TENSIONE AL CORTEO TRA PALLAVICINI E SORESI. IL CENTRODESTRA RICHIAMA LA GIUNTA CHE RESPINGE OGNI ACCUSA ALL’ASSESSORA GROPPELLI

E’ stato un corteo colorato, giovane, partecipatissimo, oltre duemila i piacentini che hanno preso parte allo sciopero generale a sostegno del popolo palestinese. Quello che è accaduto a fine mattina però, in piazza Cavalli, è stato un episodio che si poteva e si doveva evitare. Per sedare la tensione scoppiata tra consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi e il segretario del Si Cobas Carlo Pallavicini, uno degli organizzatori della manifestazione, è intervenuta la Digos.

Tutto sarebbe nato dalla bandiera palestinese affissa sul Comune: “nessuna intenzione di toglierla – precisa Soresi sul profilo Facebook – ma solo chiedere chiarimenti amministrativi sul perché quella bandiera fosse esposta” precisa. Ma usciti da palazzo Mercanti, Soresi e Domeneghetti si sono sentiti rivolgere pesanti ingiurie “chi vuole togliere la bandiera della Palestina è un fascista e vuole ammazzare i bambini!”. A quel punto la consigliera di FdI si è diretta verso il palco su cui erano i manifestanti compreso Pallavicini, ed è lì che si è consumato il diverbio sedato, appunto, dall’intervento di un agente della Digos.

“Una provocazione bella e buona – ha detto il segretario Si Cobas Pallavicini – l’unico dato di oggi è l’enorme quantità di giovani e giovanissimi allo sciopero”.

Il centrodestra ha condannato le parole e i cori dei presenti all’indirizzo della collega Soresi “la violenza, anche solo verbale, non è mai accettabile e deve essere sempre condannata, ancor più quando si manifesta nel corso di iniziative di piazza che nascono con intenti pacifisti e con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto di drammatico sta accadendo a Gaza”. “Preoccupa e rammarica l’atteggiamento dell’Assessore Groppelli presente sul palco in quel momento – la quale non rappresenta se stessa ma l’Istituzione: essa non è intervenuta per ricomporre la situazione né si è dissociata dagli attacchi. Ci aspettiamo pertanto che l’Amministrazione Tarasconi, pur tardivamente, prenda le distanze da quanto accaduto”.

L’amministrazione è sì intervenuta a sostegno dell’assessora Groppelli accusata di non essersi dissociata dagli attacchi “Chi lo afferma, o non era presente o mente sapendo di mentire. L’assessora ha fatto esattamente il contrario e l’ha fatto direttamente dal centro della manifestazione, dal palco, prendendo il microfono e invitando tutti a non cedere alle provocazioni dicendo, testualmente, “mi scuso a nome della piazza” e ribadendo la natura pacifica della manifestazione”. “L’amministrazione si dissocia, come ha subito fatto l’assessora Groppelli, dall’utilizzo di determinate espressioni e toni che non rispecchiano quello che oggi si è visto in piazza Cavalli.”.

STRISCE BLU: DAL 13 OTTOBRE GESTIONE DIRETTA DEL COMUNE PER SETTE MESI

La Giunta comunale si è riunita questa mattina in via straordinaria per approvare una serie di provvedimenti legati alla risoluzione del contratto di concessione con Piacenza Parcheggi, che comprendeva, oltre alla realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella, la gestione degli stalli di sosta a pagamento e il servizio di rimozione e depositeria dei veicoli.

Con la risoluzione del contratto, il Comune si avvia a tornare fisicamente nella piena disponibilità – oltre che dell’area di cantiere in piazza Cittadella – anche degli impianti e delle attrezzature per la gestione della sosta a pagamento. E’ previsto che la riconsegna avvenga in due momenti distinti: il 13 ottobre per quanto riguarda i parcometri e quindi la gestione della sosta a pagamento, e il 5 novembre per il servizio di rimozione e custodia veicoli. Il primo servizio, la gestione della sosta, sarà gestito in economia direttamente dal Comune per sette mesi come conseguenza “necessitata e transitoria” della risoluzione contrattuale; il secondo, la rimozione, sarà affidato – a seguito di gara – a un gestore specializzato per i prossimi due anni in continuità con la gestione attuale, con le stesse modalità operative e in attuazione del Codice della strada, articolo 159.

Come annunciato dall’amministrazione subito dopo l’atto di risoluzione, l’esigenza primaria, su cui gli uffici hanno lavorato e stanno lavorando in questo delicato periodo di transizione, è quella di garantire continuità a servizi che hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana di cittadini e imprese. Motivo per il quale la Giunta si è riunita questa mattina e ha deliberato l’avvio di una gestione diretta, transitoria e in economia della sosta a pagamento nel territorio comunale per un periodo stimato in circa sette mesi; tale periodo è necessario affinché gli organi comunali competenti decidano le future modalità di gestione. Nel corso di questa fase, il Comune curerà direttamente l’incasso dei proventi derivanti dalle tariffe di sosta di cui una parte sarà utilizzata per coprire i costi di gestione mentre il surplus sarà destinato a interventi di manutenzione delle strade e della segnaletica.

Alcune attività tecniche collegate – come la manutenzione dei parcometri, il loro scassettamento, nonché la riprogrammazione degli stessi dispositivi per l’aggiornamento dei conti correnti e la gestione dei flussi elettronici dei pagamenti – saranno affidate a ditte esterne specializzate, così da assicurare il funzionamento degli impianti fin dal primo giorno di subentro. “Non sarà un periodo facile – precisa l’amministrazione – e non è da escludere che possano esserci dei disservizi tecnici come non di rado accade nelle fasi di passaggio che spesso richiedono aggiustamenti. In questo caso poi stiamo parlando di un servizio che per 13 anni è stato gestito da una società esterna e che ora, se tutto va come da programma, tornerà direttamente in capo al Comune per i prossimi mesi”

Per quanto riguarda il servizio di rimozione e depositeria dei veicoli, che non può essere gestito in economia dall’ente, la Giunta ha dato mandato di avviare una gara ad evidenza pubblica. L’affidamento, della durata di 24 mesi, consentirà di garantire il servizio secondo le stesse modalità operative già attive in passato, quindi senza variazioni per i cittadini.

L’approvazione di questi atti comporta una variazione al bilancio 2025–2027, necessaria a garantire gli equilibri finanziari e a consentire l’avvio immediato delle procedure. La variazione urgente sarà sottoposta alla ratifica del Consiglio comunale nei prossimi 60 giorni, come stabilito dalla normativa.

L’Amministrazione comunale ribadisce che queste scelte, assunte in via straordinaria e urgente, rispondono all’obiettivo di assicurare la continuità di servizi pubblici essenziali, garantendo al tempo stesso una maggiore sostenibilità nella loro gestione futura.

IN DUEMILA AL CORTEO PRO PAL, “IN ITALIA E’ TORNATO IL VERO SCIOPERO”

Hanno partecipato davvero in tantissimi allo sciopero in detto da Cgil, Si Cobas e Usb in sostegno alla popolazione palestinese e al recente blocco della Flotilla da parte delle flotte israeliane. Quasi duemila in corteo, dal liceo Cassinari fino a largo Baciocchi, passando per lo stradone Farnese, via 4 Novembre, piazza Sant’Antonino e piazza Cavalli. Anche in questa occasione Piacenza non ha mancato di far sentire la propria solidarietà al popolo palestinese: in corteo c’erano il mondo della scuola, insegnanti, tantissimi studenti, lavoratori del settore metalmeccanico, logistico e sanitario, e tanti cittadini comuni che hanno deciso di esserci. Al centro della mobilitazione anche il tema del lavoro e dei salari.

“Piacenza ha dimostrato di avere un enorme cuore e una enorme consapevolezza, non solo per i grandi numeri ma per la qualità di questo corteo, – ha detto il segretario dei Si Cobas Carlo Pallavicini – ci sono tantissimi studenti, lavoratori, 76 magazzini sono stati bloccati. In Italia é tornato il vero sciopero, non quello simbolico, non quello per andare nel week end,  ma quello per bloccare tutto. La Palestina ha avuto la capacità di concentrare queste energie”. Sindacati di base e Cgil sabato 4 ottobre saranno a Roma per la manifestazione nazionale indetta dai gruppi palestinesi.

Da segnalare i non pochi disagi alla viabilità: il corteo ha percorso Piazzale Libertà, Via Scalabrini, Via Caccialupo, Stradone Farnese, ultimo tratto di Corso Vittorio Emanuele, Barriera Genova, Via 4 Novembre, Via Alberici, Via Giordani, Piazza e via Sant’Antonino, Largo Battisti, Piazza Cavalli, Via Cavour, Largo Baciocchi. Numerose strade del centro sono state chiuse al passaggio dei manifestanti dalle forze dell’ordine, che hanno deviato gli automobilisti nelle vie laterali.

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QUASI UN MIGLIAIO IN CORTEO PER LA FLOTILLA “IL CUORE VIVO DELL’UMANITA’ ”

Piacenza ha risposto ancora, numerosa e appassionata, alla mobilitazione per il sostegno della Global Sumud Flotilla; il coordinamento che riunisce oltre quaranta realtà lo aveva annunciato: se bloccano la Flotilla, blocchiamo Piacenza. E così è stato: quasi un migliaio le persone che dai giardini margherita hanno attraversato la città, tra le 18 e le 19 in orario di punta, piazzale Roma, piazzale Libertà, percorrendo tutto lo Stradone Farnese, fino al Dolmen e poi il Pubblico Passeggio. A capo del corteo striscioni Palestina libera, slogan all’indirizzo della premier meloni e del presidente Netanyahu. Durante la marcia al microfono si sono alternati diversi interventi delle associazioni del coordinamento Piacenza per Gaza.

La mobilitazione proseguirà anche nella giornata di venerdì 3 ottobre, con lo sciopero generale indetto da Cgil, Usb e Si Cobas: nell’occasione è in programma una nuova manifestazione, con un corteo da piazzale Libertà e dal liceo Cassinari in via Scalabrini.

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ZEROSTACOLI: IL DECALOGO PER ATTIVITA’ COMMERCIALI PIU’ ACCESSIBILI PER TUTTI

I negozi e i pubblici esercizi della città che esibiranno la vetrofania con la libellula bianca e rossa rientreranno nell’elenco delle attività Zerostacoli. Molto più di elenco, ma un’adesione consapevole a rendere Piacenza davvero inclusiva alle persone con disabilità o fragilità. Perche un gradino di pochi centimetri può impedire l’ingresso in un negozio ad una carrozzina, così come una musica troppo alta può infastidire le persone con una neuro divergenza.

L’obiettivo di Zerostacoli, a cui amministrazione, tavolo della disabilità e  associazioni dei commercianti stanno lavorando da un paio d’anni, è quello di garantire l’accessibilità degli esercizi commerciali e diffondere la cultura dell’accoglienza per tutte le persone.
Come? Attraverso un decalogo elaborato proprio dalle associazioni di cui fanno parte le persone con disabilità; requisito numero uno il rispetto di accessibilità fisica al locale e ai servizi igienici, non sempre del tutto scontato.

Attrezzarsi con un servizio saltafila per ridurre le attese, utilizzare un menu for all, allestire aree tranquille e più accoglienti, abbassare il volume della musica se il cliente lo chiede, garantire l’ingresso del cane guida, attrezzarsi con modalità di pagamento inclusive e portatili, sono alcuni dei punti del decalogo di Zerostacoli.

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TERTULIA, IL CHIOSCO SOCIALE CHE METTE AL CENTRO LE PERSONE

Tertulia è il nuovo chiosco sociale che animerà il parco della pace di strada Raffalda. Un nome che, in spagnolo, significa festa condivisione, scambio e convivio. Perché qui la centro ci saranno le persone. Tertulia nasce da un’idea di coprogettazione di alcune cooperative sociali che già operano sul territorio, Officine Gutenberg, Des Tacum, Solco Piacenza, Il Germoglio, Co.Te.Pi., Auroradomus e Casa del Fanciullo che hanno proposto all’amministrazione di far rivivere questo luogo attraverso il chiosco in legno recentemente rinnovato grazie ad iniziative che animeranno il quartiere e che coinvolgeranno persone.

Tertulia sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 15,30 alle 18,30, al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15,30 alle 18,30; non sarà solo punto di ristoro, ma luogo di socialità e incontro che permetterà alle persone di trovare un luogo rinnovato nel cuore dei quartieri Belvedere e Infrangibile dedicato alle famiglie e ai più giovani.

APP: UNA MOZIONE PER IL FUTURO DI CITTADELLA. PERCORSO PARTECIPATO E PARCHEGGI ALTERNATIVI A QUELLO INTERRATO

Alternativa per Piacenza ha mantenuto fede ai propositi annunciati, depositando una mozione urgente sul futuro di Piazza Cittadella, che, partendo dalla notifica di risoluzione del contratto e conseguente richiesta di riconsegna delle aree entro il 13 Ottobre 2025, chiede di archiviare definitivamente i propositi di parcheggio interrato, di puntare sul percorso partecipato con i cittadini, mappare le aree alternative per la sosta a nord della città e prevedere opportune forme di sostegno alle attività economiche della zona a fronte dei disagi subiti a causa del cantiere. Si tratta di una mozione urgente, perché residenti e commercianti necessitano di soluzioni rapide per tornare alla normalità in termini di qualità di vita e di lavoro e la città tutta necessita, a sua volta, di soluzioni altrettanto rapide e sostenibili per la sosta esterna al centro storico. Il testo non è l’iniziativa isolata dei due consiglieri che ci rappresentano in aula, ma la sintesi dei contributi delle socie e dei soci. Il distinguo è per noi essenziale, perché dimostriamo con i fatti di poter a buon titolo chiedere partecipazione vera nei processi decisionali. L’auspicio è che tutte le forze presenti in Consiglio comunale, a cominciare dalla maggioranza, riconoscano l’importanza delle richieste e vogliano sostenere la mozione, affinché diventi patrimonio comune della politica piacentina.
Sarebbe un gran bel messaggio ai cittadini dopo giorni di contrapposizioni frontali.
Allo stesso tempo, abbiamo sottoposto alla giunta un’interrogazione per avere nero su bianco il pensiero di chi governa la città riguardo la tutela dei posti di lavoro messi a rischio dalla controversia in atto tra Comune e GPS, rifiutando l’idea che i lavoratori e le loro famiglie possano essere considerati come un danno collaterale accettabile all’interno di una vicenda così complessa.

PIAZZA CITTADELLA-CASALI- EX SCUDERIE: IL FUTURO DEL COMPARTO SI GIOCA QUI

Sarà un percorso lungo che, c’è da immaginarsi, si svolgerà per lo più nelle aule del tribunale. Dopo la risoluzione del contratto del Comune nei confronti di GPS per il cantiere di piazza Cittadella, la vicenda ora prosegue su due livelli. Quello dei ricorsi e contro ricorsi e quello del futuro della piazza a due passi dal centro, dirimpetto a Palazzo Farnese, primo affaccio per chi entra in città dalla parte nord. Certamente anche il primo livello non è da sottovalutare; i tempi così come i costi sulle tasche dei cittadini saranno importanti e non sempre facile da comprendere, ma il secondo aspetto è quello che più balza agli occhi delle persone e che la città ha dimostrato largamente di avere a cuore.

Oggi l’intera area è un terreno arido: cosa fare? L’amministrazione ha confermato che “l’intero comparto nord verrà finalmente restituito ai cittadini in modo totalmente rinnovato”. Per garantire la continuità dei servizi “la gestione delle strisce blu sarà assunta direttamente dal Comune in una fase transitoria, fino all’indizione di un nuovo bando, mentre il servizio di rimozione forzata sarà affidato a una società specializzata”. Per questo l’amministrazione ha posto la data del 5 novembre perché GSP lasci l’area di viale Sant’Ambrogio dedicata all’alloggio dei veicoli rimossi e dei mezzi e del 13 ottobre per liberare il cantiere di piazza Cittadella.

Poi nelle intenzioni del Comune c’è il ripristino dell’area da eseguire nel minor tempo possibile per mettere la testa sulla riqualificazione; ci sarà un bando pubblico “che assicuri trasparenza, qualità e un progetto all’altezza di un comparto tanto importante, in continuità e in armonia con i lavori che partiranno in piazza Casali”. Sì, perché oggi ripartendo daccapo, almeno, c’è la possibilità di creare un progetto integrato e armonioso con l’adiacente piazza Casali. Qui il mercato coperto verrà demolito e trasferito nelle ex Scuderie di Maria Luigia dove al piano terreno troveranno spazio panetterie, bistrot, salumeria e macelleria, dehors esterni dalla parte del Farnese, per cui si è reso necessario l’abbattimento degli alberi, nel progetto però si prevede la piantumazione di 46 nuove alberature. Al primo piano della struttura troverà sede il museo della cultura piacentina, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2028; costo totale dell’intervento 5.5 milioni di euro.

Non sarà una sfida facile neppure questa: progettare una nuova piazza inserita in un contesto che già in parte sta prendendo vita. E se realisticamente non si parlerà più di parcheggio interrato, resta l’annoso problema della carenza di posti auto nella zona: come risolverlo? Utilizzando una parte dell’ex Laboratorio Pontieri, riconsiderando il silos di via X Giugno?

Un altro tema importante è quello del verde pubblico: non dimentichiamo le battaglie che si sono consumate nei mesi scorsi sia per l’abbattimento dei tigli di piazza Cittadella che per quelli delle ex Scuderie. Pare che non sia ancora del tutto chiaro se la Sovrintendenza abbia autorizzato la piantumazione dei 46 alberi nel nuovo progetto delle Scuderie considerato che nel sottosuolo potrebbero essere rinvenuti dei reperti.

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CASE DELLA COMUNITA’: LA EX BELVEDERE PRONTA A GIUGNO 2026

Sono tre le nuove Case della Comunità a cui l’Ausl di Piacenza si sta dedicando per un importante progetto di rafforzamento territoriale, perché diventino punti di riferimento fondamentali per i cittadini nell’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari integrati. I cantieri sono attivi a Piacenza (Belvedere), San Nicolò e Fiorenzuola.

A Piacenza, nell’area dell’ex clinica Belvedere in via Gadolini, è in costruzione una delle strutture più significative per la sanità cittadina.
In questi giorni il direttore generale Paola Bardasi ha fatto un sopralluogo insieme al sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e ai tecnici, guidati dell’ingegner Luigi Gruppi, direttore Nuove costruzioni e patrimonio immobiliare. Il cronoprogramma delle visite previste è fitto: a breve è già in calendario una verifica dell’andamento dei lavori anche a Fiorenzuola, così come a San Nicolò e a Bobbio.

I lavori in via Gadolini, a Piacenza, avviati nel 2024, termineranno nei primi mesi del 2026, con apertura della nuova Casa della Comunità di Piacenza prevista a giugno dello stesso anno. L’edificio, sviluppato su tre piani, è già stato completato nella parte strutturale; ora si procede con le opere interne, gli impianti e con la chiusura delle facciate. Al secondo piano sarà collocato l’ Ospedale di comunità (Osco), con 20 posti letto dedicati all’assistenza intermedia per pazienti cronici o fragili. La struttura accoglierà inoltre ambulatori specialistici, i servizi di assistenza domiciliare e gli studi di medici e pediatri di famiglia. Il progetto, finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), prevede un edificio moderno e innovativo, sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico e pienamente accessibile.
«La realizzazione delle nuove Case della Comunità – sottolinea Marco Chiari , direttore amministrativo dell’Azienda Usl di Piacenza – è anche una sfida gestionale importante. Stiamo rispettando le scadenze e utilizzando al meglio le risorse disponibili, per consegnare strutture all’avanguardia, rispettose dell’ambiente e funzionali, capaci di supportare al meglio l’attività dei professionisti e i bisogni della popolazione».

Anche a San Nicolò i lavori sono partiti nel 2024 e si sviluppano in due fasi: il piano terra è in fase di completamento; il primo piano sarà rifinito esternamente, mentre gli interni verranno realizzati successivamente, con l’arrivo del secondo finanziamento già richiesto. La nuova sede di via Alicata raddoppierà gli spazi rispetto all’attuale struttura, passando da 650 a 1.500 metri quadrati, con apertura del primo stralcio prevista a giugno 2026. Servirà circa 28.000 abitanti della Val Luretta e della bassa Val Trebbia, offrendo risposte concrete ai bisogni della popolazione con servizi dedicati a cure primarie, gestione delle cronicità, assistenza a persone non autosufficienti, salute mentale, consultori, sostegno a minori e famiglie. Il progetto fa parte anche del programma CasaCommunity Lab, che coinvolge attivamente Comune, cittadini, scuole e associazioni del territorio.

A Fiorenzuola il cantiere riguarda il recupero dell’ex municipio di corso Garibaldi, un intervento complesso anche per il coinvolgimento della Soprintendenza. Il progetto prevede due linee di finanziamento, una dal PNRR e l’altra dall’accordo di programma Stato-Regioni 2021. I lavori, già avviati, si concluderanno nella seconda metà del 2026. La nuova sede consentirà di riunire in un unico edificio diversi servizi sanitari e socio-sanitari oggi distribuiti in più sedi, tra cui Pediatria di comunità e poliambulatori, punto unico di accesso e ambulatori della cronicità e integrare la presenza di medici e pediatri di famiglia.

Le Case della Comunità rappresentano un tassello fondamentale della riforma sanitaria nazionale prevista dal Decreto ministeriale 77. Sono strutture che integrano assistenza sanitaria e sociale, garantendo presa in carico con équipe multiprofessionali, servizi accessibili e percorsi personalizzati. Con questi investimenti, l’Azienda Usl di Piacenza conferma il proprio impegno per una sanità pubblica vicina, efficace e sostenibile, capace di dare risposte concrete ai bisogni delle persone e delle comunità.
«Il lavoro sui cantieri – conclude l’ingegner Gruppi – sta procedendo bene. Stiamo realizzando edifici sicuri, moderni ed energeticamente efficienti, pensati per durare nel tempo e garantire ai professionisti sanitari le migliori condizioni per svolgere la loro attività».

CITTADELLA, APP: “INUTILE RINTUZZARE LO SCONTRO, SI RECUPERI LA PIAZZA CON UN PERCORSO CONDIVISO”

Sul nuovo capitolo di Piazza Cittadella (prima di parlare di epilogo servirà tempo), si potrebbero dire tante cose e, come lecito attendersi, la politica delle parti è già tornata a far volare gli stracci.
Per noi di Alternativa per Piacenza il punto di non ritorno di questa storia ormai grottesca risale alla seconda metà del 2024, quando il Direttore Generale del Comune mise nero su bianco che oltre il 31 maggio, data indicata dagli istituti bancari per le garanzie, non si sarebbe potuti andare, senza che i ritardi diventassero inadempimento grave. Era il 27 maggio. Ciò nonostante, 13 giugno il vicesindaco, ammettendo che “non si è ancora arrivati al deposito della bancabilità definitiva e manca ancora la nuova fideiussione”, rimandava all’attesa che tutto venisse perfezionato, in linea con la Sindaca, che a domanda del cronista rispose: ”che fare su Cittadella? Non sappiamo, serve altro tempo”. Da questo cortocircuito istituzionale in poi, si è sentito e letto tutto e il suo contrario.
Ora, si lascino a giudici e avvocati i risvolti della vicenda, che saranno lunghi. Rintuzzare lo scontro tra tifoserie è adesso esercizio semplice quanto inutile e irresponsabile. In attesa di capire la portata di queste scelte sulle tasche dei cittadini e l’impatto sul consenso di una linea ostinata e indisponibile a mediare, si dia la politica una sola priorità: recuperare la piazza con un percorso condiviso e partecipato tra la gente, con tanto di tabella di marcia che garantisca tempi definiti e al riparo da altre sorprese. Se è vero che “l’ente è libero da impegni contrattuali” e che “i fondi necessari per il ripristino sono già disponibili”, nulla osta a tirarsi su le maniche tutti insieme e liberare i piacentini dal peso di dover sopportare un simile obbrobrio davanti al Farnese, che offende la vista e fa male al cuore.