MINORI STRANIERI, IL COMUNE PUNTA ALL’AFFIDO

Quando l’ospite è inatteso, l’accoglienza si fa dura. L’ufficio minori del Comune di Piacenza ci è abituato; gli arrivi di minori stranieri non accompagnati non si programmano, ma si devono gestire come impone la legge. I ragazzi delle più svariate etnie, soprattutto adolescenti tra 15 e 17 anni, arrivano in italia con il sogno di un riscatto sociale, ancora più possibile, secondo loro, in una città del nord. Arrivano all’ufficio minori come fosse un porto di mare da dove parte il loro percorso che comincia dalla conoscenza e dal rapporto di fiducia, spesso difficile, che si viene ad instaurare con l’operatore. Le storie che hanno vissuto, la giovanissima età, sono elementi che non facilitano la comunicazione e la gestione. Ciò che il servizio minori privilegia è l’affido omo culturale ma anche in famiglie italiane. Certo non è facile, gli esempi non sono tanti numericamente, ma il vantaggio è presto detto; riferimenti culturali, ma anche possibilità di avere un rapporto diretto e continuativo nel tempo, cosa che in comunità non è possibile, oltre che un risparmio in termine economici. Comunque la si pensi e al netto delle polemiche, la presenza di minori stranieri da gestire sul territorio comunale è una realtà dalla quale non si scappa e a cui occorre dare una risposta. Certo sarebbe auspicabile una legge diversa, sul modello dello Sprar, che deleghi la Regione di riferimento a farsi carico e a gestire in parte la gestione dei minori, ma ad oggi la realtà è ben diversa.

Il servizio completo con le interviste all’assessore Cugini e all’operatrice del servizio, nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

SEDE SERVIZI SOCIALI

PROFUGHI: DOVE ARRIVA L’ACCOGLIENZA?

L’obiettivo è tenerli impegnati, non solo offrire loro un tetto e un pasto caldo. Attorno all’argomento profughi si fa un gran parlare, spesso strumentalizzando situazioni che andrebbero modificate alla radice. I richiedenti asilo arrivati sul nostro territorio nella seconda ondata del 2013 hanno creato non poco scompiglio tra i comuni, molti dei quali si sono opposti all’accoglienza demandando ogni gestione alla prefettura. Così accade che su 225 profughi sul territorio piacentino, 181 siano a Piacenza, divisi tra varie strutture che hanno partecipato ad un bando e se lo sono aggiudicato. Cinquanta richiedenti asilo sono alloggiati alla cascina Bussina di Le Mose in questi giorni mirino delle polemiche, 27 all’hotel Vip, 47 all’hotel Petit, 13 all’Astor, 18 all’ostello le Tre Colonne di Calendasco, 7 all’ostello le Tre Noci di Coli, 4 dalle suore scalabriniane di Gragnano, 15 a Ponte dell’Olio gestiti dalla cooperativa Ippogrifo e 10 alla Caritas.  I gestori percepiscono intorno ai 35 euro al giorno a profugo. Le problematiche, che spesso si sono tradotte in vere e proprie tensioni anche a livello nazionale, hanno scoperchiato un business davvero riprovevole intorno alla gestione di questi ragazzi, una speculazione che stride fortemente con l’intento umanitario. Cosa fare allora per allontanare strumentalizzazioni e polemiche a volte, per la verità, legittime quando l’accoglienza è fine a se stessa? Yuoness è il coordinatore accoglienza profughi per la Caritas, vive praticamente tutti i giorni con i 10 ragazzi africani tra 18 e 24 anni. Se accoglienza significasse solo mangiare e dormire sarebbe il fallimento. Oltre ai corsi di italiano obbligatori promossi dal centro territoriale per l’insegnamento adulti, Caritas grazie al sostegno di docenti, studenti e scout ha organizzato corsi di sostegno di italiano, matematica e inglese.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

Profughi

MOVIMENTO 5 STELLE ESCE DALLA RETE PER PARLARE COI CITTADINI

Il Movimento 5 Stelle esce dalla rete per parlare con i cittadini, vis a vis. Lo farà mercoledì 28 alla sede della circoscrizione 3 in un incontro aperto al pubblico. I consiglieri comunali pentastellati, Quagliaroli e Gabbiani illustreranno ai cittadini le osservazioni alla bozza dello statuto comunale revisionato. “La macchina comunale è molto complessa – ha detto Gabbiani – quindi è giusto che vada spiegata correttamente ai cittadini”, altrimenti addio partecipazione, aggiungiamo noi. “A Parma – ha spiegato la capogruppo Mirta Quagliaroli – si è fatto un percorso molto partecipato per arrivare alla revisione dello statuto passando anche attraverso la Giornata della Democrazia a cui hanno partecipato 300 cittadini. A Piacenza si è fatto il percorso contrario, partendo dal regolamento ed è mancata la parte fondamentale della partecipazione dal basso”. Le principali osservazioni apportate dai 5 Stelle sono l’istituzione della commissione garanzia e controllo che potrebbe essere inglobata alla commissione 1 e che potrebbe essere presieduta da un consigliere della minoranza. Altra osservazione riguarda la commissione delle eletta considerata dal Movimento autoreferenziale. La proposta sarebbe quella abolirla e far diventare la commissione 3, oggi dedicata al sociale, per le pari opportunità con la presidenza affidata ad una donna. Altre proposte sono l’introduzione del consigliere aggiunto che garantisca ai cittadini stranieri maggiore rappresentanza. Non avrebbe diritto di voto nè percepirebbe alcun compenso. “Usciamo dall’utopia dell’aria fritta per guardare a qualcosa di concreto” ha detto Andrea Gabbiani, ma non sarà facile.

5 stelle

VITTIME DELLA SHOAH, LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Sono tante le iniziative organizzate in città per la Giornata della Memoria, nel ricordo delle vittime dell’Olocausto. L’amministrazione ha organizzato una serie di eventi fino al 3 febbraio. Stamattina la tradizionale cerimonia al giardino della Memoria sullo Stradone Farnese alla quale hanno partecipato le autorità e gli studenti delle scuole superiori. Alle 17 lo spettacolo Una scala per le fragole a cura di Manicomincs teatro in via Scalabrini 19, alle 17.30 alla biblioteca Passerini Landi il silenzio di Auschwitz presentazione del libro di Enrico Garlaschelli, alle 21 teatro San Matteo il gruppo teatrale Quarta Parete presenta Antologia di Spoon River, alle 21 all’associazione Amici dell’Arte concerto Muzikobando “Magma”, ale 17.30 auditorium della Fondazione presentazione del libro Abenaim, una famiglia ebrea e le leggi razziali.  

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AL TRIESTE 34 ARRIVA “DIETRO IL NASO ROSSO”

Al Teatro Trieste 34 sbarca la prima edizione della rassegna “Dietro il naso rosso” con lo spettacolo “Rokers eterne risate” della compagnia Ambaradan di Bergamo. Ad aprire la serata un intervento di Massimo Locuratolo, esperto e organizzatore di rassegne di teatro comico visuale. Il progetto nasce dalla volontà di Patatrak teatro e Il teatro Trieste 34 di promuovere sul territorio della nostra provincia un genere teatrale che gode di grande notorietà in tutta Europa, aggiungendo alle altre proposte artistiche una nuova e divertente proposta.  La direzione artistica è affidata a Valentino Rossi della compagnia teatrale Patatrak di Piacenza in collaborazione con il Teatro Trieste 34 di Piacenza.

DIETRO IL NASO ROSSO LOCANDINA

IMU AGRICOLA, I SINDACI CHIEDONO RISPOSTE

T, P, MN. Ovvero totalmente montano, parzialmente montano e non montano. E’ la classificazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per definire il pagamento o l’esenzione dell’Imu sui terreni agricoli per i comuni della montagna. Argomento che interessa anche la provincia di Piacenza. Secondo questa classificazione rientrano nei “comuni totalmente montani” e quindi esenti dal pagamento dell’Imu Bobbio, Cortebrugnatella, Bettola, Farini e Ottone; Vernasca, Gropparello, Piozzano, Castell’Arquato e Travo invece sono stati classificati “parzialmente montani”, per cui sono solo in parte esclusi dal pagamento. Risultano esenti solo quei proprietari che non fanno della lavorazione dei campi l’attività principale. “Un’assurdità – la definisce il primo cittadino di Travo Ludovico Albasi – che porterà ad una tassazione di 166mila euro”. Rimane quindi in piedi l’ipotesi di trasferire la sede del comune a Scarniago, a 668 metri di altitudine per essere totalmente esenti. “Se nel decreto legge risulta ancora il criterio dell’altitudine, trasferirò lì la sede del Comune”. Un balzello davvero troppo gravoso.

TERENI AGRICOLI

AUTO MUTUO AIUTO PER SCONFIGGERE LE DIPENDENZE

Patrizia è una mamma. Una mamma che, insieme al marito, ha partecipato per otto anni ai corsi di auto mutuo aiuto. Sua figlia aveva problemi di tossicodipendenza, che oggi ha superato. Rimorsi, sensi di colpa, che ricadono inevitabilmente sulla coppia che rischia di sfaldarsi. Mettere i comune le difficoltà, confrontarsi, anche piangere insieme e riscoprirsi nuove persone, questo è l’auto mutuo aiuto. “Prima di cambiare gli altri – ha detto Patrizia – bisogna cambiare se stessi, questo è fondamentale per superare la sofferenza di un figlio tossicodipendente. In casa ci sono tensioni, la comunicazione è impossibile, si arriva ad odiare un figlio pur amandolo”. La storia di Patrizia, come quella di tanti altri genitori che hanno conosciuto questa sofferenza, è racchiusa in un libro Quando le formiche spostano un elefante scritto da Alessandra Augelli, docente di pedagogia che ha seguito il laboratorio di scrittura generativa. I racconti del volume sono la diretta esperienza di chi quelle sofferenze le ha vissute, e oggi, superate.  AMA, acronimo di auto mutuo aiuto, è gestito dall’associazione La ricerca che da 35 anni svolge questi gruppi su diverse tematiche. Quando parte il corto circuito della comunicazione tra genitori e figli, soprattutto adolescenti, si crea un muro di incomunicabilità difficile da scalfire.

il servizio con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

libro la ricerca

CROLLO PONTE SUL PO: NESSUN COLPEVOLE

Una sentenza che lascia senza parole. Un’altra sentenza per cui nessuno, a quanto pare, ha responsabilità per quanto accaduto. Ma quando a crollare è l’intera campata di un ponte, si rimane senza fiato. Certo, occorre attendere le motivazioni, ma una prima certezza è che il Tribunale di Lodi ha assolto i cinque dirigenti ed ex dirigenti di Anas per disastro colposo, crollo e lesioni per ciò che accadde quel 30 aprile 2009 tra le 12.30 e le 13 tra San Rocco e Piacenza sul ponte del Po. Per i giudici “il fatto non sussiste”. Una sentenza che esclude anche l’ipotesi di incuria della struttura che nel corso del processo pare fosse emersa. Nessuno morì, praticamente un miracolo. I feriti invece, loro porteranno sul corpo i segni di quel terribile fatto per lungo tempo, mentalmente per tutta la vita. Quel giorno se lo ricordano tutti, ognuno di noi se ripensa a quel momento si ricorda esattamente cosa stava facendo e dove si trovava, come accade per quei fatti che segnano la vita delle persone. La stessa cosa che è accaduto per l’11 settembre, ma anche per il disastro del pendolino il 12 gennaio 1997, e per il C130 algerino che si schiantò su un campo alla Besurica, era il 13 agosto 2006. Il pubblico ministero aveva chiesto per gli imputati la condanna a due anni e mezzo, ma la sentenza di primo grado ha ribaltato pesantemente la prospettiva. Questi i fatti che, c’è da aspettarselo, faranno a cazzotti con la voce della gente.

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GIOVANNI COMPIANI, PRESIDENTE DELLA CONFERENZA SOCIO SANITARIA

E’ il sindaco di Fiorenzuola Giovanni Compiani il nuovo presidente della Conferenza Socio Sanitaria, il suo vice Lucia Fontana, primo cittadino di Castel San Giovanni. Nell’ufficio di presidenza anche il Presidente della Provincia e sindaco di Vigolzone Francesco Rolleri, Paolo Dosi (sindaco di Piacenza), Franco Albertini (Pecorara), Sandro Busca (Bettola), Gabriele Girometta (Cortemaggiore), Manola Gruppi (Pontenure), Giovanni Malchiodi (Ferriere), Roberto Pasquali (Bobbio).

Tra le sfide da affrontare le reti ospedaliere, i problemi legati al fondo per la non autosufficienza per cui è stato esaurito il bonus degli anni scorsi. Questo porterà ad avere a disposizione 1 milione 800 mila euro in meno per i servizi sociali. Altro tema non da poco l’area vasta con l’auspicio di presentare in Regione un progetto condiviso da tutti.

conf. socio sanitaria

VALLISA: “SONO ANDATO ALL’INFERNO E SONO TORNATO” IL RACCONTO DELLA LIBERAZIONE A TUTTO TONDO

“Andare all’inferno e poi tornare ti fa scoprire aspetti nuovi della vita a cui prima non badavi”. Sono le parole di Marco Vallisa, ostaggio per quattro mesi in mano a rapitori senza scrupoli in Libia dove stava lavorando. Oggi, a due mesi dalla sua liberazione, Vallisa sta meglio, torna a parlare della sua esperienza con parole che fanno riflettere e mettono in discussione, ancor più in queste settimane tra la strage di Parigi e il rilascio di Greta e Vanessa, le due cooperanti italiane rapite in Siria. Eviterebbe banali strumentalizzazioni e andrebbe alla radice del problema, business e interessi economici.

Che fine ha fatto il tesoretto da 7 milioni di euro che aveva lasciato l’ex Presidente della Provincia Trespidi? E’ servito a non cadere sotto i colpi della Legge di Stabilità, ha dato, cioè, una boccata d’ossigeno agli amministratori della nuova Provincia che dovranno dare allo Stato 15 milioni di euro. E i cittadini chi li sente, le buche nelle strade, le scuole da sistemare? La riforma delle province fa acqua da tutte le parti e agli amministratori non resta che raschiare il fondo del barile.

Una frase che ha nettamente spiazzato il Vaticano. L’ultima dichiarazione di Papa Francesco che suona come un’esortazione rivolta ai cristiani che “non si riproducano come conigli” ha fatto il giro del mondo. Dietro alla semplicità di queste parole, sta il concetto di maternità e paternità responsabile. Abbiamo chiesto un commento a Don Giancarlo Conte, storico parroco della parrocchia di San Giuseppe Operaio

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