ALLEVA (ALTRA E-R): LA REGIONE SOSTENGA RICHIESTE DEI CITTADINI SU CARBONEXT

Il consigliere regionale Piergiovanni Alleva (Altra E-R) ha presentato un’interrogazione su Carbonext, il combustibile per cui la Buzzi Unicem ha richiesto l’autorizzazione all’utilizzo. Preoccupa la richiesta presentata dal cementificio di Vernasca all’amministrazione comunale per l’utilizzo di Carbonext. Rifesrisce il consigliere che “diversi enti locali del territorio circostante e associazioni di cittadini hanno presentato un nutrito numero di osservazioni, dalle quali emergerebbero con riguardo alla salute pubblica, rilevanti preoccupazioni per i potenziali effetti negativi derivanti dall’utilizzo del combustibile solido secondario in questione”. Motivo per il quale questi soggetti avrebbero anche richiesto l’avvio di una procedura di Valutazione di impatto sulla salute (Vis). Alleva fa inoltre presente che qualora venisse approvata la richiesta di utilizzare come combustibile materiale derivante da rifiuti, come nel caso del carbonext, la provincia di Piacenza verrebbe ad essere un polo significativo di destinazione per lo smaltimento rifiuti nell’ambito del Nord Italia, cioè per un’area ben più vasta rispetto ai confini territoriali di pertinenza. “Questa situazione– denuncia il consigliere- determinerebbe importanti e negativi effetti sulle politiche di gestione dei rifiuti e un prevedibile aumento di emissioni inquinanti in atmosfera, gravando su un territorio in cui insistono già il termovalorizzatore attivo di Tecnoborgo e l’azienda Cementirossi di Piacenza, autorizzata all’incenerimento di pneumatici e materiali plastici”. La richiesta del cementificio di bruciare Carbonext non è forse in contraddizione con quanto disposto dal Piano regionale di gestione e smaltimento dei rifiuti, si domanda Alleva? L’esponente de l’Altra Emilia-Romagna, infine, chiede “quali concrete azioni intenda intraprendere la Giunta regionale in supporto ai cittadini e alle amministrazioni locali, che hanno presentato osservazioni puntuali alla Via e richiesto la Vis”.

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ARMI&BAGAGLI, TORNA NEL WEEK END A PIACENZA EXPO

Appuntamento imperdibile per rievocatori storici in cerca di accessori particolari per arricchire il proprio equipaggiamento, enti ed organizzazioni alla ricerca di artigiani o gruppi storici per innalzare la qualità dei propri eventi. il 21 e 22 marzo i padiglioni di Piacenza Expo ospiteranno la 11esima edizione di Armi&Bagagli. Dall’artigianato storico per la rievocazione, allo spettacolo e animazione:vari ed entusiasmanti sono i momenti che la fiera del settore rievocativo più grande d’Europa proporrà ai propri visitatori. Oltre 270 saranno gli espositori, provenienti da Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera e Ungheria. Saranno presenti i più importanti produttori e commercianti di repliche di armi antiche e moderne, armature, elmi, uniformi ed equipaggiamenti di ogni periodo storico. Non mancheranno neppure tutti gli oggetti utilizzati nella vita quotidiana: dalle tende agli abiti, dalle calzature agli attrezzi e finimenti. Ogni equipaggiamento e materiale che si desidererà acquistare potrà, previo accordo con gli espositori, essere provato in un’area appositamente attrezzata. In programma numerosi spettacoli e giochi: giullari, giocolieri, musicisti e danzatori, intratterranno i visitatori su un palco in legno tipico della tradizione, facendo assaporare atmosfere magiche. Nella Sala convegni, domenica pomeriggio, si svolgerà l’assemblea nazionale della sezione Italiana del CERS (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche), organizzatore dell’evento insieme alla Estrela srl.

Armi&Bagagli

PALAZZO EX ENEL, NE PARLA ANCHE IL FATTO QUOTIDIANO.IT

il caso palazzo ex Enel esce dai confini provinciali. L’archeologo Manlio Lilli ha pubblicato sul blog del Il Fatto Quotidiano.it un lungo post dal titolo Piacenza: dopo l’Enel, ancora cemento sul teatro romano http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/18/piacenza-dopo-lenel-cemento-teatro-romano/1512125/. Nel pezzo si ripercorrono tutte le tappe che hanno portato all’abbattimento della struttura per la costruzione di appartamenti, negozi e uffici; dal 2009 quando si legge “il Consiglio comunale adotta il Piano che prevede anche la realizzazione di un  interrato di parcheggi pubblici da 50 posti auto, con il recupero e la musealizzazione dei resti romani, oltre a appartamenti, uffici e un primo piano interrato da 60 posti auto privati. L’operazione sembra definita, ma non è così. Nel Piano di recupero, approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2010, viene eliminato il vincolo di uso pubblico a favore di una destinazione che ammette interventi edilizi, compresa la demolizione e la ricostruzione per usi privati. Nel luglio 2014 – si legge – la giunta comunale dell’amministrazione guidata dal Pd Paolo Dosi approva un ‘aggiornamento’ del Piano di recupero, con permesso di costruire, che cancella il secondo piano interrato di parcheggi e, quindi, la vista delle strutture antiche. Un aggiornamento si dice in occasione della presentazione del progetto nell’Auditorium Sant’Ilario, concordato con la Soprintendenza archeologica. Non è così”.

Intento le associazioni non si danno per vinte, evidenziando, nella petizione, aspetti poco chiari sia urbanistici che economici. Stasera consegneranno il documento con le firme di quasi 300 cittadini al prof. Salvatore Settis che sarà in Fondazione per un incontro dal titolo L’arte educa, educare all’arte. 

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ARTISTI UNITEVI PER EXPO, IL COMUNE VI OFFRE UNO SPAZIO

Il Comune di Piacenza si rivolge agli artisti piacentini in vista di Expo, mettendo a disposizione spazi esterni della città: viale Pubblico Passeggio e via Tramello e relativi bastioni, i parchi di Montecucco e della Galleana, la Cavallerizza, le piazzette Pescheria, Plebiscito, Bacciocchi, Barozzieri e piazzale Libertà. Obiettivo, promuovere l’arte e la cultura e abbellire alcuni spazi cittadini durante i sei mesi dell’esposizione universale. Gli artisti interessati ad esporre una propria installazione, edita o inedita, dovranno presentare la domanda, una scheda tecnica dell’opera d’arte e tutta la documentazione richiesta dall’avviso pubblicato sul sito web www.comune.piacenza.it, all’ufficio Protocollo del Comune di Piacenza in via Beverora 57, entro le ore 12 di venerdì 3 aprile. Una commissione valuterà le proposte pervenute, stabilirà l’abbinamento tra l’opera d’arte e la location, nonchè il calendario espositivoInformazioni e chiarimenti in merito alle condizioni di partecipazione, ulteriori rispetto a quelli contenuti nell’avviso pubblicato sul sito internet del Comune di Piacenza, possono essere richiesti agli uffici Acquisti e Gare (tel 0523-492030) e Cultura, Musei e Turismo (0523-492653).

EXPO2015

PIACENZA QUALE PROGETTUALITA’? BARACCHI LANCIA LA PROPOSTA

Progettualità slegata o figlia di una pianificazione ragionata? In altre parole, quando si approvano progetti come quello recente di via Conciliazione nel quale sorgeranno un supermercato a pochi metri da uno già esistente, una nuova palestre a pochi metri da una già funzionante h 24 e nuovo abitativo, sorgono della domande, per altro più che lecite. La sensazione, sulle prime, è che manchi una visione generale di progettualità. Solo una sensazione, perchè se esistono norme che permettono al privato di costruire è giusto che lo faccia; se a monte la procedura attuativa è stata rispettata e le legge applicata, quale è il problema? Vista così non fa una piega. Ma proviamo a fare un passo avanti: cosa serve davvero alla città? “Il vero problema è: dove vuole andare Piacenza? si domanda Giuseppe Baracchi, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Piacenza – cosa vogliamo fare e possiamo fare per dare alla città una visione legata e sensata nel suo sviluppo”.

Vent’anni fa attorno alla logistica si sono sviluppate le più grandi trasformazioni: oggi rincorrere quella progettualità non è più attuale. Non lo è neppure puntare sull’implementazione abitativa dal momento che gli studi ci confermano che Piacenza non è destinata a crescere numericamente. Di cosa allora ha bisogno la città? Dall’Ordine arriva una proposta, quella di sedersi intorno ad un tavolo per un incontro collegiale: architetti  nel ruolo di collaboratori dell’amministrazione insieme ai cosiddetti stakeholder per dialogare su Piacenza, bisogni e necessità. “Mi piacerebbe, e qui lancio la proposta – spiega Baracchi – metterci intorno ad un tavolo e farci promotori di un incontro collegiale magari partendo proprio da quel manifesto Piacenza 2020, di cui sono una quindicina di proposte ne sono state realizzate forse solo un paio, perchè il mondo è cambiato da allora. Proposta concrete fattive, coinvolgendo anche i soggetti economici, Industriali, Camera di Commercio e poi i privati che vogliono investire”.

Altro capitolo Palazzo ex Enel intorno al quale si sono alzate alte barricate tra cittadini, associazioni da una parte ad amministrazione dall’altra. Baracchi si spinge ad un monito deciso verso la categoria che rappresenta. “E’ un richiamo che mi sento di fare al rispetto deontologico della professione – ha spiegato il presidente dell’Ordine – nei confronti di colleghi prima iscritti all’Ordine e oggi non più che garantiscono progettualità gratuite e partecipano e fanno proclami, criticando l’operato di un collega. Credo sia una mancanza di rispetto nei confronti di un tecnico, collega, progettista, come mettere in dubbio che abbia sviluppato male la propria attività.  Il mio – continua Baracchi – è un richiamo ad un rispetto deontologico della professione, poi ognuno è libero di esprimere la propria opinione, nella massima libertà. Per chi invece è iscritto all’Ordine, mi sento di dire che ammiro molto la passione di questi colleghi che dimostrano nel perorare la causa di mettere in luce i reperti, ma se pensiamo di poter valorizzarli senza un costrutto più ampio, più condiviso, in modo da verificare ciò che esiste e metterlo a conoscenza di tutti, mi trovo in disaccordo”.

Il servizio con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

pc dall'alto

VESCOVO AMBROSIO: “PAPA FRANCESCO HA APERTO LE FINESTRE DELLA CHIESA”

Papa Francesco ha sorpreso, un’altra volta. L’annuncio del Giubilieo straordinario dedicato alla misericordia che avrà inizio l’8 dicembre per concludersi il 20 novembre 2016, ha spiazzato. Giubileo sobrio, contenuto per realizzare una nuova tappa nella “missione della chiesa di portare a tutti la misericordia”. Una sorpresa fantasiosa una bella sorpresa, l’ha definita il Vescovo Gianni Ambrosio alla viglia di una settimana impegnativa che lo vedrà a Bruxelles relatore di un seminario sullo sviluppo sostenibile e lavoro dignitoso e all’incontro con il presidente dell’Unione Europea Juncker. Certo Papa Francesco non è nuovo ad annunci spiazzanti; organizzativamente parlando un giubileo non è cosa da poco soprattutto dal punto di vista dell’ordine pubblico; prima c’erano state le affermazioni sulla maternità e paternità responsabili, il pugno in faccia a chi offende la madre, espressioni che vanno dritte al cuore, e poi quella chiesa nuova votata all’apertura dei divorziati e omosessuali tenuti spesso ai margini da una chiesa troppo conservatrice. “Mi viene in mente ciò che aveva detto Papa Giovanni XXIII – ricorda Mons. Ambrosio – quando si aprono le finestre, entra aria pulita ma il vento solleva le carte. Ed è verissimo. Ogni cambiamento produce contrarietà e difficoltà, nei fatti ci diciamo aperti alle novità ma nei fatti siamo conservatori”. Un’accelerata evidente quella di Papa Bergoglio che, come ogni novità, ha bisogno di essere metabolizzata in un ambiente dove hanno regnato sempre protocollo e ufficialità, come il vaticano. Ma sembra davvero arrivato il tempo del discernimento e dell’approfondimento.

Il servizio completo con l’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

VESCOVO

CONTRIBUTI REGIONALI ALLE TV, TRUFFA DA TRE MILIONI DI EURO

Contributi pubblici percepiti illegittimamente dal 2008 al 2013 maggiori rispetto a quelli spettanti per circa 700 mila euro. Oggi la Guardia di Finanza ha comunicato che la società proprietaria di Teleducato Parma, Teleducato Piacenza e canale All News avrebbe percepito indebitamente contributi statali pubblici per quasi  3 milioni di euro. Le indagini hanno fatto emergere che le autocertificazioni presentate dalle emittenti tv riportavano dati che non sarebbero stati veritieri relativamente al fatturato e al personale impiegato. Proprio sui dipendenti ci sarebbero state forti irregolarità: secondo le Fiamme Gialle la società avrebbe dichiarato  di impiegare la maggior parte dei dipendenti in una singola emittente e non nelle altre due dove effettivamente lavoravano gli stessi giornalisti e altri lavoratori. Questo determinava una postazione nella graduatoria regionale a discapito delle altre emittenti. Le frequenze sono state sottoposte a sequestro.

Guardia di finanza

ECCE HOMO, PERCHE’ NON TRASFERIRLO ALLA NUOVA GALLERIA DELL’ALBERONI?

La querelle sul mancato trasferimento dell’Ecce Homo dalla Galleria Alberoni al padiglione Italia di Expo 2015 occuperà ancora per molto tempo le prime pagine dei giornali; così almeno avrebbe promesso di andare in fondo a questa vicenda Vittorio Sgarbi, con la  verve che gli propria. Piccata la replica del Collegio Alberoni. Ma polemiche a parte, andiamo oltre. Condividiamo e riproponiamo la proposta dell’architetto piacentino Matteo Faroldi che cerca di dare una risposta alla domanda: perchè non offrire visibilità all’opera di Antonello Da Messina, pur restando a Piacenza? Si potrebbe pensare di trasferire l’Ecce Homo dal Collegio alla Nuova Galleria  riallestendo una delle sale perimetrali al grande salone degli arazzi. La Nuova Galleria progettata dall’architetto Vittorio Gandolfi, spiega Faroldi, è una “dependance” accessibile, senza barriere architettoniche ed è potenzialmente indipendente dal Collegio. Ha un’architettura sobria, pensata, elegante e funzionale dove hanno trovato degna ed importante collocazione gli arazzi ed altre collezioni. Un nuovo allestimento, scrive l’architetto piacentino, in una sala di dimensioni ridotte, in una zona del complesso dove il flusso turistico limiti il disturbo all’attività del Collegio, già dotati di atrio/biglietteria/book shop, con parcheggi nelle immediate vicinanze. Pensate solo alla sala degli arazzi come “sala d’attesa” per poter entrare nel nuovo “scrigno” dell’Ecce Homo. Dato che la sala è già dotata di moderne tecnologie insieme agli arazzi potrebbero essere proiettati in loop approfondimenti sull’opera in diverse lingue, anticipando al visitatore le nozioni e gli spunti critici per entrare preparato. Ci chiediamo: ci ha mai pensato qualcuno fino ad ora?

PIACENZA IN ARANCIONE CONTRO IL RAZZISMO

Il Comune di Piacenza si veste d’arancione in occasione della 11°edizione della Settimana di azione contro il razzismo. Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro il Razzismo, indetta dalle Nazioni Unite in ricordo del massacro di Sharpeville del 1960, la giornata più sanguinosa dell’apartheid in Sudafrica: durante una pacifica manifestazione di protesta contro l’introduzione dell’Urban Areas Act, ovvero il provvedimento che imponeva ai cittadini neri di esibire uno speciale permesso nelle aree riservate ai bianchi, la polizia sudafricana aprì il fuoco sulla folla dei dimostranti, uccidendo 69 persone. Il comportamento della polizia venne denunciato da una speciale commissione d’inchiesta come eccessivo impiego della forza contro una folla disarmata e l’operato del Governo sudafricano venne ufficialmente condannato dalle Nazioni Unite. Si comincia mercoledì 18 marzo con il mediometraggio Zakaria, giovedì 18 la marcia contro i pregiudizi e sabato 21 dalle 13 pranzo insieme al kaprasquare, giochi per i più piccoli ai giardini Margherita e alle 17 il lancio dei palloncini contro il razzismo.

settimana contro razzismo

SINISTRA ALTERNATIVA, QUALE SPAZIO HA? NE PARLA HUMAN FACTOR

La domanda è: oggi si può pensare ad una sinistra alternativa? E soprattutto, aggiungiamo, quale spazio avrebbe nel panorama attuale? Massimi sistemi o concrete riflessioni? Si sono confrontati su queste tematiche esponenti del mondo politico e culturale piacentino, oltre le rispettive appartenenze politiche. Queste le mosse da cui è partito Human Factor, un pomeriggio di riflessione organizzato da sinistra ecologia e libertà. Politica economica, passando per il job act, ovvero quali effetti concreti avrà sul mercato del lavoro anche dopo il secondo anno quando termineranno gli incentivi per il datore di lavoro, ma anche ambiente e politiche per la salute. “Il jobs act crea sì nuovi posti di lavoro – ha spiegato Marco Mazzoli docente di Politica Economica all’Università di Genova – ma molte imprese dopo due anni dall’assunzione dei giovani, saranno incentivate a licenziarlo o semplicemente non rinnovargli il contratto, a favore dell’assunzione di altri. Con la norma attuale, alle imprese converrà interrompere il rapporto di lavoro prima che si estendano le tutele per il lavoratore”. Spazio anche per il tema dell’ambiente con il direttore di Arpa Piacenza Giuseppe Biasini, che da addetto ai lavori si è interrogato sulla possibilità di un modello di sviluppo che tenga conto delle limitate risorse a nostra disposizione. “L’inquinamento atmosferico – ha detto Biasini – è il fattore che ha le conseguenze peggiori sulla salute dei cittadini e la sua fonte principale è rappresentata dal trasporto su gomma. Anche se l’auto è innegabilmente uno strumento di libertà, occorre oggi che i cittadini, come stanno facendo, diano il loro contributo per garantire il benessere collettivo. La qualità dell’aria che respiriamo oggi è certamente migliore rispetto a quella di 20-30 anni fa, ma per avere miglioramenti significativi servono azioni diverse sul piano nazionale e internazionale”.

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