DIETROFRONT DELLA REBECCHI NORDMECCANICA, OK CAMPIONATO E CHAMPIONS

Dopo alcuni giorni di attesa il presidente della Rebecchi Nordmeccanica  e’ tornato sui suoi passi e con un comunicato ufficiale annuncia che la squadra verrà iscritta al campionato e alla Champions. In realtà non si specifica se la proposta del comune sia stata accettata, anche se la condizione sembra imprescindibile. Questo il comunicato: ll presidente onorario della Rebecchi Nordmeccanica Antonio Cerciello con i figli Vincenzo e Alfredo, dopo una valutazione con il vicepresidente Giovanni Rebecchi, risponde positivamente agli appelli dei tifosi, degli sponsor, delle Istituzioni locali e nazionali compresa la Federazione e la Lega volley con il suo presidente Mauro Fabris.

In particolare la Società è rimasta positivamente colpita dalle manifestazioni di stima dell’on. Pierluigi Bersani che ci ha spinto a continuare nella nostra attività sportiva a favore della città di Piacenza. Abbiamo, pertanto, deciso di continuare – dopo i successi di questi anni – il nostro impegno nello sport partecipando con la Rebecchi Nordmeccanica alla Champions e al Campionato Volley A1 2014-2015 puntando sempre a grandi obiettivi sia in Italia che in Europa.

 

cierciello dosi cisini

DOSI:”DISPONIBILI E FLESSIBILI AD UNA NUOVA PROPOSTA PER SALVARE IL VOLLEY”

Il sindaco Paolo Dosi spera in un ripensamento della famiglia Cerciello in merito alla questione volley e lo fa pubblicamente anche nel suo breve intervento in occasione del taglio del nastro del nuovo stabilimento della Nordmeccanica Group. La proposta di concedere il Palabanca alla Rebecchi Nordmeccanica per tre anni alle stesse condizioni dell’anno scorso viene rinnovata nella speranza di un passo indietro da parte della società dopo il secco rifiuto motivato da una questione di tempi non rispettati.

Il presidente ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito all’argomento per dedicarsi completamente alla cerimonia di inaugurazione alla quale hanno partecipato personaggi illustri, qualche battuta l’abbiamo scambiata con il figlio Vincenzo che ha ribadito come dietro al rifiuto non ci siano altre motivazioni se non quella legata al fattore temporale come ventilato nelle ultime ore.

LAVORATORI IKEA, SABATO UN NUOVO SIT IN

Ancora incertezze e un nuovo sit in. Dopo la tregua armata che si erano date le parti coinvolte, coop San Martino e Si Cobas, poco o nulla è cambiato. Certo i facchini non hanno più bloccato l’entrata allo stabilimento di Le Mose ma la loro posizione non è ancora stata definita dalla coop San Martino che doveva valutarne eventuali provvedimenti disciplinari.  Intanto dopo la petizione on line, sabato i lavoratori hanno organizzato un sit-in sotto palazzo Mercanti e una raccolta firme per ribadire la volontà di continuare a lavorare.

ikea lavoratori

 

IKEA, IN RETE UNA PETIZIONE DEI FACCHINI

La vicenda Ikea si vive giorno per giorno. Fino a 48 ore fa i cancelli erano chiusi e la produzione ferma per la protesta dei Si Cobas. Poi la decisione di tornare al lavoro per due giorni a seguito di una estenuante mediazione con la prefettura. Due giorni in cui la coop San Martino e Si Cobas esamineranno la posizione dei 33 operai sospesi e ne valuteranno i provvedimenti disciplinari. Sciopero e picchetto da parte dei “dissidenti” rimarranno comunque, pur garantendo la possibilità di lavorare a chi intende entrare nello stabilimento. Proprio questi ultimi hanno caricato in rete sul sito specializzato change.org una petizione on line. Parole e immagini che vogliono coinvolgere i cittadini, che stanno vivendo dall’esterno la vicenda, a solidarizzare con chi chiede semplicemente di poter lavorare. 

IKEA FACCHINI

EXPORT SCACCIA CRISI

8,1 per cento di disoccupazione, 10.800 persone in cerca di un lavoro, 557 imprese hanno cessato la loro attività, oltre 6mila di ore di cassa integrazione. In un contesto generale economico in cui il segno negativo è dominante, l’unica flebile speranza è riposta nelle esportazioni che nel 2013 registrano un +10,5per cento rispetto all’anno precedente, con il settore macchine ed apparecchi a farla da padrone. Ma perchè l’export sia vincente occorre che le imprese siano nelle condizioni di vendere i propri prodotti all’estero con più facilità, senza cadere nelle tenaglie della burocrazia. Il quadro della situazione economica piacentina è stato tracciato nel corso della giornata dell’economia alla presenza del professor Pietro Ichino, docente di diritto del Lavoro alla Statale di Milano.