ANCORA 23 VITTIME A PIACENZA. VENTURI: “SE NON STATE A CASA IL SISTEMA SANITARIO RISCHIA IL COLLASSO”. A BREVE UN NUOVO OSPEDALE DA CAMPO

“Se non restate a casa rischiamo che il sistema sanitario non riesca a far fronte alle necessità delle prossime settimane. Se non state a casa, come vi raccomandiamo da giorni, si prenderanno provvedimenti più coercitivi. Nei prossimi dieci giorni ci metteremo in gioco il sistema sanitario nazionale”. Sono le parole risolute pronunciate dal commissario ad acta Sergio Venturi al termine della giornaliera diretta facebook dalla pagina della Regione.  “In tutta l’Emilia ci sono 197 ricoverati in terapia intensiva, 28 in più rispetto a ieri, non mettiamo a repentaglio la possibilità di essere curati nel modo adeguato”.

Un nuovo duro e risoluto appello a restare a casa, che questa volta suona molto più che un consiglio ma, giustamente, un obbligo. “Basta passeggiate, basta corse mattutine, se non lo volete fare per voi, fatelo per chi lavora h24 in condizioni non sempre di sicurezza, che si prodiga per curare i malati e non sempre ci riesce. State a casa perché non c’è più tempo”.

Sono 3522 i contagiati in regione, di cui oltre un terzo in isolamento domiciliare; a Piacenza sono saliti a 1073, più 54 rispetto a ieri, con un incremento del 5% in linea con i giorni scorsi. E poi ancora una volta il bollettino dei decessi, implacabile, come se fossimo in guerra. 23 i decessi a Piacenza, ancora una giornata drammatica, un dato altissimo che porta a 346 il totale dei morti in regione, 62 in più rispetto a ieri.

Tra le novità che riguardano la città, l’allestimento di un ospedale da campo con 18 posti letto di cui 3 di terapia intensiva e 15 ordinari, con una propria dotazione di personale medico e infermieristico. ” Piacenza potrà così contare su un totale di 565 posti letto, di cui 40 per terapia intensiva”.

BILL GATES NEL 2015: “PROSSIMA MINACCIA UN VIRUS ALTAMENTE CONTAGIOSO”

La prossima minaccia per l’umanità non sarà una guerra nucleare, ma un’influenza causata da un virus altamente contagioso. No missili, ma microbi. Lo aveva detto Bill Gates cinque anni fa, in uno degli incontri organizzati nel mondo da tedX. Non sarebbe più stata la guerra nucleare a dover preoccupare l’umanità intera, ma un virus microscopico che ucciderà 10 milioni di persone nei prossimi decenni. Nessuna esplosione, nessuno scoppio, ma un impercettibile ma devastante microrganismo capace di tenerci sotto scacco e di uccidere. No missili, ma microbi appunto. Diceva Bill Gates. A riascoltarlo oggi, ve lo consiglio, mette i brividi. Perché è esattamente quello che sta accadendo. Il motivo? Che si sono investite cifre da capogiro in deterrenti nucleari e pochissimo in un sistema che possa far fronte ad un’epidemia globale. Non siamo pronti per la prossima epidemia, lo disse cinque anni fa ed oggi, al tempo del covid 19 tutto questo è sconvolgente. Bill Gates non è un mago, non legge il futuro, non legge la sfera di cristallo, ma semplicemente osservò e studiò. Un virus, profetizzava,che potrebbe portate ad una perdita di oltre 3 milioni di dollari. Nel 2015 rifletteva sulla minaccia appena superata, l’ebola, confinata per la maggior parte nei paesi dell’Africa occidentale. Dopo quell’epidemia i paesi cosa hanno fatto per il futuro? Quali misure di prevenzione collettiva? Evidentemente nulla

Nel suo intervento lasciò una ricetta in tre punti, perché la realtà è diversa dai film di hollywood dove tutto finisce bene: investire collettivamente sulla ricerca rinforzando i sistemi sanitari dei paesi più deboli,organizzare un esercito di sanitari da mettere in campo all’insorgere della malattia e ripensare all’utilizzo delle grandi forze militari con i soldati impegnati in azioni di contenimento nelle zone dei focolai.

Non è tempo di polemica, ci mancherebbe, ma di riflessione serie e costruttiva prima che sia davvero troppo tardi. Nessuno si farà forte del “io l’avevo detto” ma almeno l’umiltà di ascoltare e di legiferare nel modo migliore, quello è dovuto.

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ANCORA 24 MORTI A PIACENZA, VENTURI: “RESTIAMO A CASA PER LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DEGLI ALTRI”

Ancora numeri che fanno paura, che fanno temere che questa battaglia contro il Coronavirus sia sempre più lunga e difficile da vincere. Nella giornata di oggi 24 decessi a Piacenza, 159 i nuova casi di positività che portano a oltre 1000 i contagiati.

“Sono numeri che sostanzialmente replicano la situazione di ieri – ha spiegato il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi -. Seguiamo la situazione costantemente e siamo pronti ad attivare ulteriori risorse, posti letto in terapia intensiva e non. Questi sono giorni decisivi: da qui a tutta la prossima settimana dobbiamo aspettare l’effetto delle misure attivate tre giorni fa dal Governo e che hanno bisogno almeno di 10 giorni ancora per dispiegare i propri effetti”.

Almeno dieci giorni per valutare gli effetti; saranno i dieci giorni più lunghi di tutti, angoscianti e nello stesse tempo carichi di speranza. Per questo l’importante è attenersi alle disposizioni vigenti e stare a casa per evitare il diffondersi del contagio. 

L’appello è stato rinnovato anche da Venturi che perchè “c’è ancora troppa gente nelle strade. Anche se il tempo primaverile sembra da scampagnata, questa è una situazione seria e difficile, che richiede il massimo rispetto delle regole da parte di tutti. Ricordo il divieto tassativo di assembramento che vale nelle strade, nei giardini, nei parchi e nelle case. Dobbiamo rispettarlo e stare distanti perché non abbiamo altro mezzo per ridurre la diffusione del virus. Stiamo a casa, per la nostra salute e per quella dei nostri affetti più cari”.

Non c’è altro mezzo per ridurre la diffusione del virus, stare a casa ed evitare gli assembramenti. 

 In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.093 i casi di positività al Coronavirus, 449 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 10.043 a 12.054 i campioni refertati. Sono 1.200 le persone in isolamento a casa (+145) perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 169 (17 in più rispetto a ieri). E salgono a 68 (+14) le guarigioni, 65 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”. Purtroppo aumentano anche i decessi passati passati da 241 a 284.

CORONAVIRUS: 24 DECESSI A PIACENZA, PROSEGUE IL BOLLETTINO DI GUERRA. VENTURI “TRA UNA SETTIMANA VEDREMO LA LUCE”

Ventiquattro decessi in una sola giornata a Piacenza, un dato pesantissimo che va a chiudere un’altra giornata drammatica per la nostra città. In regione sono stati 44 quelli registrati di cui, appunto, 24 nella sola Piacenza. Aumenta anche il numero dei pazienti positivi: 143 in più rispetto a ieri che portano a 853 il numero totale per Piacenza. Il commissario ad acta Venturi ha motivato quest’aumento legandolo all’arrivo di diversi test eseguiti nei giorni scorsi, in più l’Asl di Piacenza è divenuta autonoma nella refertazione dei tamponi. “Questo dato – ha detto Venturi – comprende anche diversi arretrati, e quindi non deve spaventare”.

Le guarigioni sono 54, un dato incoraggiante che dovrebbe aumentare nei prossimi giorni “quella che ci aspetta sarà una settimana molto difficile nella consapevolezza che poi ci sarà una bella luce in fondo al tunnel” ha detto Venturi “sono fiducioso, tenendo duro nei prossimi giorni dovremmo vedere dei decrementi”.

In totale in regione o casi positivi sono 2644, 38 in più rispetto a ieri, di questi 1100 sono pazienti con sintomi lievi al proprio domicilio.

Un altro indicatore incoraggiante sono le chiamate al 118; “non sono aumentate le chiamate per i sintomi legate a questa infezione” ha specificato Venturi

ADDIO A CESARE BETTI, STORICO DIRETTORE DI CONFINDUSTRIA PIACENZA

Ha lasciato attoniti la notizia della scomparsa di Cesare Betti, direttore di Confindustria Piacenza e consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Figura molto conosciuta a Piacenza, dal 2002 ricopriva il ruolo di direttore dell’associazione degli Industriali. Originario di Carpaneto dove viveva con la famiglia, Betti aveva un non comune sguardo arguto e spiccato sulle ricadute che i fenomeni sociali avevano sull’impresa. Questo di lui mi ha sempre incuriosito, la capacità di essere tecnico ma anche molto umano. Non più di due settimane fa ho pensato a lui per un’intervista sulle ricadute economiche del Coronavirus. Poi, chissà perché, ho desistito dal chiamarlo. E’ deceduto all’ospedale di Piacenza dove era ricoverato da alcuni giorni dopo aver contratto il Coronavirus.

CORONAVIRUS: ALTRI 14 DECESSI A PIACENZA. VENTURI “TRA UNA SETTIMANA GLI EFFETTI DELLE MISURE DI CONTENIMENTO”

Sono 2263 i casi positivi al Coronavirus in Emilia Romagna, 316 in più rispetto a ieri. Passano da 7.600 a 8.787 i campioni refertati.  Sono 903le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 128 (16 in più rispetto a ieri). Aumentano le guarigioni: sono 51 (ieri erano 43), delle quali 49 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche e 2 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.

Crescono ancora i decessi: passati da 146 a 201: 55, quindi, quelli nuovi, che riguardano 39 uomini e 16 donne. I nuovi decessi registrati riguardano 21 residenti nella provincia di Parma, 14 residenti in quella di Piacenza, 7 in quella di Modena, 5 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Bologna,2 in quella di Ravenna, uno in quella di Ferrara.

A Piacenza i casi positivi sono 710 (31 in più rispetto a ieri) e 14 nuovi decessi, un bollettino ancora drammatico. 

Sono ancora molto alti i numeri soprattutto per quello che riguarda i decessi; il commissario ad acta Sergio Venturi ha ribadito come l’andamento sia costante ma in rallentamento, la speranza è che si arrivi presto ad una situazione di stallo. Manca ancora una settimana per vedere gli effetti delle misure, prima di allora i numeri sono destinati a crescere drammaticamente. 

Da segnalare un piccolo tsunami che si sta spostando gradualmente tra Parma e Piacenza.  Le curve di crescita tra le due città registrano un ritardo di una settimana. I numero di Parma oggi corrispondono a quelli di Piacenza una settimana fa. 

CONTRIBUTO DI 500 MILA EURO DALLA FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO

Cinquecentomila euro per la sanità piacentina. E’ lo stanziamento speciale che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha definito oggi, come contributo per affrontare lo stato di emergenza legato alla diffusione del Covid 19 e aumentare la liquidità dell’Ausl di Piacenza per l’acquisto di strumenti e presidi sanitari di urgente necessità
segnalati dalle Aziende sanitarie del territorio.

Una parte consistente dello stanziamento riguarda infatti l’acquisto di mascherine chirurgiche e protettive, in particolare della tipologia FFP2 che ha grande capacità di filtraggio e, per questo, è raccomandata dall’OMS. La loro difficile reperibilità ha rappresentato, in questi giorni, un problema notevole per il personale medico e
infermieristico alle prese con la pandemia di coronavirus.
L’iniziativa va ad integrare un altro progetto della Fondazione: l’acquisto di ventilatori polmonari, in sinergia con Crédit Agricole Italia e Fondazione Cariparma, e che vedrà destinare all’Ospedale di Piacenza e alle autoambulanze dieci di questi importanti macchinari.

«La situazione che stiamo vivendo impone lo sforzo di tutti per arrivare alla sua risoluzione – sottolinea il presidente
della Fondazione Massimo Toscani -. Dai contatti telefonici di questi giorni con il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino è emersa la necessità di dotarsi di nuovi macchinari, cui abbiamo cercato di contribuire con l’iniziativa di acquisto dei ventilatori polmonari in sinergia con il territorio di Parma. Di fronte allo stato di totale emergenza delle nostre realtà sanitarie, ci è sembrato doveroso fornire un ulteriore sostegno allo sforzo che gli operatori sanitari stanno compiendo in maniera davvero encomiabile per garantire l’assistenza ai pazienti e sostenere le misure di contenimento del contagio. Purtroppo sappiamo bene che le condizioni in cui medici
e infermieri sono costretti a lavorare sono drammatiche. Il sostegno all’organizzazione sanitaria è il nostro obiettivo, da perseguire in tutti i modi possibili».

«Questa importante donazione – commenta il direttore generale Luca Baldino – si aggiunge alle risorse istituzionali già messe a disposizione dalla sanità regionale e aiuta i nostri ospedali e l’intero sistema sanitario piacentino. L’Azienda potrà far fronte con più efficacia agli investimenti che la particolare situazione creata dall’emergenza Coronavirus rende urgenti e indispensabili. Al Presidente Massimo Toscani e al Consiglio di Amministrazione, che hanno colto perfettamente la gravità del momento, va il ringraziamento mio e di tutti i professionisti dell’Azienda Usl di Piacenza».

BOLLETTINO DA BRIVIDI: 15 DECESSI IN UN GIORNO A PIACENZA, MA CALANO I NUOVI CONTAGI

Il contagi rallenta, ma il bollettino quotidiano è drammatico: a Piacenza 15 decessi in un solo giorno. Ieri erano 13. I casi di positività, in tutta l’Emilia, sono 1.947, 208 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 6.640 a 7.600 i campioni refertati.

A Piacenza i casi di contagio sono 679 (15 in più rispetto a ieri), Parma 430 (52 in più), Rimini 312 (67 in più), Modena 190 (27 in più), Reggio Emilia 123 (9 in più), Bologna 122, di cui 42 del circondario imolese (complessivamente 14 in più, tutti a Bologna), Ravenna 41 (10 in più), Forlì-Cesena 33 (di cui 22 a Forlì e 11 a Cesena, complessivamente 9 in più, di cui 4 a Cesena e 5 a Forlì),  Ferrara 17 (5 in più rispetto a ieri).

Il commissario Sergio Venturi ha dichiarato che 15 in casi in più a Piacenza è un dato confortante ma da prendere con la pinze, è comunque un numero di crescita basso rispetto alle altre province. Occorre, insomma, attendere ancora qualche giorno per confermare che il trend è in diminuzione.

Sono 811 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 112 (8 in più rispetto a ieri). E salgono a 43 (ieri erano 38)le guarigioni, 41 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”.

Impressionante il dato dei decessi: passati da 113 a 14633, quindi, quelli nuovi. I nuovi decessi registrati riguardano 15 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 2 in quella di Rimini, 5 Reggio Emilia, uno Modena, uno Cesena e uno in quella di Cremona.

L’APPELLO DEI MEDICI: “RIMANETE A CASA PER IL BENE DI TUTTI. NON C’E’ PIU’ TEMPO”

“Rimanete a casa: non è un invito, ma un imperativo per il bene di tutti”. E’ l’accorato
appello lanciato dalla Consulta provinciale delle Professioni Sanitarie che, con voce unanime, sottolinea la necessità di restare presso il proprio domicilio al fine di limitare al massimo la diffusione del coronavirus.
“Fatelo per voi, per i vostri figli, fratelli, genitori e nonni – esortano i Presidenti degli Ordini delle Professioni Sanitarie  di Piacenza -. Fatelo per i professionisti sanitari impegnati sul campo e ormai allo stremo delle forze, fatelo per poter tornare al più presto alle vostre attività”. “Rispettare le indicazioni e le ordinanze delle autorità –
aggiungono – è un atto di responsabilità, la cura di noi stessi passa attraverso l’attenzione che abbiamo per l’altro. Non c’è più tempo: tutti siamo parte di questa battaglia, ciascuno di noi è chiamato alla responsabilità civile e alla tutela della vita”.
Infine un “profondo ringraziamento” ai sanitari impegnati
sul campo: “E’ inutile dire che siete eroi, siete semplicemente medici, infermieri, tecnici e personale sanitario impegnati a dare il meglio di voi stessi. Grazie!”.

IPPOLITO NEGRI: “CI HANNO CHIESTO DI CAMBIARE IL MODO DI VIVERE PER IL RISPETTO L’UNO DELL’ALTRO”

Piacenza chiusa come il resto d’Italia per combattere il Coronavirus. Gli effetti si vedranno tra 15 giorni. Ne abbiamo parlato con il giornalista Ippolito Negri

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