“Quella del carcere è una realtà lontana dalle coscienze delle persone che ha bisogno di farsi conoscere”. A dirlo è la direttrice della casa circondariale di Piacenza Caterina Zurlo. Iniziative come quelle organizzate in occasione del Concorso Parole oltre il muro – Stefania Manfroni hanno l’obiettivo di parlare al mondo fuori, di spiegare, di descrivere la realtà del carcere. “Il programma di quest’anno spalmato su tre giorni – spiega Zurlo – fa sì che si conoscano realtà sconosciute e bisognose di aprirsi all’esterno”. Si parte martedì 20 con gli incontri con le scuole superiori della città a cui verrà spiegata la realtà carceraria di Piacenza da parte del Garante dei detenuti, carcere, Caritas, Associazione Verso Itaca, Oltre il muro, La Ricerca. Mercoledì 21 la giuria sceglierà i vincitori del concorso Parole oltre il muro e il giorno dopo, all’interno della Casa Circondariale, Cesare Moreno, fondatore dei Maestri di strada associazione impegnata a promuovere la cittadinanza dei giovani e la partecipazione delle comunità di vita all’impresa educativa, incontrerà i detenuti e le detenute con la proclamazione dei vincitori del premio letterario. “La scelta di invitare Cesare Moreno – conferma la direttrice – è stata molto ponderata; si occupa del recupero scolastico dei ragazzi delle medie, molti giovani. Da mesi, sto notando che arrivano in carcere ragazzi sempre più giovani, anche 18enni. Speriamo che entrare in dialogo con loro, con un modo di parlare sicuramente più consono, possa sortire un effetto maggiore.” Alla carcere delle Novate i detenuti sono 320; al momento il problema del sovraffollamento sembra risolto dopo l’entrata in funzione del nuovo padiglione che arriva ad ospitare fino a 200 detenuti; il vero problema è tenerli occupati, dargli una motivazione soprattutto in regime di celle aperte, spazi in cui i detenuti sono liberi all’interno della loro sezione.
ANCHE I LIONS RIUNITI PER I CITTADINI ALLUVIONATI
Anche i Lions sostengono le popolazioni alluvionate. In particolare il Distretto 108-Ib3 (che riunisce i territori di Piacenza, Lodi, Pavia e Cremona) con il governatore Massimo Alberti e lo staff del Dg Team al completo hanno donato il materiale per interventi di pulizia destinato a Roncaglia, raccolto grazie al contributo di 10 mila dollari che la Fondazione Lions Club International ha erogato per le zone più colite della provincia di Piacenza. Dopo la tappa cittadina, i rappresentanti dei Lions hanno proseguito il loro viaggio di solidarietà, tra le altre località, verso Travo, Cerignale e Ottone. Dagli amministratori comunali arriva il sentito ringraziamento “a nome dei cittadini che hanno vissuto i gravi disagi legati alle recenti esondazioni, nonché dell’intera comunità piacentina. Ancora una volta – sottolineano il sindaco Dosi e l’assessore Cugini – i Lions danno prova di grande sensibilità e generosità, nonché di un’encomiabile efficienza nell’agire in modo concreto laddove c’è bisogno di aiuto”. “E’ nostro impegno – ribadisce il governatore Alberti – continuare a collaborare con le istituzioni mettendo a disposizione le nostre competenze e professionalità, nonché attivandoci per ulteriori raccolte fondi che coinvolgeranno tutti e 68 i Club del Distretto”.
LATTE MATERNO NEGLI ASILI NIDO, A PIACENZA ORA SI PUO’
Allattare e lavorare si può, da oggi anche a Piacenza. Le mamme, che torneranno al lavoro, non si troveranno più costrette a rinunciare ad allattare i propri figli nei primi mesi di asilo nido. Questo grazie ad un protocollo sottoscritto tra Asl e Comune, oltre che all’infaticabile opera dell’associazione Essere Mamma, che dalla sua costituzione, giusto un anno fa, ha posto questa tematica tra i suoi principali obiettivi. Se ne è parlato nel corso di una tavola rotonda a Corte Biffi, in una bella atmosfera informale dove i protagonisti sono stati le mamme e i loro bimbi. In pratica le mamme potranno consegnare il proprio latte alle operatrici dei nidi in modo che possa essere somministrato ai piccoli nel corso della giornata anche in loro assenza.
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BARACCHI: “MUSEO DELL’AGRICOLTURA, E’ DAVVERO NECESSARIO?”
E’ stato presentato la settimana scorsa in fase preliminare, e già qualche mal di pancia se l’è portato con sè. Il progetto del museo della meccanizzazione agricola ha creato non poco disagio soprattutto tra gli addetti ai lavori, architetti in primis, che hanno sollevato dubbi e perplessità sulle modalità, tempi e luoghi a cui si è arrivati a questa progettualità. Giuseppe Baracchi, presidente dell’Ordine, si è fatto portavoce di questo imbarazzo, attraverso questa nota:
“Dopo l’articolo in cui si illustrava per giusti sommi capi il Museo Interattivo sull’Agricoltura, non nego che parecchi colleghi architetti mi hanno inviato sms, mail, WhatsApp,messenger, FaceBook (e’ questo il mondo della multimedialità) e altro per manifestare un certo disagio in merito alla notizia. Ora che da più tempo si sapesse di questa “progettualità” non ci sono dubbi, ma ciò che i colleghi hanno fatto notare sono i tempi, luoghi e modalità con cui si è arrivati a tutto ciò. Ho atteso e pensato molto prima di scrivere queste note ma essendo Presidente di Ordine Professionale che comprende tecnici liberi professionisti, professori universitari, tecnici comunali, dipendenti a vario titolo di società, ho l’obbligo di difendere la professionalità di alcuni colleghi e allo stesso tempo farmi portavoce di coloro che esprimono discrete e pacate contrarietà, il tutto nel puro spirito collaborativo e di chiaro ed onesto dibattito culturale.Vedo di porre in linea le criticità espresse:
- Uno dei punti riguarda l’incarico assegnato in modo diretto. Certo può essere incarico fiduciario sotto soglia ed ogni riferimento o allusione viene automaticamente cancellata ma i dubbi a molti sono rimasti sulle modalità;
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Se incarico (fiduciario o meno, pubblico, privato, misto) sono stati rispettati i parametri di riferimento del D.M. 143/2013 riguardante le tariffe prestazionali per le opere pubbliche?
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Con quale criterio e modalità si presenta un progetto su un’area ad oggi non ancora passata al Comune di Piacenza? Non poteva essere fatto un piccolo bando di concorso di progettazione nell’attesa che il bene diventi Comunale?
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Perché fare conferenza Stampa in Sala Consigliare per illustrare un progetto su un bene non ancora di proprietà Comunale? Dai messaggi che mi sono giunti è sembrato almeno improprio, certo, il bene vi arriverà con tempi forse anche brevi, ma ad oggi pare non ancora essere di proprietà ed una “pubblicità” gratis ha creato pacati malumori.
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Ma è veramente necessario un Museo dell’Agricoltura? Si sono fatti studi sulla reale capacità gestionale del bene? Con quali risorse (ad oggi paiono non esserci) si opererà per la sua realizzazione?
Personalmente invece rispondo pubblicamente ad alcune domande che ponevano dubbi professionali:
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Ho l’obbligo/dovere di difendere la professionalità di colleghi che svolgono la loro attività di architetti con decennale competenza;
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La presenza di un Consigliere dell’Ordine non ha nessun significato, in quanto la stessa collabora con capacità e professionalità da parecchi anni con lo studio che ha redatto il progetto;
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Sarà compito e ruolo dell’Ordine avere sempre più un ruolo collaborativo e propositivo, mai di diniego ma di eventuale critica costruttiva, nelle proposte che l’Amministrazione farà in ambito Urbanistico, ponendosi a servizio per le competenze che può esprimere.
Queste le domande espresse a cui sono seguite alcune precise risposte.
Cosa dire? Nulla di più. La speranza è che una buona volta si esca dalle progettualità “preconfezionate” sotto forma di tesi di laurea, di studi o ricerche universitarie, di progettualità sorte per proporre utilità alla città, spesso proposte con casualità, senza una strategia complessiva di che cosa Piacenza abbia realmente necessità. Piacenza deve si trasformarsi, non a spot ma su progettualità complessiva, d’insieme, sulle reali necessità dei cittadini, non per parti ma attraverso un ascolto che l’Amministrazione sta ponendo in atto. Tanti progetti sono pronti da mesi, ma ancora non vedono la luce. Per pastoie burocratiche, volontà politiche, difficoltà progettuali, di rapporti con enti ed istituzioni, di dialogo tra parti pubbliche e private, di mercato, a cui si aggiungono tempi lunghissimi di progetto e di approvazioni conseguenti. In conclusione, farsi portavoce di colleghi in situazioni come queste è assai difficile e complesso, si rischia o di rompere delicati equilibri, o di iniziare finalmente un vero dialogo di progetto per Piacenza, fattore che per molti Architetti sembra appunto non esserci. Credo che la via stia come sempre nel mezzo, porsi a servizio. L’Ordine cercherà il più possibile di essere collaborativo (come spero stia dimostrando) e non di rottura, gli Architetti possono portare il loro piccolo contributo e su ciò a breve l’Ordine proporrà alcuni temi su cui aprire un dialogo costruttivo”.
MONICA MAJ PREMIATA TRA I DIECI PROGETTI MIGLIORI DALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DIETISTI
Incomincia oggi la Settimana del Dietista, la rassegna dedicata alla prevenzione e promozione della salute attraverso una sana e corretta alimentazione. L’obiettivo di questa seconda edizione è quello di favorire, attraverso consulti gratuite, manifestazioni, incontri aperti alla cittadinanza, l’adozione di una corretta alimentazione e la tutela della salute. Tra le novità della seconda edizione, che si svolge in occasione del World Food Day (16 ottobre), è prevista una più intensa e capillare rete di servizi assicurati su tutto il territorio nazionale, grazie alla collaborazione dei soci ANDID, che hanno partecipato al concorso “Good Idea wanted” promosso dall’Associazione stessa che ha premiato, in partnership con Ballarini, azienda italiana leader nella produzione di strumenti di cottura antiaderenti, le iniziative più innovative per offrire ai cittadini l’opportunità di saperne di più in tema di sana alimentazione. Tra i progetti premiati, eventi in collaborazione con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e altri professionisti della salute, percorsi di valutazione nutrizionale, ed attività originali per richiamare fasce “particolari” della popolazione (donne in gravidanza, giovani frequentatori dei centri commerciali, donatori di sangue) all’attenzione ai propri stili di vita.
Tra i progetti premiati anche quello della piacentina Monica Maj dal titolo Nutrire le coscienze per vivere in salute in cui si toccano vari aspetti della nutrizione. Nella settimana del dietista sono previsti numerosi appuntamenti: presso il Centro Medico Inacqua una Tavola rotonda aperta alla popolazione dal titolo “La spesa alimentare in tempo di crisi. Come salvaguardare salute e sicurezza alimentare” relatori: dietista, medico e tecnologo alimentare. Sempre presso il centro: distribuzione materiale di educazione alimentare e valutazione di parametri antropometrici e massa grassa. Partenza del laboratorio sui cereali alla Materna Dante e in collaborazione con Unicoop un laboratorio per anziani sull’importanza dell’idratazione nella terza età.
OPEN DAY ALL’OSPEDALE, TRA FESTA E RIFLESSIONI
E’ stato il giorno della gente, dei volontari, delle associazioni. Con l’Open day l’ospedale di Piacenza ha aperto le porte dei reparti ai cittadini. Tanti eventi collaterali ad arricchire la giornata così come tanti sono stati gli stand che hanno arredato la piazzetta del Polichirurgico, Lego, trucca bimbi, laboratori per studenti grazie alle 25 associazioni coinvolte. Una giornata di festa in cui non sono mancati i momenti di riflessione. Ad aprire il momento dell’inaugurazione il direttore generale Luca Baldino che ha posto l’accento sull’importanza di un corretto stile di vita fin da piccoli: mangiare sano, movimento, non fumare e screening in base all’età.
Un gruppo di mamme dell’Associazione Essere Mamma ha partecipato alla camminata e al flash mob organizzati dai Consultori familiari, Pediatria, Ostetricia e Ginecologia in collaborazione con il Centro Salute Donna. Sullo sfondo delle belle immagini della mostra fotografica “Il latte della mamma non si scorda mai” Maria Cristina Molinaroli, ginecologa responsabile del Centro Salute Donna, ha rimarcato l’importanza dell’allattamento al seno e quanto ancora c’è da lavorare. “A Piacenza dal 2011 si è registrato un incremento dell’allattamento esclusivo ma non basta superare il 50 per cento, tutti noi professionisti della salute dobbiamo fare di più”. Ad esempio dare la possibilità alle donne di allattare nei luoghi pubblici. “E’ un impegno che ci dobbiamo prendere prima di tutto noi operatori della sanità – ha proseguito Molonaroli – ma anche la politica”.
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POLIZIA MUNICIPALE: CHIESTO UNO STUDIO DI FATTIBILITA’ DEL SERVIZIO NOTTURNO
Uno studio di fattibilità per il servizio notturno. E’ quanto hanno chiesto le organizzazioni sindacali della Polizia Muncipale Cgil, Cisl, Uil e Diccap riunite in assemblea. La richiesta recapitata al Comandante riguarda l’analisi dei costi/benefici, attualità reale del progetto, l’eventuale performance di qualità del servizio (prestazioni erogate), la proiezione delle variabili associate a tempo, personale, pianificazione, coerenza organizzativa, sicurezza e bisogno reale. Nel corso dell’assemblea ha partecipato anche il Comandante Poma che si è reso disponibile ad illustrare agli agenti la Disposizione Dirigenziale relativa all’organizzazione del lavoro interna al corpo. Proprio in merito a questo, i sindacati hanno preso atto dei miglioramenti rispetto al testo presentato in principio, tuttavia il documenti è ancora migliorabile perchè presenta delle criticità. “Le organizzazione sindacali – si legga nella nota – ritengono la disposizione temporanea e di conseguenza rivedibile, e si impegnano a verificare che la stessa sia equilibrata nella distribuzione dei turni festivi, serali e che il riposo settimanale venga gestito con criteri di trasparenza ed equità”.
IL DOPO EXPO? DE MICHELI: “FARE DELL’ESPERIENZA UNO STRUMENTO DI MARKETING TERRITORIALE”
Quella di quest’anno è stata una Coppa d’Oro tutta all’insegna di Expo 2015, la rassegna tanto desiderata da alcuni così come altrettanto bistrattata da altri che, fino alle ultime settimane, continua a registrare il tutto esaurito. Anche la nona edizione della Coppa d’Oro, il riconoscimento promosso dalla Camera di Commercio e dal Consorzio Salumi Tipici, si è votata all’internazionalizzazione partendo proprio da chi quest’anno ha ricevuto l’ambizioso riconoscimento. Il Ministro all’agricoltura Maurizio Martina, il Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, il presidente di Ats Silvio ferrari, il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi e l’associazione Chef to Chef. Ora la sfida è come non rendere vani gli sforzi, anche economici, che Expo ha imposto: come riutilizzare l’area dal primo novembre, come renderla viva e, guardando più al locale, cosa fare di piazzetta Piacenza, dove e come ricollocarla. Domande a cui gli addetti ai lavori stanno già pensando. “Sul futuro del sito milanese – ha risposto il sottosegretario De Micheli – stiamo lavorando ad un accordo tra il ministero e il comune di Milano, per quanto riguarda la nostra piazzetta e le esperienze posivitive che da lì sono partite, credo che debbano diventare uno strumento di marketing territoriale permanente per il territorio incastonato nella filiera del Made in Italy. Qualche idea buona c’è – prosegue – anche perchè le sfide non mancheranno a partire dal sistema di Area Vasta che si sta creando. Dentro ad un processo di trasformazione così importante uno strumento di marketing territoriale vivo offre la possibilità di inserire Expo Piacenza nel sistema di promozione nazionale”. Il presidente di Ats Piacenza Silvio Ferrari non esclude la possibilità che siano i piacentini stessi a lanciare proposte sul futuro della piazzetta, magari attraverso un sondaggio. “Quello che conta è mantenere il team che si è costituto – ha detto – la task force sull’internazionalizzazione e in futuro un tavolo sul turismo convegnistico”.
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IL SINDACO RISPONDE A PUTZU: “CI VUOLE RISPETTO DI MINORI E ISTITUZIONI. VALUTERO’ AZIONI LEGALI”
Non tarda ad arrivare, con toni tutt’altro che distensivi, la risposta del sindaco Paolo Dosi all’interrogazione urgente avanzata dal consiglieri di Forza Italia Filiberto Putzu in merito alla vicenda della bimba, di fede musulmana, che avrebbe al richiamo di un’insegnante avrebbe reagito dicendo che il padre appartiene all’Isis. Nella nota il sindaco condanna il gesto del consigliere azzurro, richiamandolo al rispetto dei minori e delle istituzioni, valutando, nei suoi confronti, azioni legali per procurato allarme. Toni pesanti quelli del primo cittadino che richiamano il consigliere ad un senso di responsabilità verso le istituzioni, le famiglie e i minori, senza limitarsi a generare polemiche fini a se stesse. “Aver reso pubblica una notizia simile – conclude il sindaco nella sua nota – senza neppure averne verificato la veridicità, non ha alcuna utilità dal punto di vista sociale; se non quella, del tutto strumentale e individualistica, di aver garantito a Filiberto Putzu un titolo sugli organi di informazione. Mi riservo, quando questa vicenda sarà stata definitivamente chiarita, di valutare azioni legali per procurato allarme”. Nella nota il primo cittadino rassicura il consigliere azzurro di aver informato la Questura e si domanda “perchè non abbia provveduto a farlo subito lui stesso, con la tempestività e la riservatezza che la situazione avrebbe richiesto. Tra l’altro, non occorre essere consiglieri comunali per segnalare alla Questura sospetti di questo tipo: basta essere normali cittadini, o meglio, cittadini normali”.
Ecco il testo firmato dal sindaco Dosi
“Non è la prima volta che mi trovo a rispondere a interrogazioni del consigliere Putzu che definirei quantomeno fumose, allarmistiche e fondate non su certezze, ma su episodi non chiari e frasi riportate. Da un uomo delle istituzioni, che peraltro fa così spesso appello alla loro serietà, mi aspetterei riflessioni e comportamenti di tenore ben diverso”. Non cela il suo disappunto, il sindaco Paolo Dosi, nel criticare “le modalità con cui si è scelto di affrontare una questione così delicata, che riguarda in primo luogo una bambina di 10 anni e il suo diritto alla tutela della riservatezza, di un sereno rapporto con la scuola che frequenta e con i suoi coetanei. Non occorre che escano nomi e cognomi, perchè questo diritto venga calpestato”.
“Nel rassicurare il consigliere Putzu che ho immediatamente informato la Questura del contenuto della sua interrogazione – prosegue il sindaco – vorrei sapere perché, nel suo ruolo di componente dell’assemblea consiliare, non abbia provveduto a farlo subito lui stesso, con la tempestività e la riservatezza che la situazione avrebbe richiesto. Tra l’altro, non occorre essere consiglieri comunali per segnalare alla Questura sospetti di questo tipo: basta essere normali cittadini, o meglio, cittadini normali. Ricordo al consigliere – aggiunge Dosi – che l’Amministrazione comunale non è il riferimento competente per fornire risposte in una vicenda come questa, che riguarda innanzitutto la scuola in cui i fatti si sarebbero svolti e, qualora ritenga necessario un approfondimento, la Polizia di Stato, solo soggetto che ha la funzione e le competenze, certo non proprie del sindaco, di valutare la fondatezza degli eventi. Mi chiedo perché, a maggior ragione se riteneva fondate le sue preoccupazioni, abbia scelto la via dell’interrogazione e del comunicato stampa, prevaricando il ruolo della Questura e rischiando di precludere il buon esito di eventuali indagini sulla effettiva presenza di armi, dispositivi o materiale esplosivo, per le quali credo che la discrezione sia un requisito fondamentale”.
“Richiamo quindi il consigliere Putzu al dovuto senso di responsabilità, non solo nei confronti delle istituzioni ma in primo luogo verso i minori e le famiglie, senza limitarsi a generare polemiche fini a se stesse ma cercando di dare un contributo più costruttivo e consono al suo incarico di rappresentante dei cittadini. Aver reso pubblica una notizia simile – conclude il sindaco – senza neppure averne verificato la veridicità, non ha alcuna utilità dal punto di vista sociale; se non quella, del tutto strumentale e individualistica, di aver garantito a Filiberto Putzu un titolo sugli organi di informazione. Mi riservo, quando questa vicenda sarà stata definitivamente chiarita, di valutare azioni legali per procurato allarme”.
LA MAESTRA LA SGRIDA, LA BIMBA RISPONDE: “MIO PADRE APPARTIENE ALL’ISIS”
Ogni parola va pesata e ripesata, mai come in questa circostanza. Certamente si risolverà in una bolla di sapone, ma la vicenda resta inquietante. A sollevarla è il consigliere comunale di Forza Italia Filiberto Putzu attraverso un’interrogazione urgente al sindaco Dosi. Una bimba di origini marocchine, rimproverata dall’insegnante nel corso di una lezione, avrebbe risposto che il padre appartiene all’Isis e che a casa possiede una cintura esplosiva con la quale potrebbe far saltare la scuola. Il consigliere azzurro è venuto a conoscenza di questa vicenda da altri genitori di bambini che frequentano la scuola elementare cittadina. Putzu chiede di conoscere se il primo cittadino sia a conoscenza dell’episodio riportato, se non ritenga -personalmente o tramite l’assessore competente- di verificare la veridicità dell’accaduto, se non ritenga in caso positivo di segnalare il fatto alla Polizia di Stato per gli opportuni accertamenti ed eventuali provvedimenti. Probabilmente, e con ogni auspicio, la vicenda si risolverà in nulla, certo fa pensare che una bambina rivendichi assurde e fantasiose appartenenze anzichè vivere in modo spensierato e scanzonato situazioni come questa.