OSPEDALE DI VILLANOVA: ECCO COME POTREBBE DIVENTARE

La vera sfida fu quella di considerare la riabilitazione una risposta alla disabilità. Sfida accettata e vinta dall’ospedale Verdi di Villanova. A confermarlo sono i risultati ottenuti negli anni, la qualifica di Unità Spianale da parte della regione e il successivo accreditamento. Tutto questo è stato l’ospedale fondato da Giuseppe Verdi, ma il futuro? Se ne è parlato a Palazzo Galli nel confronto organizzato dal comitato a difesa della struttura.
Il trasferimento a Fiorenzuola sembra l’ipotesi più probabile, a meno di un passo indietro auspicato dai comitati. Molto più nebulosa l’ipotesi di portare a Villanova il centro del comitato paralimpico come la regione ha proposto nell’ultima conferenza socio sanitaria di agosto. Sul tavolo sarebbe già pronta una bozza di adeguamento della struttura in base alle linee del documento stilato dall’Asl.

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GALVANI: “SI FACCIA UN PASSO INDIETRO SU VILLANOVA”

Se non sarà possibile un ritorno al passato sull’ospedale di Fiorenzuola, almeno si valuti un passo indietro sull’unità spinale di Villanova. Lo chiede il Comitato Amici dell’ospedale di Villanova sull’Arda a poche settimane dell’ultima conferenza socio sanitaria a cui ha partecipato anche l’assessore alla sanità Sergio Venturi. Tutto è partito il 31 marzo scorso che ha dato, di fatto il via, al riordino delle rete ospedaliera con una maggioranza dello 0,67%. Questo impone il trasferimento dell’unità spinale da Villanova nel nuovo ospedale di Fiorenzuola. Un riordino che viene da lontano, ovvero risponderebbe al decreto in materia di sanità dall’ex ministro Balduzzi.

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CENTRO PARALIMPICO A VILLANOVA, I SINDACI VOGLIONO CERTEZZE

Da una parte la regione esorta i sindaci a decidere da che parte stare, dall’altra i primi cittadini vogliono certezze e chiedono di conoscere il progetto. Al centro del dibattito c’è la spinosa questione del riordino delle rete ospedaliera approvata dalla Conferenza Socio Sanitaria il 31 marzo scorso. Certo con una maggioranza risicatissima dello 0,67%, ma pur sempre approvata. Una decisione che vede, ancora oggi, la forte contrarietà di molti sindaci, oltre che dei cittadini- ciò che non piace è il trasferimento dell’unità spinale dall’ospedale di Villanova, che verrebbe di fatto svuotato di un centro di eccellenza per rispondere ai parametri normativi di sicurezza , al nuovo nosocomio di Fiorenzuola.

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AUSL: “PER FAR SOPRAVVIVERE L’UNITA’ SPINALE E’ NECESSARIO IL TRASFERIMENTO”

“Siamo dalla parte dei malati, tutti siamo concordi sul fatto che l’Unità spinale ha sempre offerto un servizio ottimo, ma mantenerla così com’è oppure procedere per lievi miglioramenti significa decretarne la chiusura nel giro di pochi anni”. In altre parole così come è oggi l’unità spinale non è in grado di  grado di adottare quelle modalità innovative di cura dei pazienti mielolesi che altre strutture quali il Niguarda di Milano e l’ospedale di Montecatone hanno già fatto proprie e che rappresentano il nuovo standard di riferimento. Ne è convinto Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Piacenza. Il tema del trasferimento dell’unità dal comparto di Villanova al nuovo polo ospedaliero di Fiorenzuola continua a tenere banco, oggi ancora di più dopo la visita in mattinata del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Per far sopravvivere l’Unità spinale dunque, l’unica strada possibile è quella di potenziarla e renderla davvero competitiva, secondo l’ausl. “Devo ricordare che oggi, se un paziente paraplegico deve essere sottoposto a Tac o risonanza o se improvvisamente ha bisogno di una consulenza specialistica o di cambiare il livello di intensità di cura per un peggioramento delle sue condizioni, deve essere spostato di 17 chilometri in ambulanza a Fiorenzuola, dove sono presenti tutte le opportunità diagnostiche e un reparto, com’è di Medicina sub-intensiva, in grado di garantire un monitoraggio costante del paziente”. A Fiorenzuola il malato potrà contare, 24 ore su 24, su un team di specialisti (urologo, pneumologo, anestesista ed educatori professionali, come anche il chirurgo , il gastroenterologo o l’ortopedico) condizione essenziale per impostare il progetto riabilitativo ottimale, nella sua completezza e complessità. “Ecco perché siamo convinti che portare l’Unità spinale all’interno di un vero presidio ospedaliero sia la scelta migliore e più sicura per i malati stessi. Non vogliamo che Piacenza perda l’Unità spinale: la vogliamo potenziare e fare in modo che possa accogliere più pazienti il più precocemente possibile e i casi più complessi in completa sicurezza”.

 

IL CIOCCOLATO DELLA SOLIDARIETA’

In inglese si dice cause related marketing, ovvero come gli obiettivi di business si possono coniugare con i progetti legati al sostegno sociale. Ci sta provando anche l’associazione Il Pellicano onlus per il progetto L’Ospedale cresce con noi. Grazie al sostegno della cioccolateria Bardini, per il periodo natalizio sarà possibile donare un contributo di 3,50euro per l’acquisto di due tavolette di cioccolato. I fondi raccolti sostengono il progetto finalizzato al miglioramento degli spazi che in ospedale sono dedicati alla cura dei bambini, mamme e ragazzi. Il cofanetto si troverà fino al 24 dicembre nel corner allestito in ospedale, nel punto vendita Bardini e durante gli eventi sportivi del Bakery basket, Piacenza Calcio, Rebecchi Normeccanica.

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NUOVO PRONTO SOCCORSO, SPAZI RADDOPPIATI E PIU’ TECNOLOGIA

Comincia dal triage il viaggio nel nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza, una vera e propria cabina di regia che indirizza i pazienti verso l’area più appropriata alle loro esigenze in base al codice di gravità. Una riqualificazione complessa e articolata per la quale sono stati investiti 9 milioni 740 mila euro. Spazi raddoppiati che oggi coprono una superficie di 2680 metri quadrati, nei quali sono stati creati percorsi distinti per i casi più gravi e per i codici bianchi e verdi. Pazienti e familiari sono costantemente aggiornati grazie ai monitor che permettono di visualizzare la propria situazione e il numero complessivo di utenti in attesa. 

Gli spazi sono stati divisi in 5 aree in base ai codici di gravità. È stata realizzata un’area di radiologia d’urgenza dotata di una tac 16 strati e un’area OBI dedicata cioè all’osservazione breve e intensiva alla quale sono stati dedicati 8 posti letto per quei pazienti che necessitano di una osservazione di 24 ore. Il pronto soccorso, dal quale si accede a piedi da cantone del cristo e in auto da barriera torino, diventa il fulcro dell’intero ospedale, il primo passaggio prima del trasferimento nei reparti.

A breve il servizio completo su www.zerocinque23.tv  

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