PIACENZA SOLIDALE AD EXPO 2015: RACCOLTE 82 TONNELLATE DI CIBO IN UN ANNO

I n Piazzetta Piacenza oggi si è parlato cibo invenduto, sprechi e recupero di risorse. Il minimo in un  luogo, l’Expo, il cui tema principale è il nutrimento con tutte i suoi contrasti e le sue contraddizioni. Il Progetto Piacenza Solidale è stato il protagonista della giornata alla quale ha preso parte anche il vescovo di Piacenza Mons. Gianni Ambrosio, il presidente della Caritas Giuseppe Chiodaroli, il direttore dell’Unione Commercianti Giovanni Struzzola e il sottosegretario Paola De Micheli. Nato nel 2008, il progetto ha raccolto nel 2014, 82 tonnellate di derrate alimentari che hanno consentito l’erogazione di 58.000 pasti alle persone in condizioni di disagio sociale per un valore complessivo di 215.000 euro. Piacenza Solidale nasce nel 2008 quando l’Unione Commercianti di Piacenza e la Caritas decidono di unirsi, insieme al Comune e alla Provincia di Piacenza, al Rotary Club, alla Fondazione Piacenza e Vigevano, all’Ausl, a Iren e a Sol.Co. per dare vita, di concerto con le aziende produttrici e la grande distribuzione, a un circuito che recuperi i beni alimentari freschi rimasti invenduti per destinarli alle mense che si occupano di assistere le fasce più svantaggiate della società e combattere lo spreco di cibo. Nel 2012 sono state raccolte 98 tonnellate di cibo, nel 2013 la quantità è scesa a 81 tonnellate – calo in parte dovuto alle promozioni sui cibi in scadenza operate da alcuni supermercati – mentre nell’ultimo anno sono stati raccolti 82.357 kg. Il valore complessivo di donazione è salito dai 177.871 euro del 2013 ai 215.290 del 2014.

piacenza solidale

GRATTACIELO DEI MILLE: UN LIBRO, UNA APP E UNO SGUARDO AL FUTURO

Arrivata a Piacenza quattro anni fa, dopo aver vissuto tra Roma, Milano e Buenos Aires, è rimasta colpita dal fascino del Grattacielo dei Mille. Una piccola città nella città, a cui mai nessun piacentino prima d’ora aveva rivolto la sua attenzione in modo così particolare. Ci ha pensato l’architetto Patricia Ferro, argentina, arrivata a Piacenza un pò per caso, ma che qui ha deciso di restare. E soprattutto di studiare la storia di uno simboli della città, dalla sua costruzione fino alla ristrutturazione del 2003. Non solo, il Grattacielo, nel quale abita una piccola grande comunità di 300 persone poche famiglie ma molti liberi professionisti dei più svariati campi, è stato visto anche proiettato nel futuro. Tantissime nozioni racchiuse in un libro, oltre che cartaceo, anche multimediale, nel quale si racconta, ad esempio, che la riqualificazione è stata affidata a due architetti non piacentini, che i giardini margherita erano, in origine, l’area verde privata della villa adiacente. “Ci sono andata a vivere per caso – racconta l’architetto Ferro – e mi sono innamorata della città vista dall’alto. Ho iniziato a fare le ricerche e ho iniziato a conoscere i condomini pensando, con loro, ad un futuro sostenibile con questo edificio”. Il libro analizza anche l’impatto ambientale e sociale dell’edificio, proponendo una serie di azioni e progetto realizzabili per ridurne l’impatto ambientale e i costi di gestione; attraverso la promozione di una economia della condivisione e l’introduzione di innovazioni tecnologiche e gestionali, appare possibile coniugare l’uso delle risorse e l’abbattimento della CO2, così facendo il grattacielo diverrebbe uno Smart & Green Building in linea con i principi promossi dall’Unione Europea. “E’ un libro un pò particolare – spiega Ferro – progettuale, nel quale propongo idee da realizzare”. Tra i condomini si è creata una vera rete di condivisione e partecipazione: il fumettista di Dylan Dog Giovanni Freghieri ha prodotto alcune illustrazioni nelle quali il Grattacielo e Palazzo Farnese si raccontano dall’alto della loro imponenza. La start up XNOOVA, con Antonio Curedda, si è occupata di creare una App disponibile da settembre dalla quale sarà possibile accedere virtualmente all’edificio con uno smartphone o un tablet. Proprio con la redazione del volume, disponibile alla libreria Romagnosi o sul sito www.grattacielodeimille.it, è nata l’idea di ridare vita ai locali, oggi tristemente vuoti, del corpo basso della struttura tra via Alberoni e via Torricella, con attività di carattere innovativo e nuova sede di start up che hanno vinto la Start Cup 2014. “Sono molto contento che si sia creata questa sinergia tra mondo dei professionisti e giovani innovatori – ha spiegato il vicesindaco Francesco Timpano – un incrocio virtuoso di reti e relazioni creato anche grazie alle varie edizioni delle Start Cup. Da qui ha preso vita l’idea del bando per far rivivere i locali del corpo basso dell’edificio, dove in parte troveranno casa nuove start up, in parte resteranno al Comune con il progetto Porta Galera 3.0”.

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NASCE L’ASSOCIAZIONE ITALO-MAROCCHINA DI PIACENZA. IL SEGRETARIO E’ UNA DONNA

Accanto al Centro Culturale Islamico e alla sala di preghiera di via Moscaretti, è nata una nuova realtà associativa di ispirazione islamica. Si tratta dell’Associazione Culturale Italo-Marocchina, si trova in via Scoto e il segretario è una donna: Zoubida Lbabouz, eletta durante la prima Assemblea dell’Associazione, a sottolineare il principio della parità di genere, valore fondante della nuova realtà associativa.  Il primo presidente eletto è invece il dott. Said Ben Cheikh, laureato in Giurisprudenza e con un Dottorato in Diritto e Finanza all’Università Hassan II di Casablanca.La decisione di darsi una connotazione etnica è spiegato dalla stessa associazione in una nota: “le cosiddette Primavere arabe hanno sconvolto gli equilibri di potere e creato caos in Nordafrica e nel Levante, in quell’area solo il Marocco ne è uscito indenne, dimostrando al mondo intero la stabilità delle sue istituzioni. L’Associazione persegue finalità di promozione sociale e non ha scopo di lucro. I suoi obiettivi sono: promuovere lo sviluppo della personalità umana in tutte le sue espressioni e la fruizione dei diritti di libertà, di uguaglianza e di pari dignità sociale; la ricerca e la promozione culturale etica e spirituale con particolare riferimento allo scambio fra le culture e al dialogo interreligioso. Nello specifico l’Associazione intende sviluppare iniziative culturali per diffondere la conoscenza della cultura islamica in un’ottica di scambio, dialogo e rispetto reciproco, sviluppare iniziative a favore delle minoranze religiose, in particolare della comunità musulmana per favorire il suo inserimento nella società italiana e promuovere e sostenere la causa della giustizia, della pace e della salvaguardia dei diritti umani. Un’Associazione che vuole quindi mettersi al servizio della collettività e crescere con la città valorizzando le diverse sensibilità culturali e religiose che compongono il tessuto sociale piacentino, territorio in cui vivono oltre 20mila musulmani fra città e provincia. L’Associazione Italo-Marocchina in Piacenza e Provincia è aperta al contributo di tutti, musulmani e non musulmani, marocchini e non marocchini, e desidera collaborare con le Istituzioni e la Società Civile. L’Associazione saluta la città di Piacenza e invita tutti a conoscere e a partecipare alle sue iniziative e attività”.

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ACQUA ALTA VALLE, QUALE FUTURO PER LO STABILIMENTO?

Cala, per il momento, il sipario sullo stabilimento di acque minerali Alta Valle. Cala il sipario su un’azienda nata nel 2007 da una cordata di imprenditori genovesi e piacentini. Piacentini erano il suo primo presidente Giacomo Marazzi e l’amministratore delegato Marcello Balzarini. Mission dell’azienda costruire un marchio locale forte che potesse crescere insieme alla Val Trebbia, contribuendo a creare sviluppo ed occupazione. Lo stabilimento d’imbottigliamento ed il laboratorio di analisi è a Rovegno, in alta Valtrebbia, in un’area dismessa di 15mila metri quadrati a ridosso della statale 45. Celebre la frase riportata sull’etichetta “la valle più bella del mondo”attribuita ad  Ernest Hamingway per definire proprio la Val Trebbia. Dopo alcuni passaggi di proprietà, dal 2012 il proprietario della società Val Trebbia Acque Minerali risulta il fondo AVM Associati Spa di Milano, che “opera in qualità di management company per fondi di investimento di Private Equity” come riportato nella home del sito.  Nell’aprile scorso, il sito del Secolo XIX scrive che l’azienda è in attesa di una decisione del tribunale fallimentare rispetto alla proposta di un piano industriale di salvataggio. La produzione è stata sospesa a marzo e gli stipendi pagati regolarmente ai dipendenti fino a febbraio.  Cosa è che ha mandato in crisi l’azienda? Costi di trasporto troppo elevati che andavano ad incidere per oltre la metà del bilancio? “E’ difficile fare imprenditoria laddove non ci sono servizi – ha detto l’ex sindaco di Ottone Giovanni Piazza  – non si può parlare di rilancio della montagna quando non ci sono le condizioni per un effettivo sviluppo”. E ad oggi quale è il futuro dei 15 lavoratori? Sembra che siano stati tutti licenziati a parte un paio destinati al controllo della fabbrica. Il sindaco di Rovegno Bruno Pepi non perde la speranza di vedere riaprire lo stabilimento; contattato telefonicamente ci ha detto che gran parte della partita sarebbe in mano alla Regione Liguria. La famiglia proprietaria delle mura e dello stabilimento avrebbe chiesto alla Regione la costruzione di una centrale idroelettrica per alimentare la struttura. Una richiesta che era in agenda della precedente amministrazione e che ora viene girata al nuovo consiglio e alla nuova giunta.  A questo punto potrebbero esserci le condizioni per una riapertura dell’impianto gestito proprio dalla famiglia proprietaria della mura. Ad oggi, però, la prospettiva è ben diversa.

acqua alta valle

NUOVA BANCA IN CENTRO? NO ANCHE DAL CONSIGLIO DI STATO

Una nuova banca in centro proprio no. Lo ha confermato il Consiglio di Stato che si è riunito ieri a Roma respingendo il ricorso in appello contro l’ordinanza del Tar di Parma che aveva rigettato, nel maggio scorso, il ricorso proposto dai proprietari del negozio all’angolo tra via Cavour e via Roma, intenzionati a vendere l’immobile ad una banca per l’apertura di una nuova filiale. I proprietari dell’immobile avevano impugnato il Regolamento comunale che, dal 2007, vieta in 47 vie del centro città (precisamente quelle limitrofe a piazza Cavalli) l’apertura di nuovi sportelli bancari. Il Regolamento impugnato, volto alla qualificazione del centro storico, era stato recepito nei vigenti strumenti urbanistici. Come nel primo grado la proprietà era difesa dall’avvocato Giuseppe Manfredi e il Comune di Piacenza dall’avvocato Elena Vezzulli. L’amministrazione ha sostenuto la propria scelta motivata dal fatto che dal 2007 un cospicuo numero di sportelli bancari si era insediato in centro, con il rischio di snaturarne la natura commerciale: nel raggio di 20 metri da Piazza Cavalli se ne contano 11. I giudici hanno sottolineato che il divieto di cambio d’uso dell’immobile per aprirvi una filiale bancaria è compatibile con l’interesse alla salvaguardia delle attività tradizionali perseguito dall’Amministrazione

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CENA DEL RAMADAN: “CONTINUEREMO A LAVORARE IN SINERGIA CON LE ISTITUZIONI”

La Comunità Islamica di Piacenza e Provincia vuole aprirsi alla comunità piacentina. Lo ha fatto con la cena alla quale sono stati invitate le autorità cittadine. Nel mese sacro del Ramadan la Comunità islamica ha voluto condividere con sindaco, assessori e Prefetto il percorso di dialogo e condivisione già instaurato nei mesi scorsi. Nel suo discorso l’Imam ha sottolineato come “in questo mese sacro,  purtroppo continuiamo ad assistere anche a violenze e ingiustizie che vogliono attribuirsi ingiustamente all’Islam, ma sicuramente ne sono le più lontane. Siamo convinti – si legge nella nota – che l’unico modo per combattere l’ignoranza e le ingiustizie è quello di lavorare in sinergia, fianco a fianco, con le istituzioni, con le varie comunità religiose presenti sul territorio e la società civile; e in questo senso ci auspichiamo che la città di Piacenza sia un esempio di grande coesione sociale per tutte le altre”. In ultimo un invito alla città ad un lavoro sempre più a stretto contatto: “invitiamo le comunità religiose ad un percorso comune di dialogo e di lavoro comune affinché i rispettivi fedeli conoscano maggiormente le altre fedi e si abbattano così i muri dell’ignoranza e della paura. invitiamo le istituzioni a continuare a sostenere il lavoro delle varie comunità affinché si faciliti questo importante compito di crescita e di coesione sociale. Ed infine invitiamo tutte le associazioni e la società civile che compongono il quadro di questa città, ad intensificare la rete di collaborazioni a beneficio dei cittadini piacentini”.

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COPRA VOLLEY ESCLUSA DALLA SUPERLEGA. ORE FEBBRILI PER LA TRATTATIVA CON BOLTON

Si aggiunge un altro tassello al caso Copra Volley: la squadra di Guido Molinaroli non rientra, attualmente, nell’elenco delle partecipanti alla Superlega, perchè non è stata ritenuta valida la domanda di iscrizione. Il presidente Molinaroli non appare sorpreso; l’iscrizione è stata fino all’ultimo in sospeso perchè si attendevano risposte dalla Bolton con la quale è in corso una trattativa per il prossimo campionato e dalla quale si attendono risposte entro la metà del mese. In ogni caso la società ha già presentato regolare ricorso ed esibito i documenti mancanti al Giudice di Lega, come conferma anche il comunicato della Copra Volley: “la Biancorosso Volley, preso atto della decisione del Giudice di Lega di sospendere la richiesta di iscrizione al prossimo Campionato di SuperLega, ha presentato in data odierna ufficiale domanda di ricorso avverso tale decisione adducendo le motivazioni del caso. All’istanza è inoltre stata allegata la documentazione richiesta relativa all’iscrizione e non presentata precedentemente”. Ciò che conta oggi per il futuro della pallavolo maschile piacentina è che la trattativa con il gruppo Bolton vada a buon fine.

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POLIZIA MUNICIPALE: “VOGLIAMO UN INTERLOCUTORE DEGNO”

E’ sempre più teso rapporto tra Polizia municipale e amministrazione; un rapporto inasprito ulteriormente dopo lo sciopero del 4 luglio in occasione della festa di Sant’Antonino. Lasciando da parte il “balletto” di cifre sull’adesione che interessato le ore successive alla mobilitazione (70% per i sindacati, 50% per il comune), si va avanti a suon di comunicati dai toni decisamente aspri da parte del Diccap-Sulpl. Se la fiera è filata liscia senza disagi nonostante lo sciopero della gran parte degli agenti secondo il sindacato “una parte di merito – si legge nella nota – va attribuita anche ad un 30% di nostri colleghi stakanovisti che piuttosto che scioperare si sono fatti in quattro per sopperire all’assenza dell’altro 70%. Anche la non adesione è un dato significativo: se la maggior parte ha scioperato perché è in sofferenza, vuol dire che la minima parte del comando, per i più svariati motivi, tutto sommato sta bene, forse a discapito degli altri? Forse perché alcuni godono di privilegi divenuti o che stanno diventando diritti acquisiti nel tempo? Di questo se ne occuperà il nostro Comandante. Noi semplicemente abbiamo osservato che se il Comando è riuscito a rispolverare per il servizio esterno in occasione della Fiera del Santo Patrono colleghi che da anni sono in ufficio, e pare che siano stati impeccabili vista la buona riuscita dell’evento, vorrà dire che costoro potranno uscire su strada tutto il resto dell’anno e mettersi a servizio dei cittadini che chiedono più Agenti in strada, insieme a noi! A garantire la buona riuscita della fiera è stato anche il personale dell’ufficio traffico, che ha fatto le prove generali per il prossimo anno, così anche una parte dei “vigili” potrà godersi la Festa del 4 luglio, come buona parte dei dipendenti comunali”.

Il sindacato non è intenzionato a tornare sui suoi passi, anzi “i lavoratori, se occorrerà sono pronti a scioperare ancora – si legge – e questa O.S. è intenzionata a intraprendere ogni forma di azione sindacale a tutela dei diritti dei Lavoratori. Chiediamo a gran voce di poter interloquire con un interlocutore degno di questo nome, che abbia rispetto dei lavoratori e della Polizia Municipale, che mostri sensibilità e interesse verso le nostre problematiche, e che soprattutto si impegni con noi a trovare delle soluzioni concrete”.

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ECCO I TANTI MODI DI VIVERE IL TREBBIA

Riflettori puntati sul Trebbia, sui suoi antri nascosti e sulle potenzialità da scoprire. Lo scorso week end, la manifestazione Il Richiamo del Trebbia, organizzata dall’Osservatorio permanente sulla Val Trebbia, ha portato sul fiume centinaia di cittadini che lo hanno vissuto in modo diverso: in canoa tra i meandri dal Brugneto fino a valle, in bicicletta e a piedi sui sentieri adiacenti al fiume. Ogni anno l’attenzione è puntata su una tematica, quest’anno sul progetto di centrale idroelettrica che trasformerebbe i meandri di San Salvatore in un lago artificiale impiantandovi una costruzione industriale. In seguito al NO dato al progetto da parte di tutti gli organi competenti e contro il quale sono state raccolte oltre 8000 firme ed ottenuto il No da parte di tutti i Consigli Comunali della Val Trebbia , del Consiglio Provinciale e Regionale, il progettista si è rivolto al Tribunale Superiore delle acque a Roma, un organo amministrativo che si occupa solo di questioni legate al regolamento delle acque, per impugnare la decisione. Ci sono state durante il 2014 diverse udienze ed a Maggio 2015 si è tenuta l’ultima udienza di precisazione delle conclusione ed ora si attende la sentenza del Tribunale, che potrebbe arrivare anche nel 2016. Ma il Richiamo del Trebbia è stato anche divertimento, cibo e musica, come si vede dalle fotografie che pubblichiamo.

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QUANDO LA VIOLENZA E’ DI UN FIGLIO VERSO LA MADRE. 32ENNE ARRESTATO

Quando la violenza nasce tra le mura domestiche. Questa volta non tra marito e moglie, ma tra un figlio e sua madre che, al culmine dell’ennesima violenta lite, ha detto basta. Il fatto è avvenuto in un appartamento alla periferia della città; protagonista una donna di 56 anni e il figlio di 32. Una convivenza scandita da ripetute violenze e soprusi da parte di un giovane sempre alla ricerca di soldi nei confronti della madre che ha deciso, tra le lacrime, di denunciarlo. A contattare la Polizia Municipale, al termine dell’ennesimo diverbio degenerato in un’aggressione, è stata proprio la donna vittima dei maltrattamenti. A scatenare la furia del figlio sarebbe stato il rifiuto della madre, a fronte dell’ennesima richiesta di soldi. La risposta dell’uomo non si è fatta attendere: prima l’ha colpita con alcuni pugni, poi l’ha fatta cadere a terra con un violento calcio al fianco. Alcuni vicini di casa, allarmati dalle urla, sono riusciti a chiamare gli altri figli della donna, che hanno tentato di bloccare il fratello. Il 32enne, però, è riuscito ad afferrare un coltello che aveva precedentemente nascosto. Ad evitare il peggio sono arrivate la pattuglie della sezione Giudiziaria e di Pronto Intervento della Municipale che hanno immobilizzato e arrestato l’uomo per maltrattamenti in famiglia.

POL MUNICIPALE ARRESTO