PROGETTO OPS: QUANDO IL DISAGIO SI COMBATTE IN STRADA

Contro il disagio si scende in strada. Si macinano chilometri per arrivare a scoprire il disagio e il bisogno d’aiuto. Non solo nei luoghi che negli anni sono stati bollati come difficili, ma anche più semplicemente fuori dai locali, quelli frequentati dai giovanissimi. Il progetto Ops, Operatori Per Strada, nasce così; entrare direttamente a contatto coi giovani, senza filtri, ma anche con quelle situazioni di disagio legate all’abuso di sostanze stupefacenti o alcol. E’ un progetto rinato pochi mesi fa, grazie all’impegno del Sert, Asl, Comune di Piacenza, associazione Papa Giovanni XXIII e regione Emilia Romagna. Si divide in tre macro aree: individuazione e recupero delle marginalità, prevenzione giovanile nel mondo notturno/diurno, e una parte più educativa. Sotto il coordinamento di Marco Battini, coordinatore regionale delle Unità di Strada, i quattro operatori Ops scendono in strada a bordo del camper e intercettano bisogni o più semplicemente fanno prevenzione con la distribuzione di materiale informativo.

L’obiettivo è creare, con il tempo, una rete tra le diverse realtà che a livello locale si occupano di queste tematiche: più le maglie di questa rete sono strette e ben tessute più facilmente si intercettano bisogni e più facilmente si risolvono le situazioni problematiche. La sede operativa è al Montale, che oggi ospita anche il centro osservatorio diagnosi.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

disagio giovanile

ERCOLINI:”UNA CITTÀ CON L’INCENERITORE E’ UNA CITTÀ GRIGIA”

Rossano Ercolini ha raccontato cosa è e cosa fa Zero Waste Europe. Ha portato la sua testimonianza anche a Piacenza, la città con un termovalorizzatore, un cementificio e un’autostrada praticamente in centro, con un altro cementificio in provincia che ha chiesto di bruciare combustibile speciale css. Ercolini, maestro elementare di Capannori in provincia di Lucca, ha vinto nel 2013 il Goldman Environmental Prize, il Premio Nobel per l’Ecologia. Un premio prestigioso ritirato alla Casa Bianca. Con il movimento nazionale Rifiuti Zero porta in giro per l’Italia le buone pratiche perché ogni città prenda esempio e acquisisca quei dieci passi necessari ad arrivare ad azzerare la produzione dei rifiuti. “L’inquinamento e’ alto la’ dove la percezione popolare e’ bassa” ha detto Ercolini. Quindi il primo passo è partire proprio dalle abitudini dei cittadini, far capire loro che una differenziata capillare porta benefici all’intera collettività. A Piacenza la percentuale di differenziata negli ultimi 4 anni e’ stata del 4% (1% all’anno) attestandosi al 56,4%. Meglio  invece i comuni della provincia, molti dei quali superano il 75% di differenziata. “Piacenza – ha detto Ercolini – deve scegliere che strada percorrere; se quella del recupero di ogni materiale o se continuare a produrre e bruciare rifiuti”.

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FREYRIE:”ABBATTERE IL PROBLEMA CULTURALE PER UNA ECONOMIA DELLA CONOSCENZA”

Seduti a semicerchio, per una volta, sullo stesso piano. Professionisti, architetti, freelance e la politica si sono confrontati sui mestieri intellettuali e sulle politiche che li governano. L’incontro pubblico “Autonomamente” organizzato dall’Ordine degli Architetti di Piacenza e dalla Federazione degli Ordini degli Architetti dell’Emilia Romagna ha concentrato l’attenzione su quei lavoratori che in Italia lavorano con le idee, in autonomia, producendo innovazione, ricerca e servizi essenziali. Nonostante ciò, negli ultimi decenni le politiche economiche e sociali nazionali, e’ il ragionamento di fondo che ha mosso l’incontro,  hanno relegato questi lavoratori al ruolo di “partite IVA”. “E’ un problema culturale difficile da abbattere – ha detto il Presidente nazionale dell’ordine degli Architetti Leopoldo Freyrie – occorrono investimenti seri e mirati per una economia della conoscenza”. Al dibattito ha partecipato anche il Governo con il Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che ha sottolineato la centralità del ruolo economico delle professioni della conoscenza. “Occorre allargare gli strumenti normativi ed europei da cui oggi dipendono le professioni della conoscenza. Il Governo sta attuando percorsi di riconoscimento del ruolo economico delle professioni”.

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DON RIGOLDI:” DOBBIAMO ANDARE A SCUOLA DI RELAZIONI”

Don Gino Rigoldi e’ uno dei quelli che parlano al cuore, con il linguaggio della gente, con il linguaggio dei giovani. Con e per i giovani Don Gino ha impostato la sua vita: da 4 0 anni cappellano del Carcere minorile Beccaria di Milano, nel 1973 ha fondato la Comunità Nuova Onlus e nel 99 l’associazione Bambini Romania Onlus. Ha stupito anche nel suo ultimo libro, a partire priorio dal titolo “Non amate troppo Dio” provocatorio, certo, anche se il messaggio è chiaro “la più pericolosa ignoranza – ha detto Don Gino – e’ quella in amore. La prima competenza che deve avere un insegnante – ha proseguito – e’ quella relazionale. Bisogna essere capaci di capite ed ascoltare, gli insegnanti dovrebbero fare formazione sulle relazioni lavorando non sulla testa ma sulla pancia e sul cuore”.

A Don Gino abbiamo chiesto anche un commento sulla chiusura del giornale del carcere di Piacenza Sosta Forzata. “Il ruolo educativo della scrittura e’ molto importante, serve anche per liberarsi da quello che si ha dentro e comunicare quello che si prova in una situazione di disagio come quella di detenzione”.

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START CUP EMILIA ROMAGNA 2015, NUOVE IMPRESE INNOVATIVE CERCASI

Start Cup Emilia Romagna 2015 è ai nastri di partenza. il concorso dedicato alla creazione di nuove imprese organizzato da Aster (l’Agenzia che promuove l’innovazione in Emilia Romagna) e che vede in prima fila, per il territorio piacentino, Piacenza Expo ed il Comune di Piacenza con la partecipazione della Camera di Commercio di Piacenza. Start Cup 2015 è stata organizzata con il diretto coinvolgimento dei soggetti che, a livello locale, si interessano del supporto alla creazione d’impresa, come agenzie di sviluppo, incubatori d’impresa e amministrazioni comunali. Questa importante evoluzione organizzativa dell’iniziativa è stata suggerita dal successo raccolto a partire dalla prima edizione della “sezione speciale” della Start Cup piacentina che, dal 2013, è diventata un modello per tutta la Ragione. I 3 vincitori della competizione riceveranno un premio in denaro finalizzato alla costituzione dell’impresa, erogato da soggetti privati che hanno dato la loro disponibilità a sponsorizzare l’iniziativa.

La scadenza per la presentazione delle domande: 25 maggio 2015. Al fine di presentare candidature che esplicitino al meglio i punti di forza delle proprie proposte imprenditoriali, si consiglia vivamente di partecipare agli eventi del 22 Aprile (Polo di Piacenza del Politecnico di Milano, AULA G, presso Caserma Neve – Via Scalabrini, 76) dedicato in particolare ai potenziali proponenti afferenti al mondo universitario e della ricerca, e a quello successivo del 20 maggio (di cui verrà data comunicazione) dedicato a tutti gli altri candidati.

start cup 2015

FORESTALIA AL VIA: A PIACENZA EXPO IL SALONE AGROFORESTALE

Taglio del nastro per l’edizione 2015 di Forestalia il salone agroforestale per la filiera legno bosco ed energia. Dal 17 al 19 aprile a Piacenza Expo va in scena la terza edizione della fiera dedicata alle attività agroforestali. Una mostra biennale di particolare importanza nel settore a cui hanno partecipato numerosi espositori provenienti da tutta Italia. Forestalia vuole porsi come appuntamento di riferimento per l’Appennino, sfruttando proprio la posizione che Piacenza occupa in Emilia Romagna con 609 mila ettari di superficie forestale. La fiera vuole fornire un efficace strumento di aggiornamento e contatto commerciale ai numerosi operatori del settore che agiscono nella filiera energetica bosco-legno-energia e che sono alla ricerca di nuovi partners professionali. Spazio anche agli studenti degli istituti scolastici piacentini e non solo.

FORESTALIA PC EXPO

PIACENZA RIFIUTI ZERO? LEGAMBIENTE: STOP ALL’INCENERITORE

E’ possibile una provincia Rifiuti Zero anche a Piacenza? Basta scegliere che strada si vuole percorrere. Il circolo piacentino di Legambiente è chiaro e preciso nell’offrire alla città e alla politica in primis, la ricetta per scegliere una strategia a rifiuti zero. Secondo le linee previste dal piano regionale gestione dei rifiuti da oggi al 2020 la nostra provincia dovrà ridurre la produzione di rifiuti del 20% rispetto al 2011, raggiungere l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata, chiudere impianti di incenerimento, incrementare il porta a porta e raggiungere gli obiettivi di tariffazione e tassazioni puntuali. Obiettivi minimali secondo l’associazione ambientalista per una qualità della vita minimamente dignitosa. Capire che strada si vuole percorrere, appunto; un capitolo centrale in questa partita è il discorso legato all’inceneritore di Borgoforte, il piano prevede infatti che dal 2020 non vi debbano più essere conferiti rifiuti urbani. Capitolo raccolta differenziata: al 2014 risulta poco più del 58%, su base provinciale, ma negli ultimi 4 anni ha avuto un incremento del solo 4%. Piacenza arriva al 56,4 % di differenziata, ma ci sono in provincia esempi ben più virtuosi come San Giorgio al 74%, Gazzola 77% e Besenzone 72%.

Della strategia Rifiuti Zero parlerà Rossano Ercolini, maestro elementare della provincia di Lucca, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, il premio nobel per l’Ecologia. Appuntamento sabato 18 aprile alle 17 in Fondazione.

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BRAND PIACENZA, CE N’ERA UNO PRONTO UNO ANNO FA

Un tondo rosso e un merletto di un palazzo. Ovvero un pomodoro e il merletto di palazzo Gotico. L’elemento che contraddistingue Piacenza nel suo centro ed il suo prodotto agroalimentare di punta che sapientemente miscelati, con un tocco di modernità virtuale, avrebbero tutte le carte in regole per diventare il brand Piacenza, non solo in vista di Expo 2015, ma che potesse rappresentare la città nel mondo. Gli ideatori, il designer Max Casaroli e l’architetto Ponzini, sono partiti lanciando uno sguardo al mondo: Melbourne, la seconda città più popolosa dell’Australia che ha creato una grande M declinata in ogni forma e colore ed Amsterdam con la sua enorme scritta portata a spasso per la città.

Cosa fare allora per Piacenza? “Abbiamo preso il merletto del Gotico – spiega Casaroli – e il pomodoro, prodotto simbolo della nostra terra, li abbiamo shakerati e abbiamo pensato al ciuffetto verde del pomodoro come un insieme di merletti che a sua volta si trasforma in un hashtag, simbolo del web che unisce creando gruppi ed appartenenza”. Un simbolo che sarebbe potuto diventare il brand di Piacenza ma oggi è troppo tardi anche se Casaroli e Ponzini l’avevano presentato più di un anno fa, era piaciuto moltissimo, ma poi non si è saputo più nulla. “E’ dal 2008 che si sa che l’Expo si farà a Milano – contesta Casaroli – non si può arrivare tre settimane prima indire un bando per il brand, noi ci siamo preparati per tempo e con anticipo l’abbiamo presentato”.

Max Casaroli ha 30 anni, si è formato all’Istituto Europeo di Design di Milano dove tutt’ora insegna e lavora. Tuttavia ha deciso di dividersi con la sua attività tra il capoluogo lombardo e Piacenza dove ha creato un laboratorio creativo con alcune opere esposte, perchè questa è la sua città. “Mi piacerebbe un maggiore coinvolgimento fin dall’inizio nella attività che si propongono, una città più recettiva alle idee dei giovani”.

Il servizio completo con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

brand casaroli

BILANCIO SOCIALE PIACENZA EXPO: INDOTTO SUL TERRITORIO DI 5 MILIONI 300 MILA EURO

Un bilancio non contempla i soli aspetti economici finanziari e contabili di un’ente pubblico o una società, ma anche quelli etici, ovvero le ricadute che le attività hanno sulla città. Si chiama bilancio sociale. Il Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza, presieduto dal prof. Paolo Rizzi, ne ha redatto uno sulle attività di Piacenza Expo, o meglio sulle ricadute che l’attività dell’ente fieristico ha sul territorio sia a livello locale che nazionale. Gli autori sono due giovani neo laureati in economia della Cattolica di Piacenza, Giulia Cazzamali e Giacomo Baratti che oggi stanno perfezionando gli studi in Danimarca. “Pc Expo lavora di più e costa di meno rispetto al passato – ha sottolineato Angelo Manfredini, presidente di Piacenza Expo –  fa più fiere, in attivo, e per questo ha chiesto ai soci un investimento di un milione e mezzo di euro, chiuderà il 2014 con un risultato in attivo a differenza di molti altri enti fieristici. Ed è per questo che possiamo dire di essere in grado rigenerare un indotto pari a 5 milioni e 300 mila euro’.

Nella ricerca si evidenzia l’indotto pro capite medio dell’espositore, 140 euro, e del visitatore 40 euro, cifre che escludono i trasporti. E tenendo conto della provenienza degli espositori che arrivano da lombardia, veneto, toscana e piemonte, l’indotto a livello nazionale sfiora i 15 milioni di euro. Dati importanti di cui bisogna certamente tenere conto in un momento in cui si parla di un accorpamento a livello regionale degli enti fieristici. Dallo studio del Lel emergono alcune criticità: unanime quelle che riguardano gli spazi che hanno ricevuto una valutazione insufficiente sia da parte degli esterni che degli interni, ovvero persone delle provincia di Piacenza. Positivo per entrambi invece il giudizio che riguarda il vantaggio commerciale, uno degli aspetti più significativi della ricerca.

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OFFICINA MILLE MIGLIA, VINCE UN PROGETTO DI INGEGNERI PIACENTINI

La loro è stata l’idea migliore, non solo qualitativamente ma anche in vista di un futuro sviluppo sul mercato. Tre ingegneri piacentini, due di questi ricercatori del laboratorio MUSP, laureati al politecnico di Piacenza, hanno vinto il bando Officina Mille Miglia promosso da Mille Miglia srl e dall’Unione degli Industriali di Brescia. Un lavoro lungo quasi un anno, che ha portato i suoi frutti: il progetto piacentino è stato scelto tra 26 provenienti da tutta Italia. L’idea unisce due mondi solo apparentemente distanti: le nuove tecnologie 3D al mondo di nicchia delle auto d’epoca. Un’idea che diventerà impresa, una start up che troverà sede all’interno dei locali del nuovo Tecnopolo di Piacenza.

I presupposti perchè nasca una nuova piccola impresa manifatturiera ci sono tutti, un’impresa che riguarda la meccanica avanzata in ogni suo aspetto. “L’idea non ci spaventa – ci hanno detto Stefano Tirelli e Elio Chiappini ideatori del progetto – il laboratorio MUSP, presso il quale siamo ricercatori da tre anni, ci supporta e ci ha spinto a partecipare al concorso; certo c’è l’incognita del mercato per questo facciamo un invito ai grandi marchi e ai grandi investitori affinchè credano nel nostro progetto”.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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