EUROPA E ITALIA GUARDINO AL FUTURO

Poche battute quelle pronunciate dall’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Piacenza per l’apertura del Festival del Diritto. All’attualità Napolitano ha preferito il futuro, centrando il tema della kermesse dell’ottava edizione: “È meglio parlare del futuro che del presente” ha detto nel salone di Palazzo Gotico gremito in attesa del suo intervento. Un discorso lungo e articolato incentrato sull’Italia e sull’Europa con un auspicio finale rivolto ai cittadini “E’ venuto il momento di tornare alla priorità della politica, in una rinnovata visione del rapporto Europa-mondo. Toccherà a ciascuno fare la propria parte iniettando nella vita dell’Unione quel lievito di cultura e di partecipazione democratica la cui carenza ha esposto a così seri fenomeni e rischi di logoramento il grande, insostituibile progetto europeo”. L’Italia e l’Europa si trovano davanti a scelte epocali, così il Presidente Sergio Mattarella nel suo messaggio letto da Anna Maria Fellegara “ma guai a pensare che conquiste democratiche e diritti sociali siano una volta per tutte. Il Diritto deve guardare oltre il presente”.

NAPOLITANO DPOSI

FESTIVAL DEL DIRITTO: NELL’INCERTEZZA SI GUARDA AL FUTURO

Parte la quattro giorni dedicata al Festival del Diritto, la lunga maratona che porterà a Piacenza volti e voci noti di politici, storici e personaggi della cultura che si confronteranno sul tema del futuro inteso come guardare oltre in un momento storico in cui l’imprevedibilità è la costante. Ad aprire la kermesse, insieme al responsabile scientifico Stefano Rodotà, il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano che interverrà sul tema L’Europa del diritto e il nuovo ordine mondiale, alle 17.30 a Palazzo Gotico. Da venerdì 25 settembre si entra nel vivo con la lezione di Francesco Antinucci sulle evoluzioni di internet e sulle future implicazioni giuridiche, proseguendo con gli incontri sul destino della giustizia e della democrazia con Geminello Preterossi, Lucio Caracciolo, Massimo Brutti, Andrea Orlano, Ministro della Giustizia e Rodolfo Maria Sabelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. Nel pomeriggio Giuliano Amato e Lucrezia Reichlin, discuteranno del difficile connubio tra politica economica e democrazia, Lilian Thuram affronterà la questione dei pregiudizi e delle discriminazioni razziali. Questioni che fanno molto discutere verranno affrontate anche sabato 26 settembre, a partire dalla discussione di Yasmine Ergas sulla nozione di gender e dei cambiamenti che sta subendo, e proseguendo con i temi dell’occupazione giovanile, del welfare, dei diritti delle donne e delle riforme costituzionali. Domenica 27 settembre, tra gli altri interventi ricordiamo quello di Sabino Cassese, che rifletterà sul ruolo delle corti e delle organizzazioni sovranazionali in uno spazio globale senza ordine giuridico. A seguire Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, farà il bilancio di Expo Milano 2015, mentre a Enzo Cheli sarà affidata la chiusura del Festival con una lezione che tratteggerà il destino delle costituzioni.

Grazie al Mediacenter sarà possibile vedere gli appuntamenti principali anche in diretta streaming ai siti www.festivaldeldiritto.it, festilvaldeldiritto.zero523.tv e www.piacenzasera.it

festival diritto 2015giorgio napolitano

 

ORO ROSSO: PIACENZA CUORE DEL FESTIVAL DEL POMODORO

Tre giorni di eventi dedicati al pomodoro. Piacenza sarà la capitale di OroRosso, il festival che dal 2 al 4 ottobre riempirà le vie e le piazze della città di spettacoli, incontri, ospiti
speciali e iniziative golose per celebrare l’eccellenza dell’ingrediente principe della dieta
mediterranea. L’Italia del resto è la regina del pomodoro in Europa, dove oltre la metà del
prodotto è made in Italy, e uno dei più grandi produttori mondiali con oltre 2,3 milioni di
tonnellate l’anno di materia prima. Al centro della kermesse il pomodoro del distretto del Nord che comprende Piacenza, Cremona, Mantova, Pavia, Parma, Ferrara, Lodi e Alessandria, il centro nevralgico della produzione di pomodoro per polpe, passate e altri prodotti per l’industria e per il grande mercato italiano e mondiale. Nel corso della tre giorni sono in programma appuntamenti di carattere gastronomico, ma anche culturale, scientifici, show cooking, eventi di grande impatto mediatico e di marketing territoriale. Saranno proprio le principali piazze della città ad ospitarli: piazza Cavalli sarà il cuore pulsante dell’evento con la piazza della pizza; piazza Duomo si trasformerà nella piazza della pasta, piazzetta Plebiscito in quella della bruschetta, piazzetta Pescheria nella piazza del pomodoro. Il programma, presentato dal sindaco Dosi, dall’assessore Buscarini e dai partner organizzativi, prevede anche una ricca animazione per grandi e piccoli, oltre che laboratori di cucina, lectio magistalis tenute da massimi esperti dell’argomento in
ambito nazionale e anche un convegno scientifico sui benefici del pomodoro con il parere
di nutrizionisti, oncologi e pediatri sugli effetti positivi del pomodoro nella dieta quotidiana. Tra i partner dell’evento Coldiretti con il suo presidente Marco Crotti, che ha tracciato un bilancio dell’annata in corso. “Siamo al 70%, per ora la qualità è eccellente, il caldo dei mesi scorsi ha evitato la formazione delle muffe dannose per il prodotto. Ora c’è da sperare in queste ultime settimane. Il pomodoro è piacentino – ha confermato Crotti – Piacenza produce il doppio di prodotto rispetto a Parma, ha una sua storia nella coltivazione del pomodoro. Anche noti marchi del mercato lavorano pomodoro piacentino.”. Non poteva mancare un accenno all’attualità, a quanto sta accadendo al Brennero dove la Coldiretti sta manifestando contro il falso Made in Italy. “E’ una situazione imbarazzante che ci lascia sbigottiti – dichiara Crotti – tutti i camion che arrivano hanno trasportano semilavorati a base di latte portati in aziende del centro sud dove l’allevamento è in crisi. Con la liberalizzazione delle quote latte, la mancanza di regole e di trasparenza rischiamo di trovarci invasi di prodotti di cui non sappiamo la provenienza e soprattutto il contenuto”.

festival oro rosso

LOTTI: “LA MINORANZA PD NON FERMI LE RIFORME”

“Il cammino delle riforme deve proseguire e non sarà la minoranza del partito a bloccarlo”. E’ la sintesi del pensiero del Sottosegretario del governo con delega all’editoria Luca Lotti che ha chiuso la festa del Partito Democratico di Piacenza. La riforme, prime tra tutte quella costituzionale passerà sia con la maggioranza di governo che del partito.

Nel suo intervento il sottosegretario Lotti, nonché braccio destro del premier Matteo Renzi, ha sottolineato come quel disagio evocato da Pierluigi Bersani qualche sera fa proprio dallo stesso palco, sia in realtà lo stesso che si respirava anche quando l’attuale minoranza era alla guida del partito.

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RETI DI COMUNITA’: ADOLESCENTI E ADULTI ALLO SPECCHIO

Partendo dall’esperienza dell’educativa di strada iniziata 3 anni fa, il progetto si è ampliato raggiungendo quelle realtà che gli adolescenti vivono e frequentano. Si è creata una Rete di Comunità, come il nome del progetto, che ha coinvolto una realtà solida del nostro territorio l’Associazione Oratori. Si è pensato di creare un cammino di formazione articolato che coinvolge studenti da una parte con assemblee informative su varie tematiche, genitori e docenti dall’altra. Proprio per gli insegnanti sono in calendario tre giornate di formazione: 4, 8, 9 settembre a cui si sono iscritti in tutto 160 persone. Alla parrocchia di San Lazzaro capofila, da cui è partita tre anni fa l’educativa di strada che si concluderà tra due anni, si sono aggiunte anche le parrocchie di Nostra Signora di Lourdes, Corpus Domini, Santa Franca e Sant’antonio.

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PERSONALE ATA, A PIACENZA 76 NUOVI POSTI

Le speranze erano si erano quasi del tutto perse, ma all’ultimo l’ufficio scolastico regionale ha annunciato nuovi posti per il personale Ata nelle scuole piacentine. Si tratta di 76 nuovi posti così divisi: 52 collaboratori scolastici, 20 assistenti amministrativi e 4 assistenti tecnici. Una boccata d’ossigeno che arriva a seguito dei tagli contenuti nella legge di stabilità. Per quanto riguarda invece l’assegnazione delle nomine dei docenti, è appena iniziata la fase B, ovvero la prima fase nazionale per posti vacanti. A Piacenza nella scuole dell’infanzia e nelle primarie ci sono a disposizione solo posti di sostegno per specializzati: 5 nell’infanzia e 16 nella primaria. Diverso il discorso alle scuole medie dove ci sono a disposizione 35 cattedre e 9 posti di sostegno e alle superiori che conta 34 cattedre e 27 posti di sostegno. In tutto 126 posti a disposizione dei docenti nelle graduatorie ad esaurimento che da precari avranno il posto fisso, tra loro ci saranno insegnanti piacentini e non solo.

AULA VUOTA

RIFIUTI DA GENOVA: “NESSUN AUMENTO DELLE EMISSIONI”

“Non svendiamo la salute dei cittadini”. E’ chiaro il sindaco Dosi nel descrivere quella che è l’attività attuale di Tecnoborgo nello smaltimento dei rifiuti arrivati da Genova. Per 50 giorni la struttura piacentina smaltirà 10 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani provenienti dalla Liguria. “Un quantitativo destinato all’inceneritore di Tecnoborgo secondo un criterio di prossimità territoriale – hanno riferito i rappresentanti di Tecnoborgo – nel rispetto dei limiti previsti dall’autorizzazione provinciale riguardante il termovalorizzatore: 120 mila tonnellate annue, costituite sia da rifiuti urbani del comprensorio gestito da Iren, sia da rifiuti speciali generati dalle attività produttive”. E qui sta il punto sul quale si sono scatenate polemiche e sono state sollevate sollevate perplessità da parte delle associazioni ambientaliste e da certa parte politica. L’accoglimento dei rifiuti da Genova ha determinato la necessità, per l’impianto di Piacenza, di trasferire altrove la quantità equivalente di rifiuti speciali che sarebbero stati smaltiti a Borgoforte nello stesso periodo. “Il volume complessivo di rifiuti trattati dal termovalorizzatore di Piacenza non subisce, pertanto, alcun incremento, ma viene modificato unicamente per quanto riguarda la tipologia di materiali di scarto. Un’esigenza dettata dalla normativa vigente, secondo la quale i rifiuti speciali sono collocabili sul libero mercato, laddove i rifiuti urbani – come nel caso in questione – richiedono, per poter essere smaltiti altrove, un accordo interregionale” hanno fatto sapere il sindaco Dosi e Roberto Paterlini amministratore delegato di Iren Ambiente. La tariffa applicata al Comune di Genova per la fruizione dell’inceneritore di Tecnoborgo è pari a 125 euro a tonnellata (prezzo unitario valido per tutti i soggetti che conferiscono rifiuti alla struttura, incluso il Comune di Piacenza) – ha specificato il sindaco – con una maggiorazione di 14 euro a tonnellata comparabile, per fare un esempio concreto, alla differenza di tariffazione tra residenti e fuori-residenti nell’accesso a un servizio pubblico. In totale, moltiplicata per le 10 mila tonnellate, la cifra ammonta a 140 mila euro, che la Giunta comunale di Piacenza, d’intesa con la Regione Emilia Romagna, ha scelto di impiegare per ridurre la tariffa dei rifiuti a carico delle famiglie. Piacenza e Genova legate da un concetto di solidarietà? “Certo – specifica il sindaco – ma da intendersi nella sua accezione etimologica di reciprocità e condivisione di responsabilità: non un gesto “caritatevole”, ma un contributo fattivo alla costruzione e al rafforzamento di un sistema virtuoso che possa rendere più efficiente, anche al di fuori dei confini provinciali, il sistema di raccolta differenziata e smaltimento dei rifiuti urbani”.

tecnoborgo-piacenza

UNO SCATTO AI MONUMENTI CON WIKI LOVES MONUMENTS

Sono 25 i luoghi, i monumenti, le vie e le chiese che Piacenza mette a disposizione per il concorso fotografico internazionale Wiki Loves Monuments. Nel 2013 sono stati 417 i monumenti e i siti d’arte in lizza, oltre il 40% delle emergenze partecipanti in Italia, obiettivo principale la valorizzazione visiva del patrimonio artistico italiano. Il pubblico è invitato a inviare una foto del proprio monumento del cuore, Piacenza partecipa per tramite dell’Unione di Prodotto Città d’Arte, Cultura e Affari della Regione Emilia Romagna che è partner dell’iniziativa con 25 emergenze turistiche per le quali è stata acquisita l’autorizzazione a fotografare in esterno. Dal 1° al 30 settembre qualsiasi cittadino o turista potrà partecipare: la formula è semplice. Basta fotografare uno o più dei monumenti nella lista di quest’anno. Poi caricare l’immagine via internet sulla banca dati e immagini di Wikipedia. Non è necessario riprendere il monumento per forza durante il mese di settembre. Si possono anche inviare immagini scattate in passato. La cosa importante è che l’invio deve essere effettuato fra il 1° e il 30 di settembre 2015. Una volta pubblicate con le licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA sul sito di Wikimedia tutti potranno vedere le immagini in concorso. La lista e il regolamento di partecipazione si trovano su http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/

Ecco la lista dei monumenti di Piacenza:

Palazzo Gotico. Palazzo Mercanti, Statue Equestri Farnesiane, Monumento ai Pontieri, Monumento alla Lupa, Palazzo del Collegio dei Gesuiti (biblioteca Passarini Landi), Teatro Municipale, Teatro dei Filodrammatici, chiesa di Santa Maria di Campagna, ex chiesa di San Vincenzo, Ex chiesa del Carmine, La Cavallerizza, Lapide ai Caduti di tutte le guerre, Palazzo Farnese, Piazza Borgo, Piazzetta Plebiscito, Piazzetta Pescheria, Facsal-Wauxall, Piazza Cavalli, fontana P.le Libertà, fontana via Negri.

 palazzo gotico

ADDIO A PROSPERO CRAVEDI, PIACENZA PERDE UN TESTIMONE DELLA SUA STORIA

Prospero Cravedi è e rimarrà per sempre il fotografo. Quello con la F maiuscola, quello che vede attraverso i dettagli di un’immagine e da questa scopre e racconta particolari che nessun’altro occhio attento riuscirebbe a vedere con altrettanta chiarezza. In questi anni mi è capitato di vedere fotografie di Prospero inedite, dai viaggi in Africa ai cortei politici degli scioperi della Piacenza anni 70, dai personaggi famosi passati in città fino agli anni d’oro del Piacenza Calcio. Immagini da toccare, immagini da vivere. Oggi Prospero Cravedi se n’è andato, senza preavviso, ha abbandonato il campo cioè il suo lavoro, quello che ancora praticava attivamente, nonostante i suoi 80 anni compiuti da pochi mesi. Il lavoro a cui ha dedicato una vita, sempre al passo coi tempi, mai nostalgico del passato, al contrario attratto dalle nuove tecnologie e dai nuovi mezzi d’informazione. Un occhio attento, critico e propositivo che non dimenticheremo, senza retorica. Una telefonata meno di quindici giorni fa; qualche acciacco, un accenno all’attualità e tanto affetto nelle sue parole, come era solito fare. E’ stata l’ultima telefonata.  Alla moglie, ai figli e a tutta la famiglia, vanno le nostre condoglianze.

I funerali si svolgeranno martedì 25 agosto alle 11 alla chiesa dei Ss. Angeli Custodi di Borgotrebbia. La salma sarà fatta giungere dalla Casa Funeraria Domus Maccini.

Il cordoglio del sindaco Dosi:

“E’ difficile, oggi, trovare le parole giuste, perché Prospero non amava la retorica. A lui bastava uno scatto, per raccontare storie e sentimenti, fatti e persone: c’era la vita, nelle sue fotografie”. Così il sindaco Paolo Dosi ricorda Prospero Cravedi, esprimendo anche a nome dell’Amministrazione comunale il cordoglio per la sua scomparsa.

“Dopo tanti anni trascorsi dietro l’obiettivo, immortalando la cronaca quotidiana e i grandi eventi – prosegue il sindaco – non aveva perso la capacità di stupirsi, di indignarsi, di essere sempre partecipe di ciò che osservava. Questo faceva, di lui, non solo un bravo reporter, ma un uomo sensibile, sempre attento a chi soffriva, a chi aveva bisogno di aiuto. Folgorante fu il suo incontro con don Vittorione, che accompagnò in tanti viaggi umanitari, documentando l’opera di Africa Mission e restituendoci, in quelle istantanee, la bellezza e il significato della solidarietà. Quando ne parlava, i suoi occhi si accendevano di una luce diversa, segno di una presenza autentica che, nelle terre più povere del mondo, era andata ben oltre il ruolo del fotografo”.

“Alla moglie Angela, ai figli Ettore e Gianni con Giulia, ai nipoti che amava tanto e tutti i suoi familiari – conclude Paolo Dosi – vorrei trasmettere tutta la vicinanza della comunità piacentina, che oggi piange un testimone straordinario della propria storia. Racchiusa in uno sterminato archivio di immagini, certo, ma anche nel cuore generoso di Prospero, che a dispetto della sua professionalità non ha mai vissuto con distacco ciò che scorreva davanti ai suoi occhi, interpretando in prima persona quel senso di giustizia e di equità sociale che aveva respirato sin da bambino, durante la Resistenza, in una famiglia che abbracciò la lotta partigiana per la libertà e la democrazia”.

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PROFUGHI, DON NOBERINI: “BASTA CON GLI SLOGAN”

Basta con gli slogan, accoglienza sì accoglienza no, è ora di rimboccarsi le maniche e di andare oltre la tentazione di dire ci pensi qualcun’altro. Don Maurizio Noberini, parroco di Santa Franca e presidente del movimento Africa Mission, definisce la questione legata ai profughi un banco di prova non solo per la chiesa, che per definizione dovrebbe essere dedita all’accoglienza, ma per l’intero occidente. “Evitiamo gli slogan accoglienza sì, accoglienza no – ha detto Don Maurizio – chiediamoci invece, come ha fatto Mons. Galantino dive stanno le grandi organizzazioni come l’Onu. E’ facile dire ci pensi qualcun’altro, stringi stringi l’accoglienza tocca anche a ciascuno di noi”. Diffidenza verso lo straniero, crisi economica, senza contare logiche che attingono prettamente alla sfera politica, sono le motivazioni che portano i più a chiudersi all’accoglienza. “Come presidente di Africa di Mission che da anni opera nei luoghi più poveri dell’Africa, ci siamo accorti, con i missionari, come questo bisogno dell’accoglienza venga da lontano. Dobbiamo farci carico del sud del mondo, non possiamo ricacciare queste persone in mare e sperare che ci pensino gli altri”. Intanto a Piacenza, con la partenza dei 16 profughi a Marsaglia, gli stranieri sono passati da 157 a 141. Non la soluzione al problema, secondo l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini, che continua vedere la questione troppo sbilanciata sul fronte logistico e poco sulla progettualità. “Finchè si considera il problema dal punto di vista logistico e progettuale – ha confermato – la soluzione è ben lontana. Certo ora a Piacenza ci sono 16 stranieri in meno, ma il problema di riversa su altre piccole realtà”. Qualità dell’accoglienza è il tema di fondo. Osservare e analizzare la questione da questo punto di vista, sarebbe come capovolgere la prospettiva rispetto a come si è agito finora. Partire dai progetti, dalle regole di convivenza, dall’insegnamento della lingua, per far capire il valore dell’accoglienza. “Accoglienza è prima di tutto riconoscere in chi ho davanti una persona – ha spiegato Cugini – con la sua dignità, i suoi diritti e i suoi doveri. Accoglienza significa far comprendere a queste persone che esistono progetti che iniziano, si sviluppano e finiscono in grado di creare i presupposti per dare autonomia. Tutte cose che, per ora si sono svolte a macchia di leopardo”. A parte gli esempi della Caritas, di Ponte dell’Olio, Rivergaro, Piacenza  sembra carente da questo di vista? “Direi di sì – ha confermato l’assessore – non sempre le risposte sono quelle che mi piacerebbe vedere. L’accoglienza non è solo economica, qualche gestore, secondo me, fatica a comprendere questa cosa”.

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