B-HEART, UNA NUOVA IDEA D’IMPRESA PRESENTATA ANCHE A PIACENZA

Sono due studenti dell’Università Cattolica di Piacenza ad essersi aggiudicati la medaglia d’argento a Start Cup Lombardia la Business Plan Competition promossa dalle migliori università e dagli incubatori attivi sul territorio lombardo per favorire la crescita di nuove imprese a contento innovativo. Marco Caramatti e Alessandro Maria Avitabile sono gli ideatori di B-Heart, un braccialetto per i neonati che assicura il costante monitoraggio dei parametri vitali, inviati alla madre per rassicurarla in ogni momento. Delle novantuno idee presentate, sono stati sedici i giovani finalisti che, con presentazioni di tre minuti a testa, hanno cerato di “convincere” i giurati -imprenditori, venture capitalist e professionisti- del valore imprenditoriale della propria idea.  “Volevamo un prodotto che fosse semplice, ma realmente utile ed in grado di risolvere una problematica reale; da qui B-Heart – proseguono i due studenti -. Fin da subito abbiamo intuito che la reale potenzialità dell’idea si sarebbe espressa al di fuori delle mura universitarie. Abbiamo quindi iniziato a muoverci ricercando un partner tecnologico che avrebbe potuto trasformare l’idea in prodotto”. Tra l’altro uno dei due studenti ideatori di B-Heart aveva partecipato anche alla sezione piacentina di Start Cup Emilia Romagna 2014 e aveva registrato il suo pitch da 90” all’interno di E-Qbo. La sua presentazione insieme a tante altre è visibile alla pagina startcup2014.zero523.tv

Alessandro Maria AvitabileMarco Caramatti Startcup

 

CUGINI:”EMERGENZA MINORI STRANIERI, UNA BOMBA AD OROLOGERIA”

Una bomba ad orologeria. Sono parole utilizzate dall’assessore Stefano Cugini per definire la situazione che il comune sta vivendo con la presa in carico dei minori non accompagnati. Ad oggi l’amministrazione non ha più un posto disponibile per ospitarli. Una ottantina di minori di etnie diverse, soprattutto albanesi ed egiziani, sono collocati tra strutture del comune e convenzionate, circa 100 euro al giorno per il loro mantenimento; il problema si pone quando nuovi arrivi bussano alla porta dell’assessorato ai servizi sociali, come in queste ore. Il problema sta nella legge stessa: una volta che i minori arrivano sul territorio è il comune a doversene prendere in carico al cento per cento anche se non ci sono più posti a disposizione. 

Una situazione ai limiti di guardia, che rischia di esplodere, e la parte debole è quella dell’amministrazione che oltre a rimetterci penalmente nel caso non si prenda in carico dei minori arrivati sul territorio, spesso si trova anche a dover fare i conti con le critiche dei cittadini. La situazione sarebbe risolvibile se a livello centrale fosse la regione a smistare le presenze in base alla disponibilità delle province.

Un discorso che si lega a doppio filo con un’altra necessità a cui il comune deve far fronte quella dell’emergenza abitativa. A Piacenza sono in graduatoria 700 persone per un alloggio, il comune sta potenziando l’agenzia per l’affitto per accogliere le esigenze di quella cosiddetta “fascia virtuale”, circa il 40 per cento, che rimane fuori dal mercato, perchè non può permettersi di pagare un affitto ma neppure di entrare in graduatoria per un alloggio popolare.

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APPELLO DELLA CARITAS: “CERCHIAMO NUOVI VOLONTARI”

E’ un grido di aiuto quello che lancia la Caritas diocesana, a fronte di un costante aumento delle nuove povertà dovute all’incalzare della crisi, non solo economica. Per questo si rende necessario rafforzare i servizi esistenti e realizzare nuove opere in risposta alle sempre più articolate forme di bisogno, che spesso non sono solo materiali, come ha confermato ai nostri microfoni il direttore Giuseppe Chiodaroli in un’intervista che potere rivedere a questo link http://www.zerocinque23.com/?p=1323 .

Per garantire la continuità dei quei servizi essenziali, Caritas cerca nuovi volontari, persone che abbiano disponibilità, sensibilità e competenze. In particolare servono volontari per l’accoglienza presso il Centro di Ascolto, per il ritiro dei mobili donati e la consegna alle famiglie in difficoltà, per la mensa diurna, per il guardaroba, per l’accoglienza all’ambulatorio medico dentistico.  In relazione al notevole volume di attività legato al ritiro dei mobili, è necessario uno spazio adeguato per il deposito, per questo la Caritas fa un appello per la disponibilità di un magazzino in città o nelle vicinanze anche provvisoriamente.

Per avere ulteriori informazioni, chiamare in Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio, tel. 0523-332750 e chiedere di Francesco Argirò.

 

AL QUARTIERE ROMA IL PRIMO SOCIAL MARKET

Il social market diventerà una realtà. Forse già prima del nuovo anno. Lo conferma l’assessore al Welfare Stefano Cugini aggiungendo così un altro tassello al progetto Porta Galera. Dopo l’ambulatorio medico che sorgerà al posto del bar di via Pozzo al centro di numerosi fatti di cronaca, a breve, aprirà anche un negozio dalle caratteristiche nuove sempre nella zona del quartiere Roma. Sarà un minimarket dove fare acquisti al quale possono accedere le persone che transitano dai servizi sociali ma non  solo anche volontari e operatori. Questo luogo verrà attrezzato e fornito con beni di prima necessità, grazie al coinvolgimento di realtà come Caritas e Banco Alimentare. Ci saranno anche un mediatore culturale, uno sportello per l’ascolto e per la consulenza. Chi arriverà al social market non tirerà fuori dal portafogli un solo euro; la spesa verrà pagata con una tessera caricata dai servizi sociali. Una realtà nuova che va nella direzione di rinnovare il quartiere ma anche di fornire un aiuto concreto alle persone in difficoltà che si rivolgono ai servizi sociali. “Non vogliamo però – ha specificato l’assessore Cugini – che chi entra lì venga bollato come povero, per questo abbiamo previsto la presenza anche di operatori e volontari”.

 

CDA FONDAZIONE, PROSSIMO STEP LA NOMINA DI UN ADVISOR

La macchina della Fondazione si è riaccesa dopo mesi di stallo. Ne sono una conferma la riunioni settimanali del cda che, per il primo mese, ha deciso di seguire un cronoprogramma preciso sul quale lavorare in base alle priorità. E in cima all’elenco c’è senz’altro la necessità di stabilire a quanto ammonta il patrimonio dell’ente all’insegna della trasparenza e del coinvolgimento che il presidente Toscani ha più volte citato come capisaldi del suo mandato. Nell’ultima seduta del consiglio di amministrazione, terminato in tarda serata, si sono esaminati i numerosi contenziosi che la Fondazione ha in essere a partire dalla causa con l’advisor di Prometeia per l’acquisto dello Swap Fresch Monte Paschi, ma anche le azioni di Banca Monte Parma oggi in possesso della Fondazione. Non a caso nel prossimo consiglio, fissato per giovedì prossimo, all’ordine del giorno verrà discussa la nomina di un advisor che guidi e consigli le scelte finanziarie dell’ente. Per questo, l’intenzione sembra quella di istituire un bando di gara per l’incarico.

L’impressione, e non solo, è che la Fondazione nell’ultimo anno abbia davvero subito un brusco stallo: sono un numero davvero consistente, si parla di oltre un centinaio, le domande di finanziamento arretrate presentate da enti e associazioni. Per questo si è stabilito di costituire tre commissioni che vaglieranno i progetti finora presentati su arte, cultura e ambito scientifico. Ognuna di questa è formata da cinque componenti: un presidente e quattro consiglieri, che Toscani nominerà a breve. La commissione scientifica verrà presieduta da Cesare Betti che terrà i rapporti con le università, quella del welfare dal professor Giovanni Calza da sempre impegnato nel sociale e quella della cultura da Giorgio Milani. Le richieste pervenute verranno esaminate, sottoposte al cda e una volta approvate potranno essere finanziate.

 

BASTIONE BORGHETTO, UN BANDO DI GARA PER LA GESTIONE

Il tema delle acquisizioni delle aree militari tiene banco anche in commissione consiliare; da parte dei consiglieri sono arrivate richieste e chiarimenti: quali i tempi di acquisizione,  incompatibilità o meno con alcuni utilizzi privati. In procinto di compiere un passo così importante,  la sensazione è che si voglia essere sicuri che la partita sia un vantaggio e non un onere per l’amministrazione.  L’assessore Bisotti ha precisato che anche bastione Borgehtto e Porta Borghetto potranno entrare nell’elenco di quei beni di cui il Comune potrebbe entrare in possesso. L’idea per il futuro utilizzo è quello di istituire un bando pubblico con gestione a commistiobe pubblico/privato. Sul Berzolla regna ancora parecchia incertezza soprsttutto in merito al futuro utilizzo su cui si è dibattuto anche nella scodsa seduta ci consiglio comunale; la proposta iniziale di convertire l’edificio nella nuova sede del comando di Polizia Municipale sembra non mettere tutti d’accordo.

 

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CENTRO RICREATIVO PER ANZIANI, DAL QUARTIERE 2 ALL’ARSENALE?

Potrebbe essere l’ex circolo ricreativo dell’Arsenale ad ospitare gli anziani che fino ad oggi hanno utilizzato la sala della Circoscrizione 2 come luogo di ritrovo. Per ora è solo una suggestione ma potrebbe diventare realtà; ne è convinta l’assessore Giulia Piroli che invita il gruppo di anziani giovedì 6 novembre alle 15 presso la sala di via XXIV Maggio per chiarire gli ultimi sviluppi della vicenda che ha visto la chiusura temporanea della sala per ragioni di sicurezza. Il sopralluogo dei tecnici ha rilevato che lo spazio è agibile e che la momentanea chiusura della scorsa settimana si è resa necessaria per il cedimento del controsoffitto. Abbiamo verificato – spiega l’assessore – le condizioni di sicurezza della sala, dopo il cedimento del controsoffitto che ci aveva indotto, per precauzione, a non consentirne la fruizione prima di aver controllato che non ci fosse pericolo per le persone. Di questo, mi preme sottolinearlo, avevamo avvisato per tempo la Croce Rossa, i cui volontari accompagnano il gruppo dei frequentatori abituali. In ogni caso, mi fa piacere confermare l’agibilità della sala, pur ricordando che nei prossimi mesi l’intero edificio della ex Circoscrizione 2 sarà interessato dall’intervento di riqualificazione per il quale abbiamo ottenuto un finanziamento regionale, legato al progetto della Cittadella del lavoro e della creatività giovanile che il Consiglio comunale aveva approvato all’unanimità, esprimendo parere favorevole sullo specifico ordine del giorno proposto dal consigliere Colosimo”. E’ necessario comunque individuare una soluzione alternativa come luogo di ritrovo stabile. L’idea è quella di chiedere al Polo di Mantenimento Pesante Nord l’utilizzo del vicino spazio polivalente che, nel percorso di dismissione delle aree militari, tornerebbe così ad essere fruito dai cittadini. 

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AREE MILITARI: OPPORTUNITA’ O PROBLEMA?

Quanti metterebbero la mano sul fuoco nel dichiarare che la dismissione e l’acquisizione delle aree militari costituiscono per la città esclusivamente un’opportunità? Tra chi ci penserebbe due volte, c’è il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Baracchi che pone sul tavolo tematiche importanti per lo sviluppo di Piacenza dei prossimi anni, proponendo soluzioni che potrebbero essere prese in considerazione. Il tema è come il Comune può e deve ricavare benefit dall’acquisizione di alcune aree che sembrano ormai certe dopo l’accelerazione che la vicenda ha preso nelle ultime settimane? Proprio su questo l’Ordine di Piacenza, in collaborazione con l’amministrazione, sta organizzando per metà dicembre un convegno nazionale sulle aree militari a cui parteciperanno anche altre realtà come il Friuli Venezia Giulia che porterà il suo esempio. Di fatto le aree che il comune ha chiesto sono la Pertite, ex Ospedale Militare e Laboratorio Pontieri; una volta ottenute, con l’incognita di quanto tempo ci vorrà, si porrà il problema di come riempire questi enormi contenitori, facendo attenzione a che non diventino un costo per i cittadini.

Secondo recenti studi, le città di piccole medie dimensioni come Piacenza sono destinate ad avere un andamento demografico stabile, in pratica non saranno soggette ad un forte aumento della popolazione. Sarebbe quindi impensabile costruire nuovo abitativo nelle aree militari in una realtà già satura e soprattutto destinata a non crescere numericamente. 

In questo contesto di trasformazione urbana, trova spazio anche la riqualificazione di Piazza Cittadella che al suo interno ha il Laboratorio Pontieri, una delle zone che tornerà alla città e su cui c’è l’intenzione, dichiarata più volte dal presidente della camera di commercio Parenti, di allestirvi un museo dell’agricoltura. L’assessore Cisini ha dato il via al percorso partecipativo illustrando il progetto ai cittadini, che comprende unitariamente il rifacimento di piazza cittadella(secondo il progetto che vinse la gara d’appalto nel 2011) e quanto vi sta attorno,ovvero chiesa del Carmine, mercato rionale e Laboratorio Pontieri, come richiesto espressamente dalla soprintendenza nel 2013. Per quanto riguarda i lavori sulla piazza la tematica più importante riguarda gli scavi; la zona costituisce il primo insediamento romano databile 1300.

 

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QUARTIERE ROMA: APPARTAMENTI, SORVEGLIATI SPECIALI

Controlli più capillari, potenziati nella fascia oraria dalle 19 all’una di notte contro furti e rapine, ma soprattutto un monitoraggio attento e scrupoloso della situazione abitativa in cui versano le zone calde, come il quartiere Roma e dintorni. Il tavolo per l’ordine e la sicurezza convocato in Prefettura dopo gli ultimi fatti di violenza nella zona della stazione, tra cui l’accoltellamento in pieno giorno in via Alberoni, ha fatto il punto della situazione, giungendo alla conclusione, peraltro non nuova, che il quartiere necessita di un controllo maggiore; il prefetto Anna Palombi ha annunciato che verrà potenziato il piano messo in atto nel febbraio scorso. 

Questa volta l’auspicio è che si vada davvero al nocciolo del problema; da più parti, residenti e non solo hanno puntato il dito sulle condizioni di alcuni appartamenti, i cui proprietari spesso sono piacentini che affittano senza un regolare contratto. Polizia Municipale e Guardia di Finanza, attraverso indagini approfondite, possono aiutare a scoperchiando questo business, arrivando a risolvere gran parte delle criticità.

Diventa preziosa, secondo il sindaco Dosi, la collaborazione di residenti e commercianti che si stanno impegnando per far cambiare volto al quartiere, ne è un esempio la due giorni di festa di inizio ottobre. Ma alcuni di loro soprattutto proprietari di bar e pubblici esercizi si sono sentiti penalizzati dal rafforzamento dell’ordinanza comunale sul divieto di vendita di bevande alcoliche tra le 21e le 7 del mattino. É un invito/diffida – ha detto il sindaco – che non si poteva formulare diversamente, non ci potevano essere distinzioni, ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto agli esercizi commerciali che non hanno vincoli di orario.

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PERTITE A PARCO, E I TEMPI DELLA BONIFICA?

La partita sulle aree militari ha subito davvero una brusca accelerazione; i viaggi a Roma alla Difesa e al Demanio dall’ex sindaco Reggi si fanno sempre più frequenti, e ultimamente il primo cittadino Dosi e l’assessore Bisotti sono tornati a casa con buone notizie per la città. Ma il nodo sta nei tempi d’acquisizione e sull’utilizzo futuro da parte della città che il comune ha chiesto alla Difesa. In 3/4 anni i militari si ritireranno tra Arsenale, Macra Staveco, Scalo Pontieri e Artale; il Comune punta su ex Ospedale militare, Laboratorio Pontieri dove trovare il museo dell’agricoltura e l’ex Pertite. In cima alle priorità pare esserci proprio lei, quest’immensa area verde che una larga parte cittadini vorrebbe rimanesse tale. Ma un altro nodo pare essere la bonifica di quest’area. L’assessore Bisotti ha dichiarato al Corriere Padano che “ci vorrà ancora un congruo numero di mesi”. Il Comitato Parco Pertite ha accolto con esultanza l’annuncio: “vediamo avvicinarsi sempre più la realizzazione del parco – ha spiegato Maria Pia Romano referente del Comitato – dal prossimo incontro a Roma speriamo nella formalizzazione della cessione dell’area”. E a chi sperava in un parco verde  più in centro? “La Pertite rappresenta l’ultima area in città – risponde Romano al Corriere Padano – non possiamo non salvarla. Certo, ben vengano altre aree verdi in città, una cosa non esclude l’altra”.