NEO SEGRETARIO FILIPPINI:”MENO CONSIGLI COMUNALI E PIU’ DIBATTITO IN COMMISSIONE”

Ha partecipato solo a tre consiglio comunali ma si è già fatto un’idea su dove e come intervenire. Vincenzo Filippini è il nuovo segretario generale del Comune di Piacenza. Un incarico, cosiddetto a scavalco, nel senso che fino al 31 luglio prossimo Filippini manterrà la carica di segretario e direttore generale anche a Savona, comune nel quale si recherà due volte a settimana. Selezionato su oltre 50 candidati, Filippini ha preso visione della macchina amministrativa comunale delineandone “vizi e virtù”.

“Mi sembra una struttura molto organizzata – ha detto nel corso della sua presentazione – per la qualità dei servizi resi”. Dall’altro lato però in tre consiglio comunali il nuovo segretario ha firmato solo una delibera. Qualcosa lascia intendere che ci sia qualcosa da rivedere nelle tempistiche e nel regolamento. A domanda specifica Filippini risponde:”Meno sedute di consiglio comunale con interventi più brevi, l’ideale sarebbe portare a 1/3 il tempo di intervento a consigliere. Il grande del lavoro – ha spiegato – va fatto all’interno delle commissioni, quello è il luogo deputato a discutere, in modo anche più tecnico e specifico, degli argomenti, in modo che quando si arrivi in consiglio lo si faccia preparati”. Il segretario generale porta l’esempio di Savona: “il bilancio di previsione è stato approvato in due ore dopo il passaggio in sei commissioni. Nel 2013 nel comune di Savona si sono svolti 9 consigli comunali, a Piacenza 43”. I numeri parlano da soli.

L’occasione si prestava per chiedere a sindaco e segretario generale il risultato delle controdeduzioni inviate al Ministero delle Finanze dopo le ispezioni del mese del novembre scorso nel corso delle quali erano state riscontrate otto criticità. “Siamo in attesa del riscontro del ministero – ha detto Filippini – ma mi sembra corretto e doveroso sottolineare che a fronte di otto criticità sono stati evidenziati 25 apprezzamenti sul livello delle prestazioni di questo comune”.

DOSI FILIPPINI

“PARTECIPA PIACENZA”, SPERIAMO SIA VERA PARTECIPAZIONE

Prendendo spunto dalle parole dette dal Ministro Ichino in occasione della sua sortita a Piacenza; ovvero “la disoccupazione esiste anche per mancanza di informazione”. La strada migliore a mio parere è dare questa informazione attraverso i centri per l’impiego. Ogni anno ci sono diplomati che vanno indirizzati! Non spetta solo alle Università che lo fanno anche in un’ottica aziendalista. Sono i centri per l’impiego, che interagendo con gli altri enti del territorio (camere di commercio, provincia, regione…), detengo le informazioni sui settori che tirano l’economia locale e di conseguenze le figure professionali richieste dalle imprese.
Quello che abbiamo ripreso in parte è il pensiero di Ciro pubblicato qualche giorno fa sul sito del comune all’interno del forum Partecipa Piacenza. Una bacheca tutta da riempire con le idee e le proposte dei cittadini su cui l’amministrazione costruirà i progetti, un contenitore a disposizione dei piacentini fino al 12 giugno. L’amministrazione ha redatto il documento strategico per lo sviluppo locale 2014 che individua le problematiche del territorio e formula proposte per combattere la crisi e favorire lo sviluppo. Fin qui, verrebbe da dire, nulla di nuovo, di interessante c’è che stavolta la palla passa ai diretti interessati, ai cittadini, ai studenti, ai giovani, ai disoccupati a chi insomma i problemi li vive sulla propria pelle. La speranza è che le proposte vengano prese seriamente in considerazione e, soprattutto, realizzate. Il prossimo incontro aperto al pubblico è il 27 maggio all’auditorium Sant’Ilario

 

PARTECIPA PIACENZA

SANDVIK, NUOVO VERTICE VECCHIE SPERANZE

Nuovo vertice, vecchie speranze. Per i 57 dipendenti della Sandvik di San Polo si profila un nuovo flebile barlume di speranza. La Provincia insieme al comune di Piacenza, Podenzano, Confindustria e regione Emilia Romagna, ha indetto un vertice per lunedì 19 maggio; le istituzioni vogliono tenere alta la guardia. Come? L’auspicio è che il territorio sia parte viva e attiva per questo salvataggio in extremis, anche se l’azienda pare ferma nei propositi di chiusura.

La volontà espressa dal presidente della Provincia Trespidi è vagliare ogni possibile interessamento da parte del tessuto produttivo e imprenditoriale per proseguire l’attività all’interno del sito di Crocetta.
Intanto però i lavoratori confermano che gli ordini e le commesse sono drasticamente diminuite, insomma il lavoro è calato, una mossa che l’azienda ha messo in atto per confermare la volontà di tagliare le unità più piccole e saturare i volumi degli altri stabilimenti sparsi in Europa.