OSSERVATORIO CGIL: “600 POSTI DI LAVORO IN MENO IN UN ANNO”

La percentuale relativa ai nuovi contratti a tempo indeterminato dopo l’entrata in vigore del job act è aumentata del 60% rispetto al 2014. questo però non significa che si sono creati nuovi posti di lavoro; lo rivela il settimo osservatorio sull’economia e sul lavoro in provincia di Piacenza, presentato dalla Cgil a cura di Ires Emilia Romagna. In sostanza l’aumento dei contratti a tempo indeterminato è da considerarsi come una trasformazione di un contratto già in essere, semplicemente passato a tempo indeterminato grazie alle agevolazioni fiscali per le aziende. Anche la fascia d’erta è significativa: gli effetti del job act si sono avuti più sulla fascia alta d’eta, 50-59, piuttosto che su quella 25-34 anni. 

Un altro dato che non va nella direzione di una ripresa è quello che si riferisce agli occupati: nel 2015 è di 119.600 ovvero 600 in meno rispetto allo scorso anno, soprattutto donne. A diminuire è anche il numero dei disoccupati che decresce di circa 700 unità, questo però non rappresenta un aumento dell’occupazione che invece diminuisce, ma rappresenta la sola diminuzione di persone alla ricerca di lavoro. Altro dato significativo è quello del voucher, per certi aspetti un abuso più che un uso, come avrebbe dovuto essere nell’intento del Governo di regolare il lavoro accessorio. I dati parlano chiaro: in Emilia Romagna, nel 2014, sono stati venduti 15 milioni di voucher da 10 euro l’uno, attestandosi al terzo posto dopo Lombardia e Veneto. Piacenza è in regione la città con un uso minore, con 400 mila voucher venduti.

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

cgil lavoro

MISSICULA E MARAYA, STORIE DI DRAG QUEEN

Tacchi vertiginosi, lustrini, paillets, tanto trucco e parrucche vaporose. Così Marco e Mario diventano Missicula e Maraya Queen. Le abbiamo incontrate prima del loro spettacolo, nel camerino del locale dove si sono esibite. Perchè per loro, lo spettacolo che mettono in scena ogni settimana, altro non è che un’esibizione, un modo per mostrare una parte nascosta di sè. Marco, nella vita reale, così come la definisce lui, è un istruttore di zumba e ballerino. Missicula è nata per questo, per dare corpo a quella parte che non è riuscita ad esprimersi. Dopo aver interpretato vari personaggi, Mario ha dato vita a Maraya, la drag queen che lo fa stare bene e nello stesso tempo fa divertire che la segue nelle serate. Ci hanno raccontato la loro storia

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VESTE NUOVA PER L’EDICOLA DI VIA ALBERONI, MOLTO PIU’ CHE UNA SUGGESTIONE

E se al posto dell’edicola dismessa sorgesse un punto informazioni parlante, illuminato anche di notte, erogatore di servizi connettendo le realtà commerciali e professionali della zona? Non è per nulla strampalata l’idea dell’architetto Franz Bergonzi che ha pubblicato su Facebook alcuni rendering di cosa potrebbe diventare l’edicola di via Alberoni, proprio quella davanti all’omonima scuola, ai Giardini Margherita, a due passi dalle facoltà di Architettura e Ingegneria e dal Liceo Artistico. Ecco da una parte il presente, dall’altra quello che potrebbe diventare, con un pò di impegno da parte di tutti. La struttura esiste già, si tratterebbe di vestirla in modo diverso, nuovo e tecnologicamente adatta alla zona che la ospita. Ecco che il tetto è formato da pannelli fotovoltaici, sopra una telecamera di sorveglianza e una pista di atterraggio drone di quartiere. All’interno planimetrie del quartiere, schermo promo per negozi e servizi, pannelli informativi e un “portiere” di quartiere che potrebbe dare informazioni, consigli utili in presa diretta. Non un’iniziativa di carattere “sociale” ma promozionale: un punto vendita di servizi del quartiere dove farsi conoscere, per mettere in vetrina quello che di buono lì si prova a fare, vale per chi studia, vive, lavora apre bar o negozi. Una sorta di punto vendita dove all’interno si trova merchandising del quartiere; solo un assaggio di quello che si può trovare passeggiando e visitando la zona. L’idea che sta alla base è promuovere quello di buono c’è, professionalità, idee, progetti: far risaltare il bello al di là di quello che si dice, troppo spesso e a sproposito, del quartiere. E per i fondi? Si potrebbero cercare sponsor privati o bandi ad hoc, oltre che, per partire, un sì convinto dell’amministrazione. 

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

EDICOLA VIA ALBERONI

DE MICHELI TRA I CANDIDATI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO?

Il quorum non c’è stato, pure ben lontano dall’essere raggiunto. A Piacenza ha votato il 26,7% degli elettori, ancora meno rispetto al livello nazionale dove la percentuale si è fermata al 32% rendendo non valida la consultazione. Per qualcuno era molto di più che il referendum sulle trivelle; per molti si è trattato di dare o meno fiducia al Governo che sul quesito referendario ha invitato, senza troppi giri di parole, ad astenersi. Il premier era praticamente certo che non si raggiungesse il quorum del 50 per cento più uno; il nodo davvero intricato, non legato al referendum, ma alla politica energetica dell’Italia, è quello della nomina del successore di Guidi allo Sviluppo Economico. Il Corriere della Sera pubblica i nomi dei tre candidati papabili alla successione, tra cui spicca anche quello del sottosegretario Paola De Micheli, che in questo momento preferisce non commentare. Gli altri due nomi sono Claudio De Vincenti, che secondo il Corriere sarebbe il favorito del premier, e Teresa Bellanova. Una decisione che dipenderà per lo più dal prosieguo dell’inchiesta sull’ex ministro Guidi.

de micheli

“QUANDO TI FIDI TI AFFIDI”, IL PERCORSO DI LAURA ALLA LUNA STELLATA

Laura grazie alla comunità la Luna Stellata ha superato il suo problema legato alla dipendenza da sostanze. È stato un percorso lungo, faticoso, ci si è messa anche quella brutta ricaduta per colpa di un compagno violento, a rendere tutto più buio e difficile. Ma oggi Laura ce l’ha fatta e insieme al suo bambino si sta ricostruendo una vita. La Luna Stallata, che accoglie giovani mamme con problemi di dipendenza, oggi compie 20 anni. Accanto, inaugurata nel 2013, la Luna del Mattino una struttura protetta per donne maltrattate. Il nostro racconto inizia dalla storia di Laura.

 

Da un anno non è cambiato praticamente nulla. O meglio, sono cambiati i momenti ma urbanisticamente tutto è rimasto immutato. A dirlo è il presidente dell’ordine degli architetti Giuseppe Baracchi che, ad un anno di distanza da una intervista nella quale segnalava la necessità di ripensare Piacenza in una visione di più ampia progettualità, rileva una situazione immutata. Un paio di idee l’ordine degli archetti le ha, e anche ben confezionate, la sfida è renderle concrete. Per questo ci vuole, prima di tutto, la volontà delle amministrazioni.

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INGRESSO LIBERO, TUTTO PRONTO PER LA SECONDA PUNTATA

Secondo appuntamento con Ingresso Libero, anche questa settimana in tv, Tele Sol Regina canale 95 ore 20.45, e sul web ingressolibero.zero523.tv. Ospiti di Marcello Granata saranno Cinzia Davò, Marco Rancati, Camilla Gorrini, Edoardo Ferrari e l’intervista ad Agresti il sergente Hartman delle Iene. Storie, racconti e musica saranno i protagonisti anche della seconda puntata dallo spazio ChezArt di via Taverna.

ingresso libero II puntata

PROTOCOLLO DI SICUREZZA: PIU’ AUTONOMIA ALLE REALTA’ LOCALI

Grazie al protocollo firmato tra il Forum Italiano Sicurezza Urbana e l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia le numerose realtà che già operano sul territorio in materia di sicurezza potranno collaborare in modo più sinergico nel limite delle proprie competenze. Il sindaco Paolo Dosi e il rappresentante della Anfp hanno sottoscritto il protocollo che va nella direzione di far collaborare le varie associazioni nate intorno alla tutela del territorio in una prospettiva di rapporti nazionale con Fisu e Anfp. Il documento sottoscritto intende salvaguardare le diverse iniziative promosse sul territorio a livello locale. Questo in concreto significa che, ad esempio, i 14 gruppi del Controllo del Vicinato nati in città potranno collaborare con altre realtà territoriali ma anche con le forze di polizia, stabilendo i limiti di competenza dell’uno e dell’altra.

protocollo sicurezza dosi

GIUSTIZIA DI COMUNITA’: A PIACENZA 55 CASI IN UN ANNO

La giustizia di comunità crea ponti che prima non c’erano. E’ in estrema sintesi quello che significa Giustizia Riparativa, il percorso per arrivarci e il contesto nella quale si applica. Svep, nel giugno del 2014, ha attivato un protocollo d’intesa sperimentale insieme all’ufficio UEPE di Reggio Emilia, Parma e Piacenza in collaborazione con alcune organizzazioni di volontariato e con la Camera Penale di Piacenza. Con la firma di questo protocollo Svep ha sottolineato l’importanza di sostenere una nuova idea di giustizia. Un’idea di giustizia non facile da applicare prima di tutto perchè va a scalfire quello che rappresenta il carcere nell’immaginario comune: se l’è cercata e deve pagare per quello che ha commesso. Ci vuole coraggio ad applicare la messa alla prova, perchè in questo contesto la comunità svolge un ruolo fondamentale, più il terzo settore è forte più il risultato positivo è assicurato. Svep ha organizzato un convegno proprio per spiegare cosa sono la messa alla prova e la giustizia di comunità, partendo proprio dalle testimonianze di chi ha accolto persone che hanno scelto questa come pena alternativa. Tra gli interventi Pierpaolo Astorina, assegnista di ricerca di diritto penale nella facoltà di Giurisprudenza della Università Cattolica di Piacenza, ha spiegato come la messa alla prova, applicabile per reati con pene fino a 4 anni, sia tutt’altro che indulgenziale; certo il soggetto, in questo modo, evita il processo e quindi il giudizio ma dovrà prestare la sua opera di volontariato presso un ente o un’associazione accreditati, senza retribuzione, rispettando orari, regole come sul posto di lavoro. Giada Paganini, studentessa che partecipa alla redazione di Sosta Forzata – Itinerari della Giustizia, ha sottolineato come, dalla sua esperienza, le persone messe alla prova imparino cosa significa rispetto, responsabilità, umiltà e volontà perchè ne va del risultato del percorso. Nel 2015 Svep ha ricevuto 55 segnalazioni da parte delle assistenti sociali dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna), di cui 47 per richiesta di messa alla prova e 8 per affidamento in prova ai servizi sociali. Per quanto riguarda la composizione per genere, su 55 persone segnalate 51 sono uomini e 4 donne.  Al 31 dicembre 2015 le realtà coinvolte sono 13 organizzazioni di volontariato, 2 cooperative sociali, 6 parrocchie e 1 impresa senza scopo di lucro. Dall’inizio dell’anno, sono già 40 le segnalazioni arrivate a Svep.

svep

BARACCHI: “NUOVA PROGETTUALITA’ PER PIACENZA. DA UN ANNO NULLA E’ CAMBIATO”

Mettersi intorno ad un tavolo e farsi promotori di un incontro collegiale partendo proprio da quel manifesto Piacenza 2020 che venne realizzato solo in minima parte. A parlare, ai nostri microfoni, era il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe baracchi nel marzo dello scorso anno. La proposta che mette al centro una visione progettuale di città, figlia di una pianificazione ragionata, fu ripresa e rilanciata anche da alcuni organi di informazione locale. Ad oggi però nulla è accaduto. Sono cambiati i momenti, ma urbanisticamente non è cambiato nulla. “La volontà di intervenire in modo globale non c’è – conferma Baracchi – noi invece, come ordine, vogliamo porci al centro di questo processo che deve partire”. E chi è più adatto degli architetti a promuovere e fantasticare su una Piacenza nuova? Certamente ci vuole la volontà di tanti attori, prime tra tutte le amministrazioni che, mai come ora, sembrano in difficoltà a progettare la città del futuro. A questo proposito l’Ordine sta lavorando ad un paio di progetti.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo

piacenza 17 luglio 2000 vista citta (foto cravedi)

VIOLENZA DI GENERE, ANCHE LE PAROLE HANNO UN PESO

Chi può chiamare amore un cuore spezzato? La violenza di genere è un fenomeno complesso che esiste e che cresce nei numeri. Il convegno organizzato in Fondazione da comune di Piacenza, Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Provincia ha cercato di dare strumenti per affrontare questa realtà. A partire proprio dalle parole e dal linguaggio con cui si affronta e si racconta la violenza di genere contro le donne. Chiara Cretella, assegnista di Ricerca in sociologia all’Università di Bologna ha spiegato quanto il linguaggio è importante per conoscere il problema; partendo dalla comunicazione dei cartelli fino alla pubblicità. “Bisognerebbe istituire il reato di stalking mediatico – ha detto – soprattutto nei casi di femminicidio” riferendosi alla morbosità con cui alcuni media pretendono di mostrare emozioni e situazioni assolutamente private, violando, in certi casi, il dolore e la privacy di una famiglia. Le parole hanno un forte peso nei casi di violenza: si dovrebbe evitare di utilizzare la parola raptus, così come vittima di violenza ma survival, ovvero sopravvissuta alla violenza.

Un convegno rivolto agli operatori del settore ma anche agli amministratori, un’occasione per fare il punto su quanto si è fatto e su quanto è ancora da fare. L’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini ha ribadito l’impegno che più soggetti hanno messo per ampliare il centro antiviolenza e la casa rifugio antiviolenza che oggi può ospitare fino a 17 donne, oltre che un servizio di reperibilità grazie alle professionalità del Telefono Rosa. Da marzo a dicembre 2015 sono state accolte 14 donne e 17 bambini.

fondazione antiviolenza

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