DELLEDONNE: “OGGI C’E’ PIU’ RESISTENZA SUL TRACCIAMENTO”

Positivi in calo del 13% rispetto alla settimana precedente; un buon segnale, anche se è ancora presto per affermare di essere fuori dalla nuova ondata. E’ d’accordo anche il dottor Marco Delledonne, direttore del dipartimento di Sanità Pubblica, là dove si effettua il cosiddetto contact tracing, per poi indirizzare le persone al tampone. Un reparto che non ha mai tirato il fiato, anche se “oggi – fa notare Delledonne – le persone fanno resistenza a dichiarare i propri contatti”.

COVID: POSITIVI FINALMENTE IN CALO. “TROPPO PRESTO PER PARLARE DI FASE DI REMISSIONE”. 1700 NUOVI POSTI PER VACCINARE 12-19ENNI

Ciò che balza immediatamente all’occhio è un segno meno davanti al numero dei nuovi positivi: 244 nell’ultima settimana, in calo del 13.8%. “Dopo alcune settimane la crescita esponenziale si è arrestata, un buon segnale – ha detto il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino – anche se è ancora troppo presto per dire se la quarta ondata in fase di remissione”. A Piacenza si contano 86 nuovi casi per 100mila abitanti, in Emilia Romagna 93, più bassi invece i dati della Lombardia, 46 ogni 100mila e in Italia 69.

Ancora alto il numero dei tamponi eseguiti: 11540 di cui il 2.1% è positivo. Nelle CRA si è tornati a zero contagi. Le fasce d’età più colpite sono quelle più giovani: 0-17 che contano 126 casi ogni 100mila abitanti e quella 18-40 dove i positivi sono 174 ogni 100 mila abitanti. Di poco sono invece aumentate isolamenti e quarantene: da 1231 a 1245.

Cale leggermente anche il numero di segnalazioni arrivate alle USCA: 205 nell’ultima settimana, per una media di giornaliera di 29.3.

Gli accessi medi al pronto soccorso sono stati 5, i ricoveri sono 21, per lo più si tratta di non vaccinati o persone con una dose sotto i 50 anni di età. I ricoverati più anziani sono affetti da altre patologie. Non c’è nessun ricovero in terapia intensiva e alcun decesso.

La campagna vaccinale prosegue a pieno ritmo, con 2300-2500 vaccini  a settimana. Ad oggi la copertura vaccinale è del 64.3% che sale al 70.8% se si considera la popolazione over 12 anni. Avanti con questo ritmo, entro settembre saremo vicini alla cosiddetta immunità di gregge, ovvero all’80% della popolazione vaccinata.

Proprio per dare la possibilità ai più giovani (12-19 anni) di vaccinarsi e tornare a scuola in sicurezza, l’Ausl ha predisposto due date, il 20 e 21 agosto, proprio dedicate e a loro, in modo da fissare la seconda dose prima della ripresa dell’anno scolastico il 13 settembre. A disposizione ci sono 1700 posti complessivi.  Per il personale scolastico non vaccinato, saranno dedicate le ultime settimane di agosto o le prime di settembre in base ai numeri di chi manca ancora all’appello.

Per gli over 60 non ancora vaccinati proseguono gli ambulatori di prossimità in occasione dei mercati e delle feste di paese.

COVID: COPERTURA VACCINO AL 75%. CURVA DEI CONTAGI IN LEGGERA DIMINUZIONE. ANCORA RESISTENZA DA PARTE DEI SANITARI NON VACCINATI

Il 75% della popolazione piacentina è vaccinata (il 68% con una dose, l’8% ha effettuato la prenotazione); entro la fine di settembre l’Ausl prevede di arrivare ad una copertura vaccinale dell’80%. Sopra gli 80 anni la percentuale dei vaccinati supera l/80%, resta ancora da convincere una parte degli over 60 più restii a sottoporsi alla vaccinazione, ma anche coloro che in caso di contagio rischiano maggiormente in termini di ospedalizzazione. E’ aumentata anche la percentuale dei vaccinati nella fascia 12-19 come abbiamo approfondito qui (https://www.zerocinque23.com/attualita/12-19enni-vaccinati-al-50-pediatri-il-vaccino-e-sicuro/ )

I vaccinati con almeno una dose sono 173mila, 238mial se si considera la popolazione degli assistiti sopra i 12 anni. Per incrementare ancora i numeri, l’Ausl, in collaborazione con i medici di medicina generale, ha pianificato per tutto il mese di agosto ambulatori di prossimità  nei comuni in occasioni dei mercati settimanali.

Resta invece una “resistenza piuttosto vivace” l’ha definita il direttore sanitario Guido Pedrazzini – da parte del personale sanitario che non si è ancora sottoposto al vaccino. Delle 260 persone convocate per il vaccino, solo una minoranza si è presentata all’appuntamento. E’ bene ricordare che questi sanitari continuano regolarmente ad esercitare la professione, ovviamente munendosi dei dispositivi di protezione personale in dotazione, che per loro, restano l’unica difesa contro il virus.

Per quanto riguarda la situazione epidemiologica, i positivi sono aumentati del 13.7% rispetto alla settimana scorsa, 283; la curva dell’incremento si è leggermente ridotta. Piacenza conta 100 nuovi positivi ogni 100mila abitanti, in Emilia Romagna 79, in Lombardia 42 e in Italia 64. I tamponi eseguiti sono 10448 di cui il 2.7% risulta positivo.

Nella CRA si sono registrati 4 ospiti positivi e un operatore, tutti vaccinati totalmente asintomatici con una carica virale molto bassa.

Per quanto riguarda l’incidenza del virus per fasce d’età: quella 0-40 anni si conferma essere la più colpita dalla quarta ondata. Sono 1230 le persone in isolamento/quarantena. Le segnalazioni alle USCA sono in leggere diminuzione: 212 in una settimana, 30.3 la media giornaliera.

Gli accessi registrati al pronto soccorso sono stati 5 per cui è stato chiesto un ricovero preventivo. In tutto i ricoverati Covid sono 17: il 20% di questi non ha alcun sintomo, il ricovero era stato disposto per altre patologie. La restante parte dei ricoverati era non vaccinata o vaccinata alla prima dose. L’età media dei ricoveri è bassa: 30-40anni, ma non ci sono casi gravi. La terapia intensiva è vuota. Non si è registrato infine alcun decesso.

Il 30 agosto chiuderà l’hub vaccinale di Piacenza Expo per lasciare spazio agli eventi fieristici in programma. Verrà per questo potenziato l’hub dell’Arsenale e nel caso verranno riaperti i centri di Bobbio e Bettola.

12-19ENNI VACCINATI AL 50%. PEDIATRI “IL VACCINO E’ SICURO”

E’ quasi del 50% la percentuale dei ragazzini piacentini tra i 12-18 anni che si è sottoposta al vaccino anti Covid. Il dato arriva dall’azienda sanitaria locale di piacenza. Un netto incremento nelle prenotazioni si è avuto dopo l’entrata in vigore del green pass.

Molte le ragioni che dovrebbero spingere a vaccinarsi anche i più giovani da quelle personali a quelle sociali. I dottori Gregori, Sacchetti, insieme ad altri 35 colleghi piacentini hanno firmato un protocollo regionale di adesione affinché anche i più giovani si sottopongano alla vaccinazione.

E poi c’è il tema del ritorno sui banchi, dibattuto, controverso, ma sempre orfano di soluzioni decisive. Il timore è di ricorrere per il terzo anno consecutivo alla didattica a distanza, che si potrebbe evitare se la maggioranza degli studenti, anche i più giovani fosse vaccinata, insieme agli insegnanti. Gli effetti della Dad ci sono stati eccome: ansia, difficoltà a riprendere la vita sociale, gli sport, le attività, ma anche problemi legati all’alimentazione.

PANDEMIA E UNIVERSITA’: “MOLTI STUDENTI SCEGLIERANNO LA DAD”

Si respira ottimismo nonostante i numeri della pandemia non siano confortanti. Un ottimismo dettato dai vaccini che hanno portato alle riaperture della più parte della attività economiche. Il fatturato è in aumento, soprattutto nel manifatturiero e nell’artigianato, l’occupazione pure, gli imprenditori hanno dichiarato che non faranno uso, nei prossimi mesi, della cassa integrazione. Fermo restando che la situazione sanitaria non si aggravi ulteriormente, che il numero delle vaccinazioni aumenti ancora e che le varianti non trovino vita facili tra i non vaccinati.

Tra i tanti cambiamenti di prospettiva che la pandemia ha imposto, c’è anche quello che riguarda il modo della scuola sul quale ad oggi pesa ancora molto forte l’incognita DAD. Discorso leggermente diverso per l’università, dove certamente di privilegerà la didattica in presenza ma si dovrà garantire anche quella on line , perché molto probabilmente ci saranno studenti che volontariamente la sceglieranno. Ne abbiamo parlato con il prof. Paolo Rizzi, direttore LEL Università Cattolica di Piacenza.

AUSL: NUOVA ONDATA DI CONTAGI. PEDRAZZINI: “SGOMENTO QUANDO SI PARLA DI DITTATURA SANITARIA”

Il numero dei nuovi positivi è in crescita costante: 249 i nuovi casi con un incremento del 79.1% rispetto alla scorsa settimana. Se i dati si osservano graficamente è evidente una verticalizzazione dell’andamento. A Piacenza si contano 88 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, in Emilia Romagna 60, in  Lombardia 51 e in Italia 34. Nuova impennata anche nei tamponi: 10222 quelli eseguiti nell’ultima settimana, di cui il 2.4% sono risultati positivi a causa della variante Delta che copre il 90% dei nuovi casi.

Dopo settimana a zero nuovi casi, anche nelle CRA si è registrato un operatore positivi asintomatico.

L’età media dei nuovi casi è 30 anni; se si considerano le fasce d’età ogni 100 mila abitanti quella più colpita resta la 0-17 dove i positivi sono 114, quella 18-40 sono circa 200. In aumento anche le quarantena e gli isolamenti arrivati a 1090. Nuovo lavoro anche per le USCA: nella scorsa settimana hanno ricevuto 225 segnalazioni di intervento, per una una media giornaliera di 36.4 segnalazioni da parte dei medici di medicina generale.

I nuovi accessi medi giornalieri al pronto soccorso sono stati 3 con punti anche di 6; i nuovi ricoveri sono 12 con quadri moderati che non richiedono la terapia intensiva – ha detto specificato il direttore sanitario Guido Pedrazzini.

La terapia intensiva è nuovamente libera da pazienti, ma purtroppo si è registrato un decesso, dopo quattro settimane, si tratta di un uomo di 50 anni.

“L’incremento notevole dei contagi – ha detto Pedrazzini – è dovuto alla variante Delta che si propaga molto più velocemente della variante inglese. Abbiamo verificato che il rischio di contagio è molto alto per i non vaccinati, al contrario per i vaccinati è molto moderato e non comporta un quadro clinico preoccupante, inoltre la negativizzazione è particolarmente rapida. I casi più gravi sono non vaccinati e di giovane età”.

Rispetto alle manifestazioni “no green pass” che si è svolta anche a Piacenza Pedrazzini non ha dubbi “provo sgomento quando si parla di dittatura sanitaria, perché non si ha inteso a fondo il significato del vaccino. Vaccinarsi non comporta solo un vantaggio personale ma dell’intera collettività. Il filtro che occorre utilizzare è quello collettivo. La nostra paura è che la circolazione del virus determini nuove mutazioni che il vaccino non è in grado di bloccare. Torneremmo nella situazione di un anno e mezzo fa”.

Per quanto riguarda il personale sanitario non vaccinato i tempi si stringono: “per 290 è stata fissata una seduta ad hoc per la vaccinazione – ha detto Pedrazzini – per 150 stiamo valutando, con una commissione multidisciplinare, le motivazioni sanitarie che hanno portato al diniego per capire se realmente non possono vaccinarsi”.

Intanto la campagna vaccinale sulla popolazione prosegue a buon ritmo, con numero che superano le 2mila dosi al giorno. Il mese di luglio si concluderà con le inoculazioni delle seconde dosi, agosto sarà dedicato alle prime dosi dei più giovani. Il 64% della popolazione piacentina ha già completato il ciclo vaccinale e la percentuale degli over 70 e 60 vaccinato supera l’80%. Per reclutare i più recalcitranti l’Ausl sta adottando la politica degli ambulatori di prossimità in calendario per tutto il mese di agosto e la collaborazione dei medici di medicina generale.

L’APPELLO DEL DOTTOR NOLLI: “IL VACCINO L’UNICO STRUMENTO PER LIMITARE IL VIRUS”

E’ un appello accorato a vaccinarsi proprio in un momento in cui i contagi e i ricoveri ospedalieri stanno aumentando. L’appello arriva dal dottor Massimo Nolli, direttore del dipartimento di Terapie Intensive dell’Ausl di Piacenza.

Ecco il suo intervento

“L’incremento di interventi sul territorio da parte delle Usca e dei ricoveri ospedalieri di pazienti Covid, avvenuti nelle due scorse settimane – fa notare Massimo Nolli – sono un chiaro segnale che non va ignorato: tra questi alcuni pazienti hanno sviluppato la forma aggressiva della malattia e hanno richiesto il supporto delle Terapie intensive”.

“Anche se il Covid è più probabile che esiti in una malattia grave nella fascia di età al di sopra dei 60 anni – prosegue il professionista – anche la fascia intermedia e giovanile, e lo dimostra purtroppo l’ultimo decesso, non è al riparo dal rischio di sviluppare la malattia grave e di poter morire in seguito al Covid o alla sue patologie secondarie. Il virus continua a circolare ed è molto importante che tutti si sottopongano alla vaccinazione, non solo le fasce più anziane della popolazione per le quali dobbiamo registrare ancora una volta una percentuale non insignificante di riluttanti, ma anche le fasce di popolazione più giovane.

Per questo, e lo dobbiamo ripetere continuamente, la vaccinazione è l’unico strumento davvero efficace per limitare la circolazione,  diminuire la possibilità che si creino nuove varianti e proteggere tutte le persone, anche quelle delle fasce di popolazione più giovani, dal rischio di contrarre una forma aggressiva.

Quasi tutti i pazienti che abbiamo ricoverato nell’ultimo periodo, e sicuramente tutti quelli che hanno sviluppato la forma aggressiva della patologia, non erano vaccinati. I pazienti che contraggono la forma grave della malattia, e che richiedono supporti ventilatori sino alla intubazione e alla ventilazione meccanica sono gravati, purtroppo anche oggi, da un’alta percentuale di mortalità.

Il nostro invito è sempre lo stesso; attenzione, protezione e vaccinazione”.

L’APPELLO DEI PEDIATRI DELL’EMILIA ROMAGNA: “RAGAZZI VACCINATEVI”

Ci sono anche il direttore del dipartimento Marterno Infantile dell’ospedale di Piacenza Giacomo Biasucci e il pediatra di libera scelta Giuseppe Gregori tra i firmatari dell’appello dei pediatri dell’Emilia Romagna a sostegno della vaccinazione degli adolescenti.

“A fronte dei dati relativi alle coperture vaccinali contro COVID nei ragazzi di età compresa tra i 12 e 17 anni – si legge nel testo diffuso dai sanitari – sicuramente non ottimali in quanto inferiori al 50% in tutta Italia, e di notizie e passaparola basati su paure irrazionali, nel nostro ruolo di pediatri che lavorano in ospedale e sul territorio intendiamo fare un appello univoco e convinto a favore della vaccinazione degli adolescenti, rivolgendoci in primis a loro e augurandoci che i genitori comprendano l’importanza di vaccinare subito i propri figli”. Il vaccino, aggiungono i professionisti, è sicuro ed efficace, l’unica arma contro il virus.

COVID: AUMENTANO ANCORA I POSITIVI, TRE PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA. BOOM DI CASI NELLA FASCIA 18-40 ANNI

Aumentano ancora i positivi al Covid sul nostro territorio, con un incremento del 69.5% arrivando a 139, 49 ogni 100mila abitanti. Piacenza resta la città con il numero più alto di positivi per 100mila abitanti: Emilia Romagna 26, Lombardia 24 e Italia 27.

I tamponi eseguiti sono stati poco più di 9mila, di questi l’1.5% è positivo. Nelle CRA non si registrano positivi tra gli ospiti nè tra gli operatori. La fascia d’età dove si registra una maggiore concentrazione di casi positivi è quella 18-40 con 106 positivi ogni 100mila abitanti, segue quella 0-17 con 65 postivi. Aumentano anche gli isolamenti e le quarantene passando da 460 a 722.

Gli accessi Covid al pronti soccorso sono stati 3 in media, 13 i ricoveri e 3 i pazienti in terapia intensiva, nessun decesso.

COVID, CONTAGI AUMENTATI DEL 310%. “PROGRESSIONE IMPRESSIONANTE. APPELLO A VACCINARSI E ALLA PRUDENZA”

Nove, venti e ottantadue. E’ la preoccupante progressione del numero dei nuovi contagi nelle ultime tre settimane. Una progressione del 310% che il direttore generale dell’Asl Luca Baldino ha definito “esponenziale e impressionante soprattutto se si paragona Piacenza al resto della regione e del paese”. Il tutto a fronte di 8942 tamponi eseguiti di cui lo 0.9% postivi.

A Piacenza si registrano 29 positivi ogni 100mila abitanti, in Emilia Romagna 12, in Lombardia 12 e in Italia 13. “Da 3 positivi ogni 100mila abitanti, siamo arrivati a 29 – ha commentato il direttore generale – il trend è in preoccupante ripresa, ci stiamo pericolosamente avvicinando a numeri da zona gialla”. Il perché di questa situazione è presto detto: la variante Delta, dalla Lombardia, è arrivata anche nella nostra provincia, prendendo completamente il sopravvento su quella inglese e, essendo molto più contagiosa, si sta rapidamente diffondendo.

Di buono c’è che nonostante la forte contagiosità grazie ai vaccini non ci sono conseguenze in termini di ricoveri e, ancora peggio, decessi.  “I vaccini – ha specificato Baldino – coprono in modo assoluto dalla gravi conseguenze del Covid. Per questo resta forte e chiaro il nostro appello: vaccinatevi e siate prudenti. Ricordiamoci mascherine, anche all’aperto laddove ci siano le condizioni di assembramento, non abbassiamo la guardia e se avvertiamo sintoni non esitiamo a fare un tampone”. Si fa ancora forte il richiamo per quei 13800 over 60 che non si sono vaccinati, per loro il rischio di contrarre la malattia con le gravi conseguenza che essa comporta è ancora più alto.

Il dottor Marco Delledonne, referente del Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica, non ha dubbi “la situazione è abbastanza preoccupante perché i positivi stanno aumentando, occorrono prudenza e vaccinazioni, unica via di protezione dal virus”.

I dati confermano che il virus colpisce soprattutto le fasce d’età più giovani: tra 0-17 sono stati 44 i positivi per 100mila abitanti, 45 nella fascia 18-40 (la scorsa settimana erano 7), 27 nella fascia 41-60 (la scorsa settimana erano 6). Aumentato anche il numero delle quarantene e degli isolamenti: da 292 a 460. Ancora molto gestibili gli accessi medi al pronto soccorso, 2. I ricoveri Covid sono 5, uno in terapia intensiva e nessun decesso da tre settimane.