DAL MINISTERO 4 MILIONI DI EURO PER LE SCUOLE PIACENTINE

Sono sette i comuni che beneficeranno dei Decreto Interministeriale Mutui che mette a disposizione contributi a fondo dei perduto per le amministrazioni. Bettola, Ponte dell’Olio, Vernasca Castelvetro e Lugagnano, Gragnano e Piacenza sono i comuni che si divideranno i 4 milioni di euro messi a disposizione dal Decreto. ‘Ringrazio – ha detto il consigliere Paola Galvani – tutti i consiglieri regionali per essere riusciti a ottenere questo risultato, di solito a Piacenza spettava il 7 per cento degli stanziamenti regionali, invece siamo riusciti ad ottenere oltre 4 milioni di euro contro i 2 milioni e mezzo preventivati. E non è escluso che arrivino altre risorse. Questi finanziamenti riguardano il 2015, mentre il decreto mutui ha una durata triennale. Quindi ci aspettiamo che per i prossimi anni arrivino altre risorse di importo analogo. Noi rinunciamo al nostro 40 per cento, e la Provincia ha deciso di provvedere alla riqualificazione degli istituti superiori (competenza dell’ente) con risorse proprie. L’invito quindi va ai Comuni: preparate progetti di riqualificazione per le vostre scuole, è siate pronti ad utilizzarle nel momento giusto’. In particolare il comune di Piacenza potrà portare a termine i lavori all’asilo Vaiarini (550mila euro) e dare così una risposta ai genitori dei piccoli studenti della materna e del nido che si erano anche costituti in comitato per ottenere risposte dall’amministrazione.

edilizia scuola mutui

AD EXPO AL VIA LA SETTIMANA DEDICATA AL POMODORO

Sette giorni di i iniziative, eventi, incontri culturali e gastronomici incentrati sul pomodoro. Inizia oggi all’Exo la settimana dedicata all’oro rosso che culminerà sabato 20 con la creazione della pizza da record: un chilometro e mezzo di lunghezza, per per oltre 30 tranci, 5 tonnellate di peso, cotta grazie a 5 forni mobili su una gigantesca teglia collocata sul Decumano di Expo. “L’obiettivo è quello di promuovere il pomodoro – ha detto il Sottosegretario Paola De Micheli, presidente dell’associazione “Settimana Mondiale del Pomodoro” – nei confronti dei consumatori e dei visitatori di Expo, ma non solo. Gli eventi sono stati promossi dall’associazione composta dai distretti italiani del pomodoro che raccolgono produttori e trasformatori, di cui fanno parte tutti i pezzi della filiera produttiva. In calendario nel corso della Settimana Mondiale del Pomodoro ci sono esposizioni, convegni e workshop, ma anche percorsi degustativi ed eventi spettacolari rivolti al grande pubblico, in cui il tema del pomodoro sarà trattato sotto ogni aspetto: ecologico, agricolo, industriale, commerciale, ma anche nutrizionale, salutistico, gastronomico e ludico-culturale. La prima parte della settimana sarà riservata prevalentemente agli operatori del settore della produzione e della trasformazione, con conferenze in cui verranno affrontati tutti gli aspetti colturali, industriali ed anche socio-economici della filiera del pomodoro da industria, evidenziandone l’elevata sostenibilità generale, la storia e le innovazioni tecnologiche disponibili, ed infine, le strategie commerciali. L’intento è quello di arricchire il dibattito di spunti di riflessione interessanti per la diffusione della qualità organizzativa e produttiva della filiera del pomodoro “Made in Italy” nel mondo. La seconda parte della settimana sarà dedicata ad iniziative culturali e gastronomiche di maggiore impatto per il grande pubblico dei consumatori, con la realizzazione di eventi enogastronomici: chef di fama internazionale presenteranno piatti a base di pomodoro in un contesto di italianità ma anche di necessaria globalizzazione dei consumi.

pomodoro raccolta

L’ON. BERSANI TIENE A BATTESIMO ALICE, LA SINISTRA CHE RITORNA

C’era anche l’onorevole Pierluigi Bersani al battesimo di Alice, l’associazione culturale politica a sinistra in un mondo che cambia, secondo la definizione che si sono dati i soci fondatori. E sono proprio loro a connotare Alice: in platea ad ascoltare Vladimiro Giacchè e Paolo Guerrieri sul tema del futuro dell’Italia in Europa c’erano coloro che danno il volto all’associazione. L’ex vice sindaco Francesco Cacciatore, l’ex consigliere regionale Nino Beretta oggi presidente di Alice, Vittorio Silva ex segretario del PD, l’onorevole Maurizio Migliavacca, solo per citarne alcuni. I nostalgici di una sinistra che non c’è più e che oggi trova poco spazio di espressione? Alice ha questo obiettivo: “luogo di scambio di idee, discussione – spiega Cacciatore – aperto e democratico. Riflettere sull’Europa e sul ruolo che oggi l’Italia vi occupa all’interno ci sembra una priorità per capire chi siamo e cosa vogliamo fare”. Laboratorio in vista delle elezioni del 2017? “Se avessimo vuluto fare questo avremmo scelto altri temi” risponde l’ex vice sindaco. Ma c’è ancora tempo per affrontarli, aggiungiamo noi.

Tra gli iscritti anche l’onorevole Bersani a cui sono state affidate le conclusioni: “bene questa associazione – ha detto – molte ne stanno nascendo, per differenziarsi da ciò che ci propina il sistema unico dell’informazione”. Sull’Euro Bersani è chiaro: “bisogna prendere atto che è prevalso un percorso che alla fine ha prodotto sbilanciamento, un meccanismo che sospinge i più deboli nelle condizioni di deficit competitivo. Occorre una Europa dove tutti operano e dove tutto sia competitivo”. Per spiegare meglio, prende ad esempio Ovidio che riferendosi all’amata scriveva “non posso vivere né con te né senza di te”. “così è per noi l’Europa, dobbiamo trovare il modo per affrontare le giuste modifiche. Certo uscire non conviene a nessuno, ma l’irreversibilità dell’euro è un terreno di battaglia”.

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BARACCHI: “RIPENSIAMO IL PO E LA CITTA’, GLI ARCHITETTI SCENDONO IN CAMPO”

Gli architetti di Piacenza scendono in campo per un Po più vivibile, diverso, a misura d’uomo. Il convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti Le città di fiume va proprio in questa direzione: “ascoltare dagli esempi di città a noi vicine, come Lodi, Cremona, Pavia, Alessandria, prendere spunto e possibilmente migliorare” spiega il presidente Giuseppe Baracchi. “Scambiarci opinioni con le città confinanti che hanno un rapporto diretto con il fiume e con l’acqua, è una possibilità che ci dobbiamo dare – spiega – noi architetti ci proponiamo con un ruolo collaborativo su come far vivere il paesaggio in senso più ampio. Oggi partiamo dal fiume e dal rapporto che Piacenza ha con il Po, un rapporto che nei decenni è fortemente cambiato. Nonostante questo dobbiamo riappropriarcene, non tanto per la balneabilità, quanto per viverlo, anche solo per il tempo libero e non solo il Po ma anche il Trebbia che oggi è molto vissuto e frequentato.

La mission dell’Ordine degli Architetti di Piacenza che conta 545 professionisti è proprio questa: rimettere la figura al centro della progettualità della città del futuro, partendo, nel caso del convegno, sul paesaggio e sul fiume. “Questo – conclude Baracchi – prevede una progettualità a monte, ovvero il rapporto tra la città e il suo fiume”.

Bersani Alice

“RITORNO ALLE ORIGINI”, IL CORTO DEDICATO AL POMODORO VA ALL’EXPO

Un prodotto narrativo per raccontare il pomodoro. Questo concetto viene espresso in Ritorno alle origini il cortometraggio prodotto da Cravedi Produzione Immagini con la regia di Andrea Canepari e il supporto tecnico di Massimo Albasi. Il corto di 11 minuti e mezzo verrà trasmesso in Piazzetta Piacenza nel corso della settimana del Pomodoro ad Expo dal 14 al 21 giugno. Un vero e proprio film che rientra nel progetto Pomd’oro, promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e da Ats. Pomd’oro si proponeva di sviluppare una narrazione della filiera del pomodoro e del territorio di appartenenza, prevedendo la realizzazione di un video promozionale documentario multimediale. La storia si sviluppa intorno a una giovane ragazza inglese figlia di emigrati che torna a scoprire le proprie origini. Nel suo viaggio in Italia conosce lo zio, i cugini e la sua grande famiglia che riscopre intorno alla tavola, l’occasione per valorizzare e le eccellenze del patrimonio enogastronomico, in primis il pomodoro non un prodotto del terreno ma del territorio. Intorno al film, doppiato anche in lingua inglese grazie al cugino che traduce in simultanea al padre ciò che dice la protagonista, sono ruotate 35 persone tra attori, tecnici e produttori. Anche le location non sono state scelte casualmente ma sono lo specchio di ciò che offre la nostra provincia: la cascina di Gragnanino di proprietà del prof. Domenico Ferrari e gli interni a palazzo Vignola di Fiorenzuola dell’ing. Scarabelli. “Un film nato per evocare un forte impatto emotivo ed emozionale – hanno detto il regista Andrea Canepari e il produttore Gianni Cravedi – realizzato in tempi record, meno di un mese, grazie alla professionalità di tutti coloro che vi hanno collaborato”.

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LA STORIA DI GIULIA, UCCISA DUE VOLTE. A TUTTO TONDO

Un libro nel quale è racchiuso il bisogno di raccontare al mondo chi era Giulia, uccisa per mano del marito, e uccisa un’alta volta, dal processo, dalle istituzioni, dall’opinione pubblica. Giovanna Ferrari, la mamma di Giulia assassinata a 30 dal marito l’11 febbraio del 2009 in un paesino in provincia di Modena, ha bisogno di raccontare alle persone come sono andare le cose e di tornare un’altra volta a parlare di femminicidio, una piaga che non trova soluzione. Per questo ha scritto il libro Per non dargliela vinta. Non c’è nulla di passionale, dietro ad una storia di violenza psicologica o fisica che sia, non c’è amore dietro le minacce velate di un uomo che tiene in pugno la sua compagna.

L’inquinamento è un cancerogeno certo. A confermarlo è la IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nella monografia numero 103. Il dottor Miserotti, referente dell’Isde, medici per l’ambiente, conferma che uno stile di vita sano certo aiuta a prevenire patologie gravi, ma spesso si insiste troppo sulla condotta personale del singolo cittadino, addossandogli un carico di responsabilità eccessivo. A proposito di inquinamento, continua la battaglia di comitati, cittadini e Legambiente contro il progetto del Carbonext. L’ultimo atto in ordine di tempo, è stato il sit-in sotto la Provincia e la consegna al presidente Rolleri di 5600 firme raccolte contro il progetto. Il pressing dei cittadini e dei comitati sulle istituzioni va avanti, nonostante le risposte tardino ad arrivare.

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PALAZZO EX ENEL, COMITATO: “RESTANO RISPOSTE INEVASE”

Un passo avanti seppur piccolo c’è stato rispetto al passato, certo forse con un po di ritardo. E’ quanto sostengono i membri del comitato contro il cantiere di Palazzo ex Enel a pochi giorni dall’incontro a Bologna con il sovrintendente Luigi Malnati. Il passo avanti consiste nel piano di valorizzazione che la Sovrintendenza ha proposto all’amministrazione per la tutela del patrimonio archeologico con l’elaborazione di una carta delle potenzialità archeologiche, l’allestimento e apertura al pubblico delle sezioni dedicate all’Età del Ferro e periodo romano della città all’interno del Museo Archeologico, l’analisi non distruttiva, effettuata con georadar e altri strumenti, di altri tratti di mura romane in una o più aree libere da edifici in modo da poter effettuare un intervento mirato in grado di fornire dati aggiornati e attendibili, alla luce delle moderne tecniche di scavo. Questo quanto riporta la nota della sovrintendenza, questo quanto concesso ai cittadini che, comunque non sono pienamente soddisfatti. “Non siamo del tutto soddisfatti – ha riferito l’architetto Manrico Bissi – perchè abbiamo chiesto di vedere il progetto tecnico e ci è stato detto che non è nella disponibilità della Sovrintendenza, allora abbiamo chiesto il verbale del sopralluogo del 2014, ci è stato risposto che non ve n’era copia”.

Il museo non si può fare, è la posizione della Sovrintendenza che apporta una serie di ragioni di conservazione, opportunità e utilità sostenendo che i dati di uno scavo effettuato con le tecniche di 34 anni fa sono scarsamente utilizzabili. “Non si può dire che non ci sono i soldi per portare alla luce questi reperti, quando non si fa neppure una stima di quanto costerebbe questa operazione – spiega Bissi – restano forti dubbi di carattere interpretativo”.

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IN ARRIVO 4,5 MILIONI DI EURO PER IL COLLEGIO SAN VINCENZO

Decolla il progetto del nuovo Collegio San Vincenzo. Dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è arrivata la comunicazione dell’ammissione definitiva a finanziamento nell’ambito del Programma triennale degli interventi per le residenze universitarie. Il sindaco Paolo Dosi manifesta la sua personale soddisfazione per la notizia: “Abbiamo appreso dall’amministratore del Collegio Morigi, che è il soggetto titolare dell’intervento sull’immobile comunale dell’ex Collegio San Vincenzo, che è giunta la conferma del finanziamento. Si tratta di una notizia importante, perché si potrà dotare il centro storico di una residenza universitaria a servizio degli utenti piacentini. Ed è nostra intenzione – rimarca il primo cittadino – avviare un percorso con le Università per costruire un progetto innovativo, una sorta di Collegio 3.0 destinato in particolar modo agli studenti universitari di lauree magistrali, internazionalizzato e comunque al servizio di un territorio che sta conoscendo una crescita della presenza universitaria. Dopo l’insediamento, presso il Collegio Morigi, dei corsi delle lauree infermieristiche, un altro tassello si aggiunge alla strategia che abbiamo messo in campo per rafforzare l’offerta di servizi agli studenti e l’attrattività del nostro polo universitario”. Il progetto prevede un investimento complessivo di 5.1 milioni di euro, di cui 4.5 milioni assicurati dal finanziamento ministeriale e, per la parte restante, dalle risorse del Collegio Morigi. Si prevedono circa 90 posti letto, una mensa, una piccola palestra e alcune sale utilizzabili come aule e zone studio. “Ci auguriamo di poter avviare i lavori entro la fine dell’anno – conclude il sindaco – per avere la completa disponibilità della struttura agli inizi del 2017”.

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EX ENEL, SOVRINTENDENZA: IL MUSEO NON S’HA DA FARE

Il museo non s’ha da fare, le procedure sono corrette. E’ la sintesi del parere espresso dal Sovrintendente Luigi Malnati che ha incontrato i rappresentanti del comitato contro il cantiere di Palazzo ex Enel. Malnati, si legge in una nota “ha chiarito l’assoluta trasparenza, coerenza e legittimità delle procedure seguite dalla Soprintendenza”. È stato spiegato che la trasformazione dei manufatti in sito musealizzato e fruibile dal pubblico non è praticabile per almeno tre ragioni di conservazione, utilità e opportunità. Ragioni che non convincono i membri del comitato che ricordano che “il proprietario acquistò l’area sapendo che vi era un vincolo di destinazione pubblica, che solo dopo subì una variazione a causa di un cambio di destinazione. I reperti erano stati accertati dalla Sovrintendenza di Bologna; il vincolo del 1981 prevedeva di lasciare coperti i reperti ma di mantenere la possibilità di lavorarvi”. Un risultato importante il comitato l’ha ottenuto: dare avvio all’istruttoria di vincolo per tutelare i beni in via definitiva. La Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna proporrà all’amministrazione di Piacenza un piano per la tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico strutturato su tre punti: 1) l’elaborazione di una carta delle potenzialità archeologiche (analoga a quella redatta a Modena o Cesena) in grado di mappare e valutare previsionalmente i depositi archeologici presenti in area urbana 2) l’allestimento e apertura al pubblico delle sezioni dedicate all’Età del Ferro e periodo romano della città all’interno del Museo Civico Archeologico, da troppi anni chiuse al pubblico non certo per volontà della Soprintendenza. 3) l’analisi non distruttiva, effettuata con georadar e altri strumenti, di altri tratti di mura romane in una o più aree libere da edifici in modo da poter effettuare un intervento mirato in grado di fornire dati aggiornati e attendibili, alla luce delle moderne tecniche di scavo

EX ENEL CANTIERE AEREO

ASSOCIAZIONE ALICE, SI PENSA ALLE COMUNALI DEL 2017?

Si chiama Alice e prende spunto proprio dalla favola Alice nel paese delle meraviglie. I fondatori l’hanno presentata come una realtà nuova a Piacenza, un’associazione culturale che vuole dare spazio alle persone, alla politica, condividendo ideali e valori della sinistra, ma senza una connotazione partitica. Rita Piva, una delle fondatrici ha parlato di “discussione e temi che sono le sostanza del vivere civile. Sabato abbiamo organizzato un primo evento sul Futuro per l’Italia in Europa a cui parteciperanno Vladimiro Giacchè e Pierluigi Bersani. Alice si preoccupa di un fenomeno, la disaffezione alla politica e al voto”. Un’associazione culturale politicamente schierata a sinistra, aperta al dibattito e alla discussione che sta pensando alle elezioni del 2017, come alternativa al gruppo dirigente attuale? “Nulla si può escludere – ha risposto il presidente Nino Beretta – ma questo non è il primo passo. Se avessimo ragionato in quest’ottica avremmo cercato il consenso con tematiche che dividono la sinistra come la scuola o il lavoro. Di certo il cambiamento é solo iniziato, in questo senso accogliamo il paradigma renziano ma noi lo intendiamo in un’ottica di sinistra”. Questa è Alice per ora, ma c’è tempo.

Per interagire con l’associazione è attiva la pagina Facebook associazione Alice e l’email alicesiamonoi@gmail.com

ass. Alice