PD: “SU PIAZZA CITTADELLA SI VOLTA PAGINA. LA DESTRA ATTACCA MA DIMENTICA L’IMMOBILISMO DI ANNI”

Dopo l’attacco che il centrodestra ha rivolto all’amministrazione sulla decisione di risolvere il contratto di piazza Cittadella, arriva la difesa del Partito Democratico di Piacenza.

“Il centrodestra parla di “bugie” – recita la nota del PD – ma i cittadini conoscono bene la verità: il contratto con Piacenza Parcheggi, firmato nel 2012, è stato per oltre dieci anni un cappio che ha portato degrado, immobilismo e danni economici alla città.

Chi ha governato dopo non ha mai avuto il coraggio di affrontare quella situazione, lasciando Piacenza bloccata. Oggi, invece, grazie all’Amministrazione Tarasconi, quel contratto è stato risolto. Non a parole, ma con un atto formale che restituisce finalmente Piazza Cittadella al Comune dopo tredici anni di paralisi.
Il centro destra, che vanta pure un nutrito numero di giuristi, non comprende le clausole del contratto.
Nel caso di Piazza Cittadella infatti, come si insegna nelle primissime lezioni di diritto privato e anche in tutti gli istituti tecnici, il contratto si risolve automaticamente, senza necessità di pronuncia da parte del giudice.
Dunque, o mentono sapendo di mentire, o devono tornare sui banchi di scuola.

La destra accusa, ma dimentica che durante il proprio mandato non ha mosso un dito per chiudere questa vicenda che gridava vendetta. Oggi prova a riscrivere la storia, attaccando chi ha preso decisioni difficili ma necessarie, con coraggio e senso di responsabilità.

L’Amministrazione ha fatto ciò che nessuno prima aveva fatto: tentare fino all’ultimo di salvare l’opera e, di fronte all’evidente incapacità del concessionario, assumersi la responsabilità di chiudere una vicenda che teneva la città ostaggio da troppo tempo.

Mentre il centrodestra invoca “dimissioni”, l’Amministrazione lavora: i fondi per il ripristino della piazza sono già disponibili; la gestione delle strisce blu passerà in via transitoria al Comune; partirà un bando pubblico per ridisegnare un comparto strategico insieme alla riqualificazione di Piazza Casali.

Dopo anni di immobilismo e degrado, la città vede finalmente una prospettiva chiara. Il centrodestra, invece di attaccare, dovrebbe chiedere scusa ai cittadini per aver lasciato Piacenza in questo pantano per anni. Grazie all’Amministrazione Tarasconi, Piacenza si libera di un contratto che la teneva bloccata e può guardare al futuro.

Infine respingiamo nettamente la scomposta richiesta di dimissioni avanzata dal centro destra. Se non si sono dimessi loro quando hanno arrestato e portato al 41 bis il Presidente del Consiglio Caruso da loro votato, ci chiediamo perché mai dovrebbe dimettersi l’Amministrazione Tarasconi per aver risolto un problema alla città.

CENTRODESTRA: “PIAZZA CITTADELLA NE’ RISOLTA NE’ RESTITUITA. DALL’AMMINISTRAZIONE ANCORA BUGIE”

C’era da aspettarsi che, dopo l’annuncio della risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi da parte del Comune, a stretto giro sarebbe arrivata la replica dell’opposizione di centrodestra, citata anche nella nota di Palazzo Mercanti.

Il centrodestra parla di “verità che non esiste” e definisce il comunicato “un concentrato di imprecisioni, menzogne ed affermazioni fuorvianti: non esiste alcuna risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi, e la piazza non è “tornata” al Comune. A tal proposito, va inoltre ricordato che l’area è stata consegnata al Concessionario proprio dall’attuale Giunta a fine luglio 2024, mentre prima Piacenza Parcheggi non ne aveva la disponibilità”.

Il contratto con Piacenza Parcheggi, lo ribadiamo, non è stato risolto: è stata soltanto avviata una procedura di risoluzione, ma la risoluzione effettiva può essere dichiarata solo con provvedimento giurisdizionale. È allora evidente che l’Amministrazione ignora volutamente i vincoli imposti dai provvedimenti giurisdizionali, come già accaduto in altri casi recenti, dall’avvocatura comunale alla questione del taglio degli alberi. Parlare di contratto risolto è, semplicemente, una bugia.

Non è inoltre trascurabile il fatto che GPS abbia aderito, come recentemente emerso, ad una procedura negoziata di composizione della crisi, strumento giuridico che impedisce la risoluzione dei contratti in essere. Anche questo fatto sembra completamente ignorato dall’Amministrazione, che continua a millantare un controllo dell’area che in realtà non possiede. La verità è una sola: l’area di Piazza Cittadella non è stata restituita ai cittadini. È ancora occupata da Piacenza Parcheggi GPS e da Edilstrade, con attrezzi e mezzi presenti sul posto. Ci chiediamo con quale provvedimento e con quale autorità l’Amministrazione intenda liberarne fisicamente l’accesso. Parallelamente, gli spazi blu restano sotto la gestione di GPS Piacenza Parcheggi, e leggendo le dichiarazioni dell’Amministrazione non è chiaro chi possa legittimamente effettuare le multe, procedere a rimozione forzata, né sulla base di quali atti.

Non è vero, infine, che la Procura abbia mai dichiarato Piacenza Parcheggi parte lesa in merito alla fideiussione falsa: basta rileggere il comunicato stampa della Procura di maggio 2024 per smentire questa affermazione.

Non vi siano equivoci: il centrodestra non è contrario alla risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi. Anzi, da tempo sosteniamo che questo accordo doveva già essere chiuso, ma con le procedure corrette e nei modi e tempi giusti, nel pieno rispetto della legge quindi . La risoluzione andava avviata più di un anno fa, quando c’erano tutti i presupposti legali e giuridici per procedere. Oggi, purtroppo, quei presupposti non ci sono più, e l’Amministrazione si espone a rischi risarcitori maggiori, con conseguenze economiche e legali che ricadranno direttamente sui cittadini. È questa gestione improvvisata e pericolosa che non possiamo accettare

Piazza Cittadella resta ridotta in uno stato di degrado profondo, con danni evidenti alla città e alle attività commerciali circostanti, ed è la diretta conseguenza della gestione opaca e disorganizzata dell’Amministrazione. La confusione regna anche all’interno degli uffici: negli ultimi anni si sono succeduti numerosi RUP, con dimissioni e fuggi-fuggi generalizzato, senza alcuna continuità progettuale. Tutto ciò conferma come la gestione politica e amministrativa sia totalmente inadeguata.

Altro che comunicati trionfalistici, che di vittorioso non hanno nulla. Alla luce di quanto emerso e del disastro amministrativo evidenziato, l’unica cosa opportuna che questa Amministrazione può fare per il bene della città è una sola: dimettersi”.

 

PIAZZA CITTADELLA: L’AMMINISTRAZIONE RISOLVE IL CONTRATTO CON PIACENZA PARCHEGGI. L’AERA TORNA AL COMUNE DOPO 13 ANNI. E ADESSO?

Il Comune ha risolto il contratto di concessione con Piacenza Parcheggi.
L’atto notificato in mattinata dà seguito alla diffida inviata lo scorso 24 luglio alla società concessionaria e implica che quest’ultima proceda ora a predisporre la restituzione dell’area di cantiere in piazza Cittadella. Area che tornerà, dunque, nella piena disponibilità dell’ente dopo 13 anni.

E’ così che l’amministrazione annuncia, attraverso un lungo comunicato, la rottura definitiva con la società di Filippo Lodetti Alliata e la sospensione definitiva del cantiere dopo settimane di incertezza.

Si chiude così una lunga fase di stallo nella quale la città si trovava impantanata a partire dal 14 dicembre 2012 -prosegue la nota di Palazzo Mercanti – data di sottoscrizione del contratto in questione che assegnava a Piacenza Parcheggi la titolarità di una concessione per la realizzazione e la gestione di un parcheggio interrato in piazza Cittadella oltre che per la gestione delle cosiddette strisce blu e delle rimozioni in tutto il territorio comunale. Un contratto al quale, di fatto, non era mai stata data piena attuazione con grave danno per l’ente, per la comunità piacentina e per l’immagine stessa della città la cui zona nord, proprio di fronte a Palazzo Farnese, è andata via via degradando con l’abbandono dell’edificio una volta adibito a biglietteria della stazione degli autobus nel frattempo trasferita in via Colombo.

Quanto alle motivazione, il Comune spiega che si ritrovano nella stessa diffida inviata a Piacenza Parcheggi nel luglio scorso; “una diffida che concedeva al concessionario un congruo periodo di tempo per sanare gli inadempimenti contestati dall’ente. Il periodo è trascorso senza che le problematiche riscontrate dal Comune siano state risolte e di conseguenza il contratto, come specificato nell’avvio del procedimento, è stato risolto unilateralmente.
In sintesi, le motivazioni riguardano l’incapacità fattuale del concessionario di dar seguito agli impegni stabiliti dal contratto originario e dall’addendum sottoscritto il 22 dicembre 2023”.

Nel comunicato l’amministrazione ci tiene a sottolineare l’impegno affinché la situazione della pratica si sbloccasse dopo 13 anni di stallo; “un limbo inaccettabile dal quale l’attuale amministrazione ha deciso di uscire facendo tutto il necessario, da un lato nel pieno rispetto delle regole e degli impegni contrattuali, e dall’altro dando attuazione alla scelta politica di veder realizzato un parcheggio in una zona della città in cui è indispensabile come emerge da studi accreditati oltre che dall’esperienza quotidiana di chiunque si muova in città con mezzi propri.

L’amministrazione, una volta insediata, si è relazionata con la società già titolare di concessione e di un proprio progetto approvato dalla Soprintendenza per la realizzazione del parcheggio. Un confronto formale, basato sugli atti, che ha portato l’ente ad incassare i canoni arretrati, a ridiscutere il piano economico finanziario e a siglare un addendum nel quale il concessionario stesso si impegnava a fornire, tra l’altro, adeguate garanzie bancarie a copertura dell’opera. Cosa che ha fatto, consentendo così al Comune di consegnare l’area come da obbligo contrattuale”.

Arriviamo così al 30 luglio 2024 data della consegna dell’area per dare il via al cantiere. “Circa 14 mesi fa e circa 13 anni dopo la sottoscrizione del contratto originario rimasto sempre valido, anche nei cinque anni della precedente amministrazione durante la quale non è stato fatto nulla per sbloccare una situazione paradossale che, di anno in anno, si è “incancrenita” sempre di più. Tutto ciò con grave danno per la collettività e per le casse comunali.

Dall’estate del 2024, tuttavia, i lavori non hanno avuto lo svolgimento previsto dal cronoprogramma. Motivo per il quale gli uffici comunali – dopo due diffide per grave inadempimento – hanno avviato la procedura di risoluzione contestando, oltre ai ritardi, il mancato invio di garanzie bancarie aggiornate rispetto a quelle già fornite”. Già, perché oltre al cronoprogramma non rispettato (per cui GPS ha ricorso in Tribunale, la prossima udienza è fissata per il 6 novembre), l’altro punto dirimente contestato dal Comune sono le garanzie bancarie, ovvero i soldi per realizzare il parcheggi, mai pienamente presentate.  

“Ora dunque piazza Cittadella torna al Comune di Piacenza e si apre una fase nuova, inedita fino a questo momento: l’ente, contrariamente ai 13 anni passati, è libero da impegni contrattuali e l’amministrazione può quindi avviare un nuovo percorso per questo comparto così importante per la città; e può farlo su una base diversa: la piazza non è più occupata e deturpata dal rudere dell’ex stazione degli autobus (già abbattuto) e, una volta liberata l’area di cantiere, potrà essere riprogettata in modo adeguato. I fondi necessari per il ripristino sono già disponibili. Il comparto nord verrà finalmente restituito ai cittadini in modo totalmente rinnovato. Da un lato piazza Casali che – con la demolizione del mercato coperto e il suo trasferimento nelle ex Scuderie di Maria Luigia, con le nuove piantumazioni e con l’attuazione del progetto di riqualificazione già approvato – rinascerà completamente; dall’altro, anche piazza Cittadella potrà finalmente rinascere con una progettazione nuova (non essendoci più un contratto che obbliga il Comune in un sola direzione) che si armonizzi alla trasformazione già avviata in piazza Casali e che tenga conto delle varie esigenze della comunità: verde pubblico e posti auto”.

Cosa accadrà ora? E’ la domanda che tutti si pongono. “Ebbene, per garantire la continuità dei servizi – spiega la nota – la gestione delle strisce blu sarà assunta direttamente dal Comune in una fase transitoria, fino all’indizione di un nuovo bando, mentre il servizio di rimozione forzata sarà affidato a una società specializzata. Quanto alla riprogettazione complessiva della piazza, si procederà con il ripristino funzionale dell’area nel minor tempo possibile e successivamente con un bando pubblico che assicuri trasparenza, qualità e un progetto all’altezza di un comparto tanto importante, in continuità e in armonia – come già accennato – con i lavori che partiranno in piazza Casali”. 

E nei confronti dell’opposizione che per mesi ha sostenuto che ci fossero le condizioni per risolvere da subito il contratto, fin dalla falsa fideiussione, l’amministrazione ribadisce: “primo: l’intenzione dell’amministrazione, come da programma, era fare tutto il possibile per consegnare alla città un parcheggio di cui ha bisogno. Ma non certo a tutti i costi, ovvero a patto che il concessionario si dimostrasse capace di realizzare l’opera. Secondo: il concessionario stesso aveva pieno titolo a relazionarsi con il Comune in tutte le fasi che hanno preceduto la giornata odierna. La società è stata considerata solida dai soggetti preposti a valutarla, e le circostanze determinate dai noti avvenimenti oggetto di accese critiche da parte delle opposizioni in Consiglio comunale (fideiussione falsa e procedimento di interdittiva antimafia) non erano sufficienti a risolvere il contratto. Per quanto riguarda la fideiussione falsa, infatti, la Procura ha subito comunicato ufficialmente che il concessionario risultava essere parte lesa; mentre per quanto riguarda il procedimento antimafia, si è poi concluso senza alcuna interdittiva e la Prefettura, con una nota, ha informato che Piacenza Parcheggi non perdeva i requisiti necessari per poter adempiere ai suoi obblighi contrattuali con il Comune. In altre parole, il Comune non poteva risolvere il contratto per questi motivi”.

“In buona sostanza – conclude Palazzo Mercanti – l’amministrazione e gli uffici comunali si sono mossi attivamente nell’interesse della comunità riportando ordine in una pratica complessa e di fatto abbandonata, sbloccando una situazione di stallo divenuta ormai ingestibile e dando un futuro a un comparto della città che un futuro, così com’era, non lo poteva avere. Perché i contratti, in uno Stato di diritto, o si onorano o si risolvono. Non fare niente, né in un senso né nell’altro, non può essere un’opzione concepibile, soprattutto per un ente pubblico”.

MERCATO IMMOBILIARE: CRESCONO LE RICHIESTE DI AFFITTO DA PARTE DEGLI STUDENTI, MA GLI ALLOGGI SCARSEGGIANO

Che Piacenza sia sempre più città universitaria, sono circa 5mila in tutto gli studenti che si palleggiano tra Cattolica, Medicina, Politecnico e Conservatorio, lo conferma anche la costante richiesta di alloggi che si scontra con la scarsità dell’offerta, nonostante il numero di alloggi sfitta non sia esiguo.
La richiesta riguarda per il 90 per cento piccoli appartamenti, mono e bilocali in città; i dati sono emersi nel corso della presentazione del primo semestre 2025 dell’osservatorio immobiliare Fiaip monitoraggio Piacenza e provincia.

Il mercato immobiliare è stabile, i prezzi restano invariati, in lieve crescita nei quartieri più esterni alle porte della città; per la provincia invece vanno forte Castel San Giovanni e Fiorenzuola perché ospitano poli logistici.

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PAPAMARENGHI: “IL COMUNE SIA TRASPARENTE SULLE TRATTATIVE DELL’IMMOBILE DI VIA X GIUGNO”

«L’assessore Fantini, cercando di uscire dal vicolo cieco in cui si è infilata, conferma le mie affermazioni: ora pretendiamo trasparenza e che si relazioni dettagliatamente in Consiglio sulla trattativa per ottenere i posti auto». Così Jonathan Papamarenghi, consigliere comunale del gruppo civico di centrodestra, torna a intervenire sulla vicenda del silos di via X Giugno, acquistato da un privato e al centro delle trattative con la giunta Tarasconi per ricavarne parcheggi a uso pubblico.

«Ancora una volta – afferma Papamarenghi – l’amministrazione Tarasconi si dimostra poco trasparente con i piacentini e con il Consiglio comunale. La trattativa per alcuni spazi dello scheletro di via X Giugno, che avevo segnalato di fronte a Consiglieri all’oscuro di tutto, esiste ed è già avanzata. Oggi, grazie alle dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica a IlPiacenza.it, ne abbiamo conferma: un ennesimo schiaffo alla comunità. Ho sollecitato più volte sindaco e assessore a riferire in Aula, ma non è arrivata alcuna risposta. Le ammissioni emergono solo attraverso interviste ai giornali, mentre in Consiglio regna il silenzio».

Papamarenghi ricorda anche i precedenti tentativi di smentita: «Prima con le dichiarazioni dell’assessore intervistato da Libertà, poi con quelle del sindaco che mi ha accusato di “allusioni” in modo arrogante e ingiustificato. Oggi i fatti confermano le mie affermazioni. Io ho una sola parola e la spendo sempre in maniera documentata e dimostrabile».

«Quante volte l’opposizione e alcune Associazioni – prosegue – hanno chiesto al Comune di partecipare all’asta per acquisire l’immobile e destinarlo a parcheggi, soluzione utile anche al nodo di piazza Cittadella? Allora si operò considerandolo non prioritario. Oggi però, mentre peggiora il degrado attorno all’edificio, il privato che ha comprato l’immobile cercherà giustamente un ritorno economico. Perché le proposte della minoranza e della società civile continuano a essere ignorate?»

Per Papamarenghi nuovi posti auto in quella zona sono l’unica via praticabile, «ma al giusto costo e con la massima chiarezza». «Il Consiglio – ribadisce – deve essere informato subito e nel dettaglio. L’assessore continua a glissare sulla questione centrale: quali sono le contropartite di questa trattativa? Non si può gestire un Comune come un’aziendina privata, tenendo all’oscuro la città e chiedendo poi al Consiglio di ratificare silenziosamente a cose fatte».

«Questo metodo – conclude – ha già prodotto disastri politici e amministrativi come il capolavoro di piazza Cittadella. Continuare così significa ripetere, peggiorando, gli stessi errori».

LA STORIA A LIETO FINE DI ANGELO PAOLO, SALVATO DAI SOCCORRITORI DA UN ATTACCO DI CUORE

L’azienda sanitaria di Piacenza ha deciso di raccontare la storia di Angelo Paolo salvato da un attacco di cuore che, insieme alla compagna, ha chiesto di poter incontrare i suoi soccorritori.

“In caso di dolore toracico, chiamare il numero unico per le emergenze 112 è fondamentale. Ancora oggi una persona su sei, di fronte a questo sintomo, aspetta o si reca in Pronto soccorso in modo autonomo. Ma l’attesa può essere fatale”. È emblematica, in senso positivo, la storia di Angelo Paolo Adabbo che lui stesso, insieme alla compagna Mara De Maio, tiene a raccontare.
È fine agosto, alla sera. È Mara che chiama i soccorsi, dopo aver osservato il compagno, 47enne, sofferente da qualche ora. Arrivano due mezzi: l’auto infermieristica di Castel San Giovanni e l’ambulanza della Pubblica assistenza Val Tidone. Angelo Paolo ha dolore toracico, ma respira ed è cosciente. L’infermiera esegue subito un elettrocardiogramma e, grazie alla tele refertazione, il Pronto soccorso di Piacenza invia immediatamente un messaggio chiaro ai sanitari: c’è un dubbio di infarto, il paziente va portato subito in ospedale. Angelo Paolo viene caricato in ambulanza, con la sirena accesa, per il viaggio verso Piacenza. È durante il viaggio che subentra una fibrillazione ventricolare, è come se il cuore fosse fermo. Il mezzo accosta lato strada: sono attimi concitati. L’infermiera del 118 prontamente esegue la defibrillazione riportando il cuore in ritmo. Nel frattempo viene eseguito un rendez vous con l’automedica. Una volta stabilizzato il paziente, si può proseguire il viaggio verso il Pronto soccorso, con Angelo Paolo di nuovo cosciente.
“Li guardavo durante le manovre di rianimazione – racconta Mara – le loro espressioni, la consapevolezza la responsabilità di avere una vita umana tra le mani. Poi il sollievo e i pollici in su, mi hanno detto: L’abbiamo ripreso; e ho capito che era andato tutto bene”.
È sempre Mara che ha scritto all’Azienda per chiedere di poter incontrare, insieme al compagno, tutti i professionisti e i volontari che hanno partecipato al soccorso. Così, nella sede 118 di via Anguissola, i due hanno potuto abbracciare gli infermieri, medici e autisti soccorritori che hanno salvato la vita ad Angelo Paolo. Mara ha consegnato un simbolico braccialetto rosso, fatto a mano da lei, con un cuore.
Durante l’incontro, a cui hanno partecipato anche il direttore generale Paola Bardasi, il direttore dell’Emergenza urgenza Enrica Rossi e il dirigente delle professioni sanitarie Stefano Nani, sono stati raccontati proprio i dettagli del soccorso, nel ricordo della coppia e nella ricostruzione di professionisti e volontari. Erano presenti gli infermieri Elena Bassi e Simone Angelini, gli autisti soccorritori Nicola Bonomi, Antonio Solari, Maurizio Zanardo e Claudio Brizzolari della Pubblica assistenza Val Tidone. Il medico Giacomo Cussigh era invece in servizio e non ha potuto partecipare.
“Ci teniamo molto a raccontare la nostra esperienza – ha evidenziato la coppia – perché troppo spesso si parla di mala sanità. Invece l’esperienza della nostra famiglia, anche per altri casi di tumore al seno, sono state molto molto positive e quindi desideriamo farlo sapere ed esprimere il nostro grazie alla rete dell’Emergenza urgenza 118”.
“Questo caso è significativo. Se Angelo Paolo non fosse stato con un sanitario, al momento dell’arresto, magari – evidenzia Nani – l’esito non sarebbe stato lo stesso. In questi casi il fattore tempo è fondamentale. Cogliamo questa occasione per ricordare a tutti i cittadini che, in caso di dolore toracico, va chiamato il 112. Non sottovalutate questo tipo di sintomi. L’arrivo di un mezzo di soccorso e del defibrillatore sono una chance in più”.

ANCHE TRE PIACENTINI AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI TEATRO A CHARLEVILLE CON LO SPETTACOLO S’ENVOLER

Porta la firma anche di tre piacentini lo spettacolo S’envoler in scena, in questi giorni, al Festival Mondial des Théâtres de Marionnettes a Charlevilles-Mézières in Francia. Si tratta della più importante rassegna a livello internazionale del teatro di figura dove arrivano artisti da tutto il mondo.

Lo spettacolo S’envoler, tratto dal libro “Prendere il Volo” edito da TopiPittori, di Marina Marinelli è portato in scena dalla compagnia Drogheria Rebelot e prodotto dalla Fondazione Casa Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. I tre piacentini coinvolti sono la regista Enrica Carini, l’illustratrice Silvia Molinari e Paolo Codognola che ha curato le musiche dello spettacolo. “Un’opportunità unica – ha raccontato la regista Carini che abbiamo contatto tra una replica e l’altra – è una dimensione molto affascinante, uno stimolo per tutti noi perché questo Festival è un punto di riferimento mondiale per il teatro. Alle repliche hanno assistito in tutto oltre mille spettatori, non solo bambini ma anche un pubblico eterogeneo”.

La protagonista è Zazì, una giovane artista colorata che salva gli uccelli caduti dal nido e si prende cura di loro finché non sono in grado di volare via. Attraverso giochi di ombre, animazioni pop-up e sagome di uccelli meccanici, l’attrice e burattinaia racconta l’importanza di proteggere i più deboli e di prendersi cura della natura che ci circonda. “Chi ti ama ti farà sentire sempre libero è una della frasi che meglio rappresenta l’essenza dello spettacolo – ci spiega Enrica Carini – il libro di Marina Marinelli è molto divulgativo, noi abbiamo cercato di trasformarlo in racconti di vita”.

Il pubblico è entusiasta, come si legge dalle cronache locali raccontate sui quotidiani francesi che hanno dedicato ampio spazio al Festival di Charlevilles; “appassionante, disegni magnifici, super” sono solo alcuni dei commenti raccolti. E tra qualche mese S’envoler potrebbe arrivare anche a Piacenza. Noi incrociamo le dita.

MORENA CORBELLINI: “HO FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA. NON SARA’ UN PROCESSO FACILE”

Dice convinta di credere molto nella giustizia e di non temere il rito abbreviato per colui che è accusato di aver ucciso sua figlia. Morena Corbellini, mamma di Aurora Tila, ha raccontato nel salotto televisivo di Verissimo, la trasmissione di Canale5, le prime udienze del processo, l’incontro in aula con il 15enne accusato di averla gettata dal balcone e le ultime settimane di Aurora, prima di quel 25 ottobre 2024 quando precipitò dell’ultimo piano del palazzo di via IV Novembre, secondo l’accusa, spinta dall’ex fidanzato.

Alla domanda della conduttrice “teme che con il rito abbreviato la pena possa essere troppo lieve?”, Morena risponde convintamente “No, credo molto nella giustizia; in aula ci sarà un testimone, non sarà un processo facile”. La donna si riferisce al ragazzo, compagno di cella del 15enne, che avrebbe raccolto alcune sue confidenze; il prossimo 10 ottobre sarà ascoltato nel corso dell’udienza.

Poi Morena descrive gli incontri, in tribunale, con l’imputato: “entra in aula con spalle larghe, baldanzoso, a testa alta, supponente, senza mai incrociare il mio sguardo, sempre con una certa strafottenza”. Nel corso dell’intervista racconta la storia travagliata tra la figlia e il 15enne:  “stavano insieme da gennaio 2024 e Aurora aveva cercato di staccarsi da lui già tre volte; era ossessionato, possessivo, la considerava un pupazzo e come tale la trattava. Le inviava messaggi denigranti puntando sulla sua magrezza. Aurora da ottobre non usciva più e non mangiava. Era diventata anoressica. Abbiamo anche avuto un colloquio per questo con la neuropsichiatra e la psicologa dei servizi sociali che l’avevano in cura, il prossimo appuntamento sarebbe stato il 30 ottobre, è morta il 25”.

TRESPIDI: “IN PIAZZA CITTADELLA C’E’ ARIA DI SBARACCO. LA DITTA STA LASCIANDO IL CANTIERE?”

«C’è aria di sbaracco in piazza Cittadella. Il fallimento della giunta Tarasconi sulla vicenda del parcheggio interrato è ormai sotto gli occhi di tutti. Questo pomeriggio alcuni camion hanno portato via attrezzature dal cantiere, appartenenti a ditte impegnate nei lavori: un segnale che, come mi risulta, la risoluzione contrattuale tra il Comune e Piacenza Parcheggi, e quindi la chiusura del cantiere, sia ormai questione di giorni». Lo dice Massimo Trespidi, consigliere comunale di Liberi, dopo un sopralluogo nella zona.

«È la prova di un iter nato male fin dall’inizio. Nonostante i miei appelli e le mie ripetute segnalazioni, il Comune ha scelto di dare fiducia a un soggetto – Piacenza Parcheggi – privo delle garanzie bancarie necessarie, delle risorse economiche per realizzare l’opera e gravato da troppe ombre» aggiunge il consigliere di centrodestra.

«Ombre che emergono chiaramente anche dall’accesso agli atti che ho effettuato pochi giorni fa, da cui risulta che Apcoa, una delle società azioniste di Piacenza Parcheggi, dichiara testualmente di essere stata “lasciata all’oscuro nonché esclusa da qualsivoglia processo decisionale” e di essere stata addirittura impedita a partecipare all’assemblea societaria. Ora – conclude Trespidi – gli attrezzi abbandonano il cantiere. E cosa resterà in piazza Cittadella, tra i negozi, i condomini e palazzo Farnese?».

BAMBINI IN PIAZZA PER GAZA: “L’INFANZIA SIA UN DIRITTO”

La lettura di Se questo è un uomo di Primo Levi si è alternata ai pensieri delle alunne e degli alunni delle scuole primarie dei circoli cittadini che oggi, in piazza Cavalli, hanno chiesto il cessate il fuoco nella striscia di Gaza.
Sette gli istituti cittadini che hanno partecipato alla manifestazione, a cui si è aggiunto anche il CPIA, la scuola superiore dove si insegna italiano agli stranieri.

I piccoli alunni insieme alle insegnanti hanno trattato il tema della pace partendo dai diritti, prima di tutto quello dell’infanzia; diritto di cui non possono godere i coetanei palestinesi nella striscia di Gaza.

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