PROVINCIA, ECCO I TAGLI PER FAR QUADRARE I CONTI

Salvaguardare le funzioni e i servizi fondamentali con risorse scarse e calanti e guardare al bilancio del 2015. Sono gli obiettivi che l’amministrazione provinciale si è posta per l’assestamento di bilancio dell’esercizio 2014. Nelle casse della Provincia entreranno 700 mila euro in meno derivanti delle pratiche auto e 1 milione di euro in meno dallo Stato. Resta l’impegno per il finanziamento al trasporto pubblico locale per cui la Provincia ha stanziato 1.450.000 euro; il consigliere Luca Quintavalla con delega al trasporto pubblico ha precisato che “lo sforzo della Provincia beneficia i Comuni che per il 2014 non dovranno sborsare risorse aggiuntive per il TPL e le famiglie degli studenti che non si troveranno aumentati gli abbonamenti. Abbiamo aperto un tavolo con Seta -ha riferito Quintavalla – stiamo ragionando e vogliamo avere chiarezza e garanzie sul futuro dell’azienda.  Per l’erogazione effettiva della somma, quindi, aspetteremo quindi riscontri da Seta”. L’impegno dell’ente resta garantito anche per il servizio neve per cui sono 800 mila euro  che basteranno a coprire il periodo fino a gennaio 2015. E’ necessario quindi trovare e salvaguardare le risorse per quei settori che rimangono in capo alla nuova provincia: per questo l’amministrazione si è trovata costretta a fare scelte come ridurre di 250 mila euro le spese di funzionamento e tagliare di un terzo circa il bando per i contributi alle imprese. In sostanza la Provincia ha ridotto quei programmi straordinari di spesa finanziati con l’avanzo di amministrazione ma non attuabili entro l’anno e non attinenti le funzioni fondamentali dell’ente. Il bando è stato pubblicato nell’estate scorsa ed era stato messa a bilancio una somma importante di 486 mila euro che verrà ridotta di circa un terzo. 1.100.000 euro invece sono stati utilizzati per azzerare il debito residuo della provincia, si tratta di fondi bloccati dal patto di stabilità. Per contenere l’impatto dei tagli nel 2015, l’amministrazione sta esaminando tutte le possibili iniziative per comprimere le spese di funzionamento (che già hanno subito una riduzione di 250 mila euro) anche attraverso le modifiche degli orari di apertura delle sedi e attraverso la riduzione del costo del personale. “Per riequilibrare l’eccessivo numero di dirigenti in servizio – ha detto il direttore generale Vittorio Silva – stiamo valutando l’ipotesi del prepensionamento, teniamo a precisare che nessuno verrà licenziato”.  “ci stiamo muovendo secondo le normative della legge Delrio e della legge di stabilità ora al vaglio del Parlamento – ha specificato il presidente Francesco Rolleri – Siamo partiti con il progetto di centrale unica di committenza, andremo a proporre altri servizi per quanto riguarda gli uffici tecnici”.

“CASO MERENDINE”, IL COMUNE INSULTATO SUI SOCIAL

Tutto il discorso ruota ancora attorno al taglio della merenda. L’amministrazione ha affrontato ancora una volta l’argomento davanti ad una platea di insegnanti e genitori nel corso della commissione mensa che riunisce scuole materne ed elementari della città.  Si parte ancora dal “caso merendine” ; è l’assessore Giulia Piroli che annuncia una querela nei confronti di alcune persone che hanno pesantemente insultato l’amministrazione su Facebook. “Il nostro provvedimento – ha detto – non è stato compreso. Dovevamo convocare una nuova commissione ma non c’è stato il tempo”. La notizia è stata mal gestita insomma, ma bisogna andare oltre. L’abolizione della merendina a pochi minuti dall’uscita e per di più dopo il sonnellino del pomeriggio è sembrato il male minore a fronte di una paventata chiusura delle cucine delle scuole più piccole come Pittolo e Gerbido. “Si è voluto privilegiare la frutta consegnandola ai genitori prima dell’uscita in accordo con l’asl” ha detto l’assessore.  Altro tema difficile da digerire è stata la riduzione dei menù da 6 a 4 settimane. “si è ridotta la varietà -ha spiegato il dott. Mion direttore del dipartimento alimenti e nutrizioni dell’asl- ma non la qualità. Le grammature sono rimaste le stesse e abbiamo mantenuto il 70 per dento dei prodotti biologici, privilegiando frutta e verdura”.

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