ANGOSCIATI IN ATTESA DI UN NUOVO RISVEGLIO

Un mese. Trenta giorni fa è cominciato un incubo, il peggiore per noi, almeno per i tanti che non hanno vissuto la guerra. Perché è così che sta accandendo, stiamo combattendo contro un nemico non composto da carri armati o bombe ma piccolissimo, invisibile e letale. Un virus che si attacca, fatica a morire e fa morti. Tanti, troppi, soprattutto nella nostra regione che con la lombardia è tra le più falcidiate d’italia. 24,27, 29 morti in un giorno solo a Piacenza. Roba da brividi. Da non capacitarsi, che se ci si pensa sembra impossibile.

Ma la testa ci sbatte contro questa realtà, e viene da piangere a pensare a chi non c’è più, a chi ha combattuto e non ce l’ha fatta, soprattutto gli anziani, padri e madri di figli ormai grandi, ma mai abbastanza per non avere più bisogno di loro.

Questo è il risvolto più straziante: sapere di avere un parente in ospedale e non poterci parlare, vederlo, toccarlo, amarlo, stargli vicino come richiede una malattia. Neppure quando gli occhi ormai sono chiusi e non possono più vedere. Nessun funerale, solo la sepoltura al cimitero “in ottemperanza alle normative vigenti”.

Ci cambierà, eccome se ci cambierà, tutto questo, c’è da giurarlo. Quando finirà e non tra breve. Questa è un’altra delle cose che più angoscia:il non sapere la fine, ci si sente soffocare, oppressi, schiacciati. E allora si guarda il cielo, azzurro, terso in questi giorni cristallini, limpidi. La natura si risveglia, le temperature si scaldano. L’unica a non accorgersi della guerra intorno è proprio lei, la natura, il paesaggio va avanti e rinasce in una nuova primavera, come ci ricorda il calendario. Perché il tempo passa, in questo periodo lento, diluito, trasformato.

L’unica speranza è che ci sia, anche per noi, un nuovo risveglio.

 

CORONAVIRUS: 24 DECESSI A PIACENZA, PROSEGUE IL BOLLETTINO DI GUERRA. VENTURI “TRA UNA SETTIMANA VEDREMO LA LUCE”

Ventiquattro decessi in una sola giornata a Piacenza, un dato pesantissimo che va a chiudere un’altra giornata drammatica per la nostra città. In regione sono stati 44 quelli registrati di cui, appunto, 24 nella sola Piacenza. Aumenta anche il numero dei pazienti positivi: 143 in più rispetto a ieri che portano a 853 il numero totale per Piacenza. Il commissario ad acta Venturi ha motivato quest’aumento legandolo all’arrivo di diversi test eseguiti nei giorni scorsi, in più l’Asl di Piacenza è divenuta autonoma nella refertazione dei tamponi. “Questo dato – ha detto Venturi – comprende anche diversi arretrati, e quindi non deve spaventare”.

Le guarigioni sono 54, un dato incoraggiante che dovrebbe aumentare nei prossimi giorni “quella che ci aspetta sarà una settimana molto difficile nella consapevolezza che poi ci sarà una bella luce in fondo al tunnel” ha detto Venturi “sono fiducioso, tenendo duro nei prossimi giorni dovremmo vedere dei decrementi”.

In totale in regione o casi positivi sono 2644, 38 in più rispetto a ieri, di questi 1100 sono pazienti con sintomi lievi al proprio domicilio.

Un altro indicatore incoraggiante sono le chiamate al 118; “non sono aumentate le chiamate per i sintomi legate a questa infezione” ha specificato Venturi

CORONAVIRUS: ALTRI 14 DECESSI A PIACENZA. VENTURI “TRA UNA SETTIMANA GLI EFFETTI DELLE MISURE DI CONTENIMENTO”

Sono 2263 i casi positivi al Coronavirus in Emilia Romagna, 316 in più rispetto a ieri. Passano da 7.600 a 8.787 i campioni refertati.  Sono 903le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 128 (16 in più rispetto a ieri). Aumentano le guarigioni: sono 51 (ieri erano 43), delle quali 49 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche e 2 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.

Crescono ancora i decessi: passati da 146 a 201: 55, quindi, quelli nuovi, che riguardano 39 uomini e 16 donne. I nuovi decessi registrati riguardano 21 residenti nella provincia di Parma, 14 residenti in quella di Piacenza, 7 in quella di Modena, 5 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Bologna,2 in quella di Ravenna, uno in quella di Ferrara.

A Piacenza i casi positivi sono 710 (31 in più rispetto a ieri) e 14 nuovi decessi, un bollettino ancora drammatico. 

Sono ancora molto alti i numeri soprattutto per quello che riguarda i decessi; il commissario ad acta Sergio Venturi ha ribadito come l’andamento sia costante ma in rallentamento, la speranza è che si arrivi presto ad una situazione di stallo. Manca ancora una settimana per vedere gli effetti delle misure, prima di allora i numeri sono destinati a crescere drammaticamente. 

Da segnalare un piccolo tsunami che si sta spostando gradualmente tra Parma e Piacenza.  Le curve di crescita tra le due città registrano un ritardo di una settimana. I numero di Parma oggi corrispondono a quelli di Piacenza una settimana fa. 

CORONAVIRUS: A PIACENZA 31 CASI IN PIU’, SEI DECESSI. MA L’INFEZIONE RALLENTA

Sono 1533 i casi di positività al Coronavirus, 147 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Complessivamente ci sono 669persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 98 (8 in più rispetto a ieri). E salgono a 31(ieri erano 30)le guarigioni, 30 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”.

Crescono anche i decessi, passati da 70 a 85: 15, quindi, quelli nuovi, che riguardano 3 donne e 12 uomini; la maggior parte delle persone decedute aveva patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per 5 pazienti sono ancora in corso gli approfondimenti. I nuovi decessi si sono registrati uno nella provincia di Bologna, 3 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Parma, 6 in quella di Piacenza e 3 in quella di Rimini. A Piacenza i nuovi contagi sono 633 (31 in più rispetto a ieri).

CORONAVIRUS: A PIACENZA 4 CONTAGI IN MENO RISPETTO A IERI

Una notizia confortante c’è: i casi di contagio registrati oggi a Piacenza sono 4 in meno rispetto a quelli di ieri. Non si può dire che se sia l’inizio di una curva discendente ma certamente è un segnale positivo. A livello regionale sale a 6 il numero delle persone “clinicamente guarite”, mentre sono 26 i pazienti in terapia intensiva. Altri 4 i decessi.

Ci ha tenuto a ribadirlo il direttore generale dell’asl Luca Baldino in video conferenza insieme Mauro Codeluppi, direttore Malattie infettive e Stefano Nani, coordinatore del 118

Una video conferenza per fare il punto della situazione sui ricoveri piacentini a cui si sono aggiunti da ieri sera i posti letto dedicati all’ospedale di Castel San Giovanni.

Proprio grazie a questo potenziamento i posti letto della terapia intensiva sono al momento 33, compresi i 10 posti letto ricavati dalle sale operatorie del nosocomio di Castello.

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CORONAVIRUS: 189 CASI IN EMILIA, OLTRE LA METÀ SONO IN CURA A CASA

Salgono a 189 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna sulla base di 1.434 test effettuati.

 119 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 35 a Parma, 19 a Modena, 9 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 2 a Bologna, 1 a Ravenna. 

La maggioranza delle persone positive continua a presentare sintomi modesti come un leggero rialzo della temperatura e più della metà – per l’esattezza97 – sta seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, senza bisogno di ricovero in ospedale. Sono 12 i pazienti asintomatici.

I ricoverati sono 79 cui vanno aggiunti 10 pazienti in terapia intensiva.  Restano 2 i casi di decesso.

Rispetto a ieri pomeriggio, quando i casi positivi erano 145, ci sono dunque 44 casi in più, di cui 30 a Piacenza, 8 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 1 a Modena, mente resta invariata la situazione a Ravenna e Rimini.  Per la prima volta si registrano 2 casi di positività a Bologna.  Va sempre tenuto presente che questi dati provinciali si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi.

Sempre nella giornata odierna si è insediata ed è operativa  l’Unità di crisi regionale sul Covid-19  che agisce in costante contatto con il Comitato operativo nazionale ed è composta  dal presidente Stefano Bonaccini, che la presiede, dal Prefetto di Bologna (o un suo delegato), dall’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini, dall’assessore alla Protezione Civile, Irene Priolo, dal Direttore generale cura della persona, salute e welfare e da quello dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, nonché da un rappresentante di Anci e Upi Emilia-Romagna.

Da oggi sono in vigore i nuovi orari del numero verde della Regione per informazioni sanitarie. Si può pertanto telefonare allo 800.033.033 7 giorni su 7, dalle 08.30 alle 18.

 

CORONAVIRUS: PER FARE IL PUNTO SUI NUMERI E SUI CONTAGI

Sono al momento 26 i casi di Coronavirus in Emilia Romagna, secondo quanto riportato dal sito Asl regionale: gli ultimi tre contagiati sono due due cittadini di Modena, entrambi parenti della persona già risultata positiva, e uno a Piacenza.

Per quanto riguarda i sette  nuovi casi in totale, dei due parmensi rilevati dal laboratorio dell’Università di Parma, uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno ed è in isolamento a domicilio. L’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Parma.

Negli altri due casi rilevati dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, si tratta di un’operatrice sanitaria dell’ospedale Piacenza, in isolamento a domicilio, e di una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all’estero. Su quest’ultimo caso proseguono gli approfondimenti sul piano epidemiologico. Per quanto riguarda gli altri due casi registrati nel modenese, si tratta appunto di parenti della persona già ricoverata ieri, riconducibile al focolaio lombardo: si trovano ora in Terapia intensiva. Ancora da definire sul piano epidemiologico la situazione del secondo caso di positività registrato a Piacenza.

A Piacenza restano confermati 17 casi tutti non autoctoni, cioè che sono riconducibili al focolaio lodigiano o che sono stati infettati all’interno dell’ospedale. Nel caso si accusassero i sintomi, ovvero tosse secca, raffreddore, febbre è possibile chiamare i numeri messi a disposizione dall’Asl e il numero verde, “ma solo in caso di effettivo bisogno” ci ha tenuto a precisare il direttore generale Luca Baldino – “per tutte le altre informazioni è possibile consultare il sito aziendale e quello regionale, costantemente aggiornati”. In caso di effettivo bisogno oltre al 118, i numeri a disposizione sono 0523.317979 oppure quello regionale 800.033.033.

Per quanto riguarda le misure di prevenzione di rischio al contagio la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei territori agli operatori sanitari. I primi a ricevere i dispositivi di protezione individuale saranno i medici di base e i pediatri di libera scelta. Altra misura risultata particolarmente efficace nell’individuazione di casi infetti, la scelta di effettuare tamponi e di eseguire una tac del toracea tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale.