COME SI RACCONTA IL CORONAVIRUS

Come si utilizzano in queste settimane le parole per raccontare il Covid 19? Quale impatto hanno sulla gente? E cosa ci lascerà una volta terminata l’emergenza? Una riflessione cruda e realista che abbiamo fatto con lo scrittore Gabriele Dadati a #DiProfilo, autore del romanzo Nella pietra e nel sangue.

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CORONAVIRUS: 189 CASI IN EMILIA, OLTRE LA METÀ SONO IN CURA A CASA

Salgono a 189 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna sulla base di 1.434 test effettuati.

 119 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 35 a Parma, 19 a Modena, 9 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 2 a Bologna, 1 a Ravenna. 

La maggioranza delle persone positive continua a presentare sintomi modesti come un leggero rialzo della temperatura e più della metà – per l’esattezza97 – sta seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, senza bisogno di ricovero in ospedale. Sono 12 i pazienti asintomatici.

I ricoverati sono 79 cui vanno aggiunti 10 pazienti in terapia intensiva.  Restano 2 i casi di decesso.

Rispetto a ieri pomeriggio, quando i casi positivi erano 145, ci sono dunque 44 casi in più, di cui 30 a Piacenza, 8 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 1 a Modena, mente resta invariata la situazione a Ravenna e Rimini.  Per la prima volta si registrano 2 casi di positività a Bologna.  Va sempre tenuto presente che questi dati provinciali si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi.

Sempre nella giornata odierna si è insediata ed è operativa  l’Unità di crisi regionale sul Covid-19  che agisce in costante contatto con il Comitato operativo nazionale ed è composta  dal presidente Stefano Bonaccini, che la presiede, dal Prefetto di Bologna (o un suo delegato), dall’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini, dall’assessore alla Protezione Civile, Irene Priolo, dal Direttore generale cura della persona, salute e welfare e da quello dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, nonché da un rappresentante di Anci e Upi Emilia-Romagna.

Da oggi sono in vigore i nuovi orari del numero verde della Regione per informazioni sanitarie. Si può pertanto telefonare allo 800.033.033 7 giorni su 7, dalle 08.30 alle 18.

 

ORDINE DEI MEDICI: “COMUNICAZIONE, COMPRENSIONE E COLLABORAZIONE PER SCONFIGGERE IL CORONAVIRUS”

Comunicazione, comprensione e collaborazione: è su questi tre pilastri che cittadini e istituzioni di devono basare per affrontare l’emergenza del covid 19. Lo ribadisce con convinzione l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Piacenza che dopo una settima dal dilagare del virus a pochi chilometri da Piacenza, si sentono di chiarire che tutte le limitazioni che si stanno attuando sono utilissime ed indispensabili per contrastare la diffusione. Nessun allarmismo quindi, occorre che i cittadini si attengano a semplici e chiari consigli che, se adottati all’unanimità, sono davvero efficaci. Mascherina da utilizzare non a sproposito, soprattutto da parte dei cittadini, lavare spesso le mani, lavare le superfici con disinfettanti, areare spesso i locali, evitare luoghi affollati.

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CORONAVIRUS: PER FARE IL PUNTO SUI NUMERI E SUI CONTAGI

Sono al momento 26 i casi di Coronavirus in Emilia Romagna, secondo quanto riportato dal sito Asl regionale: gli ultimi tre contagiati sono due due cittadini di Modena, entrambi parenti della persona già risultata positiva, e uno a Piacenza.

Per quanto riguarda i sette  nuovi casi in totale, dei due parmensi rilevati dal laboratorio dell’Università di Parma, uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno ed è in isolamento a domicilio. L’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Parma.

Negli altri due casi rilevati dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, si tratta di un’operatrice sanitaria dell’ospedale Piacenza, in isolamento a domicilio, e di una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all’estero. Su quest’ultimo caso proseguono gli approfondimenti sul piano epidemiologico. Per quanto riguarda gli altri due casi registrati nel modenese, si tratta appunto di parenti della persona già ricoverata ieri, riconducibile al focolaio lombardo: si trovano ora in Terapia intensiva. Ancora da definire sul piano epidemiologico la situazione del secondo caso di positività registrato a Piacenza.

A Piacenza restano confermati 17 casi tutti non autoctoni, cioè che sono riconducibili al focolaio lodigiano o che sono stati infettati all’interno dell’ospedale. Nel caso si accusassero i sintomi, ovvero tosse secca, raffreddore, febbre è possibile chiamare i numeri messi a disposizione dall’Asl e il numero verde, “ma solo in caso di effettivo bisogno” ci ha tenuto a precisare il direttore generale Luca Baldino – “per tutte le altre informazioni è possibile consultare il sito aziendale e quello regionale, costantemente aggiornati”. In caso di effettivo bisogno oltre al 118, i numeri a disposizione sono 0523.317979 oppure quello regionale 800.033.033.

Per quanto riguarda le misure di prevenzione di rischio al contagio la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei territori agli operatori sanitari. I primi a ricevere i dispositivi di protezione individuale saranno i medici di base e i pediatri di libera scelta. Altra misura risultata particolarmente efficace nell’individuazione di casi infetti, la scelta di effettuare tamponi e di eseguire una tac del toracea tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale.

CORONAVIRUS: I BAMBINI IN ETA’ PEDIATRICA I MENO COLPITI

ll coronavirus fa paura, è innegabile. Fa paura perché è nuovo, non si conosce, almeno in questa forma così aggressiva. Ma la fascia pediatrica è quella meno colpita, sono in dati a confermarlo. I bambini sembrano essere più resistenti alla malattia; in Cina, il Paese più colpito dall’epidemia, non c’è stato nessuno decesso da coronavirus sotto i dieci anni e il virus avrebbe solo lo 0,2% di letalità tra i 10 e i 19 anni. Il numero di decessi, quindi, sale con l’aumentare dell’età: la percentuale rimane la stessa (0,2%) nelle fasce d’età 19-29 anni e 30-39 anni. Abbiamo raccolto l’intervista del pediatra piacentino Giuseppe Gregori.  

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MINISTRO DE MICHELI: “ALLA BASE DI OGNI MISURA SOLO CRITERI SCIENTIFICI”

Sono Criteri scientifici quelli che guidano costantemente le azioni del governo e a ricaduta delle regioni e dei comuni per far fronte all’emergenza del coronavirus. Lo ha ribadito più volte il ministro dei trasporti De Micheli presente al vertice in prefettura a Piacenza alla presenza del prefetto, dei sindaci e delle autorità.

Nel decreto del governo firmato pochi giorni fa le misure di contenimento sono molto pesanti e riguardano le zone del focolaio, lombardia e veneto; il territorio piacentino invece, per ora, rientra nella cosiddette misure di mitigazione: al momento 17 ricoveri in Emilia, per lo più all’ospedale di Piacenza, sono derivanti dal focolaio lombardo.

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CORONAVIRUS: SETTE NUOVI CASI IN EMILIA ROMAGNA

Sette nuovi casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, tutti riconducibili al focolaio lombardo: cinque, di cui quattro cittadini lodigiani, riscontrati a Piacenza, e due cittadini della provincia di Parma, ricoverati in isolamento al reparto infettivi all’ospedale di Parma e in buone condizioni.
All’ospedale di Piacenza, si tratta della compagna, del figlio e della nuora di un paziente già riscontrato positivo e ricoverato sempre a Piacenza, tutti e tre del lodigiano: la compagna è isolata al suo domicilio, figlio e nuora sono ricoverati a Piacenza. Così come è della provincia di Lodi una quarta persona, un uomo, anch’esso ricoverato al nosocomio di Piacenza. La quinta è invece un’infermiera dell’ospedale piacentino, isolata a domicilio.
Due sono invece cittadini della provincia di Parma, entrambi ricoverati all’ospedale di Parma: una signora che si era recata più volte all’ospedale di Codogno, in Lombardia, per assistere la madre, e un uomo che si era recato sempre a Codogno per un evento di ballo.
Complessivamente, i casi di positività salgono così a 16, tutti sempre riconducibili al focolaio lombardo.
Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore.

TAMPONE NEGATIVO PER LA PIACENTINA RICOVERATA. LA DIOCESI “NIENTE SCAMBIO DELLA PACE”

La piacentina, collega del 38enne di Codogno, è risultata negativa al Coronavirus. Lo ha stabilito il tampone analizzato dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna. La donna quindi non ha contratto il virus. Il secondo test negativo dopo il manager della MAE di Fiorenzuola.
Intanto l’Ausl ha messo a disposizione un numero telefonico per le emergenze 0523/317979

La Diocesi di Piacenza Bobbio ha diramato una nota circa le misure preventive e cautelar allerta del Coronavirus .

Il Vescovo ha disposto, a scopo precauzionale e sino a nuove indicazioni, la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative (attività di oratorio, feste …).

Per la Celebrazione della Messa, la Santa Comunione sia distribuita solo sulla mano e non in bocca e si eviti lo scambio di pace.

CORONAVIRUS: UN RICOVERO A PIACENZA. E’ UNA DONNA COLLEGA DEL 38ENNE

C’è un ricovero per Coronavirus anche all’ospedale di Piacenza; si tratta di una donna, collega di lavoro del 38enne di Codogno. Si trova in isolamento nel reparto di Malattie Infettive con alcuni sintomi, è atteso l’esito del tampone.

E’ risultato invece negativo al tampone il dipendente della Mae spa di Fiorenzuola ora ricoverato all’ospedale Sacco di Milano, che ha cenato con il paziente risultato positivo, il 38enne ricoverato in rianimazione all’ospedale di Codogno. In isolamento domiciliare volontario l’infermiere triagista piacentino che ha accolto il paziente zero al Pronto soccorso di Codogno: benché sia asintomatico, sarà eseguito il tampone. Attivati i protocolli ministeriali per le due aziende coinvolte: Unilever in capo alla Regione Lombardia, Mae alla Regione Emilia-Romagna. Pieno raccordo tra ministero, Regioni e Aziende sanitarie per la gestione della situazione.

La sanità pubblica, in via precauzionale, sta già contattando tutte le persone per le quali è ritenuta necessaria un’ulteriore verifica perché valutate potenzialmente a rischio, pertanto ai cittadini si chiede di mantenere la maggiore tranquillità possibile. La raccomandazione è quella, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso, ma di contattare il proprio medico di medicina generale, il numero 118 o il 112.

CORONAVIRUS: IN CORSO ACCERTAMENTI SULLA DITTA, A FIORENZUOLA, DOVE LAVORA “IL PAZIENTE ZERO”

Il sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi aggiorna i cittadini, anche attraverso i social, sulle notizie che riguardano il primo contagiato della provincia di Piacenza. “Al momento – scrive il primo cittadino –  a scopo precauzionale è stata inviata una squadra sanitaria per il controllo dei lavoratori nell’Azienda MAE di Fiorenzuola”

Il “paziente zero” è un manager di una società di Fiorenzuola che per motivi lavorativi trascorre lunghi periodi in Cina. L’uomo al momento si trova ricoverato all’ospedale Sacco di Milano, individuato con lo Spallanzani di Roma come quello adatto a trattare i casi di bioemergenze, per accertamenti.

Sarebbe ad aver contagiato il 38enne di Codogno che ha avvertito alcuni malesseri dopo essere stato a cena con l’amico, un paio di sere fa. Il condizionale e la cautela sono d’obbligo perché il tempo, tra il rientro dalla Cina e l’ipotetico contagio, sarebbe troppo lungo. 

All’ospedale di Codogno, insieme al 38enne, sono ricoverati la moglie e un conoscente.