AVANZO DA 18MILIONI DI EURO, MAI COSI’ ALTO. TARASCONI “ENTRO IL 2023 SARA’ POCO PIU’ CHE FISIOLOGICO”. DIVIDONO GLI ODG SULLA PERTITE

Poco meno di 18 milioni di euro, per la precisone 17.793.441, di avanzo. E’ la cifra dell’avanzo di bilancio del Comune di Piacenza, una somma mai così alta “tanti soldi – ha detto il consigliere massimo Trespidi – che escono da tutti i cassetti”. Una seduta caratterizzata dai tecnicismi e dai numeri relativi al rendiconto della gestione del Comune relativo all’esercizio 2022. “Una marea di soldi – ha proseguito Trespidi – tra avanzo, PNRR e aumento delle tasse. In poche settimane da 11milioni e mezzo si è passati a 17.800.000. Chi ha deciso tutto questo?” si è chiesto il consigliere di Liberi. “Sono d’accordo con tutto questo se supportato da pareri tecnici, a che titolo sono state tenute ferme le somme?. Sulle grandi partite – ha proseguito – non ci sono né risposte né progetti, ed è quello che invece ci aspetteremmo da qui a pochi mesi su alcune questioni come Pertite e piazza Cittadella. Ma anche eventi, manifestazioni, concerti, galleria Ricci Oddi, Fondazione Teatri, manutenzione a scuole materne ed elementari”.

Il consigliere di ApP Luigi Rabuffi ha definito il rendiconto “in con proprietà e incorpora vizi e virtù di visioni politiche contrapposte”. E sull’incapacità di spendere i sodi in cassa Rabuffi è tornato sui canoni dei pedaggi della società che gestisce i parcheggi che il Comune non ha ancora del tutto recepito.

La consigliera Barbieri si è complimentata con gli uffici per aver introdotto il fondo rischi da contenzioso “era ora che qualcuno lo facesse, è doveroso”, tornando sul contenzioso relativo all’ex Macello “ho sentito stupidaggini stratosferiche – ha detto – la prima sentenza del Tribunale di Piacenza aveva dato torto al comune, in appello la sentenza di condanna a pagare con immediata esecutività. Poi la Cassazione, come è noto, ha ritenuto accoglibile il primo motivo che avevamo presentato, dando così ragione al Comune. Ci vuole più correttezza nella comunicazione – ha concluso Barbieri – questa che si presenta è un’occasione storica di concentrarsi su qualche grande progetto, ma se lavorate con questa approssimazione – rivolgendosi alla giunta – non si può programmare”.

A proposito di priorità, Alternativa per Piacenza ha presentato un ordine del giorno invitando la giunta ad accantonare le risorse necessarie per definire con le autorità militari l’accordo per la copertura dei costi per lo spostamento della pista prova carri, eliminando così ogni alibi dichiarato alla cessione dell’area ex Pertite al Comune. “Chiediamo alla giunta parole chiare e secche – ha detto il consigliere Stefano Cugini – quali sono le intenzioni dell’amministrazioni? Chiediamo un sì o un no, non un Vedremo”.

Anche Piacenza Oltre, con la consigliera Caterina Pagani, ha presentato, un ordine del giorno sulla Pertite nel quale si impegna la giunta a riappropriarsi gradualmente dell’area, secondo una sorta di divisione a stralci. In questo modo, è il ragionamento di Pagani, si impegnerebbero i militari a mantenere l’area in ordine fino a quando il Comune avrà le risorse per acquisirla.

Due emendamenti che secondo la sindaca sono in contrapposizione: “il tema non è la pista prova carri – ha detto Tarasconi – ma trovare un punto di equilibrio affinché la città possa avere un parco. Come? Dobbiamo essere consapevoli di quanto servirà economicamente per mantenere il parco. Il mio parere sull’odg di ApP è contrario, favorevole per quello di Piacenza Oltre”.

E così il voto si è tradotto nella bocciatura dell’ordine del giorno di ApP con 17 voti contrari e con l’approvazione all’unanimità di quello presentato da Piacenza Oltre, nonostante gli appelli della minoranza (Cugini, Barbieri e Trespidi) di dare un messaggio politico chiaro e non divisivo su un tema così sentito dalla città come la Pertite.

Il voto finale ha visto il rendiconto passare con 18 voti favorevoli, 5 contrari e 3 non partecipanti. “Sono tantissimi gli ambiti nei quali dovremo impegnare risorse – ha concluso la sindaca – sarà difficile capire dove concentrarci; ma il nostro impegno sarà di avere a fine 2023 un avanzo quasi fisiologico, vediamo se saremo in grado”.

ADESIONE ALL’AGENZIA PER L’ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE: “PRIMO PASSO NON UN PUNTO DI ARRIVO”

Il  Comune di Piacenza aderisce all’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, il voto del consiglio comunale è stato unanime. L’Agenzia – ha spiegato l’assessore all’ambiente Serena Groppelli – aiuta oltre 170 pubbliche amministrazioni a orientarsi in questo settore. Abbiamo ricevuto varie offerte, dai pannelli solari alle colonnine, ma per gli uffici diventa complicato orientarsi nel comparto. Queste competenze devono essere affidate a un interlocutore qualificato che ci accompagni nel percorso”.

Questa adesione, che in termini di costo si traduce in una spesa di 520 euro all’anno, costituisce “un punto di partenza, non un punto di arrivo, ad esempio verso l’introduzione delle comunità energetiche – ha detto la consigliera del PD De Poli – oltre che uno strumento utile per intercettare bandi e finanziamenti da parte degli uffici comunali”. Un impegno condiviso da Matteo Anelli (Pc Coraggiosa), che ha parlato di “una sfida cruciale per la collettività”. Pieno appoggio alla collaborazione con l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile anche da parte di Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi): “Bisogna avviare un forte piano di investimenti per cambiare le modalità di riscaldamento degli edifici pubblici, il Comune deve dare l’esempio ai privati”. “è il primo passo verso una direzione più sostenibile – come puntualizzato da Luigi Rabuffi (ApP) – ma il Comune dovrà dare seguito a questo atto formale con provvedimenti concreti”.

Approvata all’unanimità anche la mozione urgente del gruppo Fratelli d’Italia sull’introduzione degli eco-compattatori e sulla riorganizzazione ed accorpamento degli uffici comunali presentata sempre dai consiglieri di Fratelli d’Italia.

FANTINI: “IL BICIPLAN, LO STRUMENTO PER UMANZZARE LA STRADA”. E ARRIVA LA PROPOSTA DEL BONUS CASCO

“Senza il pensiero della auto, godiamo della città in modo nuovo” Così l’assessore alla mobilità Adriana Fantini ha introdotto il biciplan ai consiglieri comunali, il documento che mette nero su bianco il piano della mobilità ciclistica del comune di Piacenza. Quella mobilità dolce che si deve inserire e adattarsi al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile approvato nel dicembre del 2020.

“La città deve essere dei cittadini – ha detto Fantini – il biciplan è lo strumento che più ci porta a raggiungere questo obiettivo, come se umanizzassimo la strada, lo abbiamo visto con le strade chiuse a ridosso delle scuole. Poi ci sono le criticità che certamente andranno risolte, le osservazioni riportate da enti ed associazioni al documento, approvato all’unanimità, vanno proprio in questa direzione. Prima di tutto percorsi ciclabili più sicuri, implementati nel numero e inseriti con criterio nel piano della mobilita sostenibile”. Ecco le voci del consiglio comunale. 

PAGANI PIACENZA OLTRE: “APP MIRA NON AI RISULTATI MA ALLA VISIBILITA’ PERSONALE. MANCA IL GIOCO DI SPONDA”

ll consumo di suolo e, più in generale la questione ambientale, sono la sfida più grande che si trovano ad affrontare Piacenza e la sua amministrazione, perché le scelte segneranno il futuro dell’interno territorio. La consigliera Caterina Pagani, di Piacenza Oltre, si è più volte distinta, in questi primi mesi di consiglio, per posizioni precise in tema di ambiente, in vista dell’obiettivo regionale di consumo suolo zero, votando anche in modo non sempre allineato alla maggioranza, “pur sentendomi a mio agio” ci conferma. E sul rapporto con l’opposizione di ApP dice “ha giocato d’anticipo su alcuni temi, non eravamo pronti. Ma la loro attività è mirata non ai risultati ma alla visibilità personale”.

DAGNINO, APP: “L’AMMINISTRAZIONE DA CHE PARTE STA SUI TEMI AMBIENTALI? NOI SEMPRE COERENTI”

Alternativa per Piacenza, in particolare per mano del presidente Sergio Dagnino, torna sulla recente discussione in consiglio comunale in merito ai nuovi insediamenti commerciali.

E’ in continuità con quanto diciamo da anni. Come essere contro a nuovi insediamenti di logistica. Le nostre idee al riguardo, non nascono da prese di posizioni radicali e/o assolutiste, ma da valutazione e consapevolezza della situazione della nostra città, soffocata da un inquinamento che non accenna a diminuire, da grandi superfici commerciali in sovrannumero, alcune  delle quali in abbandono, e altre in grande sofferenza.
Dalla quantità di aree abbandonate e da recuperare. Da un consumo di suolo che senza se e senza ma va fermato, da subito.
E se arrivassero realtà ad alta tecnologia o/e con un attenzione alla sostenibilità ambientale molto elevata, come qualcuno ogni tanto paventa, dovrebbero semplicemente utilizzare una delle tante aree abbandonate, che nella nostra Piacenza non mancano.
Il no a nuovi supermercati non è per difendere i negozi di vicinato che ancora resistono (per quelli ci vorrebbe altro, che non arriva e nemmeno si intravede), ma è un no perché non c è più bisogno di nuove grandi strutture nella nostra città. E chi ha fatto investimenti in tal senso, ha probabilmente sbagliato investimenti, capita.
Quello che non si capisce è la fatica da parte di chi amministra a prendere una posizione chiara sul tema. Se poi ci saranno impedimenti legali o burocratici nel sostenere certe posizioni, ne prenderemo atto e cercheremo, con tutte le armi a disposizione, di combatterli.
Ma questo dire e non dire, questo vorrei ma non posso, questo vedremo, valuteremo, francamente ha stufato.
Quanto sarebbe bella una politica che parlasse chiaro e con il cuore….. Dritta al cuore, mi pare si dicesse. 

In merito poi al fatto che Alternativa per Piacenza avrebbe intasato i canali istituzionali con i suoi atti ( mozioni, interrogazioni, emendamenti etc.), ricordiamo che il compito del consigliere comunale, ed in particolare delle forze politiche di minoranza, è quello di controllo e proposta.

Quello dell’amministrazione invece, è di rispondere nei tempi dovuti ( ci sono atti dell’estate scorsa che aspettano di essere portati in consiglio) e possibilmente in maniera approfondita. Quello che è certo finora, è che determinati temi, che a giudicare dalle discussioni sviluppatesi sono quelli che interessano maggiormente i nostri concittadini, sono arrivati in aula grazie ad Alternativa per Piacenza.

Non fosse per noi, temi importantissimi come la perequazione arriverebbero ( ammesso che ci arrivino) in consiglio a cose fatte.

Concludendo, per rispondere a chi si appiglia alla differenza d’esperienza che contraddistingue maggioranza e opposizione all’interno del nostro consiglio, dobbiamo rammentare che anche all’interno delle forze politiche che compongono la maggioranza vi sono persone che occupano o hanno, anche recentemente, rivestito ruoli politici e amministrativi di grande importanza. Forse quello che è mancato fin qui è la volontà di fare quella formazione, che per chi si affaccia per la prima volta in questo mondo ( da assessore o da consigliere comunale) è indispensabile per svolgere al meglio il proprio ruolo. Sarebbe un bene per tutti.

CUGINI: “NON SIAMO NOI L’ALIBI DELLA MAGGIORANZA. IL PROBLEMA E’ LA COERENZA”

Già dalla reazione della maggioranza alla richiesta di inversione dell’ordine del giorno c’era da aspettarsi che la discussione sarebbe stata parecchio animata. Se poi si aggiunge che il nodo del discorso rientra appieno nei temi caldi, urbanistica e grande distribuzione, l’innesco è praticamente certo. Così è stato.  Ancora una volta la mozione di Alternativa per Piacenza, in cui si chiedeva di inserire nel PUG la moratoria sulla grande distribuzione, ha messo in luce attriti, scricchiolii, e un ancora più preoccupante timore di parlare di certi temi. “Noi non siamo l’alibi della maggioranza – ha detto il capogruppo Cugini – il problema è la coerenza”.

NON PASSA LA MOZIONE DI APP SULLA GRANDE DISTRIBUZIONE. CUGINI “VOLETE AVERE LE MANI LIBERE”. TRE ASTENUTI DELLA MAGGIORANZA.

Già dalla reazione alla richiesta di inversione dell’ordine del giorno c’era da aspettarsi che la discussione sarebbe stata parecchio animata. Se poi si aggiunge che al centro del dibattito c’è l’urbanistica con la grande distribuzione, l’innesco è praticamente certo.

E’ stata ancora una volta la mozione di Alternativa per Piacenza a mettere sale alla discussione, tema stop a nuovi insediamenti della grande distribuzione da inserire all’interno del PUG (Piano Urbanistico Generale). Mozione calendarizzata a fine seduta, di fatto poi anticipata su richiesta di ApP, acconsentita dal gruppo di FdI. E’ già su questo la maggioranza si è divisa: ma la richiesta è stata approvata con 14 voti favorevoli.

“Con questa mozione – ha spiegato il consigliere Rabuffi – pensiamo al futuro della città chiedendo di non inserire nuova distribuzione organizzata. Non fissiamo una scadenza, ma chiediamo solo che nella pianificazione non vi sia più grande distribuzione, come ci hanno chiesto le associazioni dei commercianti e le 6mila firme raccolte dal Legambiente. Parliamo di comune volontà. Avete ritenuto il DUP non competente, ci avete suggerito il PUG – ha detto rivolgendosi alla maggioranza – noi vi abbiamo preso in parola. Ora ci aspettiamo che accogliate la proposta e venga declinata come ritenete più opportuno”.

“Il PUG è lo strumento giusto per accogliere questa proposta – ha detto l’assessore Adriana Fantini – anche per accogliere il sentimento della città su questo tema. Siamo concordi, si deve trovare un modo corretto per scrivere questo; ma dire Stop alla gdo ci potrebbe mettere davanti a contenziosi. E’ accoglibile la richiesta di ApP se c’è il modo di precisare meglio alcuni passaggi con l’emendamento proposto”.

“Non si può dire No a priori all’edificazione – ha detto Caterina Pagani di Pc Oltre – così come è posta la mozione non è accoglibile”. “Il dispositivo è alquanto ampio – ha ribattuto la consigliera Zanardi di FdI – per cui è votabile da parte di tutti, si lascia aperta ogni modifica. Quelle che apportate sembrano tutte delle scuse. Un atteggiamento poco responsabile di chi si mangia la parola. Dobbiamo guardare alla linea politica”.

“Eravamo convinti di avere la massima disponibilità da parte dei consiglieri – ha detto il capogruppo Cugini – è nel PUG che bisogna trasferire la linea politica, noi abbiamo chiesto questo. Pensavamo che questa mozione fosse uno scivolo. Questa è la mozione della linea politica, all’interno del PUG si può esprimere chiaramente”.

“Noto che c’è un certo fastidio a parlare a discutere di certi argomenti, questo è uno di quelli – ha detto il consigliere Massimo Trespidi – si chiede quale è  l’indirizzo politico di questa amministrazione all’interno del PUG, è legittimo che si chieda”. “E’ semplicistica e mal posta la domanda” ha ribattuto il capogruppo di Piacenza Coraggiosa Boris Infantino. “Abbiamo capito che il Comune vuole avere la mani libere, ne prendiamo atto e andiamo avanti. Oggi si getta la maschera, va bene così. Non è stata un’operazione politica per spaccare la maggioranza, non l’avremmo presentata – ha ribadito Cugini – eravamo convinti di fare un favore a tutti, invece ci dite quando sarà il momento ne riparleremo”

Alla fine la mozione è stata respinta con il voto contrario di 16 consiglieri, 10 favorevoli, 4 astenuti tra cui Matteo Anelli (Pc Coraggiosa), Costanza De Poli (PD), Claudia Gnocchi (Civica Tarasconi), Filiberto Putzu (Liberali).

CUGINI: “INTOLLERABILE L’INGERENZA DELLA SINDACA NELLA CAPIGRUPPO. CHIEDA SCUSA”. BARBIERI “E’ UN REGIME DI SUDDITANZA”. PAPAMARENGHI SUL BANDO MUSEI CIVICI “TROPPO MIRATO”

“La sindaca chieda scusa per l’intollerabile ingerenza nell’autonomia della capigruppo sulla programmazione dei lavori”. A chiederlo è il capogruppo di ApP Stefano Cugini rivolgendosi alla prima cittadina rispetto alle accuse che ha rivolto alla maggioranza definita “prona alle opposizioni” in sede di conferenza dei capigruppo.

Cugini ringrazia, nel suo iniziale intervento, il capogruppo del PD Andrea Fossati, ma anche Gnocchi e Ceccarelli, “per il la voro di sintesi – stavolta ben sostenuto dalla presidente del Consiglio – rispetto alla nostra richiesta di calendarizzare già per oggi le tre mozioni, come suggerito dall’on. Paola De Micheli, poi ridotta ad una sola, ovvero quella della grande distribuzione organizzata. Hanno dimostrato buon senso, apertura, coerenza alla collaborazione. Ricordo che se non fosse stato per i capigruppo di maggioranza, saremmo stati ancora qui a trattare gli emendamenti al DUP, con buona pace di qualche pasdaran che cura la carriera di partito. Eppure solo a metà marzo la sindaca dichiarò che Nessuno dice a nessuno cosa fare in quest’aula: io non comando nessuno. E qui torna attuale il vostro problema – prosegue Cugini – di coerenza tra parole e fatti, una costante. Ma tornando alla capigruppo, l’arto 7/6 lo riporta chiaramente “le determinazioni assunte dalla conferenza sono comunicate al sindaco” e non viceversa! Questi modi da elefante in cristalleria delle istituzioni nuocciono a tutti, in primis alla città, smentire oggi le sue ingerenze presunte sarebbe un gesto gradito e dovuto”.

Dello stesso tenore anche l’intervento della consigliera Patrizia Barbieri “l’ingerenza e il regime di sudditanza che si respirano nella capigruppo sono da sfinimento – ha detto – non è possibile rivolgersi alla giunta, ogni due minuti. La capigruppo decide e il sindaco si uniforma. Non è la giunta che detta i tempi del consiglio”.

“Vogliamo essere responsabili sia con la maggioranza che con la minoranza – ha detto il capogruppo dem Fossati – ci tengo a dire che rispettiamo il regolamento e mettiamo in atto la volontà di confronto. La nostra riconoscenza c’è sempre”.

Il consigliere Jonathan Papamarenghi della civica Barbieri ha invece posto l’accento sul bando appena pubblicato per la direzione dei Musei Civici che resterà attivo per una quindicina di giorni. Un bando che secondo il consigliere sarebbe mal redatto e mal confezionato, “così mirato – ha detto – che alcuni si sono sentiti esclusi a priori a parteciparvi”. Papamarenghi ha di fatto accusato l’amministrazione di aver scritto il bando pensando a Fabio Obertelli, candidato della lista Piacenza Oltre, rimasto fuori dal consiglio comunale. Una sorta di riconoscimento politico a compensare la mancata elezione.

Forti e decise le parole dell’assessore Fiazza che ha risposto al consigliere Papamarenghi “che senso ha alimentare la cultura del sospetto? in otto mesi avremo certamente sbagliato, ma non ci si può accusare di non essere trasparenti. Ci lasciano l’amaro in bocca parole come vergogna, paura, falsità, gestione torbida da lei utilizzate- riferendosi al consigliere – noi abbiamo la coscienza pulita, trasparente, cristallina. Dire che c’è un “riconoscimento politico” è un’offesa per tutta l’aula soprattutto detto da lei che, nelle vesti di assessore alla Cultura, si è speso tantissimo. Ma non accettiamo la patente di legalità”.

 

APP: “COERENTI, TRASPARENTI E SUL PEZZO”. PRESENTATE TRE MOZIONI SU AMBIENTE E CONSUMO DI SUOLO

Coerenti con il mandato e trasparenti con i cittadini, Stefano Cugini e Luigi Rabuffi proseguono la battaglia iniziata nella lunga maratona che ha portato all’approvazione del bilancio. In particolare quella sui temi ambientali, ben delineata negli emendamenti presentati al bilancio su moratoria alla grande distribuzione, stop al consumo di suolo e modifica del sistema di perequazione al 3%.

Oggi per questi temi particolarmente delicati che, di fatto, tracceranno la linea amministrativa della giunta Tarasconi, Alternativa per Piacenza ha presentato tre mozioni che potrebbero essere calendarizzate già nel prossimo consiglio comunale di lunedì.

FERRI: “NESSUN DISAGIO, MA IN MAGGIORANZA OCCORRE PARLARSI DI PIU'”

Un bilancio impegnativo perché all’interno vi è una delle più discusse manovre, ovvero l’aumento dell’Irpef. Manovra che anche il consigliere Sergio Ferri ha votato, convinto che maggiori risorse possano portare la città a quella svolta tanto invocata dall’amministrazione Tarasconi .

Fin qui tutto bene o quasi. Perché il consigliere Ferri, in quota PD, ha manifestato il suo disallineamento rispetto alla maggioranza, in merito ad alcuni emendamenti presentati da Alternativa per Piacenza: moratoria della grande distribuzione, stop al consumo di suolo e sistema perequativo. Da sempre sensibile ai temi ambientali, pur non definendosi ambientalista di lungo corso, ci sono temi che qualificano un’amministrazione, come quelli discussi nell’ultima seduta a cui Ferri, come altri colleghi di maggioranza, ha scelto il parere favorevole in un caso e l’astensione negli altri due. “Non non mi sento a disagio per le mie scelte, ma in maggioranza occorre parlarsi e più collegialità”.