ECCO LA SCUOLA “MEDINA BARBATTINI” PARTIGIANA E PRIMA CONSIGLIERA COMUNALE

Dopo Rita Cervini, un’altra scuola dell’infanzia porterà il nome di una staffetta partigiana, quello di Medina Barbattini. L’intitolazione è avvenuta in una giornata particolarmente evocativa, fu proprio il 28 aprile del 1945 che Piacenza venne liberata dalle truppe nazifasciste grazie alla resistenza partigiana. Medina Barbattini, che da oggi offre il suo nome alla scuola di via Ottolenghi, sopravvisse alla deportazione a Ravensbruck, fece ritorno a Piacenza dove, nel marzo del 1946, fu la prima donna ad essere eletta consigliera comunale, insieme a Rita Cervini.

E’ con forte emozione che ancora oggi, il genero e il nipote ricordano la figura di Medina; deportata, staffetta partigiana, ma anche mamma e moglie esemplare che solo qualche tempo dopo il ritorno a casa, trovò la forza e il coraggio di raccontare e divulgare alla persone gli orrori della deportazione e il valore della resistenza.

Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni studenti della scuola media Calvino che, insieme ad una rappresentanza di Anpi e dell’amministrazione hanno reso omaggio ai cippi partigiani lungo il Po.

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IL 25 APRILE DELLA GENTE: IN PIAZZA 3500 PERSONE

Saranno stati i tre cortei che hanno coinvolto le valli della provincia, sarà quella data particolarmente significativa, 80 anni dalla Liberazione, sarà quella voglia rinnovata di celebrazione nonostante tutto; ma quella di quest’anno è stata una partecipazione come non se ne vedevano da anni, 3500 le persone stimate dalla questura. Piena, partecipata, con quel gusto di esserci convintamente. I tre cortei sono partiti da barriera Genova, con le principali autorità cittadine, poi la sosta al Dolmen, dove la sindaca Tarasconi ha reso onore ai caduti. In contemporanea gli altri cortei: dai giardini Merluzzo sono partiti i gruppi val d’Arda e val d’Ongina, da San Sepolcro val Trebbia e val Tidone. Poi l’arrivo in piazza Cavalli per la celebrazione. dove l’orazione è stata affidata al vicepresidente di Anpi Carlo Ghezzi. Seduti in prima fila, sotto al palco i partigiani della divisione Piacenza, Pietro Satta 101 anni e Luigi Leviti 97. Per loro il 25 aprile è un dovere esserci.

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BENEDETTA TOBAGI: “LA RESISTENZA E’ ESISTITA GRAZIE ALLE DONNE”

Una resistenza senza le donne non sarebbe potuta esistere; furono loro le protagoniste prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Quella metà della storia troppo spesso in ombra e in silenzio ma fondamentale, che nella guerra partigiana ha rivestito uno dei ruoli più importanti. La resistenza delle donne è il libro, grazie al quale Benedetta Tobagi, ha vinto il premio Campiello, con il quale fa conferenza e incontra gli studenti, come quelli del liceo Gioia, in una lezione organizzata dai docenti di storia e filosofia.

Il libro racconta la storie di queste donne, partendo da decine di foto raccolte negli archivi. Storie di vita e di scelte consapevoli di chi, ad esempio, decide di stracciare le etichette e di imbracciare le armi, a chi nella guerra cerca vendetta, a chi ancora vede nella lotta al fascismo la naturale prosecuzione delle lotta di classe.

Racconti vividamente attuali che ancora oggi si stagliano in un contesto nazionale dove il giorno della Liberazione non riesce a rappresentare, per tutti, quel fondamentale e sacrosanto valore di ritrovata libertà che la guerra di resistenza ha faticosamente raggiunto.

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PNRR: A PIACENZA 43 PROGETTI PER 75 MILIONI, “TRA I COMUNI PIU’ VIRTUOSI IN REGIONE”

A un anno dalla conclusione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Comune di Piacenza è considerato tra i più efficienti a livello regionale nella rendicontazione dei progetti finanziati e nel rispetto dei crono-programmi.

Equanto emerso in una riunione che si è tenuta nelle scorse ore in Municipio alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, degli assessori, del direttore generale Luca Canessa oltre che dei dirigenti e dei funzionari comunali coinvolti a vario titolo sui progetti Pnrr. A introdurre il dibattito facendo il punto della situazione, è stata Annalisa Giachi di PromoPA Fondazione che sta collaborando con Palazzo Mercanti nellottimizzazione manageriale delle pratiche in questione.

Ad attestare lottima reputazione del Comune di Piacenza in tema Pnrr, è stato il team di esperti incaricati dalla Regione Emilia-Romagna che si è basato – tra i vari criteri di valutazione – sul rispetto di tutte le scadenze relative alle procedure di aggiudicazione e di consegna dei lavori entro il 2024. Unazione nel suo complesso particolarmente articolata e non priva di criticità, che ha visto lente piacentino distinguersi anche per soluzioni innovative come nel caso del project financing dellEx Manifattura Tabacchi (soluzione che solo pochi giorni fa ha raccolto anche il plauso da parte del Ministero).

Con un totale di 43 progetti attualmente in corso di realizzazione, Piacenza ha dimostrato dunque, e sta dimostrando tuttora, un impegno concreto ed efficiente nell’utilizzo delle risorse Pnrr, mantenendo un monitoraggio costante e una documentazione accurata che ha consentito di accedere a fondi di fondamentale importanza per il futuro della città.

E lha fatto centralizzando le operazioni e ottimizzando processi che – di fatto – hanno stravolto buona parte delle dinamiche lavorative dellintero ente nellultimo periodo, richiedendo uno sforzo notevole da parte degli uffici. Ma non solo: anche a livello amministrativo e – più in generale – politico, il lavoro è stato capillare grazie alla concertazione tra più assessorati, al monitoraggio costante e alla condivisione di ogni singolo passaggio.

Ciò è stato possibile grazie alla precisa scelta dellamministrazione di creare una cabina di regiaspecificatamente dedicata alla gestione del Pnrr e, a monte, alla scelta di istituire un nuovo settore nellambito del funzionigramma comunale: il settore Piacenza 2030 il cui personale – come ha precisato lo stesso direttore generale durante la riunione – ha rivestito e sta rivestendo un ruolo cardine proprio in tema di rendicontazione. Una professionalità che, una volta chiusi tutti i lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (marzo 2026), risulterà cruciale, ad esempio, sui bandi europei e non solo.

Le missioni del Pnrr a Piacenza spaziano dalla digitalizzazione e innovazione (14 progetti), a verde e transizione ecologica (2 progetti), sino allistruzione (6 progetti) e all’inclusione sociale (19 progetti). Complessivamente, il Comune ha ottenuto finanziamenti per oltre 75 milioni di euro in totale, con una quota significativa (57%) destinata allinclusione e alla coesione.

La chiave dellottimo risultato di Piacenza risiede, dunque, in un modello di governance ben strutturato. Con la creazione della cabina di regia dedicata al Pnrr, composta da personale esperto e qualificato, il Comune – come si accennava – ha centralizzato la rendicontazione, facilitando il monitoraggio in tempo reale dei vari progetti. Questo approccio ha garantito unefficienza operativa davvero importante, consentendo di presentare rendiconti e richieste di rimborso in modo veloce e accurato.

L’ufficio ha anche implementato strumenti digitali per monitorare i progressi e ha offerto consulenze ai vari settori coinvolti, migliorando così la comunicazione e la collaborazione tra i diversi attori amministrativi. Ciò ha portato ad incassare, ad oggi,circa 14,5 milioni di euro attraverso anticipi e rendiconti.

Non poche, tuttavia, le criticità che nel corso della riunione sono state sottolineate dai vari dirigenti comunali coinvolti. Su tutte,laumento dei costi delle opere nellultimo periodo, ma anche la difficoltà di coordinare efficacemente i progetti di area vasta e la necessità di rivedere e attualizzare alcune pratiche rispetto a come erano state candidate allepoca della presentazione dei progetti. Tuttavia il Comune ha già adottato misure per affrontare tali problematiche continuando a ottimizzare le procedure di rendicontazione.

«Il lavoro amministrativo, che per sua natura è “dietro le quinte, è stato davvero colossale – ha commentato la sindaca a margine della riunione – ma c’è da dire che oggi in città stanno diventando visibili e tangibili i primi risultati concreti. Certo, i cantieri possono creare disagi ma allo stesso tempo sono la prova che siamo una città che finalmente si sta muovendo».

FACOLTÀ DI SCIENZE AGRARIE: RIDUZIONE DELLE TASSE PER LE MIGLIORI MATRICOLE

La Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica crede fermamente nelle potenzialità dei giovani talenti.

Per promuovere l’eccellenza accademica, grazie al finanziamento della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, la facoltà sosterrà gli iscritti triennali e magistrali del prossimo anno accademico con l’esonero del pagamento delle tasse fino a 5.000€, a cui si potrà accedere secondo requisiti esclusivamente di merito.

«La nostra missione è quella di sviluppare ricerca di altissimo livello, che si riverberi in una formazione d’eccellenza: la perseguiamo grazie al costante lavoro dei nostri docenti, il 40% dei quali rientra nella classifica World’s 2% Top Scientists stilata dalla Stanford University» afferma Pier Sandro Cocconcelli preside della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali della Cattolica. «La stima che ci dimostra la Fondazione Invernizzi, che nasce nel settore agroalimentare e che investe generosamente nelle nostre attività, e la fiducia che ripongono in noi aziende nazionali e internazionali del settore agroalimentare, che ci chiedono laureati competenti e ben preparati, ci spingono ancora di più a puntare sull’eccellenza: per questo abbiamo deciso di valorizzare con questi esoneri gli studenti più appassionati e meritevoli».

Per accedere all’esenzione, le matricole delle lauree triennali dovranno aver ottenuto una votazione minima di 75/100 all’Esame di Stato, mentre per le lauree magistrali è necessario aver conseguito un voto di laurea triennale minimo di 100/110. Per i pre-immatricolati, si prevede una media ponderata degli esami triennali di almeno 27/30 e il superamento di esami per almeno 140 cfu.

PER LA FESTA DELLA LIBERAZIONE RINVIATO LO SPETTACOLO POMERIDIANO. INVARIATE CERIMONIA ISTITUZIONALE E LE ALTRE INIZIATIVE

Le celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione si terranno, a Piacenza, confermando quasi tutti gli appuntamenti in programma nella giornata del 25 aprile, nel rispetto del lutto nazionale proclamato dal Governo a seguito della morte di Papa Francesco.
L’Amministrazione comunale lo rende noto d’intesa con la Prefettura, con cui si è condivisa la scelta di annullare unicamente l’intrattenimento pomeridiano previsto dalle 17 alle 20 con lo spettacolo musicale di ballo liscio all’ombra di Palazzo Gotico, anche in considerazione della prossimità alla basilica di San Francesco che si affaccia proprio su piazza Cavalli. Al momento, si sta valutando insieme all’Orchestra Matteo Bensi una possibile data alternativa in cui recuperare l’evento.
Restano confermate, invece, le altre iniziative che si terranno venerdì 25 aprile a corollario della cerimonia istituzionale – che non subirà alcuna modifica e vedrà confluire in piazza i tre cortei accompagnati da formazioni bandistiche – e di quella religiosa: il pranzo come momento di coesione e condivisione, nonché le esibizioni delle bande musicali di città e provincia e del coro delle voci bianche, così come l’allestimento della mostra fotografica e la disponibilità dei giochi d’altri tempi per i bambini.

IL PO HA SUPERATO GLI 8 METRI NELLA NOTTE. IN MATTINATA LIVELLO IN LENTA DISCESA

E’ passata nella notte la piena del Po che ha raggiunto gli 8 metri e 14; nel corso della mattina il livello dell’acqua si sta lentamente abbassando, sul versante occidentale della provincia si rileva un calo delle acque. Nel corso della nottata l’incremento è proseguito con una certa regolarità con il superamento degli 8 metri intorno alle tre. L’acqua aveva invaso diverse aree golenali e il lungo Po in corrispondenza dell’argine piacentino. Resta in vigore nella giornata odierna l’allerta rossa.

PO: PIENA ATTESA QUESTA NOTTE A 7 METRI E 90

Eccolo il Po. È allerta rossa in attesa che la piena arrivi a piacenza, si prevede per le prime ore della notte a 7 metri a 90.
Intanto ieri sera alle 23 è stata disposta la chiusura di via Nino Bixio e una pattuglia della Polizia Locale ha costantemente monitorato la situazione. Inoltre è stata notificata l’ordinanza di evacuazione e sgombero, firmata dalla sindaca, alle famiglie e imprese/attività insediate nelle aree golenali (circa una decina).

Da stamattina sono ripresi i controlli lungo l’argine e le aree golenali da parte delle pattuglie in stretto contatto con la Protezione Civile.
Anche la prima cittadina si è recata suo posto per prendere direttamente visione della situazione. È stato escluso, per il momento, la chiusura con varchi e paratie, inizialmente prevista sul territorio provinciale il personale è impegnato su diversi fronti per ripristinare le situazioni più urgenti (in particolare con la pulizia di tombini, canali, ecc.). Restano chiuse la Strada Provinciale n. 15 di Prato Barbieri, nei pressi di Bramaiano di Bettola, e la Strada Provinciale n. 47 di Antognano, nel territorio comunale di Lugagnano Val d’Arda.

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SERGIO DAGNINO: “NEL PD PERCHE’ SOGNO UN CENTRO SINISTRA UNITO”

Da pochi giorni ha in tasca la tessera del PD. La molla che ha fatto scattare la decisione definitiva è stata la situazione che si respira a livello nazionale e mondiale, quell’ondata di destra che, per la verità da anni, sta occupando i posti più alti del potere. Sergio Dagnino con le mani in mano non riesce a stare e la passione per le politica è troppo forte. E per invertire la rotta e creare quel campo largo o progressista, che dir si voglia, ha trovato nel Partito Democratico il luogo più adatto in questo momenti storico per provare a cambiare le cose.

Consigliere comunale per una legislatura del Movimento 5 Stelle, poi nel 2022 la candidatura alle amministrative nella lista dei 5 Stelle a sostegno di Stefano Cugini. Poco dopo la decisone di uscire dal Movimento e l’ingresso in Alternativa per Piacenza dove ha rivestito la carica di presidente, fino a che l’assemblea ha votato per il rinnovo della segreteria e della presidenza.

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SCREENING MAMMOGRAFICO ALLE NOVATE: OTTIMA ADESIONE. L’EDUCAZIONE ALLA PREVENZIONE NON HA BARRIERE

Hanno aderito una ventina di detenute, praticamente la totalità, e 37 donne tra personale di polizia  90penitenziaria e amministrative. La prevenzione oncologica arriva anche in carcere grazie ad un proficua sinergia tra ausl, direzione circondariale, polizia penitenziaria e associazioni, in particolare Armonia e Lilt.
Un’adesione molto significativa preceduta da momenti di informativi e formativi tra personale e detenute legate alla sensibilizzazione della prevenzione oncologica. In una fase successiva, il camper della Lilt è arrivato in carcere e il personale addetto ha eseguito ecografie e mammografie.
Per alcune delle ospite della sezione femminile delle novate è stato il primo contatto con la sanità pubblica. Un progetto che ha portato l’educazione alla salute dove solitamente non arriva, superando le barriere ideologiche e culturali, ribadendo che la salute è un diritto fondamentale da garantire ovunque e a chiunque.

Dagli screening non è emersa alcuna patologia; preoccupante invece il numero dei tumori maligni rilevati, in un anno, al Centro Salute Donna, 444. “Un dato che conferma – ha detto la dottoressa Stefania Calza – come una donna su otto si ammali di tumore alla mammella. La prevenzione è fondamentale per la cura del tumore in uno stadio iniziale”. La percentuale dei casi che si risolvono positivamente è del 90 per cento.

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