ALBERGO ROMA, NODO OCCUPAZIONALE. PRATI: “SALVARE POSTI DI LAVORO E’ LA PRIORITA’ PER UN IMPRENDITORE”

Piero Prati dell’albergo Roma come di una sua creatura, che ha cresciuto insieme al padre prima, e alla sorella Elena da 29 anni.  È passato dal Croce Bianca al Roma, la sua vita è questa. Oggi a tre mesi dall’uscita di scena le parole sgorgano libere, nessun rimpianto ma solo un auspicio verso coloro che prenderanno in mano la gestione della struttura, che si tratti di una grande catena alberghiera o di un imprenditore locale. “Vorrei che questo albergo – risponde Prati – venisse gestito con lo amore e con la stessa cura con cui l’abbiamo gestito noi. Auguro a chi entrerà tutto il bene e la fortuna del mondo e spero nel buonsenso di rispettare i dipendenti fondamentali per la gestione di un’azienda”. Costi di gestione fissi troppo alti in rapporto ai prezzi variabili. Affitto, tasse, balzelli vari che a fine anno ammontano a svariate migliaia di euro, hanno costretto a dire basta. Oggi il pensiero va ai 22 dipendenti che vedono il loro futuro lavorativo appeso ad un filo e temono le scelte di una nuova gestione. I fratelli Prati, verso di loro, sono stati chiari fin dal primo giorno, da quando cioè hanno saputo che avrebbero terminato la gestione il 30 giugno prossimo. “E’ giusto che lo sapessero fin dal primo giorno – ha spiegato – la salvaguardia del posto di lavoro, secondo me, è la priorità per un imprenditore”. Amore e cura nella gestione di una struttura, proprio come un padre parla rivolto ad un figlio. Conservare l’anima di questa struttura costruita nel 1958 dall’architetto Magistretti di proprietà della Cementirossi. Un edificio compatto, con molti servizi, compresi due seminterrati per i posti auto, in pieno centro, una struttura che in molti vengono a visitare proprio per queste caratteristiche. Certo il periodo sfavorevole, il commercio che soffre hanno condizionato moltissimo la scelta di Piero ed Elena; l’albergo Roma non è altro che un’azienda che offre servizi alle persone. Niente da recriminare rispetto alle amministrazioni che si sono succedute, ma un’idea ben precisa di come dovrebbe cambiare la parte nord della città, Piero Prati ce l’ha, in particolare sull’utilizzo del campo Daturi e sui parcheggi. “La crisi ha influito moltissimo sulla moria del commercio locale, il Roma non è altro che un grosso negozio che offre servizi, siamo nel settore del commercio. Anche la mancanza di un parcheggio in Piazza Cittadella è assurdo. E’ un’assurdità scavare quando si potrebbe pensare di utilizzare il campo Daturi per un parcheggio. Lo hanno fatto in altre città, dobbiamo sempre essere l’ultima ruota del carro?” Intanto la trattativa sindacale prosegue: il grande albergo Roma continuerà ad essere tale, ma con una nuova gestione, su cui però gravano ancora parecchie incognite. Le voci che parlavano di una grande catena alberghiera non sono affatto confermate, così come l’interessamento di alcuni imprenditori locali. La prossima partita ora è tutelare in toto l’aspetto occupazionale. “L’auspicio è consegnare questa squadra al nuovo imprenditore o alla catena che subentrerà all’attuale gestione ” spiega Fiorenzo Molinari della Filcams Cgil. “Stiamo facendo pressioni sia sulla proprietà che sulle amministrazioni comunale e provinciale – conferma Vincenzo Guerriero della Uiltucs Uil – affinchè vengano stabiliti paletti e condizioni ben ferme per conservare in toto il gruppo di lavoratori”.

Il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

albergo roma

 

SEMINAT, APIMELL E BUON VIVERE, I TRE GRANDI CLASSICI DI PIACENZA EXPO

Anteprima di primavera a Piacenza Expo dal 6 al 8 marzo con le mostre Seminat, Apimell e Buon Vivere. Il taglio del nastro venerdì 6 marzo alle 10.30 alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e della sua giunta per il tour piacentino. Seminat, giunto alla 34 esima edizione, offre una mostra mercato di piante ornamentali e da frutto, sementi ed attrezzature da giardino: un appuntamento irrinunciabile per trovare occasioni e nuove idee verdi. Già all’ingresso della fiera, il visitatore potrà prendere spunto dai giardini “campione”, opera di artigiani vivaisti, che ogni anno utilizzano il palcoscenico di Seminat per fare ammirare le loro più originali realizzazioni. Parte dall’agroalimentare di qualità invece la rassegna Buon Vivere, che propone un vero itinerario del gusto con diverse tappe, che vanno dalla merenda all’aria, ai momenti di educazione alimentare per i più piccoli; alle degustazioni, quest’anno particolarmente curate; fino alle molte occasioni di acquisto ed allo spazio promo dedicato al pomodoro nell’anno di Expo 2015.  A Buon Vivere e Seminat si unisce un altro appuntamento di successo organizzato da Piacenza Expo: Apimell. La Mostra Mercato Internazionale di Apicoltura, dei Prodotti e delle Attrezzature Apistiche, si fregia in questa 32° edizione del Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. La mostra si caratterizza anche quest’anno come appuntamento annuale per chi, in concomitanza con l’inizio della stagione apistica, ricerca tutte le possibili soluzioni tecniche ed operative per l’allevamento e la cura delle api, la produzione, la trasformazione e il confezionamento dei prodotti dell’alveare.

seminat

BOLZONI, CONFINDUSTRIA: “LA MACCHINA STA RIPARTENDO. LA POLITICA SI PRENDA LE SUE REPONSABILITA’ “

Il vento è cambiato? Pare di sì, o meglio sta cambiando. Gran parte degli indicatori economici delle imprese manifatturiere associate a Confindustria, si confermano in terreno positivo, secondo quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa alla variazioni economiche del secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il campione è fortemente significativo perchè le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di fatturato e circa 9 mila addetti. Il fatturato è positivo al 4,33 per cento ma salta all’occhio la differenza tra fatturato interno -0,71% e esterno 13,01. Una differenza che si registra anche nel settore meccanica con il fatturato esterno a 14,85 % e quello interno a – 6,07. Segno negativo del fatturato totale nel comparto materiali edili. Capitolo export: 33,17 % comparto manifattura 13,66 alimentare, 51,98 meccanica, industrie varie 38,92 %, zero materiali edili. Occupazione: + 0,54 % inteso dipendenti a tempo indeterminato, esclusi gli interinali e i cassa integrati. Stabile negativo comparto meccanica, – 4,83% settore materiali edili. Dati incoraggianti se associati ad una congiunzione astrale particolarmente favorevole, che vede il netto calo delle materie prime, liquidità disponibile per le aziende sane e una rivalutazione del dollaro. Il direttore Cesare Betti non ha lesinato critiche a chi si oppone a nuove iniziative imprenditoriali, portando alcuni esempi come i comitati di cittadini sorti per opporsi, ad esempio, agli scavi di palazzo ex Enel, al cantiere di Piazza Cittadella, al caso Buzzi Unicem a Vernasca contro l’utilizzo di un combustibile dopo due conferenze sui servizi e un processo di screening: “Ci preoccupiamo dell’occupazione che si perde – ha concluso Betti – ma non possiamo mettere in discussione tutte le iniziative che si propongono di creare occupazione”. E in tutto questo la politica, la buona politica, come l’ha definita il presidente Bolzoni, che ruolo occupa? “Dal punto di vista burocratico, una volta espletato tutto l’iter – ha specificato il numero uno degli industriali – ottenute tutte le approvazioni del caso non si può bloccare tutto, altrimenti facciamo scappare le iniziative imprenditoriali. Insomma la politica si prenda la sue responsabilità”.

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SOLE 24 ORE: MARONI “25 MILIONI DI EURO PER IL COLLEGAMENTO PIACENZA MILANO”

Sarà la volta buona? Il livello di aspettativa è alto, altissimo. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che giovedì incontrerà l’omologo dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, sta facendo pressing sul governo per il trasporto ferroviario extraregionale in vista di Expo 2015. All’argomento il Sole 24Ore di oggi dedica un lungo articolo. La Lombardia è pronta a chiedere a Palazzo Chigi 25 milioni di euro aggiuntivi per “rafforzare il collegamento su ferro da Piacenza a Milano, servizio peraltro richiesto anche dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini”. Un’iniziativa già discussa più volte di cui si sono fatti portavoce gli amministratori piacentini e soprattutto gli industriali. Ora anche Maroni se ne fa portavoce. “Avremmo bisogno di 25 milioni da parte dello Stato, senza i quali è oggettivamente impossibile intensificare il servizio», spiega Maroni.

treno av

GHIZZONI, UNICREDIT:”IL 2015 SARA’ L’ANNO DELLA RIPRESA”

Il 2015 sarà l’anno della ripresa. È un annuncio che abbiamo sentito da più parti e che ha ricevuto conferme autorevoli. Non ultima quella dell’amministratore delegato di Unicredit, il piacentino Federico Ghizzoni che ha partecipato alla XI Lezione Mario Arcelli all’Università Cattolica. Tema “Europa e Unioni bancarie”: un obiettivo oggi più vicino perchè sono le politiche ad andare in questa direzione, nonostante l’iniziale scetticismo. “Gli effetti positivi della Banking Union – ha detto Ghizzoni – si sono registrati soprattutto sull’economia reale: con una dispionibilità di liquidità a tassi bassi, la riduzione del costo dell’energia, le riforme che stanno arrivando”.  Come il jobs act: un provvedimento che l’ad Ghizzoni vede positivamente come gran parte dei rapprensetanti del mondo produttivo, “una legge per certi aspetti migliorabile ma che permette di assumere a tempo indeterminato da subito: Unicredit nel 2015 assumerà 1500 giovani a tempo indeterminato. E’ cambiato il modo di pensare di chi fa impresa, si è ricominciato ad investire, e questo è un segnale di ripresa”. Nonostante questo però i dati sulla disoccupazione giovanile in Italia sono allarmanti.

A Ghizzoni abbiamo chiesto anche una valutazione su Expo 2015, lui piacentino che lavora a Milano nel cuore pulsante di quella che sarà la kermesse mondiale. “Nonostante i vari ritardi, anche questa volta l’Italia arriverà pronta all’inizio; Expo porterà a Milano un incremento della produttività del 3-4% e questo certamente avrà una ricaduta positiva anche sui territori limitrofi”. Come Piacenza, appunto.

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CORRADO SFORZA FOGLIANI LASCIA CONFEDILIZIA DOPO 25 ANNI DI PRESIDENZA

“alla fine del mese di marzo la Confedilizia avrà un nuovo presidente più giovane di me, più attivo e anche più capace, che porti Confedilizia ancora più in alto. Io l’ho ereditata 25 anni fa”. Sono le parole con cui l’avvocato Corrado Sforza Fogliani ha deciso di rendere pubblica l’intenzione di lasciare la presidente di Confedilizia dopo 25 anni, le ha pronunciate stamattina nel corso della manifestazione nazionale Fiaip “Se riparte l’immobiliare… riparte l’Italia!”

“Sono venuto alla riunione Fiaip per portare il mio contributo ma anche perché ho voluto annunciare prima di tutto agli amici della Fiaip che prossima sarà l’alternanza alla presidenza della Confedilizia” ha detto. “Credo dunque che alla fine del mese di marzo la Confedilizia avrà un nuovo presidente più giovane di me, più attivo e anche più capace, che porti Confedilizia ancora più in alto. Io l’ho ereditata 25 anni fa”. Ho creduto che occorrano energie più forti, questo si avrà il 5 di marzo, quando avremo l’assemblea che eleggerà il consiglio direttivo e successivamente in un’altra riunione il consiglio direttivo eleggerà il presidente”. Sforza Fogliani non ha anticipato il nome, ma ha aggiunto: “Sarà certamente una persona di valore, che ha collaborato con me con grande capacità, stima e con grande amicizia e sacrificio”.

Corrado-Sforza-Fogliani

COOP OPERAIO, LE PIANTE OFFICINALI COLTIVATE ALLE NOVATE

Terminate le pratiche burocratiche, autorizzazioni e permessi, il progetto finalmente è pronto a decollare tra un paio di settimane. La società cooperativa OperaIO formata da quattro giovani piacentini, poco meno che trentenni con esperienze e formazioni diverse tra loro, è pronta a mettere in campo il progetto di recupero e rieducazione rivolto a 12 detenuti del carcere delle Novate. In che modo? Insegnando loro la coltivazione di erbe officinali e piante da piccoli frutti per la produzione di prodotti erboristici e confetture all’interno delle mura del carcere. La direttrice della casa circondariale Caterina Zurlo si è dimostrata da subito entusiasta, scegliendo il progetto della coop operaio tra tanti altri. Gli obiettivi sono molteplici: valorizzare i detenuti attraverso l’esperienza lavorativa favorendo il reinserimento come forma di rieducazione e redenzione della pena; formazione professionale con il conseguimento di una qualifica; continuità dell’esperienza lavorativa anche all’esterno del carcere una volta che il soggetto ha scontato la pena; realizzazione di prodotti con marchio del carcere per arrivare alla produzione di confetture, tisane ed infusi. “Inizieremo con un percorso formativo, grazie al supporto di due docenti dell’Università Cattolica – ha spiegato Rachele Greco della coop OperaIO – poi andremo sul campo con la lavorazione vera e propria, in un percorso che durerà tre anni”. La scelta di lavorare con il carcere, spesso, è accompagnata da polemiche e perplessità. A parte le convinzioni e la formazione che ognuno possiede, è prima di tutto una questione di sicurezza: un detenuto che non trova nulla per cui valga la pena mettersi in gioco, una volta fuori delinque ancora, prova ne è che, oggi, la recidiva in Italia raggiunge il 98%. “Non è solo la questione di imparare un mestiere quella che ci interessa – spiega Rachele – ma anche offrire la possibilità al detenuto di prendere in mano la propria vita e ricostruirne i pezzi, laddove è possibile”. L’occasione per parlare del progetto è stata la serata organizzata dai volontari dell’associazione MondoMlal, la onlus che da anni è impegnata suol fronte boliviano con particolare interesse verso il modo della detenzione minorile. Idealmente si è voluto creare un ponte tra Bolivia e Piacenza nel segno del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti.

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LA CRONACA DI PIACENZA: “SIAMO COSTRETTI A FERMARCI QUI”

Con un messaggio sulla pagina Facebook il quotidiano La Cronaca di Piacenza ha comunicato la sospensione della pubblicazione dopo il ritorno in edicola 3 mesi fa. Le Pubblichiamo il post firmato da L’Altra Informazione Soc Coop Arl

“Siamo costretti a fermarci qui. La società editrice de La Cronaca-Nuovo Quotidiano comunica ai lettori delle edizioni di Piacenza e Rimini – si legge sulla pagina Facebook – che è costretta a sospendere le pubblicazioni della testata per motivi economico-finanziari. Non è la sede e neppure il momento per spiegare le ragioni di una tale sofferta decisione. Possiamo solo dire che hanno inciso in maniera pesante e decisiva i ritardi, non dipendenti dalla nostra volontà, subiti dall’intero progetto in fase di avvio dell’attività avvenuto solo il 18 novembre scorso, dopo mesi di incubazione e costi sostenuti, per non parlare di promesse di aiuti rimaste tali”.

“Non ritenendo – continua il post pubblicato sul social network – a questo punto ci siano più le condizioni per sostenere economicamente e finanziariamente un’iniziativa editoriale che avrebbe bisogno di tempo e risorse per affermarsi, crediamo sia più onesto e trasparente fermarsi qui, piuttosto che richiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori, ai fornitori, ai creditori senza avere la certezza che questi sacrifici potranno essere utili. La società editrice ringrazia tutti i giornalisti, i dipendenti, i collaboratori che con passione e spirito di sacrificio hanno lavorato in questi mesi. E un grazie ai lettori che ci hanno seguito con attenzione sin dal primo giorno sia sull’edizione cartacea che da web. La società editrice nelle prossime settimane valuterà ogni possibile opportunità per un’eventuale ripresa delle pubblicazioni”.

BOLZONI: “RDB, NO ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO”. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Expo 2015, ciò che si è ottenuto, a dire il vero poco, e ciò che c’è ancora da fare, a dire la verità molto, sul tema trasporti, ma anche il fallimento Rdb e quella luce, seppur fioca, in fondo al tunnel della crisi lungo più di cinque anni. Una lunga intervista con il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni a pochi mesi dal termine del suo secondo mandato che tocca tematiche delicate, come la trattativa intorno a Rdb, la discussione intorno al jobs act, e aspetti più personali dell’essere uomo e imprenditore ottimista per natura.

Sforamenti, pm 10 alle stelle a soli due mesi dall’inizio del nuovo anno. Nulla di nuovo, solo cronaca di un disastro annunciato da anni. Laura Chiappa, Presidente di Legambiente, traccia una fotografia chiara di come Piacenza dovrà muoversi da qui al 2020 per adeguarsi ad un Piano Regionale dell’aria con paletti e limiti molto precisi. Per Piacenza sarà una rivoluzione copernicana che la costringerà ad una vera trasformazione urbana e culturale.

L’Italia, la sua provincia sono piene di buone notizie da raccontare. Perchè anche le good news facciano notizia. Il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi, firma nota del Corriere della Sera, ha scritto un libro proprio su questa Italia, per quella società minuta che non fa notizia ma che innerva, grazie alla sua produttività, il nostro paese. Ma c’è da lavorare proprio come su Expo 2015. Piacenza in vista di questo evento, non è la primogenita ma piuttosto “una dama di compagnia”.

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IL COMUNE DISTRIBUISCE PIANTE AI PIACENTINI

Alberi e arbusti verranno distribuiti gratuitamente ai piacenti da venerdì 27 febbraio fino ad esaurimento delle 2500 piantine assegnate a livello regionale a Piacenza. Da quattro anni il Comune ha aderito all’iniziativa regionale di assegnazione di alberi ed arbusti forestali ottenendo, nell’autunno 2014, 3.500 esemplari di varie specie autoctone destinati alla riforestazione delle aree urbane . Saranno invece destinati all’iniziativa “Un albero per ogni nato” i restanti alberi che verranno conservati dalla Coop Sociale Geocart e messi a dimora nel 2015. La distribuzione avverrà presso la Cooperativa Il Germoglio di via Bubba venerdì 27 dalle 14 alle 17, sabato 28 e domenica 1 marzo dalle 9 alle 12, da lunedì 2 a venerdì 6 dalle 14,30 alle 17. Ad ogni cittadino residente nel Comune di Piacenza che si presenterà munito dei necessari contenitori saranno consegnati massimo 20 esemplari, con quantità di ogni specie proporzionale al numero assegnato dalla Regione, previa verifica delle generalità anagrafiche e della residenza. Obiettivo: incrementare il patrimonio di verde sia pubblico che privato con specie autoctone, oltre che favorire la crescita della sensibilità e dell’attenzione nei confronti di tale patrimonio nella popolazione.

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