QUASI UN MIGLIAIO IN CORTEO PER LA FLOTILLA “IL CUORE VIVO DELL’UMANITA’ ”

Piacenza ha risposto ancora, numerosa e appassionata, alla mobilitazione per il sostegno della Global Sumud Flotilla; il coordinamento che riunisce oltre quaranta realtà lo aveva annunciato: se bloccano la Flotilla, blocchiamo Piacenza. E così è stato: quasi un migliaio le persone che dai giardini margherita hanno attraversato la città, tra le 18 e le 19 in orario di punta, piazzale Roma, piazzale Libertà, percorrendo tutto lo Stradone Farnese, fino al Dolmen e poi il Pubblico Passeggio. A capo del corteo striscioni Palestina libera, slogan all’indirizzo della premier meloni e del presidente Netanyahu. Durante la marcia al microfono si sono alternati diversi interventi delle associazioni del coordinamento Piacenza per Gaza.

La mobilitazione proseguirà anche nella giornata di venerdì 3 ottobre, con lo sciopero generale indetto da Cgil, Usb e Si Cobas: nell’occasione è in programma una nuova manifestazione, con un corteo da piazzale Libertà e dal liceo Cassinari in via Scalabrini.

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FLOTILLA BLOCCATA: ANCHE PIACENZA SI MOBILITA E SCENDE IN PIAZZA

Anche a Piacenza è scattata la mobilitazione appena è giunta la notizia che la Global Sumud Flotilla è stata fermata abbordata dalla marina israeliana. Circa duecento i cittadini che spontaneamente si sono radunati nel piazzale della stazione e poi in corteo hanno raggiunto piazza Cavalli dove si è svolto il sit in.

Il coordinamento Piacenza per Gaza che raggruppa oltre quaranta realtà del territorio, tra associazioni e partiti, li aveva annunciato già in mattinata: “se la Flotilla verrà bloccata noi scenderemo ancora in piazza cecando di radunare più persone possibili. Noi siamo l’equipaggio di terra della Flotilla – ha detto Giovanni Zavattoni del comitato -, come ci han detto tantissimi esponenti delle le navi. Noi siamo con loro, condividiamo tutti i loro obiettivi: lo stop al genocidio a Gaza, la riapertura dei corridoi umanitari, sanzioni a Israele, interrompere qualsiasi attività appunto commerciale, culturale con questo Paese”.

Giovedì alle 17.30 è confermato il corteo ai Giardini Margherita, venerdì 3 sciopero generale della scuola proclamato dai sindacati; il Comune di Piacenza esporrà sul palazzo comunale la bandiera della Palestina; il 6 ottobre ottobre, al Multisala Corso, è in programma la proiezione del film La voce di Hind Rajab sarà preceduta da un intervento del Coordinamento per Gaza, in collaborazione con Amnesty Piacenza. Il 12 ottobre alla marcia della Pace Perugia Assisi parteciperà anche il Comune di Piacenza con il gonfalone della città.

 

ZEROSTACOLI: IL DECALOGO PER ATTIVITA’ COMMERCIALI PIU’ ACCESSIBILI PER TUTTI

I negozi e i pubblici esercizi della città che esibiranno la vetrofania con la libellula bianca e rossa rientreranno nell’elenco delle attività Zerostacoli. Molto più di elenco, ma un’adesione consapevole a rendere Piacenza davvero inclusiva alle persone con disabilità o fragilità. Perche un gradino di pochi centimetri può impedire l’ingresso in un negozio ad una carrozzina, così come una musica troppo alta può infastidire le persone con una neuro divergenza.

L’obiettivo di Zerostacoli, a cui amministrazione, tavolo della disabilità e  associazioni dei commercianti stanno lavorando da un paio d’anni, è quello di garantire l’accessibilità degli esercizi commerciali e diffondere la cultura dell’accoglienza per tutte le persone.
Come? Attraverso un decalogo elaborato proprio dalle associazioni di cui fanno parte le persone con disabilità; requisito numero uno il rispetto di accessibilità fisica al locale e ai servizi igienici, non sempre del tutto scontato.

Attrezzarsi con un servizio saltafila per ridurre le attese, utilizzare un menu for all, allestire aree tranquille e più accoglienti, abbassare il volume della musica se il cliente lo chiede, garantire l’ingresso del cane guida, attrezzarsi con modalità di pagamento inclusive e portatili, sono alcuni dei punti del decalogo di Zerostacoli.

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TERTULIA, IL CHIOSCO SOCIALE CHE METTE AL CENTRO LE PERSONE

Tertulia è il nuovo chiosco sociale che animerà il parco della pace di strada Raffalda. Un nome che, in spagnolo, significa festa condivisione, scambio e convivio. Perché qui la centro ci saranno le persone. Tertulia nasce da un’idea di coprogettazione di alcune cooperative sociali che già operano sul territorio, Officine Gutenberg, Des Tacum, Solco Piacenza, Il Germoglio, Co.Te.Pi., Auroradomus e Casa del Fanciullo che hanno proposto all’amministrazione di far rivivere questo luogo attraverso il chiosco in legno recentemente rinnovato grazie ad iniziative che animeranno il quartiere e che coinvolgeranno persone.

Tertulia sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 15,30 alle 18,30, al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 18,30; non sarà solo punto di ristoro, ma luogo di socialità e incontro che permetterà alle persone di trovare un luogo rinnovato nel cuore dei quartieri Belvedere e Infrangibile dedicato alle famiglie e ai più giovani.

APP: UNA MOZIONE PER IL FUTURO DI CITTADELLA. PERCORSO PARTECIPATO E PARCHEGGI ALTERNATIVI A QUELLO INTERRATO

Alternativa per Piacenza ha mantenuto fede ai propositi annunciati, depositando una mozione urgente sul futuro di Piazza Cittadella, che, partendo dalla notifica di risoluzione del contratto e conseguente richiesta di riconsegna delle aree entro il 13 Ottobre 2025, chiede di archiviare definitivamente i propositi di parcheggio interrato, di puntare sul percorso partecipato con i cittadini, mappare le aree alternative per la sosta a nord della città e prevedere opportune forme di sostegno alle attività economiche della zona a fronte dei disagi subiti a causa del cantiere. Si tratta di una mozione urgente, perché residenti e commercianti necessitano di soluzioni rapide per tornare alla normalità in termini di qualità di vita e di lavoro e la città tutta necessita, a sua volta, di soluzioni altrettanto rapide e sostenibili per la sosta esterna al centro storico. Il testo non è l’iniziativa isolata dei due consiglieri che ci rappresentano in aula, ma la sintesi dei contributi delle socie e dei soci. Il distinguo è per noi essenziale, perché dimostriamo con i fatti di poter a buon titolo chiedere partecipazione vera nei processi decisionali. L’auspicio è che tutte le forze presenti in Consiglio comunale, a cominciare dalla maggioranza, riconoscano l’importanza delle richieste e vogliano sostenere la mozione, affinché diventi patrimonio comune della politica piacentina.
Sarebbe un gran bel messaggio ai cittadini dopo giorni di contrapposizioni frontali.
Allo stesso tempo, abbiamo sottoposto alla giunta un’interrogazione per avere nero su bianco il pensiero di chi governa la città riguardo la tutela dei posti di lavoro messi a rischio dalla controversia in atto tra Comune e GPS, rifiutando l’idea che i lavoratori e le loro famiglie possano essere considerati come un danno collaterale accettabile all’interno di una vicenda così complessa.

DIBATTITO SU CITTADELLA: CENTRODESTRA “DANNO ENORME PER LA COMUNITA’” CENTROSINISTRA “TIFATE CONTRO LA CITTA’ ”

Piazza Cittadella ancora una volta al centro del dibattito del consiglio; e c’era da aspettarselo dopo la risoluzione del contratto da parte del Comune. Il  centrodestra da una parte, in particolare con le avvocate Barbieri e Mazza che hanno evidenziato come l’area non sia ancora tornata al Comune che ma si aprirà un lungo contenzioso e il centrosinistra, dall’altra, che rivendica l’uscita da un limbo nel quale la città era immersa da ormai 13 anni. Una decisione presa per il bene dei cittadini da una parte, mentre dall’altra una risoluzione che porterà ad contenzioso da parte del concessionario lungo chissà quanto.

“Solo al termine del contenzioso sapremo se il Comune ne uscirà vittorioso – ha detto la consigliera Barbara Mazza – a meno che il Comune intenda riprendersi l’area con la forza, oppure se c’è già un accordo per una soluzione consensuale con il concessionario”.

“Siamo in consiglio o in tribunale? – domanda il consigliere PD Salvatore Scafuto – continuate a dire che si doveva risolvere? Dove eravate tutti quanti prima con una ex giunta di avvocati? La vostra è stata inerzia travestita da prudenza. Noi abbiamo lavorato con uno spirito trasparente con l’intenzione di dare alla città un parcheggio, nonostante sapessimo che fosse una partita difficile. Noi abbiamo scelto di provarci e non di girarci dall’altra parte”.

” Io vedo un’amministrazione molto debole – ha detto la capogruppo di FdI Sara Soresi – anche i grandi elettori piano piano vi stanno abbandonando.
Dov’ è lo sblocco della città di cui sempre parlate? Io non lo vedo” ha ribadito citando le pratica dell’ex Acna, il maxi appalto dell’energia, il silos di via X Giugno e l’asta dell’immobile di via Nino Bixio, che sarebbero ancora in una fase transitoria.

“Abbiamo messo un punto fermo la volontà dell’amministrazione dopo 13 anni di stop and go – ha sottolineato il capogruppo PD Andrea Fossati – non si nega che ci saranno contraccolpi giudiziari, ma l’amministrazione ha deciso, rispettando un contratto ed evitando fughe in avanti”.

Anche la sindaca Tarasconi è intervenuta, con decisione, nel dibattito: “per noi il contratto è risolto. Ci sarà un contenzioso? Credo di sì – ha detto – avremmo potuto risolverlo prima? – ha domandato – no perché avremmo esposto l’ente a rischi elevati. Di certo la riqualificazione del comparto nord l’abbiamo avviata” ha rivendicato annotando i progetti di piazza Casali, lo spostamento del mercato rionale nelle ex Scuderie di Maria Luigia e la demolizione della sede attuale, i lavori al campo Daturi per farne un’arena da 7mila posti, e infine il recupero di piazza Cittadella. “Spiace – ha concluso – che non emerga l’immagine di un consiglio unitario che cerca, insieme, di trovare una soluzione”.

PIAZZA CITTADELLA-CASALI- EX SCUDERIE: IL FUTURO DEL COMPARTO SI GIOCA QUI

Sarà un percorso lungo che, c’è da immaginarsi, si svolgerà per lo più nelle aule del tribunale. Dopo la risoluzione del contratto del Comune nei confronti di GPS per il cantiere di piazza Cittadella, la vicenda ora prosegue su due livelli. Quello dei ricorsi e contro ricorsi e quello del futuro della piazza a due passi dal centro, dirimpetto a Palazzo Farnese, primo affaccio per chi entra in città dalla parte nord. Certamente anche il primo livello non è da sottovalutare; i tempi così come i costi sulle tasche dei cittadini saranno importanti e non sempre facile da comprendere, ma il secondo aspetto è quello che più balza agli occhi delle persone e che la città ha dimostrato largamente di avere a cuore.

Oggi l’intera area è un terreno arido: cosa fare? L’amministrazione ha confermato che “l’intero comparto nord verrà finalmente restituito ai cittadini in modo totalmente rinnovato”. Per garantire la continuità dei servizi “la gestione delle strisce blu sarà assunta direttamente dal Comune in una fase transitoria, fino all’indizione di un nuovo bando, mentre il servizio di rimozione forzata sarà affidato a una società specializzata”. Per questo l’amministrazione ha posto la data del 5 novembre perché GSP lasci l’area di viale Sant’Ambrogio dedicata all’alloggio dei veicoli rimossi e dei mezzi e del 13 ottobre per liberare il cantiere di piazza Cittadella.

Poi nelle intenzioni del Comune c’è il ripristino dell’area da eseguire nel minor tempo possibile per mettere la testa sulla riqualificazione; ci sarà un bando pubblico “che assicuri trasparenza, qualità e un progetto all’altezza di un comparto tanto importante, in continuità e in armonia con i lavori che partiranno in piazza Casali”. Sì, perché oggi ripartendo daccapo, almeno, c’è la possibilità di creare un progetto integrato e armonioso con l’adiacente piazza Casali. Qui il mercato coperto verrà demolito e trasferito nelle ex Scuderie di Maria Luigia dove al piano terreno troveranno spazio panetterie, bistrot, salumeria e macelleria, dehors esterni dalla parte del Farnese, per cui si è reso necessario l’abbattimento degli alberi, nel progetto però si prevede la piantumazione di 46 nuove alberature. Al primo piano della struttura troverà sede il museo della cultura piacentina, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2028; costo totale dell’intervento 5.5 milioni di euro.

Non sarà una sfida facile neppure questa: progettare una nuova piazza inserita in un contesto che già in parte sta prendendo vita. E se realisticamente non si parlerà più di parcheggio interrato, resta l’annoso problema della carenza di posti auto nella zona: come risolverlo? Utilizzando una parte dell’ex Laboratorio Pontieri, riconsiderando il silos di via X Giugno?

Un altro tema importante è quello del verde pubblico: non dimentichiamo le battaglie che si sono consumate nei mesi scorsi sia per l’abbattimento dei tigli di piazza Cittadella che per quelli delle ex Scuderie. Pare che non sia ancora del tutto chiaro se la Sovrintendenza abbia autorizzato la piantumazione dei 46 alberi nel nuovo progetto delle Scuderie considerato che nel sottosuolo potrebbero essere rinvenuti dei reperti.

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CASE DELLA COMUNITA’: LA EX BELVEDERE PRONTA A GIUGNO 2026

Sono tre le nuove Case della Comunità a cui l’Ausl di Piacenza si sta dedicando per un importante progetto di rafforzamento territoriale, perché diventino punti di riferimento fondamentali per i cittadini nell’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari integrati. I cantieri sono attivi a Piacenza (Belvedere), San Nicolò e Fiorenzuola.

A Piacenza, nell’area dell’ex clinica Belvedere in via Gadolini, è in costruzione una delle strutture più significative per la sanità cittadina.
In questi giorni il direttore generale Paola Bardasi ha fatto un sopralluogo insieme al sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e ai tecnici, guidati dell’ingegner Luigi Gruppi, direttore Nuove costruzioni e patrimonio immobiliare. Il cronoprogramma delle visite previste è fitto: a breve è già in calendario una verifica dell’andamento dei lavori anche a Fiorenzuola, così come a San Nicolò e a Bobbio.

I lavori in via Gadolini, a Piacenza, avviati nel 2024, termineranno nei primi mesi del 2026, con apertura della nuova Casa della Comunità di Piacenza prevista a giugno dello stesso anno. L’edificio, sviluppato su tre piani, è già stato completato nella parte strutturale; ora si procede con le opere interne, gli impianti e con la chiusura delle facciate. Al secondo piano sarà collocato l’ Ospedale di comunità (Osco), con 20 posti letto dedicati all’assistenza intermedia per pazienti cronici o fragili. La struttura accoglierà inoltre ambulatori specialistici, i servizi di assistenza domiciliare e gli studi di medici e pediatri di famiglia. Il progetto, finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), prevede un edificio moderno e innovativo, sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico e pienamente accessibile.
«La realizzazione delle nuove Case della Comunità – sottolinea Marco Chiari , direttore amministrativo dell’Azienda Usl di Piacenza – è anche una sfida gestionale importante. Stiamo rispettando le scadenze e utilizzando al meglio le risorse disponibili, per consegnare strutture all’avanguardia, rispettose dell’ambiente e funzionali, capaci di supportare al meglio l’attività dei professionisti e i bisogni della popolazione».

Anche a San Nicolò i lavori sono partiti nel 2024 e si sviluppano in due fasi: il piano terra è in fase di completamento; il primo piano sarà rifinito esternamente, mentre gli interni verranno realizzati successivamente, con l’arrivo del secondo finanziamento già richiesto. La nuova sede di via Alicata raddoppierà gli spazi rispetto all’attuale struttura, passando da 650 a 1.500 metri quadrati, con apertura del primo stralcio prevista a giugno 2026. Servirà circa 28.000 abitanti della Val Luretta e della bassa Val Trebbia, offrendo risposte concrete ai bisogni della popolazione con servizi dedicati a cure primarie, gestione delle cronicità, assistenza a persone non autosufficienti, salute mentale, consultori, sostegno a minori e famiglie. Il progetto fa parte anche del programma CasaCommunity Lab, che coinvolge attivamente Comune, cittadini, scuole e associazioni del territorio.

A Fiorenzuola il cantiere riguarda il recupero dell’ex municipio di corso Garibaldi, un intervento complesso anche per il coinvolgimento della Soprintendenza. Il progetto prevede due linee di finanziamento, una dal PNRR e l’altra dall’accordo di programma Stato-Regioni 2021. I lavori, già avviati, si concluderanno nella seconda metà del 2026. La nuova sede consentirà di riunire in un unico edificio diversi servizi sanitari e socio-sanitari oggi distribuiti in più sedi, tra cui Pediatria di comunità e poliambulatori, punto unico di accesso e ambulatori della cronicità e integrare la presenza di medici e pediatri di famiglia.

Le Case della Comunità rappresentano un tassello fondamentale della riforma sanitaria nazionale prevista dal Decreto ministeriale 77. Sono strutture che integrano assistenza sanitaria e sociale, garantendo presa in carico con équipe multiprofessionali, servizi accessibili e percorsi personalizzati. Con questi investimenti, l’Azienda Usl di Piacenza conferma il proprio impegno per una sanità pubblica vicina, efficace e sostenibile, capace di dare risposte concrete ai bisogni delle persone e delle comunità.
«Il lavoro sui cantieri – conclude l’ingegner Gruppi – sta procedendo bene. Stiamo realizzando edifici sicuri, moderni ed energeticamente efficienti, pensati per durare nel tempo e garantire ai professionisti sanitari le migliori condizioni per svolgere la loro attività».

CITTADELLA, APP: “INUTILE RINTUZZARE LO SCONTRO, SI RECUPERI LA PIAZZA CON UN PERCORSO CONDIVISO”

Sul nuovo capitolo di Piazza Cittadella (prima di parlare di epilogo servirà tempo), si potrebbero dire tante cose e, come lecito attendersi, la politica delle parti è già tornata a far volare gli stracci.
Per noi di Alternativa per Piacenza il punto di non ritorno di questa storia ormai grottesca risale alla seconda metà del 2024, quando il Direttore Generale del Comune mise nero su bianco che oltre il 31 maggio, data indicata dagli istituti bancari per le garanzie, non si sarebbe potuti andare, senza che i ritardi diventassero inadempimento grave. Era il 27 maggio. Ciò nonostante, 13 giugno il vicesindaco, ammettendo che “non si è ancora arrivati al deposito della bancabilità definitiva e manca ancora la nuova fideiussione”, rimandava all’attesa che tutto venisse perfezionato, in linea con la Sindaca, che a domanda del cronista rispose: ”che fare su Cittadella? Non sappiamo, serve altro tempo”. Da questo cortocircuito istituzionale in poi, si è sentito e letto tutto e il suo contrario.
Ora, si lascino a giudici e avvocati i risvolti della vicenda, che saranno lunghi. Rintuzzare lo scontro tra tifoserie è adesso esercizio semplice quanto inutile e irresponsabile. In attesa di capire la portata di queste scelte sulle tasche dei cittadini e l’impatto sul consenso di una linea ostinata e indisponibile a mediare, si dia la politica una sola priorità: recuperare la piazza con un percorso condiviso e partecipato tra la gente, con tanto di tabella di marcia che garantisca tempi definiti e al riparo da altre sorprese. Se è vero che “l’ente è libero da impegni contrattuali” e che “i fondi necessari per il ripristino sono già disponibili”, nulla osta a tirarsi su le maniche tutti insieme e liberare i piacentini dal peso di dover sopportare un simile obbrobrio davanti al Farnese, che offende la vista e fa male al cuore.

PD: “SU PIAZZA CITTADELLA SI VOLTA PAGINA. LA DESTRA ATTACCA MA DIMENTICA L’IMMOBILISMO DI ANNI”

Dopo l’attacco che il centrodestra ha rivolto all’amministrazione sulla decisione di risolvere il contratto di piazza Cittadella, arriva la difesa del Partito Democratico di Piacenza.

“Il centrodestra parla di “bugie” – recita la nota del PD – ma i cittadini conoscono bene la verità: il contratto con Piacenza Parcheggi, firmato nel 2012, è stato per oltre dieci anni un cappio che ha portato degrado, immobilismo e danni economici alla città.

Chi ha governato dopo non ha mai avuto il coraggio di affrontare quella situazione, lasciando Piacenza bloccata. Oggi, invece, grazie all’Amministrazione Tarasconi, quel contratto è stato risolto. Non a parole, ma con un atto formale che restituisce finalmente Piazza Cittadella al Comune dopo tredici anni di paralisi.
Il centro destra, che vanta pure un nutrito numero di giuristi, non comprende le clausole del contratto.
Nel caso di Piazza Cittadella infatti, come si insegna nelle primissime lezioni di diritto privato e anche in tutti gli istituti tecnici, il contratto si risolve automaticamente, senza necessità di pronuncia da parte del giudice.
Dunque, o mentono sapendo di mentire, o devono tornare sui banchi di scuola.

La destra accusa, ma dimentica che durante il proprio mandato non ha mosso un dito per chiudere questa vicenda che gridava vendetta. Oggi prova a riscrivere la storia, attaccando chi ha preso decisioni difficili ma necessarie, con coraggio e senso di responsabilità.

L’Amministrazione ha fatto ciò che nessuno prima aveva fatto: tentare fino all’ultimo di salvare l’opera e, di fronte all’evidente incapacità del concessionario, assumersi la responsabilità di chiudere una vicenda che teneva la città ostaggio da troppo tempo.

Mentre il centrodestra invoca “dimissioni”, l’Amministrazione lavora: i fondi per il ripristino della piazza sono già disponibili; la gestione delle strisce blu passerà in via transitoria al Comune; partirà un bando pubblico per ridisegnare un comparto strategico insieme alla riqualificazione di Piazza Casali.

Dopo anni di immobilismo e degrado, la città vede finalmente una prospettiva chiara. Il centrodestra, invece di attaccare, dovrebbe chiedere scusa ai cittadini per aver lasciato Piacenza in questo pantano per anni. Grazie all’Amministrazione Tarasconi, Piacenza si libera di un contratto che la teneva bloccata e può guardare al futuro.

Infine respingiamo nettamente la scomposta richiesta di dimissioni avanzata dal centro destra. Se non si sono dimessi loro quando hanno arrestato e portato al 41 bis il Presidente del Consiglio Caruso da loro votato, ci chiediamo perché mai dovrebbe dimettersi l’Amministrazione Tarasconi per aver risolto un problema alla città.