Entro una decina di giorni il caleidoscopio di Piazzetta Piacenza all’Expo di Milano si completerà e si arricchirà di nuovi elementi. Elementi che, ad essere precisi, erano già contenuti nel progetto originario ma che per i tempi ridottissimi del cantiere, scesi da 69 a 42 giorni, non è stato possibile completare. Più scenico e scenografico, nella nuova versione del caleidoscopio le immagini saranno completamente visibili e copriranno interamente la parte interna della zolla. Le 12 – 13 immagini che verranno proiettate sono i capisaldi delle eccellenze piacentine, tutto ciò che caratterizza il territorio; così come verrà completato a pavimento il percorso dei fiumi e la mappa che segnerà la centralità di Piacenza. Come già avevamo annunciato, la Piazzetta si aprirà sul cardo con due led wall da 80×170 dove verranno proiettati i programmi della giornata in piazzetta, in modo da integrare alla comunicazione statica una più dinamica. “Un’integrazione – ha detto l’architetto Enrico De Benedetti – frutto di un lavoro immenso ma necessario per giocarci questa partita fondamentale per il territorio. Stiamo lavorando in post produzione, per quegli affinamenti ed aggiustamenti necessari a reggere il confronto, impari, con i padiglioni che ci stanno vicino. Per competere con questa sfida occorre fare i miracoli e i salti mortali”.
CGIL: PRESIDIO IN PREFETTURA CONTRO IL JOB ACT
La Cgil si mobilita contro il Job Act. Giovedì 28 maggio è previsto un presidio davanti alla Prefettura a sostegno della proposte che il sindacato avanza per un cambiamento delle politiche sociali ed economiche del Governo. Nel volantino che promuove la manifestazione, si legge che “dove non ancora effettuato rimane proclamato un pacchetto di 4 ore di sciopero in tutti i settori da indire e gestire entro la fine di maggio da parte delle singole RSU anche in relazione a specifiche problematiche aziendali e anche per favorire la partecipazione dei lavoratori alle iniziative programmate”. “La crisi sociale ed economica prosegue e produce effetti pesanti per i lavoratori ed i pensionati di questo Paese – scrive la Camera del Lavoro di Piacenza – la mancanza di un vero progetto industriale e di sviluppo, i provvedimenti governativi in materia di lavoro, la restituzione solo parziale e insufficiente ai pensionati di quanto ingiustamente tolto con il blocco delle rivalutazioni delle pensioni, confermano le motivazioni delle nostre mobilitazioni culminate con lo sciopero generale del 12 dicembre 2014”. la Cgil chiede: la cancellazione del Job Act con un nuovo statuto dei lavoratori, il rilancio di un piano del lavoro, finanziamento per un piano straordinario dell’occupazione, di riformare il sistema previdenziale, cambiare la riforma della PA, rivedere il disegno di legge di riforma della scuola, rinnovare i Contratti Nazionali (pubblici e privati)
EFFETTO JOB ACT A PIACENZA: PIU’ CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO, MA PIU’ ISCRITTI AI CENTRI PER L’IMPIEGO
I primi effetti del job act si misurano anche a Piacenza, li ha rilevati l’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia. In particolare la Legge di Stabilità ha introdotto nuovi incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato realizzate dal 1° gennaio 2015 e il Jobs Act ha introdotto il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Nel periodo dal 1° gennaio al 18 maggio 2015, emergono dati positivi sul fronte del mercato del lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +547 movimenti, +3% su base tendenziale. Anche per i rapporti di lavoro in somministrazione si sono registrate variazioni positive delle assunzioni (+18%), mentre le altre tipologie contrattuali evidenziano una diminuzione tendenziale: -8% per i contratti a tempo determinato, -21% per quelli di apprendistato. L’attivazione di tirocini registra una fortissima crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+80%), grazie probabilmente all’effetto del programma “Garanzia Giovani”. Nonostante questi dati però il numero di persone che si è presentato ai Centri per l’Impiego non è diminuito: nel periodo gennaio-marzo 2015 le persone che si sono state 2.304, in leggero aumento rispetto ai livelli rilevati nel primo trimestre dei due anni precedenti. In termini tendenziali si rileva una leggere diminuzione del numero
di donne iscritte (-8 unità, -1%), a fronte di un aumento della componente maschile (+60 unità, +5%). La componente giovanile accresce il suo peso sul totale rispetto gli anni precedenti, salendo al 37%. I giovani sotto i 30 anni continuano a rappresentare la fascia di età più numerosa, seguita da quella 30-39 anni, che costituisce il 24% del totale.
L’incremento tendenziale delle assunzioni registrato nel primo trimestre del 2015 ha interessato prevalentemente lavoratori di genere maschile (+8%), mentre per le femmine si registra un leggero calo delle assunzioni (-2%). Tra il 7 marzo e il 18 maggio la crescita dei contratti a tempo indeterminato è stata del 62% in termine tendenziali. Si sono registrate poco più di mille assunzioni a tempo indeterminato in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (+29%). L’andamento mensile degli avviamenti a tempo indeterminato mostrano la forte e progressiva crescita delle assunzioni, con la seguente dinamica tendenziale: +22% in febbraio, +39% in marzo, +47% in aprile, +84% in maggio. Tra i contratti a tempo indeterminato si rileva una prevalenza di uomini nella fascia d’età fino a 29 anni.
VERSO UNA NUOVA FAMIGLIA? IL DIBATTITO CHE DIVIDE
I cambiamenti quando arrivano portano con sé conseguenze imprevedibili oltre che costringere, talvolta, a veri e propri salti di civiltà. E’ quello che potrebbe accadere oggi con l’evoluzione che sta avendo la famiglia? E soprattutto la direzione è verso una nuova famiglia? Una tematica che divide, che mette a confronto che inevitabilmente si scontra con l’etica e la morale. Si sono confrontati due docenti universitari di alto livello: Maurizio Mori ordinario di bioetica all’università di Torino e Adriano Pessina ordinario di filosofia morale all’università Cattolica di Milano. Un incontro organizzato per offrire ai presenti la possibilità di una riflessione approfondirta su una tematica molto attuale e dibattuta. L’incontro moderato da Eugenio Gazzola è stato organizzato dalla neonata società Bio-Giuridica piacentina presieduta da Marcello Valdini. “L’idea di passaggio da una idea di famiglia vicino alla natura perchè potatrice di istinti fondamentali ad una fase nuova, costituisce un salto di civiltà, un vero e proprio cambiamento – ha detto il professor Mori – un cambiamento che si va scontrare con quell’ordine della creazione scritto dal principio e basato sul rapporto uomo donna”. Trattando l’argomento da un punto di vista prettamente filosofico, il professor Pessina è partito dal chiarire cosa si intende per famiglia e quali valori vengono messi in gioco. “La domanda è capire cosa intendiamo per famiglia, come le parole definiscono le cose – ha spiegato Pessina – la famiglia custodisce la specifica relazione tra maschio e femmina”. Alla base di tutto per il docente della Cattolica c’è l’amore “l’amore non ha bisogno di tutele, ma riguarda una relazione interpersonale”.
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NO AL CARBONEXT, LA MARCIA DEI MILLE HA FATTO CENTRO
Un serpentone colorato, allegro, arricchito dalla presenza di tanti bambini, famiglie, da tantissimi cittadini che da Lugagnano si è snodato fino a Macomero davanti al piazzale della Buzzi Unicem. Obiettivo colpito nel segno. Questo doveva essere e questo è stato: toccare quota mille per dire no al progetto del cementificio di Vernasca di utilizzare il Carbonext, ovvero il css, un combustibile solido secondario derivato dalla lavorazione dei rifiuti. Il tam tam sui social, il passa parola, hanno fatto centro, in una domenica pomeriggio in cui i protagonisti sono stati i cittadini, a partire dai bambini della scuola elementare di Vernasca, guidati dalla maestre e dai genitori, poi ragazzi, uomini e donne preoccupati per il futuro di un’intera valle. Tante bandiere alla marcia per la val d’Arda, nessun simbolo politico, tanti palloncini, tanto colore quello delle associazioni ambientaliste e della Coldiretti con i trattori. Presenti tutti i comitati sorti spontaneamente in questi mesi, che dal palco allestito davanti al piazzale della Buzzi Unicem hanno di nuovo fatto sentire la loro voce, contro una politica a loro dire assente e silente. Un progetto per il quale cittadini e istituzioni locali, comune di Lugagnano, Castell’arquato e Morfasso, gli unici presenti alla marcia, chiedono una seria valutazione di impatto sulla salute, per cui la provincia si deve ancora pronunciare. Un progetto quello presentato dalla Buzzi che preoccupa soprattutto i genitori dei bambini delle scuole elementari e le insegnati, al fianco delle famiglie in questa lotta per la salute.
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VERSO UNA NUOVA FAMIGLIA? SE NE PARLA LUNEDI’ IN FONDAZIONE
Sarà la famiglia il tema al centro dell’incontro organizzato dalla Società Bio-Giuridica piacentina per il 25 maggio alle 18 all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un dibattito-confronto estremamente attuale incentrato su quello che il tema oggi porta con sè: dalle unioni civili, alle unioni tra uomini e donne dello stesso sesso. Si confronteranno due voci di estrazione culturale diversa, quella laica del prof. Maurizio Mori, ordinario di Bioetica nell’Università di Torino, e quella cattolica del prof. Adriano Pessina, ordinario di Filosofia Morale nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
DISOCCUPAZIONE, IN CALO NEI PROSSIMI TRE ANNI
Lo scenario è confortante; dopo un 2014 ancora in difficoltà, economicamente parlando, il 2015 sarà l’anno della ripresa. Una nuova conferma arriva dai dati e dalle previsioni della Camera di Commercio sull’economia piacentina. Nell’anno da poco trascorso, i dati che riguardano la disoccupazione, le iscrizioni e le cessazioni di imprese sul territorio, il prodotto interno e le esportazioni, hanno evidenziato risultati economici poco confortanti: a partire da quel 9,4% di tasso di disoccupazione che pone Piacenza con la maglia nera rispetto alle città vicine più o meno delle stesse dimensioni.
Lo scenario per quest’anno e per i prossimi due anni si delinea molto più roseo, nel senso che il segno più prende il posto del meno: a partire dal dato della disoccupazione che al 2017 dovrebbe essere parzialmente riassorbita al 5% e migliorare anche in alcuni settori come quello dell’industria, il vero motore dell’economia piacentina e delle costruzioni.
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DOMENICA “ARREDIAMO LA CASA SOLIDALE”
Il Centro Il Samaritano, domenica 24 maggio, apre le sue porte ai piacentini. Piccoli mobili, tavole apparecchiate, corredi della nonna, oggettistica varia donata dai piacentini verrà messa in vendita per arredare la propria “casa solidale”. In esposizione anche tutte le creazione del laboratorio “Il nodo del samaritano”. Dalle 16.30 presentazione del del quaderno di ricette alla presenza dello show cooking Nicolò Prati da Master Chef Italia. Momento di degustazione con con Giovanni Erba sommelier A.I.S. e i vini dell’azienda Il Poggiarello.
TUBITALY, QUANDO LA TECNOLOGIA E’ SCAMBIO DI ESPERIENZE
Un settore forte per l’economia piacentina che occupa un quarto del macro settore della meccanica e meccatronica, fiore all’occhiello per il nostro territorio. TubItaly si propone come un evento specializzato con incomig di operatori stranieri; in una sola giornata sono stati realizzati 182 scambi one to one tra aziende italiane e una delegazione russa arrivata proprio per l’occasione in fiera. La seconda edizione, ospitata nei padiglioni di Piacenza Expo, si propone proprio di promuovere il meglio della tecnologia e delle soluzioni legate al comparto dei raccordi per impieghi principalmente nel settore energetico. Tutto questo per sancire l’importanza di un’area produttiva dalla forte connotazione internazionale, che nel territorio piacentino trova radici profonde e che si rispecchia nella manifestazione. Oltre alle delegazioni ufficiali, russe e africane, l’appuntamento piacentino sta richiamando una significativa presenza di visitatori da diversi paesi esteri che abbineranno la visita professionale ad un week end di svago presso l’Expo di Milano.
LA GRANDE ZOLLA SI APRE SUL CARDO, E’ IL MOMENTO DI ESPORSI
Tra il padiglione della regione Sicilia e quello del sapori e del vino italiani, a due passi dal maestoso Palazzo Italia e dall’Albero della vita, ci sta lei, Piazzetta Piacenza. Qualcuno avrebbe sperato di meglio per rappresentare il territorio? Effettivamente vedendo con i propri occhi la posizione di assoluta centralità in cui si trova la Grande Zolla, si capisce davvero che si è sul Cardo, nel cuore pulsante dell’Expo. Fin qui tutto bene, ma è proprio rispetto a questa posizione privilegiata che le aspettative superano la realtà. Chi si avvicina alla zolla la guarda, vi entra, getta lo sguardo sulle immagini proiettate nel caleidoscopio all’interno, ma si aspetta di più. Dopo il primo mese, se ne sono accorti anche coloro che hanno progettato e lavorato nella Piazzetta, in tempi record, va detto, abbassando da 62 a 49 giorni il tempo di realizzazione. Nel giro di una settimana, lavorando di notte, dall’una alle sette, secondo le rigide regole imposte, si lavorerà alla prima modifica della piazzetta: il caleidoscopio si aprirà all’esterno, per portare davvero sul cardo Piacenza. “Stiamo pensando di sfidare i giganti dell’Expo – ha detto l’architetto Enrico De Benedetti che ha progettato la Zolla insieme ai giovani architetti del Politecnico – porteremo sul Cardo la Zolla attraverso supporti esterni come ledwall o videwall. La nostra è una piccola città territorio che sfida i grandi”. Con le dovute proporzioni, la piazzetta sta in expo come via xx settembre sta a Piacenza. In una sola parola, in pieno centro. Ora è il momento di mostrarsi, di portare fuori, di far vedere, perchè è questo che i padiglioni stanno facendo: mettere in vetrina il meglio, non nascondere, altrimenti è come se Piacenza avesse raggiunto un traguardo impensabile e insperato solo a metà. “Stiamo lavorando per portare la comunicazione il Cardo – ha detto Cristina Cremonesi Bloomet Governance ATS -per intercettare il pubblico. Il caleidoscopio rappresenta i nostri valori, ciò che siamo, abbiamo tanto di bello che tendiamo a tenercelo per noi, è il momento di tirarlo fuori e di dire che ci siamo”. Sono già una cinquantina le aziende e le associazioni che hanno prenotato lo spazio in piazzetta per almeno tre eventi; l’apertura sul cardo attraverso ledwall potrebbe essere la mossa giusta, quell’aggiustamento del tiro da tanti auspicato.
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