PIACENZA PROTAGONISTA A SEUL CON IL RITRATTO DI SIGNORA DI KLIMT. OLTRE 40MILA BIGLETTI IN PREVENDITA

«Essere a Seul oggi è un’occasione davvero straordinaria per Piacenza: questa mostra, con Klimt e gli altri capolavori della Ricci Oddi, porta il nome della nostra città, con la sua arte e la sua storia, nel cuore di una delle capitali più vive del mondo e sulla ribalta internazionale, consentendo di instaurare relazioni e collaborazioni particolarmente preziose sotto tutti i punti di vista».

Così ha dichiarato la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, al termine della cerimonia di inaugurazione della mostra “The Miracle of Klimt and Other Treasures from Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi”, ospitata al My Art Museum di Seul, uno dei principali musei d’arte contemporanea della Corea del Sud.

L’evento inaugurale, aperto dal direttore del My Art Museum Yi Taegun, ha registrato una partecipazione straordinaria, con oltre 300 presenze tra rappresentanti istituzionali, operatori culturali, collezionisti e stampa coreana e internazionale. Un momento di particolare rilievo per la città di Piacenza, presente in Corea del Sud con uno dei suoi patrimoni artistici e culturali più identitari: la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi.

La mostra, che aprirà ufficialmente al pubblico dal 19 dicembre 2025 al 22 marzo 2026, presenta circa 70 opere della collezione piacentina e propone un ampio e articolato percorso nell’arte italiana tra Otto e Novecento. Fulcro dell’esposizione è il celebre Ritratto di signora di Gustav Klimt, capolavoro simbolo della Ricci Oddi, presentato per la prima volta al pubblico coreano e già al centro di una straordinaria attenzione mediatica.

A confermare l’eccezionale interesse suscitato dall’iniziativa, ancora prima dell’apertura ufficiale sono stati venduti oltre 40.000 biglietti in prevendita, un dato che testimonia il forte richiamo della mostra e l’attenzione del pubblico coreano verso la collezione piacentina.

Il progetto espositivo è curato da Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, che ha concepito un percorso scientifico rigoroso e accessibile, capace di restituire le linee portanti della collezione e di mettere in dialogo la pittura di figura e il paesaggio, offrendo una lettura ampia delle diverse scuole regionali italiane tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.

«La mostra – spiega Lucia Pini – intende presentare al pubblico coreano una campionatura rappresentativa della collezione Ricci Oddi, rispettando le scelte e il gusto del suo fondatore e restituendo la complessità del panorama artistico italiano tra Otto e Novecento. Il Ritratto di signora di Klimt ne costituisce il fulcro, non solo per il suo valore assoluto, ma perché esemplifica in modo emblematico come un’opera possa attraversare il tempo, la storia e la geografia, stratificando significati e generando nuove letture».

L’operazione culturale è stata fortemente voluta anche dal presidente della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Massimo Toscani, nell’ambito di un percorso di valorizzazione e internazionalizzazione del museo. Il prestito delle opere al My Art Museum avviene sulla base di un accordo che prevede un corrispettivo economico complessivo di circa 220 mila euro per il periodo di esposizione, una risorsa significativa che contribuisce concretamente alla sostenibilità, alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio museale piacentino.

«Questa mostra dimostra come anche una città di dimensioni contenute possa dialogare con i grandi circuiti culturali internazionali – ha aggiunto la sindaca Tarasconi – portando la propria identità, la propria storia e il proprio patrimonio artistico su palcoscenici di assoluto prestigio. Le oltre 40.000 prevendite e la forte attenzione dei media coreani confermano che la cultura può essere uno strumento potente per far conoscere Piacenza nel mondo».

L’inaugurazione ha già ottenuto un’ampia copertura da parte delle principali testate e portali culturali coreani, tra cui Seoul Shinmun, NEWSIS, Siminilbo, Arts n Culture, Cultura e beNews, con articoli e approfondimenti dedicati alla mostra e alla straordinaria storia del capolavoro di Klimt.

La mostra al My Art Museum, organizzata da MondoMostre, rappresenta così una tappa di grande valore simbolico e strategico per Piacenza, che attraverso la Galleria Ricci Oddi rafforza il proprio ruolo nel panorama culturale globale e consolida la propria presenza su uno dei palcoscenici internazionali più dinamici e attenti alla cultura contemporanea, rafforzando al contempo i rapporti culturali tra Italia e Corea del Sud.

GNOCCHI, MISTO: “SONO L’UOMO O LA DONNA SOLI AL COMANDO AD ALLONTANARE I CITTADINI DALLA POLITICA, NON I CONSIGLIERI COMUNALI”

Come si dice, non “ha usato i guanti di velluto” la consigliera del Gruppo Misto Claudia Gnocchi nei confronti della sindaca Tarasconi, in merito alla spinosa questione del bando per la gestione congiunta di Palazzo Gotico, Iat e bar, ma è andata anche oltre. E’ stata diretta, senza giri di parole, in quanto già in commissione aveva espresso perplessità in merito a questa operazione. E, poiché le rassicurazione promesse dalla sindaca non sono arrivate, rispetto al “ragionare assieme sui contenuti del bando”, la posizione della consigliera è rimasta ancora più distante da quella della sua maggioranza. Per altro, c’è da segnalare che non è l’unica; oltre a lei, anche i consiglieri del PD Stefano Perrucci, Matteo Anelli e Sergio Ferri avevano espresso contrarietà in merito all’operazione “Gotico/Barino/Iat”.

A rincarare la dose, spiega Gnocchi nel suo intervento in consiglio, ci si sono messe le dichiarazione a mezzo stampa della sindaca che ha definito l’atteggiamento dei “dissidenti” dettato dal “mettersi in evidenza sul finire di un mandato amministrativo in un dinamica politica che allontana la gente, allontanando gli elettori dalla politica”.

Parole che hanno provocato una dura reazione da parte della consigliera del Gruppo Misto “i consiglieri comunali – tutti, di maggioranza e di minoranza – per il loro ruolo, hanno costituzionalmente il diritto ed il dovere di rappresentare i cittadini che li hanno eletti; non sono esecutori della volontà del sindaco perché non sono componenti di giunta come ad esempio gli assessori che invece sono legittimamente scelti personalmente dal sindaco”. E ancora, domanda Gnocchi “allontana la gente dalla politica il non coinvolgimento e la mancanza di partecipazione o invece il fatto di vedere i continui tentativi di accentrare le decisioni e i poteri? ”

Poi Gnocchi svela un retroscena; ovvero di essere esclusa da una nuova chat dei capigruppo di maggioranza. “Ho chiesto immediatamente un confronto politico alla sindaca e agli altri colleghi capigruppo di maggioranza per un immediato chiarimento politico – ha detto – ma mi è stato proposta una riunione solo dopo l’approvazione del bilancio. Ho sempre sostenuto di appartenere a questa maggioranza, ho votato in linea con i provvedimenti proposti dall’amministrazione ritengo per un buon 98%: mediamente come tutti gli altri consiglieri di maggioranza. I momenti in cui mi sono differenziata sono stati su parti di programma che, benché esplicitati – sottolinea la consigliera – non sono stati realizzati, e mi sto riferendo in particolare ai meccanismi di partecipazione”. E proprio sulla partecipazione arriva l’affondo finale “cosa allontana davvero i cittadini dalla politica? Chi esercita il ruolo che gli affida la nostra Costituzione o l’ uomo o la donna solo al comando?
Uomo e donna sola al comando che vediamo ormai consolidarsi come modello sia a livello internazionale che a livello nazionale. E qui mi fermo”. Al di là dei singoli provvedimenti in cui ogni consigliere ha (dovrebbe) avere completa autonomia nell’esplicitare il proprio voto, in questo caso sembra che la fiducia reciproca appaia decisamente incrinata.

ISTITUTI COMPRENSIVI: IL COMUNE METTE A DISPOSIZIONE GLI STRUMENTI PER ORIENTARSI NELLA RIFORMA

Gli otto istituti comprensivi che entreranno a regime dal prossimo anno scolastico 2026/27 andranno a sostituire la attuali nove autonomie didattiche: sei circoli di scuole dell’infanzia e primarie, e tre suole secondarie di primo grado, ovvero le scuole medie.
Il Comune di Piacenza – precisa in una nota l’amministrazione – insieme a quello di Cesena, erano gli ultimi comuni capoluogo in regione a non aver ancora riformato la scuola in questo senso.

Detto ciò, lo smarrimento è parecchio, sia da parte delle famiglie i cui figli, il prossimo anno, faranno il passaggio di grado, sia tra gli insegnanti. Il Comune ci tiene a rassicurare genitori e insegnanti mettendo “a disposizione delle famiglie un applicativo per favorire  di bambine e bambini alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado della città:
secondarie di primo grado della città: collegandosi alla pagina web
http://www.comune.piacenza.it/stradarioscolastico e immettendo il proprio indirizzo di residenza, è possibile visualizzare l’istituto comprensivo di riferimento in base allo stradario scolastico, che suddivide il territorio in otto bacini di utenza. Inoltre, il sito http://www.comune.piacenza.it/openday riporta le date di tutte le giornate aperte organizzate dai Circoli didattici della città, che saranno a loro volta occasione per illustrare spazi, progetti e aspetti organizzativi.

“La riorganizzazione in istituti comprensivi, a partire da settembre 2026 – chiarisce l’assessore alla politiche educative e scolastiche Mario Dadati –
permette di dare un assetto stabile e unitario alla rete scolastica cittadina,
evitando frammentazioni e sovrapposizioni tra vecchi e nuovi ordinamenti. L’obiettivo è consentire alle famiglie di iscrivere i figli già secondo la nuova organizzazione, con criteri chiari e uniformi. Senza dimenticare che, grazie ai cantieri in corso, potremo presto contare su sedi nuove, accoglienti, funzionali e attrezzate, ciascuna in grado di ospitare 9 classi, ovvero tre sezioni: la nuova scuola nella ex Manifattura Tabacchi sarà pronta dal settembre 2026, quella nell’ex Laboratorio Pontieri dal settembre 2027”.

I nuovi criteri d’iscrizione sono stati individuati congiuntamente dai dirigenti scolastici delle scuole del primo ciclo di istruzione e sono attualmente in fase di approvazione presso i Consigli di Circolo e d’Istituto delle Scuole piacentine, e saranno uguali per ogni Istituto comprensivo. Per la scuola dell’infanzia non cambia nulla; ognuna  farà parte di un nuovo Istituto comprensivo con cui la famiglia si rapporterà per gli aspetti amministrativi.

La scelta della Scuola anche quest’anno avviene online con la piattaforma messa a disposizione dal Ministero dell’Istruzione. Le famiglie troveranno gli stessi Istituti e gli stessi plessi e potranno quindi optare per quelli di loro preferenza. La novità consiste nella riorganizzazione dello stradario per cui gli alunni avranno la priorità in base ai nuovi criteri di iscrizione:
1. residenza nello stradario
2. presenza di fratelli/sorelle
3. alunne/i provenienti da Scuola d’infanzia dell’Ic
4. alunne/i con famiglia che acquisirà residenza nello stradario
5. alunne/i residenti nel comune di Piacenza in ordine di vicinanza
6. alunne/i residenti fuori comune con sede di lavoro del genitore nello stradario e in subordine sulla base della vicinanza
7. anticipatari (in ordine di vicinanza)

Scuola secondaria di 1° grado: i Criteri in approvazione presso le Scuole secondarie di 1° grado saranno:
1. provenienza da Scuola primaria dello stesso IC
2. residenza nello stradario dell’IC
3. presenza di fratelli/sorelle frequentanti, anche se non residenti
4. alunne/i con famiglia che acquisirà residenza nello stradario di riferimento all’IC
5. alunne/i residenza in Comune di Piacenza in ordine di vicinanza
6. alunne/i residenti fuori dal Comune di Piacenza (in ordine di vicinanza)

SULLA STRADA GIUSTA: SI PRESENTA LA QUARTA EDIZIONE DEL CONCORSO SCOLASTICO DEDICATO ALLA SICUREZZA STRADALE

E’ stata presentata la quarta edizione del concorso scolastico Sulla Strada Giusta, rivolto agli studenti piacentini, sul tema della sicurezza stradale, organizzato dall’ Associazione Sonia Tosi. Tra gli eventi, un incontro con gli studenti che simuleranno un processo penale per un caso di omicidio stradale.

L’iniziativa nasce dalla volontà di trasformare la memoria delle vittime della violenza stradale in un impegno concreto verso i giovani, affinché acquisiscano conoscenze, consapevolezze e strumenti per prevenire tragedie evitabili.
Secondo gli ultimi dati ISTAT–ACI pubblicati il 25 luglio 2025, la mortalità sulle strade italiane rimane quasi invariata (3.030 vittime nel 2024) mentre continuano ad aumentare incidenti (+6,9%) e feriti (+4,1%).
Preoccupa in particolare: 1 giovane su 5 ammette di aver causato almeno un incidente; 4 su 5 hanno accettato un passaggio da un conducente alterato; il 39% supera i limiti di velocità, il 66% guida in stato di stanchezza; solo il 18% tratta abitualmente la sicurezza stradale a scuola.

La struttura del percorso 2025–2026:
1. Presentazione alle scuole (19 novembre 2025 – Google Meet)
Incontro con i docenti referenti per illustrare contenuti, materiali e modalità di partecipazione. Possibile
integrazione nei percorsi di Educazione Civica e PCTO (fino a 30 ore).
2. Plenaria al Cinema Teatro Politeama (prima settimana di febbraio 2026)
Una mattinata altamente formativa con testimonianze di familiari di vittime, operatori delle forze dell’ordine e con la partecipazione della Fondazione Forense Piacentina, che guiderà gli studenti in una rappresentazione reale di un caso di omicidio stradale con guida in stato di ebbrezza.
Un’esperienza immersiva per comprendere l’impatto drammatico di ogni scelta irresponsabile.
3. Premiazione al Palazzo Gotico (26 maggio 2026). In occasione della Giornata Europea della Sicurezza Stradale, verranno premiati i tre migliori elaborati. La cerimonia, aperta alla cittadinanza, sarà seguita da un evento tematico in Piazza Cavalli.

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EX MANIFATTURA TABACCHI, FOTI ELOGIA L’AMMINISTRAZIONE TARASCONI. “SE VI E’ COOPERAZIONE SI RAGGIUNGO I RISULTATI”

Il progetto della ex Manifattura tabacchi si presenta alla città. Grazie ai fondi Pnrr si tratta della più importante opera di riqualificazione del dopoguerra ad oggi. Presente all’evento anche il Ministro Foti che ha elogiato l’amministrazione Tarasconi, definendolo “frutto della cooperazione tra più enti”, mettendo a tacere le polemiche alimentate proprio da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia.

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CGIL IN SCIOPERO CONTRO “UNA MANOVRA CHE NON GUARDA IN FACCIA LA REALTA’ DEL PAESE”

Aumentare i salari, fermare l’innalzamento dell’età pensionabile, no al riarmo, maggiore investimenti sulla sanità e istruzione, vere politiche industriali, una riforma fiscale equa e progressiva: sono i punti principali che hanno portato la Cgil allo sciopero generale. Anche la Camera del Lavoro di Piacenza ha aderito alla mobilitazione con un presidio sotto la Prefettura.
Logistica, scuola, pubblico impiego, sanità, servizi, metalmeccanico, pensionati: i delegati e le delegate dei diversi settori hanno preso la parola per testimoniare su cosa significa vivere e lavoro in un territorio così produttivo come quello piacentini, dove “per contro – hanno detto – i salari reali arretrano, i servizi pubblici faticano e la manovra del governo non offre risposte alle persone”.

“Piacenza – hanno detto i delegati – vive contraddizioni sempre più marcate: precarietà diffusa, affitti in aumento, tagli nazionali a sanità e welfare, assenza di un piano industriale credibile per il Paese e l’occasione mancata del PNRR”.

Il segretario generale Ivo Bussacchini ha definito la manovra del Governo “una legge che non guarda in faccia la realtà del Paese, né quella della nostra provincia, dove si lavora duro ma i salari non tengono il passo e il costo della vita divora tutto. Non solo non si interviene su pensioni e precarietà, ma si peggiorano norme che avrebbero bisogno di essere superate”.
“ll presidio di oggi -ha detto il segretario- vuole dare voce a quelle persone “che ogni giorno tengono in piedi l’Italia e la nostra provincia, ma che non vengono ascoltate dal Governo Meloni. Se si vuole davvero guardare al futuro, bisogna partire da salari dignitosi, sicurezza, lotta alla precarietà, case accessibili e servizi pubblici all’altezza”.

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BANDO PER PALAZZO GOTICO, OPPOSIZIONI: “CONCESSIONE AD UN PRIVATO E’ ILLOGICO E IMMOTIVATO”

Le opposizioni, congiuntamente, vanno all’attacco dell’amministrazione per il bando di gestione di 25 anni di Palazzo Gotico, Iat e bar ristorante. Ecco il testo della nota firmata dai consiglieri Gruppi Civica Barbieri – Liberi, Fratelli d’Italia Lega e Alternativa Per Piacenza.

Dopo aver messo a dura prova la Città su più fronti, mancava il colpo di grazia che l’Amministrazione Tarasconi vuole infliggere al cuore di Piacenza. Affidare a un privato Palazzo Gotico, che da quando edificato è a disposizione esclusiva della Comunità, e darlo in gestione assieme al bar-ristorante sottostante il Municipio è un affronto illogico e immotivato.

Ancor più assurdo è il periodo previsto per la concessione: 25 anni nei quali potrà succedere di tutto, passeranno almeno 6 amministrazioni, e con questo edificio simbolico resteremo legati mani e piedi al privato che vincerà lo scellerato bando. Basta guardare quanto accade in altre importanti città italiane: nessuna ha adottato una scelta del genere… ma evidentemente l’Amministrazione piacentina vuol dimostrare di avere una marcia in più.

Un bando che s’intende portare avanti senza condividere alcun passaggio, nonostante le fortissime contrarietà dei piacentini manifestate inequivocabilmente anche in Commissione consiliare, dove non una sola voce si è sollevata a favore della trovata. La solita modalità arrogante di questa Giunta comunale convinta di comandare, infischiandosene di tutti, anziché amministrare per conto dei piacentini.

La commissione di martedì è stata l’ennesima presa in giro ai consiglieri di qualsiasi schieramento ma anche a tutti quelli fuori dal Palazzo che pretendono di sapere: abbiamo ascoltato chiacchiera e slogan raffazzonati, senza un solo documento a disposizione, secondo i quali vorrebbero il rilancio del turismo e l’accoglienza (fingiamo di non ricordare gli ultimissimi dati sul trend turistico che dopo quattro anni di fallimentare cura-Tarasconi vedono Piacenza precipitata al 103esimo posto su 107 città italiane).

Che senso ha accorpare nelle mani di un unico gestore funzioni che richiedono professionalità tanto diverse come un bar-ristorante, la promozione e accoglienza turistica dello Iat e la custodia di Palazzo Gotico?

Perché, se l’obiettivo è semplicemente quello di aprire il Gotico ai turisti non incarichiamo il personale che già si occupa dei Musei Civici, per il quale proprio ieri è partita la procedura di affidamento? Perché non procedere con la preziosa collaborazione del personale volontario Auser? No: l’Amministrazione vuole dare il Palazzo a un privato, dopo aver appena introdotto un inedito biglietto per potervici entrare.

Intanto da mesi gira, solo tra pochi fortunati, la bozza di bando che – ce lo aspettiamo – la Giunta approverà entro pochi giorni.

Non credibile nemmeno la favola secondo la quale per “interesse pubblico” bisogna rendere appetibile il bando: ma quale interesse pubblico? Qui l’unico interesse che si vuole tutelare è quello del privato. Ricordiamo che per un locale centralissimo, ampio e storico come quello sotto il Municipio, 25.000 euro di canone annuo non è certo un importo esoso. Tutte queste agevolazioni in cambio di cosa? Di quali investimenti nell’interesse pubblico?

Lo ribadiamo: operazioni tutt’altro che di ordinaria amministrazione devono passare in Consiglio comunale… dove abbiamo già visto che mancheranno anche i voti di un centrosinistra sempre più contrariato. Facciamo un ultimo appello: si fermino, ascoltino la gente e dividano la gestione di Palazzo Gotico da quella del bar-ristorante, diversamente non si sorprendano se anche in questo caso arriveranno nuovi ricorsi, tutti a danno della Città, contro lo scellerato agire di Sindaco e Giunta.

UNO STUDIO DI FATTIBILITA’ PER IL FUTURO DELL’ALBERGO SAN MARCO. COSTO STIMATO OLTRE 7MILIONI DI EURO

E’ di 7.300.000 euro il costo complessivo del restauro dell’ex albergo San Marco. Lo studio è stato realizzato dall’ingegner Paolo Milani, e dai collaboratori, su mandato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha coperto il costo e del Comune di Piacenza.
Un punto di partenza aggiornato e attualizzato dai cui partire per cercare i finanziamenti; l’intento dell’amministrazione è di fare della struttura un luogo pubblico aperto alla città, con il museo dedicato a Giuseppe Verdi, ma anche una struttura recettiva dedicata alle famiglie, con una ventina di stanze per ospitare un centinaio di persone.
A inizio 900 la struttura cessò la funzione alberghiera, intorno agli anni 30 fu sede di attività politica, successivamente ospitò i locale dell’igiene pubblica dell’Ausl che ne è proprietaria per i 3/4 insieme al Comune. L’intervento di ristrutturazione pensato dall’ingegner Milani non è impattante; la struttura infatti è in buone condizioni grazie ad un già parziale rifacimento del tetto; per cui la parte più consistente dell’intervento riguardano gli impianti.

La struttura, in cui Giuseppe Verdi alloggiava durante i soggiorni piacentini quando era in città nelle vesti di consigliere provinciale, ha una superficie di 3mila metri quadrati su tre piani di grandi dimensioni; nell’ipotesi di restauro una parte del fabbricato sarà destinato al turismo alberghiero, sul lato sinistro di via San Marco il museo verdiano e una sala conferenze con annesso una caffetteria pasticceria dove a risaltare è la scala in stile liberty in ottimo stato.

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ACCESSIBILITA’: PIACENZA TRA LE MIGLIORI CITTA’ IN EUROPA. COMUNE PREMIATO A BRUXELLES

Piacenza ha ricevuto ieri a Bruxelles la Special Mention per l’Information and Communications Technology dell’Access City Award 2026, il premio della Commissione europea che valorizza le città più impegnate sul fronte dell’accessibilità e dell’inclusione.

Il riconoscimento è stato conferito alla sindaca di Piacenza Katia Tarasconi durante la Giornata europea delle Persone con Disabilità, nel corso della cerimonia ufficiale alla quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni provenienti da tutta Europa.

La città di Piacenza era stata selezionata tra le cinque finaliste europee insieme a Rennes, Salisburgo, Valencia e Saragozza. La menzione speciale ottenuta ieri premia l’approccio digitale e innovativo sviluppato da Piacenza negli ultimi anni: dai servizi online più accessibili ai sistemi informativi inclusivi, fino alle progettualità integrate che uniscono tecnologia, urbanistica e welfare.

“Per noi l’accessibilità è una visione che attraversa e coinvolge tutta la città – ha dichiarato la sindaca Tarasconi nel suo intervento – dall’urbanistica ai servizi sociali, dai nuovi spazi inclusivi ai progetti di mobilità e naturalmente ai servizi digitali che oggi più che mai, ma anche in prospettiva, rivestono un’importanza cruciale nel migliorare la vita delle persone considerando ogni esigenza. C’è un grande impegno da parte di ogni ufficio comunale coinvolto, tutti i giorni, spesso sotto traccia. Siamo consapevoli che ci sia ancora molto da fare, ma questo riconoscimento internazionale così importante ci incoraggia a proseguire con determinazione su questa strada”.

Il lavoro che ha portato Piacenza al premio è frutto di un percorso coordinato dal direttore generale del Comune Luca Canessa e dal Servizio Europa e Fundraising, con il coinvolgimento diretto degli assessorati guidati da Nicoletta Corvi, Adriana Fantini, Francesco Brianzi e Simone Fornasari, e con la collaborazione indispensabile della Garante dei diritti delle persone con disabilità Miriam Stefanoni, oltre che del Disability Working Group e delle associazioni del territorio.

Con la Special Mention ICT dell’Access City Award 2026, Piacenza si conferma tra le realtà europee più innovative e impegnate nella costruzione di una città inclusiva.

A ritirare il premio, ieri a Bruxelles, la sindaca Katia Tarasconi è stata accompagnata da Lorenzo Cavagna, in rappresentanza del Servizio Europa e Fundraising del Comune di Piacenza e di tutti gli uffici coinvolti. Era presente anche Francesco Errani in rappresentanza della Delegazione della Regione Emilia-Romagna in Unione Europea.

RACCOLTA PUNTUALE RIFIUTI: BONGIORNI “INDIETRO NON SI TORNA”

Tutto è perfettibile, ma indietro non si torna. É perentorio il vice sindaco Matteo Bongiorni nel ribadire la ferma e decisa volontà di proseguire verso la raccolta puntuale dei rifiuti, che entrerà a regime dal prossimo mese di gennaio. Una volontà che per l’amministrazione si traduce nell’obiettivo del raggiungimento dell’80% di differenziata porta a porta. Legittima, ci mancherebbe, la raccolta firme da parte di alcuni cittadini per tornare alla vecchia modalità, ma l’intento dell’amministrazione è certamente quello di non tornare indietro e sensibilizzare la città su un tema di civiltà che coinvolge tutti. Tra l’altro, il nuovo sistema di raccolta servirà anche per la regolarizzazione della Tari: la percentuale di chi non risulta registrato, in alcuni condomini arriva al 45%.

E per favorire il cambiamento e aiutare i cittadini in questa delicata fase di passaggio l’amministrazione ed Iren hanno introdotto sul territorio comunale 36 campane informatizzate per il conferimento proprio del rifiuto secco e residuo con riconoscimento dell’utente attraverso eco card o tramite l’app di Iren. Il conferimento è ammesso h24, sette giorni su sette. Ecco come funziona.

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