GRETA ALBERICI (ALLIED) INTERVISTATA DAGLI STUDENTI DEL MATTEI

Greta Alberici, Manager di Allied Group, è stata ospite della rassegna Grandi Imprese organizzata dal Polo Mattei di Fiorenzuola d’Arda, in collaborazione con Confindustria Piacenza e Rotary Club Fiorenzuola. Una carriera, quella della giovane manager, che l’ha vista farsi le ossa all’estero nel settore della finanza per poi diventare una delle personalità chiave del gruppo Allied, guidato insieme al padre.

Proprio questo percorso è stato raccontato da Greta Alberici agli studenti del Mattei, che l’hanno incalzata con domande interessanti e stimolanti. “Tutte le generazioni hanno le proprie sfide. La nostra è chiamata ad essere mentalmente aperta in un mondo sempre più globalizzato. Con questo approccio l’Italia può restare competitiva. Perciò ragazzi aiutatevi tra di voi, dialogate sempre e restate uniti. Sappiate che tutti almeno una volta sono stati in difficoltà sul lavoro, magari agli inizi o in una particolare situazione. Coltivate i rapporti con i vostri colleghi, fare squadra è fondamentale e non c’è niente di male nell’aiutarsi a vicenda. Questa è una delle lezioni che ho imparato, dovendo dialogare quotidianamente con culture differenti, spesso in Paesi esteri. Bisogna essere tolleranti e comprendere i diversi modi di fare business che possono esserci in Europa, Medio Oriente e Asia”.

Un grande salto per una ragazza cresciuta a Nibbiano: “Il Paese conta qualche centinaio di anime, ovunque andassi provenivo sempre dal comune più piccolo di tutti. Ma già quando frequentavo le superiori a Castel San Giovanni coltivavo il desiderio di viaggiare e conoscere il mondo. Quando sei dall’altra parte del mondo devi cavartela da sola. Non è una esperienza sempre semplice, ma è una grande scuola di vita che ti insegna ad essere indipendente”.

Fin da giovanissima Greta Alberici ha praticato la pallacanestro, passione sportiva che l’ha portata a competere sino alla serie A2. Il ricordo della carriera l’ha portata ad illustrare agli studenti un parallelismo: “Fare uno sport di squadra è una grande scuola di vita. Ti fa capire che non è sufficiente avere un fuoriclasse accanto a te, perché se il resto della squadra non si impegna alla fine non si vince. Tutti devono lavorare insieme per un solo obiettivo”. E poi la determinazione: “Nello sport è come nella vita, bisogna essere tenaci e resilienti. Avere la forza di impuntarsi e continuare a provare anche se si perdono cinque o sei partite di fila. Se avete in mente un progetto, insistete. Anche se vi ripetono che non ce la farete oppure raccoglierete una serie di delusioni. Chi si impunta alla fine ce la fa”.

La voglia di fare e impegnarsi come chiave del successo, al di là dei pregiudizi o dei preconcetti: “I tempi stanno cambiando, nelle aziende come la nostra c’è tanta richiesta di profili tecnici. La donna ingegnere è ancora una minoranza, ma lo sarà sempre meno nel tempo. Non fermatevi all’apparenza oppure alle barriere culturali che ancora scoraggiano le ragazze a intraprendere percorsi universitari di questo tipo. Se sentite che ingegneria o altri percorsi tecnici vi piacciono iscrivetevi e andate fino in fondo”.

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