Immatricolazioni cresciute, offerta formativa allargata grazie a nuovo corsio di laurea in lingua straniera; i dati dell’università Cattolica del Sacro Cuore sono in costante aumento, nonostante la non scontata scelta di proseguire gli studi universitari dopo il diploma di scuola superiore. Nel giorno del Dies Academicus, è il rettore Franco Anelli a far incontrare l’università con alla città che la ospita.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/dies academicus.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/dies academicus.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2017/03/dies-academicus-2017.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
MAMMA DELLA SPERANZA: L’AMORE CHE RINASCE DAL DOLORE
Quando si dice che dalla sofferenza sgorga amore, quello incondizionato, puro e sincero. Lo sgomento, Angela e Rosalba, insieme a tante altre amiche, lo hanno toccato con le mani, vivo e pulsante, quando hanno perso, così da un giorno all’altro, i loro figli. Proprio da questo dolore sono diventate le mamma della speranza, mamme di figli in cielo, come loro amano definirsi, ma che in qualche modo vivono ancora vicini a loro. E’ incominciata così la storia delle mamme della speranza che negli anni si è costituita in una onlus che continua a raccogliere fondi da destinare ai bambini della scuola materna di Hosanna, alle adozioni a distanza per il sostegno e l’educazione dei bambini in difficoltà, attraverso la vendita di torte, l’organizzazione di tornei sportivi, spettacoli teatrali e pranzi.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/mamme della speranza.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/mamme della speranza.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2017/03/mamma-della-speranza.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
AUSL: “PER FAR SOPRAVVIVERE L’UNITA’ SPINALE E’ NECESSARIO IL TRASFERIMENTO”
“Siamo dalla parte dei malati, tutti siamo concordi sul fatto che l’Unità spinale ha sempre offerto un servizio ottimo, ma mantenerla così com’è oppure procedere per lievi miglioramenti significa decretarne la chiusura nel giro di pochi anni”. In altre parole così come è oggi l’unità spinale non è in grado di grado di adottare quelle modalità innovative di cura dei pazienti mielolesi che altre strutture quali il Niguarda di Milano e l’ospedale di Montecatone hanno già fatto proprie e che rappresentano il nuovo standard di riferimento. Ne è convinto Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Piacenza. Il tema del trasferimento dell’unità dal comparto di Villanova al nuovo polo ospedaliero di Fiorenzuola continua a tenere banco, oggi ancora di più dopo la visita in mattinata del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Per far sopravvivere l’Unità spinale dunque, l’unica strada possibile è quella di potenziarla e renderla davvero competitiva, secondo l’ausl. “Devo ricordare che oggi, se un paziente paraplegico deve essere sottoposto a Tac o risonanza o se improvvisamente ha bisogno di una consulenza specialistica o di cambiare il livello di intensità di cura per un peggioramento delle sue condizioni, deve essere spostato di 17 chilometri in ambulanza a Fiorenzuola, dove sono presenti tutte le opportunità diagnostiche e un reparto, com’è di Medicina sub-intensiva, in grado di garantire un monitoraggio costante del paziente”. A Fiorenzuola il malato potrà contare, 24 ore su 24, su un team di specialisti (urologo, pneumologo, anestesista ed educatori professionali, come anche il chirurgo , il gastroenterologo o l’ortopedico) condizione essenziale per impostare il progetto riabilitativo ottimale, nella sua completezza e complessità. “Ecco perché siamo convinti che portare l’Unità spinale all’interno di un vero presidio ospedaliero sia la scelta migliore e più sicura per i malati stessi. Non vogliamo che Piacenza perda l’Unità spinale: la vogliamo potenziare e fare in modo che possa accogliere più pazienti il più precocemente possibile e i casi più complessi in completa sicurezza”.
MEDICI NON OBIETTORI: A PIACENZA 6 SU 20 GINECOLOGI
A Piacenza su 20 medici ginecologi, 14 sono obiettori, solo 6 praticano interruzioni di gravidanza volontarie. Siamo partiti da qui e dai dati regionali nell’intervista a Maria Cristina Molinaroli, medico ginecologo e direttore dei consultori Asl di Piacenza. Nel 2015 gli aborti praticati a Piacenza sono stati 500, un dato in linea con la media regionale. Il tasso di abortività, ovvero il rapporto tra il numero di aborti e le donne in età fertile(14/49 anni) in quell’anno è del 17,5 X 1000 tra per le straniere e del 5 X 1000 tra le italiane.
Decidere di porre fine ad una gravidanza è una scelta dolorosa, per questo i consultori mettono a disposizione delle donne un’equipe di professionisti che prende in carico la paziente in ogni sua fase. Al termine di questo percorso non sono rari i casi di ripensamento sulla scelta iniziale.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/dpMC MOLINAROLI.mp4″ poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/12/logo.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id”class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
SUOR MARIA CECILIA: “DIAMOCI IL TEMPO DI ASCOLTARCI”
Il cancello al monastero della Carmelitane Scalze è aperto. Dentro c’è un giardino fiorito su cui si affaccia la struttura dove abitano 14 sorelle. Alcune sono giovani donne; tra loro c’è suor Maria Cecilia, 31 anni, consacrata suora di clausura a 19. Abbiamo chiacchierato con lei che ci ha accolto nel parlatorio al di là della grata, la stessa dove arrivano tante donne che stanno vivendo una condizione di sofferenza.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/suore.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/suore.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2017/03/SUOR-MARIA-CECILIA.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
RIZZI: “A PIACENZA MANCANO POLITICHE AMBIENTALI SOSTENIBILI”
“Lo sviluppo della città è basato sulla cultura, così come quello dell’economia e dell’industria”. Parola di Paolo Rizzi, docente di Economia dell’Università Cattolica di Piacenza e direttore del Lel, il Laboratorio di Economia Locale dell’ateneo piacentino. Siamo partiti dall’analizzare l’impatto che la cultura può avere sul tessuto economico di un territorio, se questa è sapientemente studiata e proposta al pubblico. Nella lunga intervista a Di Profilo, con Rizzi si parla anche di logistica, di stranieri e di cosa Piacenza non può più fare a meno, ovvero politiche ambientali sostenibili.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/dpPAOLO RIZZI.mp4″ poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/12/logo.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id”class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
CLAUDIO: “COSI’ HO REALIZZATO IL MIO SOGNO”
Mille giorni di viaggio, dal 4 maggio 2014 all’11 febbraio 2017, 44 paesi visitati senza mai prendere un aereo. Claudio Pelizzeni è partito da Piacenza con lo zaino in spalla e la voglia da realizzare un sogno, un sogno che si è avverato. Oggi ad un mese da ritorno a casa ha ancora i suoni e i profumi delle terre che lo hanno accolto, dove ha trovato tanta umanità e solidarietà. Il sindaco Dosi gli ha attribuito simbolicamente la carica di cittadino onorario per un’impresa che non tutti avrebbero avuto il coraggio di intraprendere. Certo il coraggio è un’altra cosa, ci tiene a precisare Claudio con il suo bel sorriso, ma noi crediamo che in fondo i sogni non si realizzino da soli ma che occorre pur sempre determinazione e audacia.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/claudio pelizzeni.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/claudio pelizzeni.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2017/03/claudio-pelizzeni.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″
height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]
OTTO MARZO 2017: LO SCIOPERO DELLE DONNE
Hanno lasciato in angolo le mimose e hanno preferito lo sciopero. Quest’anno lo hanno chiamato “sciopero delle donne” perché questo 8 marzo sarà una giornata di rivendicazioni sia da un punto di lavorativo che sociale. L’iniziativa che spicca nel calendario di celebrazioni di questa giornata è certamente quella della rete nazionale NONUNADIMENO, attiva in più di 40 paesi, presente anche a Piacenza per diffondere gli obiettivi programmatici stabiliti nel corso dell’assemblea di Bologna e sensibilizzare donne e uomini. L’8 marzo è stato scelto come data per il primo sciopero globale internazionale delle donne, che in tutto il mondo poterà avanti rivendicazioni comuni: lotta agli stereotipi ed alle discriminazioni basate sul genere, sostegno ai Centri antiviolenza, contrasto alle disuguaglianze salariali. Ecco gli otto punti di rivendicazione dello sciopero: la risposta alla violenza è l’autonomia delle donne; senza affettività dei diritti non c’è giustizia né libertà per le donne; sui nostro corpi, sulla nostra salute e sul nostro piacere decidiamo noi; se le nostre vite non valgono scioperiamo; vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro ogni frontiera; vogliamo distruggere la cultura delle violenza attraverso la formazione; vogliamo fare spazio ai femminismi; rifiutiamo i linguaggi sessisti e misogini.
Un 8 marzo di riflessione è quello proposto anche dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil di Piacenza, insieme ad un largo insieme di associazioni di categoria e istituzioni: “Un gesto simbolico, solo apparentemente semplice – si legga nella nota – che invita tutti quanti, ma soprattutto gli uomini, a fermarsi, a riflettere su quanto sta avvenendo, su una regressione sociale che produce fenomeni di violenza e intolleranza rivolti in particolare contro le donne”. L’iniziativa si chiama “8 marzo fermiamoci un minuto”
SEMINAT APIMELL BUON VIVERE, PARTENZA COL BOTTO
Un successo garantito anche per l’edizione 2017 per quella che i piacentini conoscono come la fiera di primavera, un appuntamento fisso e imperdibile, un must per Piacenza Expo che l’organizza da anni. Tre fiere in una: Seminat Apimell e Buon Vivere è in grado di coniugare la passione per il pollice verde, quella per il cibo italiano e la professionalità di decine e decina di apicoltori italiani che trovano in Apimell una tre giorni di aggiornamento imperdibile e un incontro con i colleghi di tutta Europa che anche quest’anno la mostra si conferma la più importante Mostra Mercato Internazionale di Apicoltura, dei Prodotti e delle Attrezzature Apistiche, con la presenza dei marchi più prestigiosi del comparto che hanno offerto le novità per l’allevamento e le fasi di lavorazione. Buon vivere, la più giovane delle tre mostre mercato che con i suoi 70 produttori agroalimentari italiani offre la possibilità di percorrere, in pochi passi, un vero e proprio viaggio del gusto dallo speck del Trentino Alto Adige fino ai cannoli siciliani passando per la Toscana, con la preparazione della fiorentina. Accanto alla possibilità di acquistare direttamente, il visitatore trova proposte di degustazione ad opera del Campus Raineri Marcora.
BANDO GEAR: TRA I PROGETTI AMMESSI QUATTRO SONO PIACENTINI
Dei 16 progetti che hanno partecipato al bando “Il prodotto della creatività 2”, quattro sono presentati da ragazzi piacentini. In tutto sono arrivate 47 candidature di cui 10 da Piacenza, quattro di queste sono state ammesse al bando Gear, l’associazione che si occupa di promuovere iniziative a favore dei giovani creativi del territorio. Proprio come è accaduto per il bando Il Prodotto della creatività un percorso che intende supportare la giovane imprenditoria nell’ambito della creatività in Emilia Romagna , mettere a sistema le principali realtà che offrono servizi per il settore della creatività, dare forza ai giovani creativi attraverso forme di consulenza amministrativa gestionale in ambito imprenditoriale. Venendo ai progetti piacentini, al primo posto si è classificato Souvenirs di Marco Cattivelli, che vuole nobilitare il ruolo del souvenirs con lo studio di manufatti artistici; al terzo posto Una mano lava l’altra di Valentina Rimondi che vuole creare una struttura espositiva dove mettere tutti i materiali e dove la gente li possa toccare con mano; al settimo posto Imprinting di Matteo Cappellini un laboratorio di stampa serigrafica e al quindicesimo posto Masterbusker di Iacopo Pelagatti, una piattaforma innovativa per promuovere l’arte di strada.
Alla conferenza stampa ha partecipato anche Mati Jhurry, mamma originaria di Piozzano papà della Mauritius, che insieme a Isabelle Benshimol, è stata selezionata a livello nazionale per l’edizione 2017 della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo di Tirana.