LE IMPRESE PIACENTINE PUNTANO SULLE RELAZIONI SOCIALI PER ATTRARRE I TALENTI

Sono le relazioni sociali ciò che rendono più attrattive le aziende del territorio. È il dato principale che emerge da una ricerca dell’Università Cattolica su 23 imprese medio piccole della provincia di Piacenza, di varie tipologie. Obiettivo della ricerca durata 18 mesi, pubblicata poi su una rivista americana con ottimi riconoscimenti, ha voluto indagare come coltivare e trattenere i talenti sul territorio. A fronte di piccole medie imprese che scontano alcune limitazioni per dimensioni o posizione geografica, per contro l’asset compensativo è dato proprio dalle relazioni sociali.

Per fidelizzare le professionalità al territorio e scongiurare così la fuga dei cervelli, una strategia è la co progettazione tra imprese, studenti, enti di categoria ed enti pubblici. Le soluzioni sviluppate nei laboratori saranno integrate nei percorsi formativi del prossimo anno accademico.

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REFERENDUM, BERSANI: “SE IL LAVORO E’ MALATO NON C’E’ DEMOCRAZIA”

Quella del referendum dell’8 e 9 giugno è certamente una strada in salita, ma occorre avere fiducia perché lavoro e cittadinanza non perdano il segnale radar con la democrazia. E’ il Bersani-pensiero che sta promuovendo insieme alla Cgil i cinque quesiti referendari. Ieri ha incontrato i volontari al point del Corso, prima della presentazione del libro Chiedimi che erano i Beatles.

E rispetto al quesito che vuole abrogare gli effetti del Jobs Act, pacchetto di legge avviato dal governo Renzi con legge Delega nel 2014, Bersani, pur votandolo, ammette che fu “un punto di rottura con il mondo del lavoro, infatti poi me sono andato”, facendo riferimento alla rottura con il PD e alla nascita di Articolo 1.

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PRIMO MAGGIO: “UNITI PER UN LAVORO SICURO”

Un lavoro sicuro per tutti è il tema del primo maggio 2025: un traguardo ancora lontano da raggiungere e sono i dati a confermarlo.
Oltre un migliaio i morti sui posti di lavoro in Italia nel 2024, a Piacenza 8 infortuni mortali, oltre 4500 denunce di infortunio; le malattie professionali sono già in aumento del 38 per cento nei primi del 2025. Eppure le leggi che regolano o, dovrebbero, regolare il lavoro esistono, come il testo 81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

In Emilia Romagna, nel 2024, si sono contate 96 vittime sul lavoro, 207 infortuni giornalieri. Dati che fanno rabbrividire in una ragione dove le relazione sindacali sono radicate e importanti. A Piacenza esistono protocolli con l’amministrazione e la Prefettura per la logistica e la legalità. Ma perché i numeri degli infortuni restano così alti?

Il programma del primo maggio prevedere a Piacenza, alle 8,30 l’omaggio al monumenti dei Caduti, alle 9,30 il corteo da barriera Genova e alle 10,30 il momento di parole, musica e pensieri in Piazza Cavalli con i tre sindacati
A Monticelli, dopo il concentramento del corteo in piazza Matteotti, l’omaggio ai caduti partigiani e, alle 11, il comizio di Romano Braghieri nel giardino del Comune.

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COMMON GROUND: PER UN LAVORO GIUSTO E DIGNITOSO. LUNEDI’ 14 APRILE ESPERIENZE A CONFRONTO

Il progetto interregionale Common Ground si snoda in cinque regioni del Nord Italia: Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.
A Piacenza il progetto è partito nel maggio 2024 e si concluderà il 30 aprile 2025; l’ente locale capofila è il Comune, mentre la gestione è affidata al Consorzio Sol.Co.

Obiettivo, far emergere situazioni di potenziale sfruttamento occupazionale, lavoro nero e caporalato, tra i cittadini e le cittadine di Paesi terzi, aiutando le vittime tramite colloqui individuali, accompagnamento ai servizi di prima necessità e assistenza legale nelle pratiche di denuncia e regolarizzazione sul territorio italiano.

Anche i recenti arresti nella bassa sono una testimonianza che il fenomeno sia in crescita. E a chiedere manodopera sfruttata ai caporali indiani erano imprenditori italiani.

L’evento Diritto e lavoro: un terreno comune vuole far comprendere quanto i due temi siano correlati. Appuntamento lunedì 14 aprile al Laboratorio aperto dell’ex Carmine.

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SICUREZZA SUL LAVORO: PREFETTURA E REGIONE INSIEME PER LO STESSO OBIETTIVO

Gli infortuni sul lavoro sono in aumento già nel primo trimestre del 2024 rispetto allo scorso anno, così come le malattie professionali che salgono del 25 per cento. I dati dell’Asul inoltre confermano un aumento anche degli interventi a seguito di chiamate del 118: se nel 2023 erano 7 nel primo quadrimestre, quest’anno sono già 16. Il rinnovo del protocollo firmato in Prefettura per la sicurezza dei luoghi di lavoro e il contrasto al lavoro nero, oltre ad aver allargato la platea degli aderenti, si arricchisce di una importante novità: il tavolo non si andrà a sovrapporre a quello regionale ma si integrerà con esso nel raggiungimento del comune obiettivo.

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MORTI SUL LAVORO SONO UN’EMERGENZA NAZIONALE. OGGI A PIACENZA UNA NUOVA VITTIMA IN UN CANTIERE

Ogni giorno muoiono sul lavoro tre persone, oltre mille morti all’anno. Quella delle morti bianche è una vera e propria emergenza nazionale. E non si potrebbe definirla in altro modo. Oggi pomeriggio a Piacenza, negli stessi momenti della mobilitazione, un operaio è morto in un cantiere nella zona della Besurica. Cgil e Uil hanno proclamato lo sciopero generale in Emilia Romagna di 4 e 8 ore dopo la strage alla diga di Suviana. Poco più di un mese fa l’ultima strage quella al cantieri di Firenze.

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DONNE PAGATE MENO DEGLI UOMINI A PARITA’ DI MANSIONE. ECCO IL PROTOCOLLO PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI LAVORO

La prima sfida è riuscire a mantenerselo un posto di lavoro. Perché se si è donne è tutto molto più complicato. Basti pensare che il tasso di occupazione, nella fascia d’età 20/64 anni, è per le donne 66 per cento e per gli uomini 81, e che, di contro, il part time involontario è per le donne del 13,3 per cento e per gli uomini il 3, un gap di dieci punti percentuali. Perché sono le necessità all’interno delle famiglie che condizionato le scelte lavorative del genere femminile: il part time viene scelto dal 33 per cento delle donne e dal 4,8 per cento degli uomini.
Il protocollo d’intesa, firmato tra il coordinamento donne, la Provincia, il Comune e le associazioni d’impresa, va nella direzione di migliorare la qualità del lavoro femminile.

PUG E LAVORO DI QUALITA’: PIACENZA PUNTI SULLE UNIVERSITA’

Il nuovo Piano Urbanistico Generale è una delle sfide maggiori per l’amministrazione. È come se dovesse ridisegnare la città stando al passo coi cambiamenti che sono in atto e sotto gli occhi di tutti; transizione demografica, sostenibilità e digitalizzazione. Piacenza dovrà essere competitiva su cinque tematiche: lavoro e qualità dello stesso, qualità della vita, progetto di futuro, metodo e reputazione, il punto più difficile da costruire perché è solo l’ultimo tassello di un puzzle molto complesso.

Nell’ambito del percorso partecipativo per la redazione del PUG, il lavoro è stato al centro del dibattito alla presenza degli stakeholders piacentini.

Tra gli aspetti da valorizzare per rendere attrattiva la città il ruolo delle università.

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“BIANCO SILENZIO”: LA SICUREZZA SUL LAVORO PRESENTATO ALLE SCUOLE CON UNO SPETTACOLO

Bianco silenzio: si chiama così lo spettacolo che i Manicomics teatro proporranno agli studenti delle scuole superiori della città e della provincia.

Uno spettacolo sul diritto a lavorare sicuri; un tema si cui Confindustria Piacenza ha puntato moltissimo in questo mandato, partendo proprio da chi un lavoro non ce l’ha ancora ma sta studiando per formarsi e per averlo.

L’evento, realizzato grazie a Teco srl, si svolgerà dal 18 al 24 gennaio presso l’Open Space 360 di via Scalabrini, il 30 gennaio al teatro Verdi di Castel San Giovanni e il 6 febbraio al Verdi di Fiorenzuola.

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COORDINAMENTO DONNE: PROTOCOLLO D’INTESA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Un primo passo per la declinazione territoriale di un protocollo d’intesa a livello regionale il cui obiettivo è “valorizzare e rafforzare il ruolo e il protagonismo delle donne nel mondo del lavoro, della famiglia e della società”. Lo hanno elaborato il Coordinamento Donne Cgil, Cisl e Uil insieme alle associazioni di categoria.

“Si tratta di un punto di partenza, non di arrivo – anticipano i coordinamenti donne confederali – Ora deve partire un percorso che porti a regole condivise e criteri che permettano di incidere positivamente nelle condizioni di vita e di lavoro di noi donne. Ci auguriamo che l’applicazione di questo protocollo possa avere la massima ampiezza e incisività, per questo contiamo nell’impegno di tutti: istituzioni e associazioni di impresa in primis”.

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