COLDIRETTI: “STOP AI FORMAGGI SENZA LATTE”

Tre cartoni di latte su quattro a lunga conservazione sono stranieri, una mozzarella su tre contiene cagliata e non latte, due prosciutti su tre sono stranieri. E molto spesso il consumatore lo ignora, perchè sull’etichetta nulla è riportato, anzi pensa di acquistare e consumare prodotti made in Italy. E’ proprio questo che sta all’origine della protesta di Coldiretti che, in questi giorni, ha manifestato al valico del Brennero in difesa del made in italy e delle garanzie che questa certificazione dovrebbe portare con sé. Il settore lattiero caseario sta vivendo un momento davvero difficile per una serie di motivi, primi fra tutti il prezzo del latte ai minimi storici, 40 centesimi al litro e il primo anno di liberalizzazione delle quote latte. Ad aggravare ancora di più la situazione ci stanno le regole dell’Unione Europea che consentono l’utilizzo di semilavorati, ad esempio per la produzione dei formaggi. “Il fatto che l’Unione Europea – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Marco Crotti – consenta l’utilizzo di caglio o semilavorati per fare il formaggio, secondo noi è di una gravità inaudita. In ultimo ha diffidato dal vietare l’uso di latte in polvere”. Ma se il cibo, insieme all’aria che respiriamo, è vita, ciò di cui ci nutriamo influenza fortemente la nostra salute, come si spiega tutto questo?

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POLIZIA LOCALE IN SCIOPERO “SIAMO SOLO CARNE DA MACELLO”

“Ci scusiamo con i cittadini, ma sabato 12 settembre siamo costretti a scioperare”. Lo annunciano i Coordinatori Area Territoriale Vasta di Parma e Piacenza Sergio Ferrari e Miriam Palumbo. “Sono oltre 11 anni che il Consiglio d’Europa ha indicato agli Stati membri di parificare lo status giuridico delle Polizie Locali a quelle Statali e l’Italia è rimasta l’unica Nazione a non avervi adempiuto. ha dichiarato Mario Assirelli, Segretario Nazionale S.U.L.P.L., Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale, il maggiore sindacato della Categoria. Eppure le Polizie Locali, ormai impegnate sul territorio per la sicurezza urbana, ogni anno contano migliaia di feriti e persino dei caduti in servizio, ha aggiunto Assirelli, che è anche un funzionario nella Polizia Locale di Sassuolo ma in Italia sono solo considerati impiegati in divisa, alla stessa stregua di chi sta dietro ad uno sportello a mettere timbri e dunque sprovvisti di tutele, addirittura con la riduzione dello stipendio in caso di assenza legata ad infortunio sul lavoro. Così siamo solo carne da macello. In questa confusione di ruoli, poi, succedono eventi come quelli del recente Capodanno di Roma, hanno proseguito i Dirigenti sindacali Ferrari e Palumbo, “dove pensandosi impiegati e alla pari degli altri comunali, i poliziotti locali se ne sono stati a casa propria”.“E insieme allo sciopero, con delegazioni provenienti da tutte le Regioni e anche da questa Provincia, manifesteremo lo stesso giorno a Napoli ha concluso Assirelli manifestazione riconosciuta con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, portando una corona sul luogo dove poche settimane fa sono morti ammazzati i nostri Agenti, Vincenzo Cinque e Francesco Bruner, mentre cercavano di portare in salvo la gente dal tiro del fucile di un folle. Manifesteremo per ricordare il loro sacrificio e per rammentare al Governo e al Parlamento che senza inserirvi anche la Polizia Locale, la tanto decantata riforma delle Polizie italiane sarà solo un palliativo agli occhi della gente.”

L’Ufficio Stampa SULPL

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PROFUGHI, LE PARROCCHIE SI ORGANIZZANO. CARITAS CABINA DI REGIA

L’appello lanciato da Papa Francesco alle parrocchie affinchè accolgano i migranti ha trovato terreno fertile. La Caritas Diocesana, che in questa fase sta svolgendo un ruolo da regista e collante tra le varie realtà parrocchiali e gli organi istituzionali come la Prefettura, ha incontrato i parroci della Val Tidone da cui è emersa un’ampia disponibilità a trovare una sistemazione ai richiedenti asilo, ma non solo. Il modello che la Caritas propone è quello della parrocchia di Fiorenzuola che ospita, in un appartamento, 4 migranti accompagnati e gestiti da alcuni volontari. Un modello che ad oggi sta funzionando. Lo stesso si sono proposti di fare le parrocchie di Castel San Giovanni e Borgonovo: la prima può già contare su un gruppo di volontari preparati ed è alla ricerca di un appartamento in affitto per ospitare gli stranieri, la seconda dispone già di un alloggio e sta cercando i volontari o persone formate per gestire il rapporto con i profughi.

Il discorso si sta allargando anche alle parrocchie cittadine: oltre a San Giuseppe Operaio, come abbiamo riferito nei giorni scorsi nel servizio (http://www.zerocinque23.com/attualita/profughi-il-papa-chiama-le-parrocchie-rispondono/), anche la parrocchia  di San Vittore alla Besurica ha un appartamento da mettere a disposizione; la parrocchia di Roveleto, che comprende anche Cadeo, Saliceto e Fontana Fredda, riunirà a giorni il consiglio parrocchiale per dare una risposta alla chiamata del Pontefice. “Al momento – spiega Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas – sono 43 i profughi che stiamo gestendo non solo offrendo vitto e alloggio ma anche con programmi di formazione e inserimento nella società. Ventidue di questi sono nelle strutture della Caritas diocesana, i restanti 21 divisi tra i frati di Santa Maria di Campagna, i padri Scalabriniani, la Protezione della Giovine, le suore di Casaliggio, la parrocchia del Corpus Domini e quella di Fiorenzuola. Se questo sistema di accoglienza proseguirà su questa strada darà i suoi frutti – prosegue Chiodaroli – aiutando non solo i profughi, ma anche le comunità ad abbattere i pregiudizi verso queste persone”. Entro il 20 settembre a Piacenza arriveranno 4 nuovi nuclei familiari, l’intenzione della Prefettura, che gestisce l’arrivo degli stranieri, sembra quella di spostare alcuni gruppi dalla città alla provincia, probabilmente utilizzando proprio le strutture messe a disposizione dalle parrocchie.

LaPresse04-05-2011 Taranto (Italia)CronacaTaranto, arrivo dei profughi libici da LampedusaNella foto: l'arrivo dei profughiLaPresse04-05-2011 Taranto (Italy)NewsTaranto, libyan refugees from Lampedusa to the Taranto harbourIn the pict: libyan refugees

ALBERGO ROMA, SINDACO E GIUNTA IN TOUR

Ecco come si presenta il Grande Albergo Roma. Dopo i due mesi di lavori l’hotel di via Cittadella ha aperto qualche giorno fa le sue porte al pubblico. Oggi la visita della giunta con sindaco e assessori accolti dalla famiglia Incerti che gestisce la struttura dopo i fratelli Prati che a giugno hanno cessato l’attività dopo 29 anni. La giunta ha visitato la hall, le camera e la terrazza del settimo piano recentemente rinnovata, non ancora aperta al pubblico. La formula che la nuova gestione vuole introdurre è quella di rendere la terrazza accessibile al pubblico per eventi convention o presentazioni. Anche l’apertura del ristorante Piccolo Roma è rimandato a tra qualche mese, il tempo per espletare le pratiche burocratiche. Un luogo elegante e raffinato in linea con tutto quello che l’hotel Roma ha rappresentato negli anni. Prosegue a pieno ritmo invece il servizio pernottamento e prima colazione; giovedì e venerdì si registra tutto esaurito.

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ORO ROSSO: PIACENZA CUORE DEL FESTIVAL DEL POMODORO

Tre giorni di eventi dedicati al pomodoro. Piacenza sarà la capitale di OroRosso, il festival che dal 2 al 4 ottobre riempirà le vie e le piazze della città di spettacoli, incontri, ospiti
speciali e iniziative golose per celebrare l’eccellenza dell’ingrediente principe della dieta
mediterranea. L’Italia del resto è la regina del pomodoro in Europa, dove oltre la metà del
prodotto è made in Italy, e uno dei più grandi produttori mondiali con oltre 2,3 milioni di
tonnellate l’anno di materia prima. Al centro della kermesse il pomodoro del distretto del Nord che comprende Piacenza, Cremona, Mantova, Pavia, Parma, Ferrara, Lodi e Alessandria, il centro nevralgico della produzione di pomodoro per polpe, passate e altri prodotti per l’industria e per il grande mercato italiano e mondiale. Nel corso della tre giorni sono in programma appuntamenti di carattere gastronomico, ma anche culturale, scientifici, show cooking, eventi di grande impatto mediatico e di marketing territoriale. Saranno proprio le principali piazze della città ad ospitarli: piazza Cavalli sarà il cuore pulsante dell’evento con la piazza della pizza; piazza Duomo si trasformerà nella piazza della pasta, piazzetta Plebiscito in quella della bruschetta, piazzetta Pescheria nella piazza del pomodoro. Il programma, presentato dal sindaco Dosi, dall’assessore Buscarini e dai partner organizzativi, prevede anche una ricca animazione per grandi e piccoli, oltre che laboratori di cucina, lectio magistalis tenute da massimi esperti dell’argomento in
ambito nazionale e anche un convegno scientifico sui benefici del pomodoro con il parere
di nutrizionisti, oncologi e pediatri sugli effetti positivi del pomodoro nella dieta quotidiana. Tra i partner dell’evento Coldiretti con il suo presidente Marco Crotti, che ha tracciato un bilancio dell’annata in corso. “Siamo al 70%, per ora la qualità è eccellente, il caldo dei mesi scorsi ha evitato la formazione delle muffe dannose per il prodotto. Ora c’è da sperare in queste ultime settimane. Il pomodoro è piacentino – ha confermato Crotti – Piacenza produce il doppio di prodotto rispetto a Parma, ha una sua storia nella coltivazione del pomodoro. Anche noti marchi del mercato lavorano pomodoro piacentino.”. Non poteva mancare un accenno all’attualità, a quanto sta accadendo al Brennero dove la Coldiretti sta manifestando contro il falso Made in Italy. “E’ una situazione imbarazzante che ci lascia sbigottiti – dichiara Crotti – tutti i camion che arrivano hanno trasportano semilavorati a base di latte portati in aziende del centro sud dove l’allevamento è in crisi. Con la liberalizzazione delle quote latte, la mancanza di regole e di trasparenza rischiamo di trovarci invasi di prodotti di cui non sappiamo la provenienza e soprattutto il contenuto”.

festival oro rosso

PROFUGHI, IL PAPA CHIAMA LE PARROCCHIE RISPONDONO

“Ogni parrocchia, ogni convento, ogni monastero ospiti una famiglia di profughi”è il nuovo appello appassionato che papa Francesco lancia alle diocesi d’Europa. Un impegno concreto, quello che ha chiesto il pontefice nel corso dell’Agelus, in vista del Giubileo. Un impegno che coinvolge il Vaticano, ma anche le chiese di provincia, le realtà più piccole, spesso le più attivamente impegnate sul campo. Anche le parrocchie piacentine si stanno organizzando e stanno pensando, come concretamente, possono rispondere all’appello del pontefice. La parrocchia di San Giuseppe Operaio, una volta riunito il consiglio pastorale e accolte le direttive che arriveranno dalla Diocesi e dalle istituzioni, si rimboccherà le maniche.

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PROTOCOLLO ANTIVIOLENZA, CASA RIFUGIO: DA 5 A 17 POSTI LETTO.

Ascolto, accoglienza e da oggi ancora più protezione. Il Centro Antiviolenza e la Casa Rifugio implementano i servizi sul territorio grazie ad un protocollo d’intesa firmato tra la Fondazione di Piacenza e Vigevano, Asp città di Piacenza, Asl, comune di Piacenza, Fiorenzuola e Castel San Giovanni, segno questo che l’impegno contro la violenza alle donne assume una dimensione provinciale con un nuovo modello esportabile a livello regionale. Si tratta di implementare servizi che già esistono, in particolare, l’attività del Centro Antiviolenza grazie al supporto di telefono rosa attivo da 20 anni a Piacenza e la Casa Rifugio, oggi presente con 5 posti, arriverà ad offrirne 17 a copertura della tre fasi di accoglienza. Il progetto prevede anche l’attivazione di un servizio di reperibilità sociale che garantisca l’attivazione di interventi di emergenza nelle fasce orarie di chiusura dei servizi.

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MONS. MONARI: “ACCOGLIENZA E SENSO DI RESPONSABILITA’ VERSO I MIGRANTI”

Accoglienza e riconoscimento che queste persone appartengono alla famiglia umana. E’ chiara la posizione di Monsignor Luciano Monari, ex vescovo della Diocesi di Piacenza Bobbio, di fronte al dramma dei migranti. Mons. Monari è tornato a Piacenza, dove è diventato vescovo esattamente 20 anni fa e dove ha svolto questo ruolo per 12 anni fino al 2007 quando è stato trasferito alla diocesi di Brescia, in occasione della tre giorni di Convegno pastorale. Nelle parole semplici e comprensibili di Monari c’è l’essenza di ciò che la chiesa, soprattutto nelle ultime settimane, ha espresso nei confronti dei richiedenti asilo.

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PASS INVALIDI, DA LUNEDI’ LA CONSEGNA SOLO SU APPUNTAMENTO

Da lunedì si cambia. L’assessore Giorgio Cisini ha annunciato le novità che riguardano la consegna dei pass per invalidi che negli ultimi giorni, a causa di una errata comunicazione, ha suscitato parecchi disagi tra i portatori di handicap. “Non vogliamo creare danni –  ha detto Cisini -ma solo rispettare le leggi a livello europeo. La modifica che abbiamo introdotto consiste nel fatto che consegneremo il pass previo appuntamento direttamente al titolare di questo”. Quindi non sono ammessi familiari o parenti, ma nel caso di impossibilità da parte del titolare solo del legale rappresentante. “Da oggi la consegna diretta è sospesa – ha spiegato l’assessore alla Mobilità- riprenderemo lunedì 7 settembre quando saranno chiamate 40 persone al giorno, chi verrà convocato andrà in piazza Cittadella e ritirerà personalmente il proprio pass. Il documento non sarà consegnato a nessun’altro. La scadenza delle consegne al 15 settembre sarà derogata fino all’esaurimento dei pass. Forse siamo mancati in comunicazione – ha detto Cisini – e di questo ci scusiamo, da oggi mettiamo una regola come, per altro, volevamo fare fin dall’inizio”. I pass da consegnare sono 2950, attualmente 850 sono già stati rinnovati  e da lunedì si procederà alla consegna di 40 documenti di viaggio giornalieri. Da domani i titolari dei permessi saranno contatti telefonicamente per fissare l’appuntamento del ritiro dagli incaricati degli uffici di piazza Cittadella.

pass invalidi

RETI DI COMUNITA’: ADOLESCENTI E ADULTI ALLO SPECCHIO

Partendo dall’esperienza dell’educativa di strada iniziata 3 anni fa, il progetto si è ampliato raggiungendo quelle realtà che gli adolescenti vivono e frequentano. Si è creata una Rete di Comunità, come il nome del progetto, che ha coinvolto una realtà solida del nostro territorio l’Associazione Oratori. Si è pensato di creare un cammino di formazione articolato che coinvolge studenti da una parte con assemblee informative su varie tematiche, genitori e docenti dall’altra. Proprio per gli insegnanti sono in calendario tre giornate di formazione: 4, 8, 9 settembre a cui si sono iscritti in tutto 160 persone. Alla parrocchia di San Lazzaro capofila, da cui è partita tre anni fa l’educativa di strada che si concluderà tra due anni, si sono aggiunte anche le parrocchie di Nostra Signora di Lourdes, Corpus Domini, Santa Franca e Sant’antonio.

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