Mantenere la calma senza lasciarsi prendere dal panico e affidarsi solo a notizie che arrivano dalle ASL e dalle Regioni, nella fattispecie Emilia Romagna e Lombardia. È, in sintesi, il messaggio che arriva dall’Asl di Piacenza attraverso il direttore generale Luca Baldino e dal primario del pronto soccorso Andrea Magnacavallo.
Nel caso si avvertano i sintomi l’invito e di chiamare il medico di famiglia o il 118 il cui personale procederà al tampone.
Il punto della situazione da parte del direttore Baldino si è reso necessario dopo i sei casi in Lombardia.
“Abbiamo un caso sospetto ricoverato in isolamento nel reparto di Malattie Infettive in attesa dell’esito del tampone, che dovrebbe arrivare a breve – ha detto Baldino -. Per quanto riguarda l’azienda Mae di Fiorenzuola, sono stati presi contatti con la proprietà, che sta collaborando molto; stiamo contattando i dipendenti, in primis quelli che hanno fatto viaggi all’estero, per fare tutte le verifiche del caso.
Sostanzialmente l’azienda sanitaria di Piacenza sta usando grande precauzione per una situazione che al momento non ci dà casi accertati sul territorio. Il fatto che il tampone sul manager sia risultato della MAE negativo ci fa comprendere che probabilmente, in attesa dei futuri accertamenti, non sia stato lui l’origine”.
Sono una settantina i dipendenti dell’azienda tenuti sotto controllo per precauzione.
Al pronto soccorso cittadino la situazione è ben gestita, l’invito ribadito anche dal dottor Magnacavallo è di non presentarsi al pronto soccorso ma chiamare il 118 o il medico di famiglia.
CORONAVIRUS: UN RICOVERO A PIACENZA. E’ UNA DONNA COLLEGA DEL 38ENNE
C’è un ricovero per Coronavirus anche all’ospedale di Piacenza; si tratta di una donna, collega di lavoro del 38enne di Codogno. Si trova in isolamento nel reparto di Malattie Infettive con alcuni sintomi, è atteso l’esito del tampone.
E’ risultato invece negativo al tampone il dipendente della Mae spa di Fiorenzuola ora ricoverato all’ospedale Sacco di Milano, che ha cenato con il paziente risultato positivo, il 38enne ricoverato in rianimazione all’ospedale di Codogno. In isolamento domiciliare volontario l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il paziente zero al Pronto soccorso di Codogno: benché sia asintomatico, sarà eseguito il tampone. Attivati i protocolli ministeriali per le due aziende coinvolte: Unilever in capo alla Regione Lombardia, Mae alla Regione Emilia-Romagna. Pieno raccordo tra ministero, Regioni e Aziende sanitarie per la gestione della situazione.
La sanità pubblica, in via precauzionale, sta già contattando tutte le persone per le quali è ritenuta necessaria un’ulteriore verifica perché valutate potenzialmente a rischio, pertanto ai cittadini si chiede di mantenere la maggiore tranquillità possibile. La raccomandazione è quella, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso, ma di contattare il proprio medico di medicina generale, il numero 118 o il 112.
CORONAVIRUS: IN CORSO ACCERTAMENTI SULLA DITTA, A FIORENZUOLA, DOVE LAVORA “IL PAZIENTE ZERO”
Il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi aggiorna i cittadini, anche attraverso i social, sulle notizie che riguardano il primo contagiato della provincia di Piacenza. “Al momento – scrive il primo cittadino – a scopo precauzionale è stata inviata una squadra sanitaria per il controllo dei lavoratori nell’Azienda MAE di Fiorenzuola”
Il “paziente zero” è un manager di una società di Fiorenzuola che per motivi lavorativi trascorre lunghi periodi in Cina. L’uomo al momento si trova ricoverato all’ospedale Sacco di Milano, individuato con lo Spallanzani di Roma come quello adatto a trattare i casi di bioemergenze, per accertamenti.
Sarebbe ad aver contagiato il 38enne di Codogno che ha avvertito alcuni malesseri dopo essere stato a cena con l’amico, un paio di sere fa. Il condizionale e la cautela sono d’obbligo perché il tempo, tra il rientro dalla Cina e l’ipotetico contagio, sarebbe troppo lungo.
All’ospedale di Codogno, insieme al 38enne, sono ricoverati la moglie e un conoscente.
PIACENZA LOVES SICUREZZA: LINGUAGGIO NON CONVENZIONALE SUL TEMA
Non si parla né si fa mai abbastanza per la sicurezza. Purtroppo a confermarlo sono i numeri: ogni giorni tre persone muoiono sul lavoro e nove sulle strade. Il movimento Italia loves Sicurezza ha già organizzato, in cinque anni, oltre 1700 eventi in tutta Italia par parlare del tema in modo nuovo, a volte irriverente, ma incisivo. Come l’evento del 29 febbraio a Piacenza, al teatro dei Filodrammatici, con una serata non convenzionale sul tema sicurezza sul lavoro e fuori dal lavoro.
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A TAVOLA INFORMATI RACCONTA IL BREVETTO JAX +
Puntata speciale quella di A tavola inFORMAti in programma martedì 25. Francesca Varvello, Ceo della start up Heallo, ci racconterà le potenzialità del brevetto Jax+ che permette di dimezzare il picco glicemico dopo i pasti. In che modo? Ascoltate questa anticipazione e non perdetevi la puntata in tv, sul 95 alle 13, e su facebook a tavola informati.
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Il prodotto è eccellente, 100% italiano, raccolto totalmente a macchina, biologico per il 10%, seguendo al 90% il disciplinare di produzione integrata, a bassissima emissione di CO2. Nonostante tutto il pomodoro da industria, che rappresenta la vera ricchezza del nostro paese, deve fare i conti con due criticità non da poco: il cambiamento climatico e l’inadeguata valorizzazione. La due giorni di Tomato World a Piacenza Expo si è aperta proprio con questa tematica.
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E’ pronto per partire dal prossimo anno accademico il corso di laurea in sostenibilità e management della facoltà di economia. Un corso che si sviluppa in modo innovativo e originale basandosi sui tre pilastri fondamentali di una concezione moderna della sostenibilità, economico, agrario e formativo.
L’annuncio del Magnifico Rettore Franco Anelli nel Dies Academicus che ogni anno celebra l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un risultato frutto della proficua collaborazione, che prosegue da svariati anni, con Kerry Kennedy, presidente onorario Robert Kennedy Human Rights Italia.
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IL PRESUNTO LADRO SUL FURTO DEL KLIMT “E SE IL QUADRO FOSSE UN FALSO?”
Si infittisce sempre di più il mistero che aleggia intorno al Ritratto di Signora di Klimt. Nelle ultima settimane più che dipanati, i dubbi sembrano essere sempre più fitti, segno che gli inquirenti stanno scandangliando davvero tutte le ipotesi.
L’ultimo colpo di scena di questa vicenda, che ogni giorno assume sempre più i caratteri di un film, l’ha rivelato la trasmissione di Italia 1 Le Iene. L’inviato Alessandro De Giuseppe ha intervistato il piacentino che si è autoaccusato di essere uno degli autori del furto 22 anni fa, che ha dichiarato: “Ricci Oddi ha acquistato il quadro nel 1925 per 30mila lire. Ma in quel periodo, un famosissimo falsario londinese autore di innumerevoli e pregiati falsi d’autore, insignito dalla regina Elisabetta come falsario, lavorava in Italia. Dopo la scoperta del doppio ritratto da parte della studentessa Claudia Maga, la Ricci Oddi aveva organizzato una mostra per rendere omaggio al quadro. Sarebbero arrivati esperti da tutto il mondo per ammirarlo. Nella mente di Fugazza (allora direttore della Galleria ndr) si era fatto largo il dubbio che il dipinto non fosse autentico. L’ex direttore nutriva il timore che Ricci Oddi avesse in realtà acquistato un falso e per questo motivo avrebbe pensato di organizzare il colpo”. Questo giustificherebbe l’ultimo atto della Procura di Piacenza che, pochi giorni fa, ha iscritto nel registro degli indagati la vedova di Stefano Fugazza.
Una vicenda che, come ha detto ai nostri microfoni il giornalista di Libertà Ermanno Mariani “é tutta piacentina”, non manca di stupire di chissà quanti ancora colpi di scena.
SISTI: “SUL CORONAVIRUS IL GIUSTO ALLARMISMO PER UNA CORRETTA PROTEZIONE”
L’OMS l’ha definita “una minaccia più grave del terrorismo”. Eppure l’epidemia del Coronavirus sembra rallentare; il tasso di letalità si è abbassato nelle ultime settimane e al di fuori della Cina non si sono registrati focolai della malattia. Ne abbiamo parlato con il dott. Marzio Sisti, infettivologo.
RICOMINCIARE EX NOVO DAL CARCERE
Il lavoro che accorcia le distanza tra il dentro e il fuori, tra il prima e il dopo. Imparare un mestiere quando si è in carcere fa considerare la pena da scontare con altri occhi, o almeno con un altro spirito. Un carcere che produce è un carcere più umano anche per chi sta al di là del cancello perché abbassa i pregiudizi e produce cambiamento nelle persone.
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