A PIACENZA CRESCONO I DONATORI DI MODOLLO OSSEO. TORNA MATCH IT NOW, LA GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE

“Un gesto semplice che può salvare una vita”. Con queste parole il direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza, Paola Bardasi, ha presentato l’edizione 2025 di Match It Now, la giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione sulla donazione di midollo osseo e cellule staminali emopoietiche.L’appuntamento è per sabato 13 settembre, dalle 9 alle 19, in largo Battisti a Piacenza, dove i volontari di Admo e i sanitari dell’Ausl saranno a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e raccogliere nuove adesioni al Registro italiano donatori di midollo osseo (Ibmdr). Durante la giornata sarà possibile effettuare un semplice test salivare e compilare un questionario che consente l’iscrizione immediata al registro.

La presentazione dell’evento si è svolta alla presenza di Paola Bardasi, direttore generale dell’Azienda Usl, Andrea Magnacavallo, direttore sanitario, Vittorio Fusco, presidente di Admo Piacenza, di Daniele Vallisa, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, Angela Rossi, direttore di Biologia dei trapianti, diagnostica molecolare e manipolazione delle cellule staminali emopoietiche, e Francesco Romeo, direttore del servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale.
«Siamo orgogliosi di ospitare ancora una volta questa iniziativa che mette al centro la solidarietà e la scienza – ha sottolineato il direttore Bardasi – Ogni nuovo donatore è una speranza concreta per chi lotta contro malattie gravi come leucemie, linfomi e talassemie. L’Azienda Usl di Piacenza è da sempre un’eccellenza in questo campo grazie alla sinergia tra Ematologia e centro trapianti, Diagnostica molecolare e manipolazione cellule staminali guidata e il servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale, che ci consentono di garantire tempi di risposta eccellenti che si traducono in supporto ai pazienti”.
Sulla stessa linea l’intervento di Daniele Vallisa, che ha ricordato come il trapianto resti tutt’oggi l’unica risposta salvavita possibile per alcune malattie. “La ricerca di un donatore compatibile è però complessa – ha spiegato – ed è per questo che occorre continuare a incentivare le adesioni. A Piacenza siamo riusciti a costruire una catena sanitaria in grado di offrire risposte tempestive e un sostegno costante non solo ai pazienti, ma anche ai caregiver”.

Angela Rossi ha sottolineato come Piacenza lavori su tre registri: quello dei donatori, in capo al Centro trasfusionale diretto dal dottor Romeo, e due registri collegati alla Biologia dei trapianti, che comprendono l’elenco dei pazienti e quello dei test di conferma di identità genetica per la compatibilità tra donatore e ricevente. “Collaboriamo da tempo con l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Reggio Emilia – ha precisato – che ha recentemente ottenuto l’accreditamento JACIE e che oggi può eseguire trapianti allogenici. Piacenza è per loro un punto di riferimento sia per la tipizzazione dei pazienti, sia per le verifiche di compatibilità”.
Il dottor Romeo ha spiegato che l’azione del Centro Trasfusionale si articola in due momenti distinti: una prima fase di idoneità dei potenziali donatori e una seconda fase di verifica dello stato di salute del donatore selezionato, per garantire la massima tutela sia del volontario che del ricevente. “Seguiamo protocolli rigorosi e ci avvaliamo di sistemi di accreditamento che sono garanzia di qualità e sicurezza lungo tutta la filiera della donazione”, ha dichiarato.
A offrire un quadro più ampio è stato Vittorio Fusco, presidente di Admo Piacenza, che ha ricordato come a livello mondiale il registro WMDA conti oltre 43 milioni di donatori, mentre in Italia l’Ibmdr abbia superato le 518mila iscrizioni. A Piacenza, i donatori sono cresciuti costantemente: dai 7.405 del 2024 agli attuali 7.521, con una prevalenza femminile. Le donazioni complessive effettuate finora sono state 64: 31 da sangue periferico, 3 tramite linfociti e 30 da sangue midollare. Di queste, 43 sono state destinate a pazienti italiani e 21 a pazienti esteri.

I requisiti per diventare donatori restano chiari: avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni al momento dell’iscrizione, con disponibilità valida fino ai 55 anni, pesare almeno 50 chilogrammi ed essere in buona salute, senza patologie croniche degli organi principali né malattie infettive. La probabilità di compatibilità con un paziente non consanguineo è molto bassa, circa una su 100mila, e proprio per questo ogni nuova iscrizione assume un valore enorme. Il prelievo di cellule staminali è una procedura sicura: nella maggior parte dei casi avviene attraverso un prelievo di sangue dal braccio, solo raramente si ricorre al prelievo dalle creste iliache in anestesia. Dopo la donazione, l’unico effetto collaterale segnalato è una lieve stanchezza, che non impedisce il ritorno immediato alle attività quotidiane.
“La donazione è una filiera complessa che richiede il lavoro coordinato di tanti professionisti – ha concluso il direttore sanitario Andrea Magnacavallo – ma alla base c’è sempre e solo un elemento: la generosità del donatore. È grazie a chi sceglie di donare sangue, plasma o midollo che possiamo salvare vite. Donare significa scegliere la vita”.

ROSE BIANCHE E SOBRIETA’ PER L’ULTIMO SALUTO A GIORGIO ARMANI

Sul feretro, adagiato nella Mercedes nera, si intravedeva una corona di rosa bianche. Qualche minuto prima delle 15 il corteo funebre ha fatto l’ingresso nel borgo di Rivalta, pronto ad accoglie il funerali di re Giorgio fin dalle prime ore della mattina.

Silenzio e rispetto per una cerimonia sobria e blindatissima. La Digos al controllo degli ingressi, e poche auto scure con a bordo il compagno, gli amatissimi nipoti e qualcuno dello staff.

La cerimonia, officiata da don Giuseppe Busani nella piccola chiesa di San Martino a lato del castello, è durata un’ora circa. E intanto sulla provinciale cresceva il numero delle persone che hanno voluto condividere il momento dell’arrivo e della partenza del feretro. Una donna lo ha atteso con una un rosa bianca tra le mani che ha lanciato al passaggio dell’auto scura. Ai lati della strada, per tutta la giornata, i colleghi delle testate nazionali hanno realizzato collegamenti in diretta e documentato l’evento.

Al termine della cerimonia il feretro ha lasciato il borgo di Rivalta tra gli applausi dei presenti. Dopo la cremazione, Armani verrò tumulato nella cappella di famiglia del cimitero del borgo, accanto alla mamma Maria, il padre Ugo e il fratello Sergio.

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GIORGIO ARMANI RIPOSERA’ A RIVALTA. OGGI I FUNERALI, RISERVATI, NEL BORGO

Si è chiusa ieri sera la camera ardente a Milano dove sono arrivati in migliaia per rendere omaggio a Giorgio Armani. Oggi sarà il giorno delle esequie, private e blindatissime così come lui stesso aveva richiesto. Armani farà ritorno in val Trebbia, nel borgo di Rivalta, nel piccolo cimitero che accoglie la cappella di famiglia. Una scelta di cuore, dettata dal desiderio di tornare accanto alla mamma, al padre e al fratello. I funerali si svolgeranno nella chiesa di San Martino, accanto al castello, poi la sepoltura nel cimitero del borgo, nella cappella di famiglia; saranno in forma riservata, al massino una ventina di persone. Nelle ore centrali della giornata il borgo non sarà accessibile per ragioni di sicurezza e per garantire la riservatezza del funerale previsto nel pomeriggio.

A Piacenza, per l’intera giornata, è stato proclamato dalla sindaca Katia Tarasconi il lutto cittadino, disponendo l’esposizione a mezz’asta della bandiera civica in tutte le sedi comunali. L’ordinanza riafferma la viva commozione suscitata, nella cittadinanza, dalla scomparsa del grande stilista, nato a Piacenza l’11 luglio 1934, sottolineando “l’altissimo valore umano, morale e professionale di Giorgio Armani” e il forte legame mantenuto nel corso del tempo con il territorio d’origine, sino al conferimento della laurea honoris causa in Global Business Management, da parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 2023, nella cornice del Teatro Municipale.

 

 

MITEZZA, IRONIA E UMANITA’: ADDIO A STEFANO FORLINI COLONNA DELL’AMBIENTALISMO PIACENTINO. I FUNERALI LUNEDI’ IN SAN FRANCESCO

Stefano Forlini, una vera colonna dell’attivismo ambientalista e verde piacentino se n’è andato, troppo presto, per una malattia crudele e inaspettata. L’annuncio della scomparsa dello storico esponente dei Verdi piacentini viene dato, in una nota, Europa Verde Piacenza.

Molto lungo l’elenco delle lotte che lo hanno visto protagonista, da quella antica per la fruibilità del parco della Galleana, a quella per il Parco del Trebbia, al contrasto al palazzo degli uffici fino all’ultima lotta per gli alberi di piazza Cittadella. Un modo di lottare per la protezione della natura e dell’ambiente, nato fra le fila della Lipu e poi proseguito fra i Verdi di cui è stato protagonista per decenni. Una militanza impegnata e caparbia, riconosciuta a livello regionale e nazionale, ma sempre vissuta con mitezza e giusto equilibrio che anche gli avversari politici non faticano a riconoscere. Mitezza, umanità e ironia erano le caratteristiche del suo agire, nella convinzione di dare il giusto peso alle cose del mondo.
Sono state giustamente scritte pagine e pagine nell’anniversario della morte di Alex Langer, senza indugiare troppo sulle migliaia di figure come Stefano, che senza troppo clamore, nel proprio quotidiano, strappando tempo al proprio lavoro e all’amata famiglia, hanno trovato lo spazio per contribuire alla tutela del proprio territorio e delle generazioni future, incarnando i principi di Alex e del migliore movimento Verde. Un esempio per tutti noi ma anche per coloro che credono nella politica come espressione alta dell’agire per il bene comune.

Nel ricordare Stefano è impossibile ignorare la sua generosità, non solo dimostrata sul lavoro e nella famiglia, ma anche nell’attività per il quartiere di S.Agnese, per il teatro dialettale, per la cucina; espressione di un carattere poliedrico e curioso. Così come è impossibile ignorare la sua ironia e autoironia, che sapevano magicamente trasformare anche le riunioni politiche più difficili e faticose, intervallate dalle sue battute ironiche e scherzose, in momenti gradevoli e vissuti con leggerezza.
Stefano mancherà alla sua famiglia, alla quale rivolgiamo un sentito cordoglio, ma anche al panorama politico piacentino, che perde un sicuro protagonista. Anche negli incontri degli ultimi giorni, sul letto dell’hospice, esprimeva la speranza che i giovani non ignorassero il grave compito che li attende per il proprio futuro ma anche per il futuro del pianeta.
Ciao Stefano.

Siamo stati fortunati ad avere con noi Stefano negli anni della ricostruzione dei Verdi in Emilia-Romagna. E’ il pensiero di Enrico Ottolini,  portavoce regionale di Europa Verde – Emilia Romagna. “Era facile andare d’accordo con lui, ma anche il disaccordo non pesava mai troppo. Di certo non lo nascondeva, ma sapeva sovrastarlo con la sua grande umanità”.

I funerali saranno celebrati lunedì 8 settembre alle 16 nella chiesa di San Francesco.

DA PIACENZA SI LEVA IL GRIDO “FERMIAMO LA BARBARIE” A SOSTEGNO DELLA GLOBAL SUMUD FLOTILLA

Anche a Piacenza, come in altre città italiane, la Cgil ha organizzato una manifestazione di solidarietà a sostegno della Global Sumud Flotilla, la missione civile internazionale lanciata da associazioni, attivisti, medici, giornalisti e cittadini di 44 paesi con l’obiettivo di portare tonnellate di aiuti umanitari nella striscia di Gaza. L’obiettivo è rompere il blocco navale imposto da Israele sulla striscia.

“Non possiamo più accettare che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti e che continui la distruzione delle infrastrutture civili rimaste, a partire da ospedali e scuole – si legge nel volantino della Cgil – Chiediamo a tutti i Governi di interrompere la consegna di armi, agire per raggiungere un cessate il fuoco e garantire l’ingresso di aiuti umanitari illimitati subito, ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi e i prigionieri politici, riconoscere lo stato di Palestina, porre fine all’occupazione e interrompere il commercio con gli insediamenti illegali e rafforzare la democrazia per raggiungere una pace duratura in tutta la regione”.

PATELLI: “CI STIAMO IMPEGNANDO NELLA RICERCA DI UN NIDO PRIVATO PER IL BIMBO DELLA 16ENNE”

Sarà il Comune di Borgonovo, in particolare la sindaca Monica Patelli e l’assessore Elisa Nicelli, a prendere contatto con alcuni asili privati del territorio comunale per aiutare la 16enne e il suo piccolo di pochi mesi.

La storia della studentessa del liceo Gioia era nota agli uffici comunali, in particolare ai servizi sociali; sindaca e assessore hanno convocato la ragazza in Comune per cercare di trovare insieme una soluzione che le permettesse di proseguire gli studi pur restando con il suo bimbo. “La soluzione del nido comunale non è realizzabile per quest’anno – ha spiegato la sindaca Patelli – perché i tempi per presentare le iscrizioni sono scaduti da giugno e poi c’è una lista di attesa di famiglie che hanno regolarmente effettuato la domanda. Per questo abbiamo deciso insieme di cercare un asilo nodo privato tra Borgonovo e dintorni cha possa accudire il bambino mentre la mamma frequenterà la scuola. Il Comune – prosegue la sindaca – si farà carico delle spese, non sappiamo ancora in quale percentuale. Tutto questo in coordinamento con il servizio tutela minori che fa capo ad Asp Azalea a cui il nostro Comune fa riferimento”.

Effettivamente la soluzione asilo sembra, attualmente, la più facilmente percorribile; in questo modo la studentessa potrà seguire gli studi la mattina, non più al Liceo Gioia ma ad una scuola privata on line, mentre il bambino si trova all’asilo.

Resta confermata la manifestazione per sabato 13 settembre dalle ore 16 in piazza Duomo “a tutela della mamme studentesse” si legge nel volantino. Il corteo arriverà in largo Baciocchi dove verrà illustrata la riforma di proposta legislativa per l’estensione della didattica a distanza.

LUTTO CITTADINO A PIACENZA PER GIORGIO ARMANI

Lutto cittadino anche a Piacenza, dove Giorgio Armani nacque l’11 luglio 1934, nel giorno delle esequie del grande stilista, lunedì 8 settembre. Ne dà l’annuncio la sindaca Katia Tarasconi, nell’esprimere il cordoglio dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità.

“La scomparsa di Giorgio Armani è una notizia che oggi colpisce e tocca il cuore del mondo, perché il suo nome era ad ogni latitudine sinonimo di classe, eleganza, armonia e signorilità. Doti che, insieme alla maestria senza eguali della sua arte e del suo straordinario talento, abbiamo avuto l’onore di celebrare nella sua Piacenza poco più di due anni fa, quando l’Università Cattolica gli conferì la laurea honoris causa in Global Business Management. Non dimenticheremo mai l’emozione di quell’incontro, che per tutti noi ha rappresentato l’opportunità di rendere il tributo orgoglioso e carico di affetto a un concittadino che ha raggiunto le vette più alte, ma non ha mai dimenticato le proprie radici”.

“Ne abbiamo avuto prova in occasioni felici, con la sua firma sugli abiti di rappresentanza del Piacenza Calcio tutto italiano in serie A nel 1993, ma ancor più in uno dei momenti più difficili che la nostra comunità abbia attraversato, in anni recenti: nella primavera del 2020, nelle fasi più critiche dell’emergenza pandemica, anche l’ospedale di Piacenza fu destinatario della donazione di due milioni di euro con cui Giorgio Armani – che scelse di riconvertire tutti i suoi stabilimenti alla produzione di camici monouso e dispositivi di protezione, da donare a medici, infermieri e operatori in prima linea – volle sostenere le strutture sanitarie in quel periodo. Sul quotidiano “Libertà”, a tutta pagina, il suo messaggio di solidarietà e vicinanza, con parole semplici e autentiche in cui ricordava anche il desiderio, accarezzato in gioventù, di diventare medico”.

“Credo che, in qualche modo, lo sia stato. Ci ha insegnato cosa significhi coltivare la semplicità come valore, perseguire l’attenzione al dettaglio, la creatività e l’autenticità dello stile laddove, erroneamente, si tende a identificare la moda con l’omologazione. Se la bellezza, nell’accezione più profonda del termine, è una medicina per l’anima, Giorgio Armani si è preso cura della società contemporanea con la passione infaticabile dell’artista, la dignità e il rispetto del lavoro. C’era, nella sua riservatezza concreta, quell’identità piacentina che aveva conosciuto in famiglia, negli anni dell’infanzia, per poi spiccare il volo e diventare Re Giorgio agli occhi di quel mondo che oggi ne piange la perdita rendendo omaggio al suo percorso di vita, ai suoi eccezionali traguardi, alla parabola di un successo costruito sempre sull’umiltà e sulla verità della persona. Questo è la testimonianza che ci lascia, di cui credo il nostro tempo abbia più che mai bisogno: ne faremo tesoro, con la stessa stima e gratitudine con cui due anni fa abbiamo potuto stringergli la mano”.

ADDIO A GIORGIO ARMANI, MUORE IL RE DELLA MODA. SUI SOCIAL SCRISSE “SPERO DI LASCIARE UN SEGNO FATTO DI IMPEGNO E RISPETTO”

Aveva 91 anno il Re indiscusso della moda: Giorgio Aramani è morto a Milano, i funerali si terranno in forma privata, al camera ardente sarà allestita presso l’Armani/Teatro in via Bergognone a Milano.

Era nato a Piacenza l’11 luglio del 1934, dopo aver abbandonato gli studi di medicina ha iniziato la carriera alla Rinascente, lavorando poi come assistente per Nino Cerruti prima di fondare nel 1975 la sua azienda, la Giorgio Armani S.p.A., insieme a Sergio Galeotti. È noto per aver rivoluzionato la moda con le sue creazioni eleganti e destrutturate, espandendo il suo impero nel settore dell’abbigliamento, degli accessori e del lusso.

L’ultima apparizione pubblica a Piacenza è dell’11 maggio del 2023, quando Università Cattolica del Sacro Cuore gli conferì la laurea honoris causa in Global Business Management al Teatro Municipale. Fu una cerimonia molto emozionante a cui parteciparono anche volti noti del mondo delle moda e dello spettacolo che hanno avuto l’onore di lavorare con lui.

“Con infinito cordoglio – si legge nella nota della famiglia – il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore. Il signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari”.

“Alcune settimane fa, poco prima del 91esimo compleanno, una infezione polmonare lo aveva costretto a un ricovero e a una convalescenza nella sua casa in via Borgonuovo, a Milano, spingendolo a non presenziare – un caso rarissimo – alla sfilata della sua collezione di giugno. Già lo scorso anno aveva avuto un problema, poi risolto: e alle sfilate di giugno 2024, tre giorni dopo le dimissioni dall’ospedale, aveva voluto salutare i suoi ospiti dopo gli show. Lo scorso giugno, invece, la scelta di non partecipare alla sfilata: «Ma sto bene» aveva aggiunto – si legge sul Corriere della Sera – Erano seguite settimane serene: il compleanno, con i mille e mille auguri da parte di tutto il mondo della moda, e non solo; la scelta di acquistare la Capannina; e soprattutto il suo amato lavoro sugli abiti. Solo qualche giorno fa un lieve peggioramento per un malessere improvviso allo stomaco. Ma nulla che facesse presagire il peggio. Oggi la notizia della morte”

Sui social scrisse: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”.

SARANNO I PIU’ GIOVANI GLI INTERLOCUTORI PRIVILEGIATI DEL FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO

E’ stata presentata alla sede dell’Associazione Stampa Estera a Roma, la terza edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, ormai alle porte. Il via alla kermesse giovedì 11 settembre fino a domenica 14.
C’erano la sindaca Katia Tarasconi, il presidente del comitato promotore Mario Magnelli, la Direttrice della Fondazione Teatri Cristina Ferrari, il
Curatore Alessandro Fusacchia e i direttori filosofici Andrea Colamedici e Maura Gancitano. Ha partecipato alla presentazione anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, quasi a segnare una sorte di gemellaggio culturale con Piacenza.

Saranno i più giovani gli interlocutori privilegiati della terza edizione di cui già il titolo dice molto “Vite Svelate” con uno sguardo più intenso verso noi stessi, mettendosi a disposizione, ascoltandosi, grazie ai temi e ai dibattiti proposti nel festival. 80 eventi, 200 grandi ospiti, 15 location sono i numeri di questa edizione; nella conferenza stampa sono stati presentati i vari formati con cui il festival coinvolgerà la città: Concerti Filosofici in piazza Cavalli, dialoghi inediti tra personaggi molto diversi per estrazione e formazione, come Antonio Spadaro e Michelangelo Pistoletto; Lectio e Interviste come quella con Antonio Scurati e Concita de Gregorio.
Torna il panel Aspettando mezzanotte nei teatri, poi il nuovo format ispirato a mister Gwyn, il romanzo di Alessandro Baricco, dove alcuni scrittori si cimenteranno in un ritratto letterario alle persone del pubblico; poi ci saranno i focus sulle biografie dedicati a grandi personaggi con Jacopo Veneziani, Melania Mazzucco ed Enrico Brizzi.
Domenica 14 poi la grande chiusura con il premio Internazionale Pensare Contemporaneo 2025 allo scrittore cileno Benjamin Labatut.

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PONTE SUL NURE: SI CHIUDE ALLA CIRCOLAZIONE DAL 15 SETTEMBRE

E’ arrivata l’ufficialità: il ponte sul Nure chiuderà alla circolazione dalle ore 12 del 15 settembre. Lo ha reso Anas in una comunicazione inviata ai comuni interessati del territorio piacentino. Anas sta provvedendo ad installare tutta la segnaletica provvisoria per indicare i percorsi alternativi alla strada statale, mentre sono state realizzate due rotatorie provvisorie la viabilità provinciale SP6 di connessione con la SS 725 “Tangenziale di Piacenza (sv. Farnesiana), al fine di migliorare la fluidità del traffico.

Durante i lavori che dureranno almeno 6 mesi è previsto il pedaggio autostradale gratuito sulla tratta compresa tra il casello di Piacenza Sud e quello di Fiorenzuola in entrambe le direzioni e già dal 18 agosto sono state aggiunte nuove fermate ferroviarie nelle stazione di Pontenure e Cadeo: i treni regionali passeranno da 7 a 30 ogni giorno.