ELENA PERINI, L’IMPRENDITRICE DELLA VIGNA COSMETICA SI RACCONTA A DI PROFILO

Elena Perini si racconta a #Diprofilo. Un passato da insegnante, oggi Elena è imprenditrice nel settore della cosmesi. Insieme alla cugina Sandra farmacista, nel 2012, ha dato vita ad una linea di cosmetici che ha i polifenoli, contenuti negli acini dell’uva, come principio attivo caratterizzante. Alle donne rivolge un invito “non pensate mai di essere arrivate e coltivate i vostri sogni”.

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CONFALONIERI: “FACCIAMO GOVERNARE SALVINI E DI MAIO”. BERLUSCONI? “FACCIA UN ATTO RESPONSABILE”

“Studio e formazione continua” è il consiglio del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri ospite d’eccezione alla sede dell’Università Cattolica di Piacenza alla convention degli studenti del corso di Food Marketing. “Sono studenti molto preparati a cui consiglio di prepararsi continuamente lo dico anche ai miei collaboratori. Oggi Internet ha cambiato il mondo anche in modo pericoloso, bisogna saper sfruttare le tecnologie nel migliore dei modi”. Non si è sottratto alla questione politica di più stretta attualità ovvero il tema della nascita del nuovo Governo: “Aspettiamo, aspettiamo, penso che dovrebbero fare lavorare quei due lì (riferendosi a Salvini e Di Maio), sono quelli che ne sanno di più. Vediamo se sono bravi risolvono i problemi, se non sono bravi si andrà un’altra volta al voto. Però adesso ci sono rischi grossi per il Paese. Le nuove elezioni subito sono un rischio grosso”. Quindi Berlusconi dovrebbe farsi da parte, o di lato come predica Di Maio? “Non è che debba fare un passo indietro, farebbe una cosa molto responsabile. Ovviamente tenendo conto di quello che rappresenta, perché Berlusconi rappresenta un mondo che forse è maggioritario in questo paese. Tenete conto – ha aggiunto rivolgendosi alla Lega e al M5S– che certe cose che avete magnificato in campagna elettorale non si possono fare, come il reddito di cittadinanza, non si possono dare mille euro per tenere in spiaggia le persone tutto il giorno…”.

ASILO FARNESIANA: DOPO UN ANNO COSA E’ CAMBIATO?

I segni di una violenza restano nei comportamenti, una mamma lo sa perché conosce bene i propri piccoli. Anche se quella violenza non si è vissuta in prima persona ma la si è vista ripetutamente e per questo è rimasta impressa nella mente.

All’epoca dei fatti la bimba di Angelica aveva solo 10 mesi, oggi ha poco più di due, ma gli atteggiamenti non sono quelli di una bimba che vive spensierata la sua fanciullezza. Ecco la sua testimonianza

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VIA CIPELLI: RIFIUTI ANCORA IN STRADA. ESPOSTO AL COMUNE PER ORA SENZA ESITO

C’è anche un esposto con allegate 55 firme di residenti ormai esasperati per la situazione insostenibile che prosegue da settimane. In via Cipelli, nel parcheggio di fronte al civico 21, c’è una specie di discarica a cielo aperto. “Ai lati delle due campane per la raccolta differenziata della plastica e delle lattine – si legge nell’esposto – vengono quotidianamente abbandonati rifiuti di ogni genere: mobili, indumenti, scarpe, sacchi con immondizia indifferenziata, avanzi di cibo”. E’ capitato anche, come avevamo documentato anche noi attraverso le foto di una residente, che da uno scatolone spuntasse un resto di animale non identificato in putrefazione.

L’odore – lamentano i residenti – è insopportabile soprattutto con l’aumento delle temperature, e il timore è quello del propagarsi di infezioni batteriche e il proliferare di topi e altri animali. Nell’esposto si chiede al Comune che prenda opportuni provvedimenti, “affinché sia verificato il rispetto delle vigenti normative in materia e che sia garantita la tutela della salute, anche mediante controlli, l’installazione di telecamere e di specifica segnaletica di divieto di scarico e l’applicazione di sanzioni. In caso di reiterata situazione chiediamo la rimozione delle campane.”

Quello che lamentano con più insistenza gli abitanti della zona non è il mancato passaggio dei mezzi per la rimozione, ma il fatto che sistematicamente i rifiuti vengono abbandonati fuori dalla campane, una situazione definita non più accettabile.

Quella che vedete è la fotografia della situazione attuale scattata qualche giorno fa da una residente della zona

GIORNATE EUROPEE DELLO SCOMPENSO: A PIACENZA OGNI GIORNO TRE PERSONE RICOVERATE

Ogni giorno a Piacenza tre pazienti vengono ricoverati per scompenso cardiaco, la gran parte presa in carico della cardiologia, ma anche dalla medicina d’uargenta e dalla medicina intensiva. Lo ha dichiarato il prof. Massimo Piepoli responsabile delle Giornate Europee dello Scompenso Cardiaco che, per il quarto anno, coordina 40 centri in tutta Italia su come riconoscere i sintomi dello scompenso, come attivarsi e come prevenirli in modo efficace. “Nei prossimi dieci anni – ha sottolineato Piepoli – l’incidenza dello scompenso cardiaco aumenterà del 50% diventando così un problema non solo sanitari ma anche sociale”.

“Un milione di italiani soffre di questa problematica- ha detto il direttore generale Luca Baldino – per questo è fondamentale sensibilizzare sulle buone pratiche della prevenzione”.

”La risposta della città in questi anni è stata unica – ha ribadito il professor Giovanni Quinto Villani direttore del dipartimento di emergenza urgenza – proprio per questo abbiamo ottenuto la primogenitura del progetto”.

Per tutto il mese di maggio è ricco il calendario delle iniziative: per tutto il periodo in 15 agriturismi della provincia verranno cucinati i cuore in collaborazione con Coldiretti Piacenza; il 7 e il 12 maggio in alcune farmacie che hanno aderito al progetto sarà possibile misurare la pressione; il 6 maggio in concomitanza con la Placentia Marathon for Unicef è in programma la camminate delle associazioni; l’8 e il 9 maggio gli studenti del liceo Respighi faranno formazione sulla prevenzione ai colleghi delle altre classi; l’11 e il 12 maggio l’equipe della cardiologia dell’ospedalle sarà presente alla manifestazione Agri Cultura al Raineri Marcora. Iniziative anche alle case della salute, agli ospedali di Bobbio e Castel San Giovanni e alla clinica  San Giacomo di Ponte dell’Olio.

 

OSSERVATORIO IRES: AUMENTA L’OCCUPAZIONE MA NON LA QUALITA’ DEL LAVORO

C’è più lavoro ma non sempre di qualità. Si potrebbero riassumere così i dati del 2017 che riguardano l’occupazione sul nostro territorio. Lo rivela la ricerca alla base della nona edizione dell’Osservatorio sull’economia e il lavoro in Provincia di Piacenza che verrà presentata dalla Cgil a cura di Istituto ricerche economiche e sociali IRES.

Uno dei dati più significativi dell’osservatorio è la ripresa dell’occupazione fotografata dai dati di stock sul mercato del lavoro nella provincia di Piacenza. Nel corso del 2017, infatti, vengono registrati 5.043 occupati in più, pari a una crescita del numero degli occupati del 4,1% rispetto all’anno precedente, ossia in assoluto il dato più significativo dall’inizio della crisi. Di conseguenza cresce il tasso occupazionale, che passa dal 66,3% del 2016 al 69,4% del 2017, superando, per la prima volta, anche il dato regionale del 68,6% registrato nel corso del 2017. Decresce invece il tasso di  disoccupazione, che passa dal 7,5% del 2016 al 6,1% del 2017, situandosi sotto la media regionale che si attesta invece al 6,5%. “La maggior parte dei contratti di lavoro attivati è precaria – commenta questi primi dati Zilocchi – la ricerca mostra luci e ombre. Investire sulla qualità del lavoro è la strada maestra per rinsaldare la ripresa”.

 

IL VIAGGIO TRA LUCI ED OMBRE NELLA LOGISTICA PIACENTINA

E’ quando parli con chi nella logistica ci lavora ogni giorno che capisci, forse solo in minima parte, perché il comparto assomiglia di più ad una giungla che ad un settore regolamentato. Eppure, negli anni dal 2012 in particolare, alcune cose cambiate in meglio, è sotto gli occhi di tutti. Ma non ovunque e ci sono ancora troppi casi di chi per guadagnare qualcosa lavora in nero. È il caso di Ibrahim, in italia dal 2011 , e di altri lavoratori, per lo più stranieri,  che si sono trovati senza un contratto regolare. L’Unione Sindacale di Base ha denunciato queste condizioni all’Ispettorato del Lavoro. 

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TRIANI: CONTRO IL BULLISMO IMPARARE A GESTIRE L’AGGRESSIVITA’

Disagio giovanile, dipendenza dal web, bullismo verso coetanei e verso gli insegnanti. A tutto questo si può porre un freno? Esistono buone pratiche che invertano questo declino? L’obiettivo è imparare ad educare l’aggressività e l’impulsività. Ne parliamo con il prof. Pierpaolo Triani, docente della facoltà di Scienze della Formazione del Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

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QUANDO L’ONCOLOGIA TERRITORIALE REGALA TEMPO AL MALATO

Quando le terapie oncologiche si avvicinano sempre più alla casa del malato fanno scuola. Una condizione che a Piacenza è una realtà ormai da 15 anni; il reparto di oncologia infatti ha cercato di rispondere proprio a queste esigenze dei malati oncologici, grazie al supporto delle case delle salute e degli ospedali di Castel San Giovanni e Bobbio.

Il progetto oncologia territoriale è stato premiato nei giorni scorsi a Roma da Cittadinanza attiva e dal tribunale per i Diritti del Malato.

Troppo spesso la distanza dalla sede di cura, il tempo impiegato per raggiungerla, le spese, sono una vera e propria barriera nei confronti della diagnosi e del trattamento tali da compromettere l’esito della cura.

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