ALTERNATIVA PER PIACENZA CAMBIA LOGO E PROSEGUE L’ATTIVITA’ A SUON DI MOZIONI

Il lavoro dei consiglieri di Alternativa per Piacenza è instancabile a suon di mozioni anche in pieno agosto. Stefano Cugini e Luigi Rabuffi hanno depositato una serie di documenti su tematiche fondamentali come la riorganizzazione del Polo Logistico anche da un punto di vista sociale oltre che ambientale, l’affaire Terrepadane, la qualità della vita degli abitanti delle frazioni tra cui Roncaglia, l’introduzione del bilancio partecipativo, la situazione grave del pronto soccorso di Piacenza denunciata più volte dagli stessi operatori sanitari. L’elenco è lungo e non si esaurirà in poche settimane. L’obiettivo è di rendersi occhio attento e di far da cassa di risonanza all’interno del consiglio comunale.

Da poche ore, sulla pagina Facebook, sono evidenti anche alcune novità che riguardano la grafica, in particolare del simbolo. Resta la freccia, che ha caratterizzato tutta la campagna elettorale stavolta sfumata nei colori arcobaleno,  ma svuotata di ogni scritta, come ha segnare un percorso che si riempirà passo dopo passo. Cambio anche per l’immagine di copertina: resta il giallo con papavero e girasole sullo sfondo con il claim le forze giuste, che al singolare che ha accompagnato tutta la campagna elettorale.

 

APP ALLA SINDACA TARASCONI: “IL CONSIGLIO NON E’ UNA SCATOLA VUOTA”

I consiglieri di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini e Luigi Rabuffi commentano, in una nota, la posizione espresse dalla prima cittadina Tarasconi al termine della seduta del consiglio comunale di lunedì dove, a suo parere, si sarebbe parlato di tante cose poco inerenti alla seduta oggetto, definendola “liturgia politica, ma i cittadini si aspettano di vedere i fatti”.

Stoccata a cui hanno risposto i consiglieri di ApP “Chi pensasse il consiglio come una scatola vuota in cui si schiacciano i bottoni per dire “signor si” a decisioni assunte altrove, commetterebbe il più grave degli errori.

Nel primo Consiglio comunale di lunedì scorso la parola maggiormente usata è stata “astensionismo”. Giusto così, non solo in quanto conferma di una tendenza ormai consolidata anche a Piacenza, ma soprattutto perché è fondamentale tenerne conto nella casa comune di tutti i cittadini, come sintomo di democrazia malata.
La seduta di insediamento è filata via senza intoppi, con i punti all’ordine del giorno (convalida degli eletti, giuramento del Sindaco, elezione di Presidente e Vicepresidente del Consiglio, presentazione degli assessori) risolti dalle 16 alle 20, un lasso di tempo ben lontano dalle sedute fiume tipiche del bilancio o di provvedimenti di analoga portata.
Ciò nonostante, nella sua chiosa conclusiva, la nostra Sindaca – a cui vanno i più sinceri auguri di buon lavoro – si è sentita in dovere di azzardare un nesso causale tra il tempo degli interventi in aula dei consiglieri (una liturgia, l’ha definita) e la disaffezione alla politica, facendo notare come alle 16 la zona riservata ai cittadini fosse piena e alle 20 desolatamente vuota. Non paga si è auto celebrata quale esempio virtuoso, giocando il carico da novanta dell’esperienza personale e dei suoi pochi interventi in 7 anni da consigliere regionale, centellinati a dir suo in base alla effettiva necessità.
Pronti-via dunque, ecco la prima tirata d’orecchi a chi in Consiglio comunale ama spaziare e associare argomenti e criticità, credendo ancora che l’aula sia il luogo deputato al dibattito e al confronto di merito, sulla spinta della passione politica, senza peraltro lo stimolo dei soldini che vanno in tasca a Sindaco, assessori e Presidente del Consiglio.
Abbiamo scelto di non replicare seduta stante, anche se non sarebbero mancati gli argomenti per pareggiare la bacchettata. Tutti sosteniamo la Sindaca quando dice che i piacentini si aspettano i fatti. Anche noi ce li aspettiamo, da lei e dalla sua giunta. L’aula è appunto la sede in cui si argomenta e si giudicano le cose fatte, quelle da fare, le promesse mancate, cercando di creare, attraverso il confronto, le condizioni per collaborare il più possibile a beneficio di tutta la città. Chi la pensasse come una scatola vuota in cui si schiacciano i bottoni per dire “signor si” a decisioni assunte altrove, commetterebbe il più grave degli errori.
Una reazione meno ponderata della nostra punterebbe il dito sull’idea sconclusionata del Consiglio comunale come fastidio necessario ma mal sopportato, una perdita di tempo che limita l’operatività della giunta: stortura che nessuno di noi può permettere, retro pensiero di cui nemmeno l’ombra può insinuarsi.
Non dimentichiamoci, tutti insieme, che il Consiglio comunale non è al servizio dell’esecutivo. Trattasi di organo autonomo, con proprie prerogative e con regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso Consiglio. Piaccia o non piaccia, il Sindaco è un consigliere al pari degli altri, accomunati dall’appartenenza a un’istituzione che merita rispetto.
Lunedì come Alternativa per Piacenza abbiamo più volte parlato dell’impegno che metteremo per proporre un’opposizione competente, per migliorarci noi e di conseguenza aiutare sempre meglio chi poi deve tramutare in fatti le decisioni dell’aula, vero cuore pulsante della democrazia locale.
Ci permetta la Sindaca di aiutarla, capendo che le critiche, quando non fini a se stesse, possono essere molto più utili di certa servile accondiscendenza e che il tempo passato ad ascoltare e scambiarsi punti di vista non è mai buttato.

PRIMO CONSIGLIO DELL’ERA TARASCONI. PER LA PRIMA VOLTA UNA DONNA ALLA PRESIDENZA

E’ iniziato con l’inno europeo e l’inno d’Italia il primo consiglio comunale dell’era Tarasconi. È stato il consigliere anziano Massimo Trespidi ad aprire la seduta. Poi i pochi secondi di giuramento solenne del sindaco.

Tanta emozione per i neo assessori, tutti presenti in prima linea ma anche per i nuovi consiglieri comunali che hanno varcato per la prima volta le porte della sala consiglio. Il punto più atteso della seduta, il terzo, l’elezione del presidente del consiglio comunale. Con 18 voti, 3 astenuti e 9 contrari è stata eletta Paola Gazzolo; per la prima volta una donna, nella storia della politica piacentina, si siede sullo scranno più alto della sala del consiglio. Compatta la maggioranza di centro sinistra nel sostenere il suo nome. Anche Piacenza Oltre che, poche ore prima, forse più per provazione chi altro aveva proposto che la presidenza andasse ad un esponente della minoranza, è tornata sui suoi passi: la consigliera Caterina Pagani ha confermato il sostegno convinto alla maggioranza e sul nome di Paola Gazzolo.

A stretto giro, come auspicato dal consigliere Sforza Fogliani, l’elezione del vice presidente che per regolamento va ad un esponente della minoranza. E’ Gloria Zanardi a ricoprire questo ruolo con 17 voti, 11 astenuti e 2 che non hanno partecipato al voto.

Il capogruppo di ApP Stefano Cugini aveva proposto che la presidenza andasse alla ex sindaca Patrizia Barbieri e a Gianluca Ceccarelli di Piacenza Oltre, la lista della maggioranza che non ha alcuna rappresentante in giunta. Tante grazie, ma anco no. E’ sostanzialmente la risposta della sindaca uscente che ci tiene a guidare saldamente l’opposizione nelle vesti di consigliere comunale.

Proprio dalla minoranza è arrivata l’esortazione a iniziare a lavorare su dossier fondamentali per il futuro della città, primi fra tutti: area del nuovo ospedale che la sindaca ha sempre sostenuto di poter e dover cambiare e Pertite, per cui da tre mesi si attende un protocollo dal Demanio.

Al termine della seduta la sindaca ha risposto alle sollecitazioni dell’aula: “non abbiamo ancora tutte le risposte, dovremo lavorare, ma ce la metterò tutta per rispondere ai bisogni dei piacentini”. “Ho ascoltato tutti gli interventi dei colleghi, – ha esordito – ci sarà il tempo per rispondere alle questioni poste durante il dibattito, anche perché non è questa la sede per spiegare dove sarà la collocazione del nuovo ospedale, mi pare che la nostra proposta sia stata chiara e scelta dai cittadini, diversa da quella della precedente amministrazione. Non ho mai detto di voler smantellare quanto fatto dalla precedente amministrazione, anzi ho sempre detto l’opposto: se c’è qualcosa che è stato fatto bene avremo cura di conservare e proseguire. In tema di astensionismo, devo far notare che, ahimè, anche alla precedente tornata elettorale, il sindaco era stato eletto con una partecipazione simile a quest’ultimo voto. Non è una giustificazione”.

“Sono convinta che ci siano differenze tra destra e sinistra, ma quando si amministra una città lo si fa per il bene di tutti i cittadini, le nostre scelte saranno dettate sempre dalle esigenze della maggioranza dei cittadini. Siamo stati eletti perché vogliamo lasciare la città migliore da come l’abbiamo trovata, farò del mio meglio e ce la metterò tutta per dare risposte ai bisogni dei cittadini, chiedo a tutti di darci una chance. Oggi non siamo in grado di dare tutte le risposte, ci vorrà il lavoro da parte di tutti gli assessori, pancia a terra, disponibili h24 per i nostri cittadini”.

INCONTRO TECNICO PER I NEO CONSIGLIERI COMUNALI IN VISTA DEL DEBUTTO DI LUNEDÌ PROSSIMO

Un semplice, sincero saluto e un augurio di buon lavoro, in attesa della prima seduta plenaria di lunedì prossimo che darà ufficialmente il via al mandato della nuova assemblea consiliare di Piacenza”. La sindaca Katia Tarasconi non ha voluto mancare, nei minuti iniziali, all’incontro che la Segreteria del Consiglio comunale, d’intesa proprio con la prima cittadina e con il segretario generale dell’ente Roberto Maria Carbonara, affiancato nell’occasione da Ermanno Lorenzetti e Francesco Generali, ha organizzato questo pomeriggio per illustrare ai neo eletti – in particolare a quanti per la prima volta si accingono a rivestire questo incarico – i contenuti dello Statuto comunale, il Regolamento che norma il funzionamento dell’assise cittadina, nonché i diritti e le prerogative che la legge riconosce e assegna ai consiglieri comunali.

Quella odierna – sottolinea Katia Tarasconi – è una preziosa attività di supporto tecnico e amministrativo, all’insegna della trasparenza e della correttezza istituzionale. Il mio impegno sarà orientato sempre all’ascolto e al confronto, prioritari anche per la Giunta che si sta formando, ma confido molto nel ruolo di rappresentanza di tutti i consiglieri, di maggioranza così come di opposizione, nel dare voce ai cittadini e alle loro istanze. Mi ha fatto particolarmente piacere, intanto, vedere una partecipazione così numerosa e attenta: ringrazio tutti coloro che sono intervenuti”.

Ai consiglieri è stato consegnato anche un vademecum riguardante i principali riferimenti normativi relativi alla prima seduta del Consiglio, i modelli per la redazione degli atti ispettivi (mozioni, risoluzioni, interpellanze ed interrogazioni), di ordini del giorno ed emendamenti alle proposte di deliberazione, con una parte dedicata all’illustrazione e all’ammissibilità degli emendamenti riferiti alla trattazione del Bilancio di Previsione/DUP (per la trattazione del quale si applica una procedura che ha caratteristiche peculiari rispetto alle deliberazioni ordinarie).

ECCO IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

Trentadue posti in consiglio comunale di cui venti spettano alla nuova maggioranza. Questa la composizione del nuovo consiglio comunale con Katia Tarasconi nuovo sindaco sostenuta da sei liste: Partito Democratico, civica, Coraggiosa, Piacenza Oltre, Azione, Pensionati Piacentini.

Per il PD entrano in consiglieri: Christian Fiazza, Stefano Perrucci, Paola De Micheli, Tiziana Albasi, Paola Gazzolo, Andrea Fossati, Sergio Ferri, Salvatore Scafuto.

Otto anche per la lista civica: Gianluca Bariola, Francesco Brianzi, Claudia Gnocchi, Francesco Casati, Sibilla Brusamonti, Mario Dadati, Luca Dallanegra, Angela Stefania Fugazza.

Due consiglieri per Coraggiosa: Serena Groppelli e Loris Infantino. Due anche per Piacenza Oltre: Caterina Pagani e Gianluca Ceccarelli.

Tra i banchi della minoranza insieme a Patrizia Barbieri ci saranno Massimo Trespidi, Jonathan Papamarenghi e Federica Sgorbati della lista civica. Tre consiglieri per FdI: Sara Soresi, Gloria Zanardi e Nicola Domeneghetti. Un solo consigliere per la Lega Luca Zandonella.

Gli altri seggi a disposizione saranno occupati da Stefano Cugini e Luigi Rabuffi per Alternativa per Piacenza e Corrado Sforza Fogliani per i Liberali Piacentini.

 

SALTA IL CONSIGLIO COMUNALE, LA MAGGIORANZA LASCIA PER ANDARE ALLA MANIFESTAZIONE CONTRO DPCM

Oltre venti minuti di ritardo, poi l’appello, la mancanza del numero legale e il rinvio della seduta per la mancanza del numero legale. E’ finito ancora prima di cominciare il consiglio comunale in programma come ogni lunedì pomeriggio. Sedici i presenti, numero non sufficiente per incominciare la seduta: il presidente Garilli ha sciolto l’assemblea che sarà recuperata tra quindici giorni. Già prima dell’inizio della seduta serpeggiava un certo malcontento tra i consiglieri di maggioranza che avrebbero voluto partecipare alla manifestazione pacifica organizzata per questo pomeriggio dai rappresentanti del settore della ristorazione e delle palestre contro il nuovo dpcm che li obbliga alla chiusura. Partecipazione che sarebbe stata impedita dall’incombenza del consiglio.

SAMUELE RAGGI ENTRA IN CONSIGLIO COMUNALE “DOPO 3 ANNI, 7 UDIENZE, E 3 SENTENZE”

Samuele Raggi è rientrato ufficialmente in consiglio comunale in surroga a Massimiliano Bariola. Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso presentato dall’ex candidato di “Rizzi la Piacenza del futuro” che il giorno dopo le elezioni comunali del 2017 aveva chiesto il riconteggio dei voti per la mancata assegnazione di 12 preferenze. Da lì in poi è iniziato un intricato iter giudiziario fatto di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. “Pensavo  che con la dichiarazione firmata dal presidente di seggio in cui veniva ammesso l’errore, fosse tutto risolto –  ha detto Raggi – tuttavia il ricorso al Tar si è rivelato necessario; nel frattempo il consigliere Bariola ha presentato controappello sollevando questioni formali contro il mio ricorso. Allora mi sono rivolto al tribunale civile ordinario che ha condannato il Comune alle spese giudiziarie. Il Tar però mi ha dato torto perché avrei dovuto presentare ricorso contro Bariola surrogato all’ex candidato Rizzi. Da lì la mia decisione di appellarmi al Consiglio di Stato che ha accolto il mio ricorso. Insomma ci sono voluti tre anni, sette udienze, tre sentenze e 2/3 delle spese legali a mio carico. E’ chiaro – ha concluso Raggi – che bisogna lavorare a tutti i livelli per la sburocratizzazione del sistema”.

BALDINO IN CONSIGLIO COMUNALE: “INVESTIMENTI SUI TRE OSPEDALE PER ESSERE PRONTI AD UNA SECONDA ONDATA”. UN ANNO PER IL RITORNO ALLA NORMALITA’

Investimenti strutturali sui tre principali ospedali provinciali per aumentare fino a 53 posti l’attuale disponibilità di posti letto di Terapia intensiva e farsi trovare pronti a gestire un’eventuale ripresa epidemica del coronavirus.

E’ questo il succo del discorso del direttore generale Luca Baldino in audizione nella seduta del consiglio comunale, concentrandosi sulle tre principali strutture ospedaliere: Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola.  L’obiettivo è quello di creare zone dotate delle necessarie caratteristiche fisiche e strutturali per ospitare posti di Terapia intensiva e di Sub intensiva. Gli interventi, che porteranno a 54 posti letto di terapia intensiva, si concluderanno entro il mese di agosto e avranno un costo complessivo di 2,5 milioni di euro.
“Nell’ottica di assicurare strutture e professionisti capaci di intercettare e gestire un nuovo picco, stiamo lavorando – ha spiegato Baldino – per incrementare la flessibilità complessiva delle strutture ospedaliere e la dotazione di posti letto intensivi e semi-intensivi”.

Il primo fondamentale passaggio è quello di riuscire a liberare le sale operatorie che oggi ospitano posti di Terapia intensiva, per riprendere l’ordinaria attività chirurgica.
Le modifiche strutturali previste a Piacenza, Fiorenzuola e Castel San Giovanni creeranno una situazione permanente ma flessibile: i locali potranno essere adibiti alle degenze ordinarie o a Terapia intensiva qualora ulteriori ondate di pandemia lo rendessero necessario.
Ecco il dettaglio degli interventi previsti:
A Piacenza, al terzo piano del polichirurgico, nel blocco A, è già in atto un intervento di ristrutturazione. Le stanze saranno dotate di ricambi d’aria e aree a pressione negativa. I posti letto saranno dedicati normalmente alla degenze dei reparti di Pneumologia e Area critica(Sub Intensiva). In caso di necessità, in un tempo brevissimo (poche ore) le stanze potranno essere utilizzate per Terapia intensiva.
Sempre a Piacenza, è previsto un intervento di riqualificazione anche per i 14 letti del reparto di Terapia intensiva: gli ambienti saranno dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.
Infine, nell’ospedale cittadino è prevista la ristrutturazione e l’incremento di dotazioni tecnologiche per letti di Sub Intensiva nei reparti di Malattie infettive e in Medicina d’urgenza.
A Castel San Giovanniè in programma un intervento di riqualificazione: i 12 posti letto di Sub Intensiva in Cardiologia saranno dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.
A Fiorenzuola la riqualificazione riguarda alcuni ambienti del reparto di Medicina, nei quali si ricaveranno 8 posti letto di Sub Intensiva, dotati di ricambi d’aria e aree a pressione negativa.L’idea che sottende gli interventi è improntata al criterio di massima flessibilità, ovvero attivarsi immediatamente e attivamente nel caso in cui arrivi una seconda ondata del virus.

“Non vi è alcuna intenzione di apportare modifiche permanenti alla rete di emergenza urgenza. Nessuno vuole chiudere i pronti soccorso di Piacenza, Fiorenzuola o Castel San Giovanni” ha ribadito Baldino che ha confermato fino al 31/12/2020 e per tutto il 2021 il mantenimento del personale acquisito durante l’emergenza.

Quasi tutte le attività ambulatoriali sono state regolarmente riprese, tutti i reparti hanno riaperto e recuperato il 50% delle prestazioni sospese. Tuttavia – ha specificato il direttore Baldino “Il ripristino della normalità non vuol dire che tra 10-15 giorni tutto tornerà come prima. Ora dobbiamo rispettare una serie di prescrizioni di sicurezza che condizionano la produttività. Per tornare come prima sarà necessario attendere un anno”.

 

SINDACO BARBIERI: “PEDONALIZZAZIONE? BEN VENGA, OCCORRE RIDISEGNARE LA CITTA’, MA SENZA SBAGLIARE”

“La gente ha bisogno di avere concretezze e risposte, oltre che situazioni condivise, insomma soluzioni che siano il più possibile condivise”. Così il sindaco Barbieri ha concluso il suo intervento in consiglio comunale in merito alla modifica del regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche  e  per  l’applicazione del  relativo canone. Da diversi consiglieri, che hanno preso la parola nella seduta a Palazzo Gotico,  è arrivata la proposta della pedonalizzazione da allargare sempre più alla città; “un’idea molto interessante e che condivido – ha precisato il sindaco – occorre riparlarne in commissione, già il 28 maggio. Sono d’accordo perché occorre ridisegnare la città, ma insieme senza sbagliare, i cittadini non accettano decisioni calate dall’alto. Dovremo essere flessibili e rapidi nel capire l’emergenza e i bisogni delle persone, delle imprese, del commercio, delle scuole e del welfare che dovremo completamente ripensare”. Per quanto riguarda le risorse che il Governo ha già versato al Comune di Piacenza si contano: 548.000 euro per i buoni pasto già consegnati; 396.000 euro per la sanificazione; 40.000 euro per presidi protezione individuali. Già annunciati i 6.382.000 euro per far fronte alla spesa corrente.

NUOVO OSPEDALE: PASSA LA VARIANTE. EMOZIONE E PARTECIPAZIONE NELLA SEDUTA

E’ finita con il voto favorevole di 21 consiglieri, un contrario, nessun astenuto e 7 che hanno deciso di non partecipare la voto la seduta del consiglio comunale chiamata a deliberare la variante specifica al PSC vigente per la realizzazione del nuovo ospedale, ovvero cambiare la destinazione d’uso da area agricola ad area destinate alle attrezzature sanitarie, già approvato in commissione 2. Inizio dei lavori alle 15, chiusura alle 21.30 nella location di Palazzo Gotico scelta per permettere il distanziamento sociale dei 29 consiglieri; la prima in presenza dopo oltre due mesi di sospensione causa coronavirus. Una seduta anticipata da due in videoconferenza, nelle scorse due settimane, che ha visto i consiglieri collegarsi da casa. Oggi, in alcuni momenti, la carica emotiva era palpabile anche attraverso la visione in diretta streaming delle oltre 6 ore di seduta.

Maggioranza compatta nel rinnovare l’area 6 Farnesiana come quella adatta ad ospitare il nuovo nosocomio, che sarà “il primo ospedale post Covid a livello europeo” ha sottolineato il sindaco Barbieri che non ha mancato rimarcare quanto sia fondamentale accelerare i tempi di realizzazione. Contrari da sempre all’area gli esponenti del Partito Democratico, secondo i quali la zona per il nuovo ospedale, indispensabile per Piacenza, sarebbe dovuta essere la Pertite; in disaccordo sull’area anche il Roberto Colla di Piacenza Oltre; bollata come “operazione esclusivamente politica e fintamente tecnica” per Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune, secondo cui non vi sarebbe mai stato un percorso partecipativo; Rabuffi è stato l’unico a votare contro la variante.

Particolarmente accorato l’intervento della consigliera della Lega Lorella Cappucciati che ha vissuto da dentro l’emergenza covid, ogni giorno in ospedale, per la sua professione di coordinatrice infermieristica. “L’ospedale è indispensabile e lo sa bene chi ci lavora dentro” ha detto con la voce rotta dall’emozione “flessibilità, intensità di cura e reversibilità: così dovrà essere il nuovo ospedale. Da tre settimane siamo senza camici, i tagli alla sanità fatti nei 15 anni precedenti hanno avuto ripercussioni serie e ci hanno fatto arrivare impreparati di fronte all’emergenza. Ho ancora davanti agli occhi la gente che muore – ha detto commossa – e qui si parla di petizione” (facendo riferimento alla petizione firmata da 700 persone contro il nuovo ospedale).

“C’è ancora bisogno di chiedersi se è necessario il nuovo ospedale?” si è domandata la consigliera del PD Giorgia Buscarini, rimarcando il disaccordo sull’area scelta e ribadendo quanto la nuova struttura sia indispensabile. Di senso di responsabilità ha parlato il capogruppo PD Stefano Cugini che ha precisato “dal nostro gruppo non uscirà una parola sull’amministrazione in questo periodo di pandemia Covid”.

Di necessità di parlare con i vertici dell’azienda sanitaria locale per capire se e come il progetto è sostenibile hanno parlato sia Massimo Trespidi (capogruppo Liberi) che Andrea Pugni (capogruppo M5S) “vorrei che di ospedale parlassero i competenti, cioè chi ha in testa l’idea del nuovo progetto, ovvero il direttore generale dell’Asl”. Sarà proprio l’ing. Luca Baldino, giovedì. ad essere in audizione con i consiglieri.