PIACENZA SI SPOPOLA E CAMBIA VOLTO. A TUTTO TONDO

Piacenza cambia volto. E sono i cittadino spesso a determinarlo. Negli ultimi anni si è assistito ad uno spopolamento del centro a favore della provincia, fenomeno che in sociologia si chiama “polarizzazione”. In centro si trovano palazzi curati, ristrutturati, abitati dalla borghesia benestante; poco distante, sempre in centro ma ai margini, esistono zone che soffrono di determinate problematiche come la scarsa integrazione, degrado e mancanza di decoro urbano. Nel centro manca la classe media che ha scelto la provincia. Ci siamo chiesti, come in questa trasformazione, si inserisce la zona di via Roma dove le varie amministrazioni si sono impegnate con progetti e iniziative per riportare i piacentini a ripopolarla.

Quanti sanno che a Piacenza, a due passi dal Duomo, esiste il Piccolo Museo della Poesia “Incolmabili Fenditure”, unico in Europa? In pochissimi, tra questi anche noi. Inaugurato nel maggio scorso, racchiude pezzi unici della letteratura del 900 italiano da Leopardi a Ungaretti, da Montale e Saba, primi numeri di riviste del settore, antologie letterarie. Una sfida per chi ha voluto questo luogo, che oggi risulta anacronistico nell’era digitale; arrivare nell’impossibile missione di colmare l’incolmabile.

Expo non sarà solo in piazzetta Piacenza nel padiglione Italia. Milano sarà anche qui. Nel convegno organizzato da Big Network, giovane rete d’impresa piacentina, ci si è concentrati su come far fruttare il “fuori Expo”, ovvero eventi collaterali, pacchetti turistici per portare gente in città e promuovere il territorio. La vera sfida per le città satellite, sarà proprio questa.

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“VITA IN CENTRO A PIACENZA”, TARASCONI: “IMPORTANTE FARE SQUADRA”

“Leggere, sui media locali, che sta nascendo una nuova associazione che già nella scelta del logo valorizza l’impegno condiviso negli ultimi anni per il rilancio del cuore storico della nostra città, non può che essere positivo nell’ottica di future collaborazioni e per il coinvolgimento, sempre più ampio e inclusivo, degli operatori commerciali”. Così l’assessore Katia Tarasconi commenta la notizia della costituenda “Vita in centro a Piacenza” sottolineando tuttavia che “per l’Amministrazione comunale è imprescindibile che una realtà simile sia aperta a tutti coloro che vogliono parteciparvi, indipendentemente dall’appartenenza all’una o all’altra associazione di categoria. Non può certo essere questo, il discrimine per accogliere o rifiutare le adesioni”. “Per noi è fondamentale dare continuità a quel lavoro di squadra che sinora ha sempre caratterizzato le attività della Cabina di Regia, unendo Comune, Camera di Commercio, Unione Commercianti e Confesercenti in un percorso propositivo e concreto al tempo stesso. Se guardare nella stessa direzione, riuscendo a superare gli steccati, è stata in questi anni la strategia vincente per gli appuntamenti di maggior successo che abbiamo organizzato, altrettanto vero è che non abbiamo mai perso di vista il traguardo di realizzare i progetti e le idee. Non possiamo lasciare che la città si spenga perché passiamo più tempo a cercare di andare d’accordo che a programmare le attività”. “Quello che mi preme ribadire – prosegue Katia Tarasconi – è che la Cabina di Regia continuerà a svolgere il proprio ruolo con la massima apertura al dialogo e al confronto. Certo, la possibilità di relazionarsi con un nuovo interlocutore è importante, a maggior ragione se l’associazione nascente saprà diventare punto di riferimento, come sembra, per numerosi esercizi e locali del centro. Ben venga, poi, la volontà di realizzare progetti innovativi: è un aspetto fondamentale, non dimentichiamolo, per ottenere ulteriori finanziamenti con la legge regionale 41 sugli incentivi al commercio.  L’auspicio, da parte mia, è che vi sia al più presto un’occasione di incontro, che permetta all’Amministrazione comunale di conoscere meglio questa realtà e gli esercenti che ne faranno parte”.  Conclude l’assessore: “Abbiamo saputo costruire, in questi quattro anni, una rete e una capacità di fare sistema che oggi più che mai, con l’obiettivo immediato dell’Expo così vicino a noi, è un patrimonio da non disperdere. Per questo, spero che l’entusiasmo manifestato da chi sta avviando l’associazione prevalga su qualsiasi altro aspetto, senza etichette o esclusioni aprioristiche che, a mio parere, sarebbero solo un fattore penalizzante”.

piacenza centro

CASA DI CURA PIACENZA E SANT’ANTONINO: “ALTO GRADIMENTO DEI SERVIZI EROGATI”

Le dichiarazioni del consigliere comunale PD Stefano Borotti hanno avuto strascichi polemici non indifferenti. Nella scorsa seduta di consiglio il rappresentante del Partito Democratico aveva espresso preoccupazione per la qualità dei servizi di lungodegenza erogati da alcune strutture sanitarie private convenzionate in città, senza fare alcun nome per “non fare pubblicità negative”. Pubblichiamo di seguito la nota della direzione della Casa di Cura Privata Piacenza e Sant’Antonino. Una forte presa di distanza in cui la direzione riporta il risultato dei questionari di gradimento in cui risulterebbe che mediamente il 97 per cento dei pazienti giudica positivo il comportamento del personale medico della struttura, mentre per quanto riguarda il personale infermieristico la soddisfazione dei pazienti sale addirittura al 99 per cento.

La direzione della Casa di Cura Privata Piacenza e della Casa di Cura Privata Sant’Antonino desidera replicare alle dichiarazioni del consigliere del Pd Stefano Borotti espresse durante il consiglio comunale tenutosi a Palazzo Mercanti lunedì 9 febbraio e riprese da alcuni organi di informazione locali nei giorni successivi all’assemblea. Il consigliere Borotti, nell’intervento pubblico in questione, esprime preoccupazione per la qualità dei servizi di lungodegenza erogati da alcune strutture sanitarie private convenzionate della città: servizi che il consigliere arriva a definire addirittura “vergognosi”. Innanzitutto, in apertura del proprio intervento, il consigliere Borotti sceglie deliberatamente di non fare nomi sostenendo pubblicamente di “non voler fare pubblicità negative”. L’esponente del Pd, però, si dimentica che nel Comune di Piacenza le strutture sanitarie private convenzionate che effettuano servizio di lungodegenza sono solo due, appunto la Casa di Cura Piacenza e la Casa di Cura Sant’Antonino: l’obiettivo di non infangare l’immagine delle due strutture, dunque, fallisce in partenza. Secondariamente ciò che colpisce negativamente sono i contenuti dell’intervento del signor Borotti che fin dall’inizio confessa di basare le proprie convinzioni, e quindi le proprie critiche, su alcune voci raccolte da cittadini, senza specificare il numero di segnalazioni e la provenienza delle testimonianze. Parla di racconti e vicende preoccupanti senza entrare nel dettaglio, cita lamentele da parte di alcuni utenti senza precisare i fatti concreti e le situazioni precise. Borotti si limita a parlare di una non meglio specificata carenza nell’aspetto umano delle lungodegenze, di poca attenzione all’umanizzazione delle cure, sempre restando nel vago, senza citare dati ed episodi precisi, sostenendo genericamente di dare voce, in quanto consigliere comunale, al malcontento di un numero non meglio precisato di fruitori. Ebbene, in quanto consigliere comunale, Borotti è un personaggio pubblico, eletto dai piacentini con lo scopo di evidenziare problematiche reali e proporre soluzioni pratiche. Per questo motivo riteniamo sconveniente che lo stesso consigliere decida di avanzare pesanti accuse all’indirizzo di due strutture sanitarie cittadine senza presentare il minimo dato, il minimo esempio, la minima prova a sostegno delle sue dichiarazioni e basandosi soltanto su quello che viene comunemente definito “il sentito dire”. Alla fine del suo intervento Borotti avanza la necessità di introdurre questionari di gradimento per verificare la soddisfazione degli stessi utenti che accedono a queste strutture private convenzionate. A dimostrazione delle precarie informazioni in possesso del consigliere teniamo a precisare che i suddetti questionari non solo esistono già e vengono regolarmente sottoposti agli utenti, ma addirittura dimostrano una generalizzata soddisfazione per il servizio offerto dalle Case di Cura Piacenza e Sant’Antonino. E a differenza dello stesso Borotti siamo in grado di proporre dati e numeri concreti a sostegno delle nostre dichiarazioni. I questionari dimostrano, infatti, che mediamente il 97 per cento dei pazienti giudica positivo il comportamento del personale medico della struttura, mentre per quanto riguarda il personale infermieristico la soddisfazione dei pazienti sale addirittura al 99 per cento. Passando alla struttura materiale e all’edificio nel senso stretto del termine, il 95 per cento degli utenti valuta positivamente la qualità degli ambienti, l’igiene e la pulizia degli stessi mentre il 96 per cento dei fruitori considera positiva la qualità dei servizi alberghieri. Infine il 98 per cento circa dei pazienti dichiara, sempre per mezzo dei suddetti questionari, di aver ricevuto un servizio in linea con le aspettative o addirittura più alto. Forti di questi dati ci rivolgiamo anche al sindaco Paolo Dosi che, a sostegno dell’intervento di Borotti, ha confermato la presenza di criticità legate ad alcune strutture convenzionate e ha espresso la forte volontà di agire nonostante la “limitata autonomia di intervento da parte del Comune”. I dati in nostro possesso dimostrano, come sopra evidenziato, un altissimo gradimento da parte degli utenti nei confronti delle Case di Cura Piacenza e Sant’Antonino, motivo per cui siamo a più completa disposizione del sindaco qualora desiderasse conoscere non uno, bensì due esempi di strutture sanitarie private perfettamente funzionanti e attente all’umanizzazione delle cure. 

CAMERA OSPEDALE

“PER EXPO TRENI ALTA VELOCITA'”LA RICHIESTA DI PIACENZA E PARMA

“Se non riusciamo ad ottenere più treni veloci, nuove carrozze e un collegamento ferroviario degno di Expo 2015, almeno che si fermino i treni speciali Alta Velocità”. Sembra questo, più o meno, il non detto-pensiero degli amministratori piacentini, guidati da Confindustria. Sul versante del miglioramento della linea ferroviaria Piacenza – Milano tutto tace, con un rimpallo di “vedremo”, “abbiamo presente la situazione”, “faremo il possibile” da parte delle Regioni Emilia Romagna e Lombardia. Così, dato che l’unione fa la forza e dato che Parma quando vuole ottiene, sindaco Dosi, presidente Rolleri accompagnati da presidente e direttore di Confindustria, Bolzoni e Betti, si recheranno all’Unione degli Industriale Parmensi per formalizzare ufficialmente la richiesta a Trenitalia di inserire Piacenza e Parma tra le fermate effettuate dai treni speciali ad Alta Velocità organizzati per Expo 2015. Staremo a vedere.

treni alta velocità

COSA SUCCEDE “FUORI EXPO”?

Il titolo potrebbe incuriosire anche il più distratto degli osservatori: “Fuori Expo, 2015 modi per trarre vantaggi da Expo 2015”. A meno di 80 giorni dal grande evento è curioso sentire parlare di cosa avviene e cosa si fa fuori dalla grande aree di Rho dedicata alla kermesse. Anche perchè per le città satellite di Milano, come appunto Piacenza, è proprio questa la sfida da vincere: cosa rimarrà al territorio locale, e soprattutto quali pacchetti turistici, eventi collaterali organizzare per invitare a visitare la nostra città. Il convegno porta la firma di Big Network, la giovane rete d’impresa piacentina, in grado di connettere diversi soggetti specializzati nel mondo del marketing e della comunicazione che fa capo a Confapi, Legacoop, Cna e Confcooperative.

Otto milioni di biglietti venduti, previsti 20 milioni di visitarori, 6 dei quali stranieri, e un milione e mezzo di americani, questi i numeri dell’esposizione universale.

Mancano meno di tre mesi al taglio del nastro del primo maggio, e siamo certo che in modo o nell’altro, per quella data i padiglioni saranno pronti e tirati a lucido. Certo non mancano critiche sui costi di realizzazione e su cosa resterà appena Expo chiuderà i battenti.

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

FUORI EXPO

BISOTTI: “L’EX OSPEDALE MILITARE, ENTRO TRE MESI”

Nel giro di un paio di mesi l’ex ospedale militare dovrebbe passare dalla Difesa all’Inmivit, la società di gestione degli Investimenti immobiliari del Ministero dell’Economia. Un’accelerazione nella importante e complicata partita delle aree militari che vede Comune di Piacenza, Difesa e Agenzia del Demanio riunite insieme intorno ad un tavolo. Una nuova accelerata dopo il vertice che si è svolto proprio a Piacenza, il prossimo aggiornamento il 4 marzo. La situazione dovrebbe essere questa: in pole position per l’acquisizione ci sta l’ex ospedale militare di viale Palmerio; enormi spazi che si libererebbero permettendo così di pensare anche ad probabile e realistico trasferimento di una parte degli uffici comunali. Le altre aree sono il Laboratorio Pontieri, l’ex Pertite, il vallo Farnesiano e la caserma Lusignani, tempi più lunghi per la caserma Nicolai. “Nell’incontro del 4 marzo – ha detto l’assessore Silvio Bisotti – ci verranno comunicati i tempi più o meno certi necessari per la bonifica dell’ex Pertite; per il Laboratorio Pontieri c’è la volontà di destinarlo, in parte, ad ospitare il Museo dell’Agricoltura e palestre per le scuole del centro”. C’è da scommettere che dalle prossime settimane si faranno sentire associazioni, cittadini, enti per richieste, proposte e idee sul futuro utilizzo. “Certamente – conferma l’assessore – apriremo una fase di concertazione e partecipazione, per fare poi una sintesi realizzabile delle sollecitazioni che usciranno”.

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ASSOCIAZIONE INSIEME PER L’HOSPICE, UN ANNO DA VOLONTARI

Presenza per oltre 1500 ore suddivise per 691 turni, sono i numeri principali dell’attività dei volontari dell’Associazione Insieme per l’Hospice per il 2014. Ad oggi i volontari sono 34, di cui una decina nominati nel dicembre scorso al termine dell’attività del quarto corso annuale di reclutamento del personale volontario. Per diventare volontario dell’associazione Insieme per l’Hospice occorre frequentare un corso di formazione, condotto dal personale dell’Ente Gestore della Casa di Iris della durata di 10 ore annuali oltre a 4 ore di appendice formativa. I volontari sono impegnati a svolgere due tipologie di attività: di relazione all’interno della Casa di Iris, raccolta fondi o attività di laboratorio presso la sede dell’associazione a cui i volontari hanno dedicato 500 ore. I fondi raccolti nel corso dell’anno con le iniziative messe in campo hanno consentito la raccolta di 35.455 euro di cui 8900 ricavati dall’attività presso il centro commerciale Gotico nel mese di dicembre.

hospice

LA CITTA’ E IL SUO QUARTIERE FIERISTICO

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La città e le istituzioni scommettono sul quartiere fieristico. Piacenza Expo con la sua struttura flessibile e di piccole dimensioni è riuscita a accreditarsi in un settore che attualmente non vive un momento facile. Un quartiere fieristico legato alle tradizioni e ad alcune tradizioni economiche proprie del territorio. Fiore all’occhiello Geofluid, ma anche il mercato dei Vignaioli Indipendenti e Apimell, Seminat e Buon Vivere.

Un’altra fiera di successo, di nicchia ma in crescita, è Pantheon dedicata ai collezionisti di ogni genere. E quest’anno sono state organizzate tre sezioni dedicate ai più giovani

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POLIZIA MUNICIPALE, SALE IL MALCONTENTO TRA GLI AGENTI

Cresce il malcontento nel corpo della Polizia Municipale di via Rogerio. Ad incrementare la tensione ci si è messa anche la busta paga nella quale non ci sarebbe la giornata di riposo a seguito del turno lavorativo il 6 gennaio scorso. L’Epifania è stata sì remunerata con la maggiorazione del 30 per cento, ma non è stato concesso il riposo. Questo perchè il Comune avrebbe applicato la norma contrattualistica della Legge Aran, così come ha fatto il comune di Arona in provincia di Novara. Solitamente il giorno festivo viene retribuito con la maggiorazione (30%) e con il riposo, così come accade la domenica che viene maggiorata del 50% e recuperata con il riposo. Questo non sarebbe avvenuto per gli agenti che hanno prestato servizio il 6 gennaio scorso. Il malcontento è arrivato anche ai piani alti di Palazzo Mercati: voci di corridoi riferiscono che il sindaco Dosi avrebbe intenzione di incontrare gli agenti e gli organi sindacali rappresentanti per trovare una soluzione. Non si escludono azioni di protesta anche silenziose, ovviamente nel rispetto della legalità.

pol municipale

FIORENZUOLA: “TUTTI IN TAVOLA” CON IL MENU’ GLUTEN FREE

Un menù senza glutine ripetibile ogni sei settimane per tutti studenti dell’istituto comprensivo di Fiorenzuola. L’idea nasce grazie alle sollecitazioni della commissione mensa dei genitori, all’Associazione Italiana Celiachia con il sostegno dell’amministrazione comunale. L’obiettivo far capire che con la celiachia si può convivere grazie ad un regime alimentare equilibrato. Bastano semplici accortezze, ingredienti naturali e il menù può essere somministrato a tutti gli studenti. Il 12 febbraio l’istituto di Fiorenzuola ospiterà l’iniziativa Tutti a tavola, tutti insieme, il primo comune in Emilia Romagna ad aderire al progetto promosso da AIC. La celiachia è un’intolleranza alimentare al glutine, presente in moltissimi cereali come avena, frumento, farro, kamut, orzo e segale. I celiaci in Italia sono 150mila, a Piacenza 700. Ogni anno vengono effettuate 10mila nuove diagnosi con un incremento del 10%. La giornata Tutti in tavola, tutti insieme rientra nel progetto “In fuga dal glutine” attivato nel 2007 nelle scuole di Fiorenzuola grazie ai fondi del 5 X 1000 dell’Irpef con l’obiettivo di formare insegnanti, bambini, ma anche di proporre un’educazione alimentare nuova che non stigmatizzi come diverso chi è celiaco. Gli strumenti utilzzati sono il gioco collettivo Facciamo festa, un quaderno operativo Io Mangio – tu mangi per la scuola dell’infanzia, un quaderno operativo Tutti a tavola per gli alunni della scuola primaria, una guida didattica destinata agli insegnanti.

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