PROFUGHI MURATORI E TINTEGGIATORI AL SERVIZIO DELLA CITTA’

Saranno una ventina e per un paio di settimane, seguiti dall’ente scuola per la formazione edile, si impegneranno in piccoli lavori di manutenzione e muratura. Il tema profughi, o meglio migranti, è una realtà con cui bisogna fare i conti, volenti o no. Per di più è imminente l’arrivo di una nuova ondata, non c’è ancora certezza sul numero preciso, che costringe i comuni a pensare a come impegnarli. A come renderli socialmente utili; il protocollo che verrà firmato a breve tra comune di Piacenza, Ente Scuola per la Formazione professionale delle maestranze edili e l’azienda Ciesse va in questa direzione.

Piacenza già ospita 244 richiedenti asilo, il 7.6 per cento in più rispetto al limite di 7,13%. la sfida per il sindaco Dosi è affinare quelle modalità di rapporto che portino ad una integrazione realizzabile. “Il tema va affrontato in modo responsabile – ha detto il sindaco – senza nascondersi dietro risposte semplicistiche, è facile dire no. La sfida degli amministratori è come dare accoglienza”.  Il comune metterà a disposizione il materiale e i cantieri. A breve gli stranieri si metteranno all’opera in lavori di rifacimento intonaci, tinteggiatura e trattamento del sasso. “Si parte dal muro recinzione dell’asilo della Besurica – ha spiegato l’assessore Giorgio Cisini – ma si pensa anche alla ritinteggaitura dell’autostazione di piazza Cittadella e della sistemazione della parte esterna in sasso della basilica di Sant’Agostino; il tutto fornendo formazione, sicurezza e risultato visibile”.

Apripista rispetto a questo protocollo d’intesa, il comune di Ponte dell’Olio. Da quasi un anno ospita 15 migranti del Mali impegnati in opere di manutenzione e muratura, tra cui la scuola di Riva. “Ci siamo chiesti come impegnare questi ragazzi – ci ha detto il sindaco Sergio Copelli – l’idea di una collaborazione con la scuola edile, grazie alla cooperativa Ippogrifo che gestisce i profughi, ci è sembrata molto buona, per dare anche un segnale positivo ai pontolliesi”.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/scuola edile profughi.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/scuola edile profughi.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/05/protocollo-profughi.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

JASNA: “ESSERE DISABILI NON E’ UNA COLPA”

Buongiorno sono Jasna, sono disabile, ma non è colpa mia … essere disabili non è una colpa. Jasna è una delle donne coraggiose in carrozzina che fa parte del Gruppo Disabilità europeo. Ha partecipato insieme ad altri disabili alla Marcia delle Carrozzine, una giornata che si è celebrata a livello nazionale. L’evento, che a Piacenza è stato organizzato dai consiglieri del M5S, Mirta Quagliaroli e Andrea Gabbiani, ha lo scopo di sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e e il Governo al rispetto dei principi costituzionali di  inclusione, partecipazione e solidarietà a cui tutti i cittadini hanno diritto. Il sindaco Dosi ha ricevuto dalle mani di Jasna un documento petizione nel quale sono racchiuse, in dieci punti, le richieste di tutta la diversa abilità che vanno dalla prevenzione (meno gradini, meno porte strette, più sicurezza domestica) all’uguaglianza (non deve esistere disparità dio trattamento), dall’urbanistica all’accessibilità (esistono ancora barriere architettoniche nei luoghi pubblici); e ancora tra i punti compare il diritto al lavoro, allo studio, alla formazione, la sicurezza, l’assistenza, gli ausili, i trasporti e le cure. “Il livello di attenzione su questi temi – ha detto il sindaco – è sempre più alto; il tema della disabilità è fortemente presente a Piacenza grazie ai rapporti di collaborazione con le numerose associazioni e cooperative che si occupano di questo tema”.

marcia della carrozzelle1marvcia delle carrozzelle2

CRISI DEL COMMERCIO, SOFFRONO ANCHE I GRANDI MARCHI

Il commercio è in forte sofferenza e i soldi da spendere sono sempre meno. Potrebbe sembrare un’affermazione banale, ma non la è. Non la è quando la realtà offre agli occhi degli osservatori uan fotografia vivida e reale e quando le saracinesche, inesorabilmente, si abbassano. Accade anche, e sempre di più, nella florida Piacenza. L’ultimo caso quello del supermercato Carrefour che ha chiuso i battenti il 24 aprile scorso. Oggi per i 22 dipendenti c’è la cassa integrazione e domani verrà avviata la procedura di mobilità. Tra l’altro la chiusura di carrefour ha reso praticamente priva la zona ovest della città di un qualsiasi punto vendita alimentare. Ma a fronte di un biennio in cui le perdite sono arrivate a 800 mila euro, l’unica prospettiva era la chiusura. Il pericolo, oltre quello principale occupazionale, è anche che si creino nuove cattedrali nel deserto, immensi siti vuoti, difficili da rilevare. “Stanno girando voci che stiamo verificando interessate a rilevare Carrefour – spiega Giuliano Zuavi segretario della Filcams – abbiamo avuto anche un incontro con il Comune che ha preso un chiaro impegno a verificare la possibilità di ingresso di un nuovo marchio che possa dare una risposta al rischio desertificazione della zona e al problema occupazionale”. Non se la passa di certo meglio un altro marchio famoso, Mercatone Uno che in sette anni ha collezionato un passivo per oltre 630 milioni di euro a livello nazionale. Le conseguenze sono arrivate a caduta sui singoli negozi, quello di Fiorenzuola non è passato indenne. Qui ci sono una trentina di lavoratori che non hanno alcuna certezza per il futuro. Anche il colosso della tecnologia Mediaworld ha annunciato, in tutta Italia, la chiusura di 7 punti vendita e numerose procedure di mobilità. A Piacenza la situazione sembra sotto controllo ma è l’inizio di una fase non certamente positiva dal punto di vista occupazionale. Secondo il sindacalista le principali responsabilità di questa moria del commercio sono soprattutto politiche. “Il vero punto è il potere d’acquisto. La crisi cominciata nel 2008 è fortemente peggiorata. Abbiamo un’esigenza – spiega Zuavi – mettere nelle tasche dei lavoratori una buona quota di soldi prelevati, in questi anni, in modo scellerato spostando le ricchezze da una parte all’altra del paese. Io credo che la crisi sia destinata a peggiorare”.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

carrefour market-interno

POLIZIA MUNICIPALE, SCIOPERO IN VISTA IL 4 LUGLIO?

Nulla di fatto. Lo stato di agitazione all’interno del comando di Polizia Municipale proclamato dal Diccap-Sulpl rimane, eccome. Tanto che è in corso di definizione un’assemblea per una delle prossime domeniche di maggio e, se nulla cambierà, non è da escludere l’ipotesi di uno sciopero per il 4 luglio, giorno del Patrono Sant’Antonino. Nell’incontro odierno, alla presenza del sindaco Dosi, del neo comandante Poma, della dirigente Bossi e dell’assessore Gazzola, non ci sono state le risposte attese. Davanti alla problematiche ormai note come il riconoscimento della parte contrattuale per festivi e festivi infrasettimanali, polizza infortuni, revisione certificati medici e dei protocolli sanitari della PM, missioni e trasferte, equa distribuzione degli straordinari, “l’amministrazione – si legge nella nota del Sulpl – contravvenendo a quanto si era impegnata a fare in data 21.04.2015 dinanzi al Prefetto Dott. Palombi, oggi ha risposto che ha bisogno di studiare ancora le questioni poste alla Sua attenzione. Intanto, il DiCCAP_SULPL, dinanzi all’ennesima non risposta della stessa e al continuo rimandare, ha confermato lo stato di agitazione ed ha reso note le azioni sindacali (assemblee e scioperi) che attuerà, nel rispetto di quanto deciso dall’assemblea dei lavoratori, nelle prossime domeniche di maggio”. Il sindacato rivolge un ringraziamento al comandante Poma “per la sua onestà intellettuale; essendosi insediato da pochissimi giorni, certo era impensabile far ricadere su di Lui la responsabilità della risoluzione immediata di tutte le problematiche”.

rp_pol-municipale-1024x479.jpg

IL VOLONTARIATO INVADE PIAZZA CAVALLI

Stand, musica, dimostrazioni della Croce Rossa. Il volontariato ha pacificamente invaso Piazza Cavalli per la tradizionale festa del Volontariato a firma dello Svep. Ad aprire il pomeriggio “il canto della terra” la performance artistica musicale del gruppo Assofa, poi Piacenza Music Pride con Noi e il concerto dei Cani della Biscia. Domani la festa prosegue con la camminata delle associazioni.

image image

CORTEO DEL PRIMO MAGGIO, AL CENTRO LAVORO E IMMIGRAZIONE

“La solidarietà fra la differenza” è stato lo slogan del corteo della festa del Primo Maggio a Piacenza e provincia. In città a salite sul palco di Piazza Cavalli Marina Molinari, segretaria Cisl Parma e Piacenza. Nel suo intervento Molinari ha puntato l’attenzione sulla difficile condizione dei lavoratori e sula tragedia dell’immigrazione. Un’altra festa del lavoro scandita dalla crisi, e sono i dati a confermarlo:  il saldo fra aperture e chiusure delle imprese a Piacenza  è stato nettamente negativo, circa 270 unità in meno.

primo maggio molinari 1

TRA SICUREZZA REALE E SICUREZZA PERCEPITA. A TUTTO TONDO

Sicurezza reale e sicurezza percepita. Questo tema occupa sempre di più la pagine dei giornali e preoccupa i cittadini. Furti praticamente quotidiani hanno portato ad un clima di forte esasperazione. Ci sembra che questa votla la retorica c’entri poco, certo cavalcare queste paure, però, può essere pericoloso. I sindaci stessi si sono fatti portavoce di questo malessere, hanno redatto un documento con alcune richieste e hanno colto l’occasione del Viceministro degli Interni Filippo Bubbico per consegnarglielo. Alcune promesse sono arrivate come l’arrivo di alcuni carabinieri sul territorio, peccato però solo per una quindicina di giorni nel mese di maggio. Le priorità per il governo sono Expo 2015, la minaccia terroristica e il Giubileo del prossimo inverno. Tra sicurezza reale e percepita abbiamo fatto un viaggio tra le armerie di Piacenza per sapere che aria tira. E ci sono delle sorprese.

Alessandro D’Avenia ha parlato ai giovani studenti come in una lezione, spiegando cosa sta dietro al suo ultimo romanzo Ciò che inferno non è in cui rinasce la figura di don Pino Puglisi, lo stesso sacerdote che a 17 anni era stato il suo insegnante, lo stesso che ha fatto della lotta contro la mafia una ragione di vita.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/atuttotondo/puntata19.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/atuttotondo/puntata19.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/01/logo1.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

CARREFOUR, PER 22 LAVORATORI OTTENUTA LA CASSA INTEGRAZIONE

Il 24 aprile il supermercato Carrefour ha chiuso i battenti anche a Piacenza. Ventidue dipendenti sono rimasti senza lavoro. I sindacati di categoria, nel corso di un incontro con l’azienda, hanno ottenuto al cassa integrazione per un anno e la mobilità. Se il lavoratore sceglierà la mobilità entro il 24 ottobre avrà diritto ha 12 mensilità, se la chiederà entro il 15 dicembre le mensilità scenderanno a 9. “Un buon accordo -ha commentato Giuliano Zuavi della Filcams Cgil – a cui si aggiunge l’impegno che abbiamo ottenuto anche dall’amministrazione. Abbiamo incontrato il sindaco Dosi, il vice Timpano e l’assessore al Commercio Tarasconi affinchè si impegnino a valutare se altri insediamenti produttivi necessitano di nuova forza lavoro in modo da ricollocare i 22 lavoratori e per capire se sono fondate le voci di interesse di altri noti marchi ad entrare nel centro commerciale che prima ospitava Carrefour”. Un altro problema che si aggiunge a quello occupazionale, è quello dello spopolamento del centro commerciale Farnese in via Atleti Azzurri d’Italia che ospitava il supermercato. E’ da tempo infatti che numerosi altri negozi sono vuoti. “Se non arrivano risposte anche dalla politica – ha detto Zuavi – il commercio è in agonia”. In due anni Carrefour ha avuto 800 mila euro di perdite, motivo che sta portando il marchio a lasciare l’Italia. Non se la passa meglio Mercatone Uno in passivo per 600 milioni di euro a livello nazionale; oggi il marchio è in amministrazione controllata dagli ispettori ministeriali. A Fiorenzuola 35 lavoratori rischiano di trovarsi, a breve, senza occupazione. Una situazione che si sta estendendo a macchia di leopardo che vede il commercio in forte sofferenza.

rp_Carrefour-300x192.jpg

NUOVO COMANDANTE POMA: “SAREMO SULLE STRADE PER GARANTIRE LA SICUREZZA”

Polizia di prossimità, dell’ultimo metro o di quartiere. Chiamatela come volete, ma il senso è lo stesso. L’impegno del nuovo comandante della Polizia Muncipale Stefano Poma è quello di essere presente sulle strade, partendo dal rispetto delle regole per offrire aiuto ai cittadini. 46 anni, sposato, padre di due figli adolescenti, il comandante Poma farà il suo ingresso al comando di via Rogerio il primo maggio e gli impegni da subito non mancheranno, in un momento particolarmente delicato sia per quanto il tema legato alla sicurezza percepita da parte dei cittadini, sia per le risposte che gli agenti si aspettano sul fronte interno organizzativo. “Il mio impegno sarà massimo fin da subito – ha detto – avrò bisogno del collega Campomagnani per prendere visione di alcune tematiche, ma assicuro ai cittadini che saremo presenti sule strade, partendo dal rispetto per le regole”.

Selezionato su 15 candidati, il nuovo comandante si troverà a gestire, con il supporto del vice Massilimiliano Campomagnagni che in questi mesi ha svolto il ruolo di vicario, 122 agenti. In questi giorni si stanno svolgendo i colloqui per 5 nuovi ausiliari del traffico, figura per la quale sono arrivate 785 domande, ed entro un paio di mesi dovrebbero entrare in servizio anche 5 nuovi agenti per rispondere, almeno in parte, alle esigenze del personale attuale che lamenta un carico di lavoro gravoso e problematiche legate al recupero del festivo infrasettimanale. “Ogni lavoratore deve esercitare i propri diritti – ha detto il comandante Poma – affronteremo gradualmente le tematiche già a partire dai prossimi giorni”.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/comandante poma.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/comandante poma.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2015/04/COM.-POMA.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

SICUREZZA REALE, SICUREZZA PERCEPITA: VIAGGIO NELLE ARMERIE DI PIACENZA

Mentre a Roma si valutano e si decidono strategie, i cittadini sono esasperati dai furti che aumentano soprattutto in abitazione. La stampa e i talk show nazionali ci mostrano che sempre più persone che tengono in casa le armi, con il pericolo dietro l’angolo della giustizia fai da te; i dati locali confermano che negli ultimi anni il numero di richieste di porto d’armi rilasciate dalla Questura è aumentato, non quello della Prefettura che rilascia documenti per porto d’armi ad uso esclusivamente personale, concesso in rarissimi e certificati casi. Le armerie, almeno quelle che hanno risposto alle nostre domande, descrivono questa realtà: le vendite di armi non sono aumentate, lo sono invece le richieste di porto d’armi. Il titolare dell’armeria Di Piacenza ci conferma che chi chiede il porto d’armi per il 90% ha subito un furto in abitazione o una minaccia. Molto frequenti le richieste di chi preferisce disfarsi di un’arma, magari particolarmente datata ricevuta in eredità da un parente. Ce lo conferma anche Davide Giuliani titolare dell’armeria La Lupa: “La norma vigente attualmente richiede una visita medica specifica per chi detiene un’arma ma non ha il porto d’armi; in tanti preferiscono non sobbarcarsi questi costi e disfarsi dell’arma”. Giuliani gestisce da 5 anni il negozio in via Corneliana, certo il suo non è un lavoro comune, a partire dalla responsabilità nel momento della vendita di un’arma.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

armeria