5 la comunicazione di allerta ai sindaci delle zone interessate e ai soggetti tecnici competenti. La modalità di comunicazione, in questo caso, è doppia, via sms e via fax. Anche la Prefettura, dopo la Protezione Civile della Regione, ha allertato sindaci e soggetti tecnici competenti con le stesse modalità.

ALLUVIONE VOLONTARI

ALLUVIONE, DALLA REGIONE LA PRIMA STIMA DEI DANNI: 88 MILIONI DI EURO

La Regione ha fatto la conta dei danni provocati dall’alluvione: 88,7 milioni di euro, una prima stima, destinata, probabilmente a crescere. Il presidente Stefano Bonaccini ha inviato al premier Renzi la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza nazionale per le province di Parma e Piacenza. La richiesta, formulata d’intesa con i presidenti delle Province e sentiti i Prefetti, riguarda l’assegnazione di adeguati mezzi e poteri straordinari per effettuare con urgenza i necessari interventi e ripristinare le normali condizioni di vita nelle province interessate. Il presidente Bonaccini ha presentato una prima stima delle spese urgenti – sulla base della ricognizione fatta dall’Agenzia regionale di Protezione civile col supporto degli Enti locali – che ammonta a 88.736.000 euro per la prima assistenza alla popolazione, il ripristino dei servizi essenziali e per interventi di somma urgenza (sulla viabilità e strutture strategiche), nonché per interventi  urgenti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei fiumi, in particolare in corrispondenza dei centri abitati, dei ponti e delle strade danneggiati. Riguardo al concorso finanziario urgente della Regione,  vanno segnalati inoltre un  milione e 500 mila euro per interventi già avviati dai servizi tecnici di bacino e circa un milione di euro di assegnazioni urgenti agli enti locali (nell’ambito dei 5 milioni di euro che la Giunta regionale ha già messo a disposizione dei territori colpiti dall’evento).Nella lettera di richiesta, Bonaccini ha ripercorso le principali criticità verificatesi durante i giorni più difficili dell’emergenza per la popolazione e le infrastrutture pubbliche e private. Il bilancio accertato è di due vittime e di un disperso. Sono rimaste isolate oltre 80 frazioni a causa dell’interruzione viaria e sono state sfollate oltre 100 persone. Si sono inoltre verificati allagamenti diffusi nei centri urbani dei fondovalle e nella città di Piacenza e, in alcuni casi fra cui i comuni di Farini e Ferriere, alcune abitazioni sono state interamente distrutte mentre risultano fortemente danneggiate la sede del Comune di Farini e la caserma dei Carabinieri. Si è registrata anche una diffusa interruzione dei servizi essenziali (elettricità, gas, acqua: oltre 4000 utenze disalimentate) e ancora in parte in fase di ripristino. Inoltre sono state interrotte strade comunali per oltre 200 km e strade provinciali per circa 340 km.

Intanto proseguono le donazione e le raccolte fondi: la Provincia di Piacenza conferma l’apertura di un conto corrente dedicato in accordo con le organizzazioni sindacali e le categorie economiche. Il conto è aperto presso Cariparma Credit Agricole con Iban: IT82H0623012601000031855130. Nella causale specificare Contributo alluvione 2015. L’associazione Piacenza Music Pride, insieme ad Unione Commercianti, Camera di Commercio, Confesercenti ed associazione Vita in Centro a Piacenza, sta organizzando un concerto il cui ricavato andrà a favore degli alluvionati. A giorno verranno resi noti i dettagli dell’iniziativa.

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DOSI: “NURE ESONDATO IN ZONE NON PREVEDIBILI”. ALLERTA SENZA ALLEGATO SULL’INTENSITA’ DELL’EVENTO

E’ stato un resoconto dettagliato quello che il sindaco Paolo Dosi ha esposto ai consiglieri. E’ evidente che qualcosa non è andato nella tempestività dell’allerta, perchè se le comunicazioni fossero state più tempestive, i danni, almeno nella frazione di Roncaglia, sarebbero stati minori. Il primo cittadino ha ricostruito la piene del Trebbia e del Nure prima che questi arrivassero in pianura. Partendo dal Trebbia “le prime telefonate informali sul rilascio della diga Boschi dalla Prefettura alla Protezione Civile comunale sono arrivate alle 4 nella notte tra domenica e lunedì – spiega il sindaco – dalle 4 alle 5.45 è avvenuta l’attivazione degli operatori comunali per transennare i tratti stradali esondabili. Alle 4.39 è scattata l’allerta con fase di allarme, alle 5.44 una nuova allerta con aggiornamento fase allarme”. L’allerta si divide in due fasi: fase 2 di preallarme e fase 3 allarme. “In queste comunicazioni – specifica Dosi – è mancato l’allegato relativo all’intensità dell’evento. Tra le 7.45 e le 8 la piena è arrivata a Case Rocco e il Trebbia ha esondato nelle aree prevedibili”. Pare di capire che nonostante nelle comunicazioni mancasse l’intensità dell’evento, il Trebbia ha esondato nelle zone prevedibili e quindi transennate. Ben diversa la situazione del Nure: “alle 4 abbiamo ricevuto le prime notizie informali della Prefettura alla Protezione Civile – spiega il primo cittadino – tra le 4 e le 5.45 sono stati attivati gli operatori nelle aree prevedibili; alle 4.49 è scattata la fase di allarme senza che venisse specificata la portata d’acqua. Tra le 7.30 e le 8 del mattino la piena è arrivata a Roncaglia, dove il Nure ha esondato nelle aree non prevedibili. Nel rapporto di ARPA Emilia Romagna viene specificato che già nei giorni precedenti erano stati previsti fenomeni temporaleschi intensi, ma in particolare sulla Liguria ” spiega il sindaco. Dalla ricostruzione fatta dall’amministrazione risulta che le fuoriuscite di acqua sono avvenute in punti dove prima d’ora non si era mai verificato nulla di simile, così come, a memoria d’uomo, non ricordano eventi atmosferici di questa portata e di questa intensità. “Dobbiamo mettere in campo contromisure che prevedano variazioni – ha concluso Dosi – anche all’esterno di quelle aree fino ad oggi monitorate, per prevedere anche l’imprevedibile “. Il nocciolo della questione sta nell’imprevedibilità dell’evento, ma in situazioni di emergenza come quella delle settimana scorsa a non reggere è il sistema. Le varie allerte che si sono susseguite sono state inviate via email, ma in condizioni delicate forse bisognerebbe andare oltre, ad esempio chiamando telefonicamente, nel caso specifico, il sindaco che detiene la delega alla Protezione Civile. Alle 4 del mattino, viene da chiedersi, chi legge le email? Il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti ha parlato di “palleggiamento di responsabilità” mostrando come già dalle mezzanotte e mezzo ARPA avesse indicato che le precipitazioni avrebbero potuto generare allagamenti, “alle 2.30 – prosegue Foti – in quattro luoghi era già stato superato il livello di guardia. Solo alle 5 è arrivata la Protezione Civile. Ci sono responsabilità – ha detto – o si fanno saltare le teste o questi fenomeni di ripeteranno ancora. Ritengo si debba fare una commissione d’inchiesta e indagini interne. Il buco tra le 5 e le 8 deve venire a galla”.

CONSIGLIO MINUTO SILENZIO

NEL BUIO DELL’ALLUVIONE, LA LUCE DEI VOLONTARI

Nel disastro dell’alluvione esiste anche un volto bello, quello dei volontari alcuni anche giovanissimi che hanno voluto essere presenti al richiamo del buon senso e della coscienza più che delle istituzioni. Studenti universitari ma anche lavoratori e pensionati che hanno imbracciato la vanga e calzato stivali di gomma e si sono messi in marcia per aiutare chi davvero in questo ha bisogno. Non è retorica, ma realtà. Sono arrivati anche da fuori provincia, anche da Milano. La rete di solidarietà che si sviluppa in situazioni come queste è davvero incredibile. Si sono diretti a Roncaglia e a Farini, un paese che questa alluvione ha reso irriconoscibile, devastato nell’intimo. Gli Alpini da tre giorni hanno allestito una vera e propria tenda sotto la quale servono il pranzo e la cena a chi non è rimasto nulla della propria casa, se non il ricordo sotterrato dal fango limaccioso.

Il comune di Piacenza ha disposto la chiusura della frazione di Roncaglia dalle 21 di sabato 19 alle 8 di domenica 20 per la pulitura delle strade con i mezzi di Iren. I residenti potranno parcheggiare auto ed eventuali altri mezzi nel parcheggio del Bar Capolinea (via Caorsana Fossadello 24), collegato all’abitato con un servizio di bus navetta in funzione dalle 16 alle 24 di sabato e dalle 6 alle 12 di domenica.

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ALLUVIONE, DOSI: “SIAMO CONSAPEVOLI DELLE NOSTRE CARENZE”

“E’ evidente che qualcosa non ha funzionato, ma questo non è il momento delle polemiche ma dell’emergenza”. E’ franco il sindaco Paolo Dosi nell’ammettere che qualcosa non ha funzionato come doveva nella gestione dell’emergenza nella frazione di Roncaglia. Gli abitanti non sono stati avvisati della piena che sarebbe arrivati, ma sono stati travolti dalle acque del Nure senza preavviso. Il tempo per lanciare l’allarme, in realtà, ci sarebbe stato, perchè dalla montagna sono trascorsa quattro ore prima che scendesse in pianura. Cosa non ha funzionato? Un gap di comunicazione? A dirlo dovranno essere gli stessi amministratori. Ma ora il primo cittadino vuole pensare all’emergenza, come è giusto che sia, nell’intento di togliere il fango e la melma da quella frazione che cerca di risollervarsi, ma a fatica. “E’ evidente che qualcosa non ha funzionato – ha detto Dosi – questo non significa non prendersi delle responsabilità, ma oggi non possiamo permetterci di guardare alle responsabilità altrui. Passata l’emergenza – prosegue il primo cittadino – faremo un sano esame di coscienza perchè siamo consapevoli delle nostre carenze”.

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