COVID: QUARTA ONDATA IN FASE DI REMISSIONE. FOCOLAI IN DUE CRA. SCARSA ADESIONE ALLA VACCINAZIONE PEDIATRICA

I numeri dei positivi registrato nella settimana è quasi dimezzato, segno confermato che la quarta ondata è in fase di remissione. I casi sono calati del 45.64% passando da 2776 a 1509.  Il calo è più pronunciato a Piacenza rispetto al resto della Regione, della Lombardia e anche della media nazionale. Se però si prende in esame l’incidenza, la situazione locale (531 nuovi positivi su 100mila abitanti) è paragonabile a quella lombarda (521), mentre in Emilia-Romagna e nel resto del Paese i numeri restano decisamente più alti (841 e 817).
Anche il numero di tamponi effettuati è in discesa, da 18.904 a 12.375, per una minor richiesta di test da parte della cittadinanza.

Rimangono invece ancora importanti i numeri dei contagi nelle CRA: in questa settimana sono risultati positivi 61 ospiti e 23 operatori. La maggior parte di essi è asintomatica. Le due strutture in cui si sono registrati altrettanti focolai, con diversi casi, sono costantemente oggetto di monitoraggio da parte del dipartimento di Cure primarie dell’Ausl. Gli altri contagi sono invece sparsi sul territorio.
Tra i numeri che scendono anche quello delle persone attualmente in isolamento o quarantena, che passa da 5.261 a 2.615.

In netta diminuzione sono le chiamate alle Usca, che sono ormai meno di una quarantina al giorno (278 la settimana scorsa): un flusso così basso non si registrava da novembre.

Anche l’impatto sulla rete ospedaliera è in calo. Gli accessi medi al Pronto soccorso sono una decina al giorno, ma la media dei pazienti ricoverati scende a 158 (erano 205 la settimana precedente). Il 13 febbraio erano 137 i degenti. La media dei positivi in Terapia intensiva è 5.
I decessi degli ultimi sette giorni sono stati otto, con un’età media superiore agli 80 anni. Molti di essi non avevano completato il ciclo vaccinale.

Nell’ultima settimana si è registrata anche una diminuzione delle vaccinazioni medie giornaliere, a causa di una netta contrazione della domanda. La copertura con il primo ciclo supera il 90 per cento per tutte le fasce over 50. La percentuale invece scende drasticamente, fino a toccare il 29,5 per i bambini tra 5 e 11 anni.
Anche la modalità di invio di sms con appuntamento, utilizzata nei giorni scorsi, non ha portato all’adesione auspicata.

Per quanto riguarda invece la terza dose, si è prossimi ormai al traguardo delle 170mila somministrazioni. La sensibilità verso il booster scende in base alle età: i più giovani hanno aderito con percentuali più basse rispetto alla fasce più mature della popolazione.
Gli ambulatori di prossimità che si sono svolti la scorsa settimana hanno registrato adesioni molto scarse. L’Azienda per ora ha confermato quindi la sola prossima tappa già in calendario, ovvero quella di Morfasso.
Sul sito www.covidpiacenza.it sono pubblicati anche date, luoghi e orari in cui è possibile la somministrazione del vaccino in libero accesso.

CENTRO SINISTRA VERSO LE ELEZIONI: “CI SIAMO E RILANCIAMO LE NOSTRE PROPOSTE PER LA CITTA’ “

“Volontà di rilanciare senza alcun timore  le proprie proposte per la Città. La coalizione di centrosinistra è dunque in campo con la decisa volontà di offrire alla Città un progetto riformista concreto e sfidante sui temi più urgenti che migliorino la qualità della vita dei piacentini, dopo cinque anni difficili ma soprattutto inconcludenti”. Sono alcuni dei passaggi della nota a firma Partito Democratico, Art. 1, ER Coraggiosa, PSI e Piacenza Più dopo l’inchiesta sugli appalti truccati che hanno coinvolto anche Massimo Castelli, indicato come il candidato sindaco ideale e unitario per questa coalizione.

Una nota in cui c’è la volontà di reagire e di dare risposte che “infondano fiducia in un elettorato disorientato e deluso nei confronti di un sistema, quello della politica e di una parte delle Istituzioni, ancor più provato dalle gravi notizie che emergono dell’indagine giudiziaria in corso nella nostra provincia”.

“Nessun colpo di spugna ma anzitutto un appello al rigoroso garantismo sia da parte di chi ha il delicato compito di appurare la verità dei fatti con auspicabile  celerità sia di chi ne rilancia e diffonde gli esiti necessariamente provvisori e inevitabilmente approssimativi”.

Anche in un contesto così difficile, duro e gravoso, prosegue e si rafforza l’impegno delle forze civiche e progressiste “senza tentennamenti e nella massima coesione e chiarezza”.

In un passaggio del comunicato si fa riferimento ad un’apertura a nuovi compagni di viaggio “disponibili a condividere il comune obiettivo di competere e prevalere nelle  urne all’amministrazione Barbieri”. Un appello all’unità non rivolto a coloro che sono rimasti in ApP, che proprio oggi hanno ufficializzato la candidatura a sindaco di Cugini, ma alle altre forze civiche di stampo riformiste e progressista.

“Centralità al programma e individuazione della leadership migliore in grado di rappresentarlo e soprattutto realizzarlo. Questi gli obiettivi che nei prossimi giorni, nei luoghi e con gli strumenti più aperti alla partecipazione, che verranno indicati, consentiranno a tutti coloro che vorranno di offrire contributi di idee e disponibilità all’impegno.
Altre iniziative che rischiano di esaurirsi in un ennesimo scontro polemico che incrinerebbe ancora di più la credibilità degli Organi Istituzionali del nostro Comune non sono condivisibili.
La debolezza politica dell’attuale Amministrazione è sotto gli occhi di tutti ma non la si contrasta con gli strumenti della propaganda e gli elettori lo sanno”.

 

CERUTI, AZIONE: “CI VUOLE UNA SVOLTA MORALE”

Tra i temi che più stanno a cuore ad Azione ci sono sanità, ambiente, istruzione spiegati in modo minuzioso nel programma redatto nel corso del congresso che ha eletto Filippo Ceruti, segretario provinciale. L’inchiesta sugli appalti truccati ha inevitabilmente conseguenze anche politiche, per cui tutto è in divenire e mutevole. Ma Azione, il partito fondato a livello nazionale da Carlo Calenda, anche localmente si sta preparando per la sfida amministrativa. Il campo è quello progressista, l’area dem, per intenderci, a patto che vengano accettati i punti del programma che azione ha proposto. Ma c’è anche la possibilità che il gruppo proponga un candidato per una sorta di terzo polo che riunisca le forze che non si ritrovano nel bipolarismo destra sinistra.

COMUNITA’ FERITA, CITTADINI ARRABBIATI. COME SI FA A TORNARE AD AVERE FIDUCIA?

Appalti truccati, voto di scambio e in mezzo i soldi. Tanti soldi che facevano da collante ad ogni operazione sporca. E’ un quadro accusatorio pesantissimo quello che ha descritto la procuratrice Grazia Pradella nella conferenza stampa, insieme agli altri sostituti procuratori titolari dell’ indagine Matteo Centini ed Emilio Pisante,  presso il comando provinciale dei Carabinieri che hanno eseguito gli arresti. Una vera e propria associazione a delinquere, dedita a truccare appalti per eseguire lavori pubblici, pare con materiali scadenti, a società “amiche” , fino al voto scambio, con tanto di foto della scheda elettorale, nella cabina. Una corruzione senza fine, che si sarebbe protratta da diversi anni, del tutto indisturbata in alta Val Trebbia ma anche in città. Una condotta che sarebbe andata anche di là dell’appartenenza politica. Sindaci, tecnici di enti pubblici, imprenditori edili in una rete dalle maglie strette e dai meccanismi oliati, arrivati pure a sporcare il voto elettorale, quanto di più democratico dovrebbe esserci.

Il commento dei più è stato “incredibile”, “impossibile”, perché è così che sembra se si leggono i nomi dei coinvolti e le loro accuse. In custodia cautelare in carcere ci sono il sindaco di Cerignale Massimo Castelli, il sindaco di Cortebrugnatella Mauro Guarnieri, gli imprenditori Nunzio Susino e Maurizio Ridella. Ai domiciliari il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali, divieti di dimora per la vice sindaco di Zerba Claudia Borrè. Indagati anche il parlamentare di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Erika Opizzi che si è dimessa dal ruolo di assessore all’urbanistica. In tutto 35 indagati nell’ambito della maxi inchiesta che ha portato a 11 arresti. I capi d’imputazione: associazione per delinquere, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, traffico di influenza illecite, turbata libertà degli incanti, frode nelle forniture pubbliche, falso materiale, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, truffa e voto di cambio. Ce n’è da far tremare le vene.

Questa inchiesta è stata dirompente, e lo sarà anche per le conseguenze politiche che si porterà dietro. Massimo Castelli era ad un passo dalla candidatura a sindaco per PD, Art. 1 e Emilia Romagna Coraggiosa per le prossime amministrative. Anche su questo appuntamento, oggi, la situazione è in assoluto divenire. Ieri ero lo shock lo stato più comune a tutti, non solo nel centro sinistra. E’ davvero una brutta pagina, una pagina che fa sanguinare e ferisce una comunità intera.

E’ corretto ribadire che si tratta di accuse; le persone arrestate o indagate hanno il diritto di difendersi e non è corretto che vengano condannate dall’opinione pubblica. Resta tuttavia un quadro accusatorio molto pesante che va inevitabilmente a minare la fiducia dei cittadini. Come si fa a convincerli che non sono tutti uguali, che non si può generalizzare, come glielo si può far credere? Impresa quasi impossibile; se accanto ci si mettono una serie di altri fatti di cronaca giudiziaria in cui Piacenza è stata la triste protagonista degli ultimi anni: il caso Caruso e la caserma Levante. E allora tornano alla mente le parole della giudice Modica che scrisse che in questa città ci sono “poteri vischiosi con il malaffare”, parole che fecero scandalizzare alcuni e riflettere altri.

 

 

 

 

ANTEPRIMA INAUGURA ALLO SPAZIO XNL

Xnl torna alla originaria vocazione di spazio espositiva di arte contemporanea. Lo fa dopo mesi di stop forzato causa pandemia, ma oggi è pronto ad aprirsi ai linguaggi della contemporaneità dell’arte, del cinema, del teatro e della musica.

Quella che vedete è un’Anteprima, ovvero una sorta di introduzione al Programma di Arte contemporanea che da settembre inizierà la sua regolare programmazione sotto la direzione artistica di Paola Nicolin.

Anteprima sarà visitabile fino al 28 febbraio, dal martedì alla domenica con ingresso gratuito. Un’occasione per riscoprire spazi altamente rinnovati con stile e sapienza, tali da poter ospitare laboratori permanenti per la funzione didattica, legando l’aspetto formativo a quello performativo, realizzando uno scambio fra allievi e maestri.

Sono tre le opere che occupano il piano terra e il primo piano del palazzo, accomunate da una meticolosa e sofisticata ricerca dell’immagine durata svariati anni: al pianterreno il video installazione di The pure necessity di Claerbout, versione d’artista del classico Disney Il libro della giungla, della durata di 50 minuti. Il piano superiore è riservato a un’anticipazione della mostra-atelier personale di Francesco Simeti, che sarà presentata in settembre, ora suggerita dalle due opere Rubble, 2007 e Curtain, 2017.

L’EPIDEMIA RALLENTA: CASI DIMEZZATI IN UNA SETTIMANA. ANCORA TROPPE RESISTENZE SUL VACCINO 5-11 ANNI

L’epidemia rallenta, a confermarlo sono i numeri: i nuovi casi sono passati da oltre 5mila agli attuali 2700, con una riduzione del 46%, praticamente dimezzati. Piacenza con 977 casi per 100mila abitanti è la provincia con il minor numero di positivi in regione.

I tamponi eseguiti sono stati quasi 19mila di cui il 14.7% di questi è risultato positivo. Nelle CRA la situazione è molto migliorata rispetto alla scora settimana: da 120 a 85 casi di cui 54 ospiti e 31 operatori, per lo più pauci o asintomatici, solo un paziente è stato ricoverato.

La maggiore concentrazione di casi positivi si registra nella fascia di età 0-18 e 19-40. Nella prima si registrano 2mila postivi ogni 100mila, nella seconda 2600 ogni 100mila. Se si scorpora la fascia 0-18 si evidenzia una più alta concentrazione tra 6-10 anni con 2600 casi ogni 100mila, 11-13 con 2057 ogni 100mila, ovvero le fasce più scoperte dal vaccino.

Un altro indicatore che conferma il rallentamento dell’epidemia sono le segnalazioni alle USCA che si sono dimezzate: da un migliaio a 502.

Gli accessi medi al pronto soccorso sono stati 15, i ricoveri 199 tra l’ospedale di Piacenza e le clinica Piacenza e Sant’Antonino. In terapia intensiva sono ricoverati 5 pazienti. Si sono registrati 16 decessi, per lo più di over 80 con pluri patologie per cui anche una lieve infezione può risultare fatale,

Grazie ai numeri in calo dei positivi l’ospedale mira a tornare all’assetto originario, ovvero all’operatività totale della chirurgia e della geriatria. In chirurgia sono tornati liberi 16 letti, “da questa settimana stiamo recuperando l’attività ortopedica – ha confermato il direttore sanitario Padrazzini – entro febbraio puntiamo a tornare all’assetto originario”.

La campagna vaccinale prosegue con buoni risultati: la fascia over 50 ha una copertura del 90%, quella 12-19 dell’84.4%, così come ottima è la risposta alla terza dose con gli over 50 oltre l’80%. La nota negativa è nella fascia pediatrica 5-11 anni: “la copertura è insufficiente – ha confermato il dottor Pedrazzini – stiamo chiamando i genitori, predisponendo open day per spingere il più possibile e vincere le resistenza e le paure perché il vaccino è assolutamente sicuro”.

 

 

IL RISCATTO E LA RIVINCITA NELLE STORIE DI PAOLO E OLADELE

Queste sono le storie di Oladele e Paolo, per lui il nome è di fantasia. Sono le storie del loro riscatto dopo anni di difficoltà e ferite che faticheranno a rimarginarsi. Oggi i loro occhi sorridono anche sotto la mascherina, hanno voglia di affermarsi, che significa avere un lavoro, un’indipendenza economica, magari portare in Italia la propria famiglia. Vivono nella struttura di via Buffalari ,gestita dalla cooperativa Papa Giovanni XXIII, in attesa di potersi permettere di pagare autonomamente un affitto.

CENTRO SINISTRA ANCORA UNA VOLTA DIVISO VERSO LE AMMINISTRATIVE. ERA EVITABILE?

E così tutto si accartocciato su se stesso. I buoni, quanto nobili, propositi di costituire una larga coalizione di centro sinistra che andasse dalla rifondazione, passando per il PD fino alle realtà civiche e associative, sono andati distrutti. Dopo 15 mesi di lavoro Alternativa per Piacenza è arrivata al capolinea. Qualcuno, nella fattispecie Sergio Dagnino uno di quelli che fin da subito profuse impegno per la sua costituzione, scrive su Facebook inutile girarci intorno, è un fallimento.

Dopo un tira e molla di alcun mesi, per certi aspetti logorante se non addirittura estenuante, in cui prima a uscire sono stati i “dissidenti”, poi la parte maggioritaria del gruppo, in testa il Pd, è calato il sipario. Miseramente, mi permetterei di aggiungere per tutti quegli elettori di sinistra che hanno creduto al progetto, e che all’inizio erano in tanti. “Quasi incredibile sentir dialogare persone che prima si guardavano in cagnesco” lo abbiamo sentito dire e scritto diverse volte sulle varie testate, frase pronunciata proprio da chi ha visto nascere ApP.

Il tutto si è incrinato sulla scelta del candidato e sulle modalità di questa scelta. Sono state proposte le primarie da Pd e Articolo 1 in testa. Rifiutate dal gruppo dei novi rappresentato da Sergio Dagnino, Luigi Rabuffi e Stefano Cugini che se sono andati dal gruppo. Gli stessi che dopo una settimana, per rispondere alla mozione di unità presentata per ricompattare il gruppo, si sono ripresentati accettando le primarie. Nel frattempo la parte maggioritaria numericamente della coalizione ha proposto il nome di Massimo Castelli come candidato. Candidato unitario? Candidato per le primarie? Anche su questo punto si è creata confusione, mancanza di chiarezza che hanno portato al risultato di oggi. Partito Democratico, Articolo 1, Coraggiosa, PSI e civiche hanno deciso di lasciare ApP e di andare da soli, probabilmente rappresentati dal candidato Massimo Castelli, sempre che lui rinnovi la disponibilità.

Restano dentro gli ormai ex “scissionisti”. Ho lavorato al massimo delle mie capacità per limare le differenze e mantenere la famosa “unione tra diversi”- scriveva ieri sul profilo facebook Dagnino –  facendomi anche da parte quando qualcuno mi aveva chiesto, di dare la mia possibilità a candidarmi per la carica di primo cittadino. Anche nell’ultima assemblea, la mia dichiarazione di disponibilità a votare la mozione presentata dal gruppo capitanato da quel romantico pieno di passione che è Gianni Cravedi, anche nel caso di bocciatura degli emendamenti presentati, era in quel senso. Ora – conclude Dagnino – non è il tempo delle recriminazioni, tantomeno quello delle accuse (e mi auguro non lo sarà mai). Riordiniamo le idee e ripartiamo. Il futuro spesso ci sorprende.

Quale sarà il futuro? Difficile dirlo, ma a pensarci bene neanche troppo: il PD e gli altri partiti si presenteranno con Castelli, quello che resta di ApP con Stefano Cugini (che resta per ora capogruppo del PD in consiglio comunale). Risultato: ancora una volta il centro sinistra arriva spaccato alla competizione elettorale più importante per il territorio, le amministrative comunali.

SISTI: “PER I VACCINATI CON BOOSTER AUSPICABILE UN RITORNO ALLA NORMALITA’ “

Di tutte le ondate, quest’ultima, è quella perfetta vista con gli occhi di un epidemiologo. Ci siamo fatti aiutare, per questo, dal dottor Marzio Sisti per capire a che punto siamo e se la curva epidemica è in discesa. Più di tutte le altre ondate, la quarta ha avuto una forte e veloce ascesa e altrettanto velocemente una discesa perfetta, senza troppi plateau intermedi.

Al momento sti amo assistendo ad un calo dei ricoveri anche nelle terapie intensiva, per lo più occupate da non vaccinati, e a breve assisteremo anche ad un graduale calo dei decessi. Gennaio 2022 è stato il mese più funesto da questo punto di vista con 10mila morti.

INFERMIERA ARRESTATA PER FINTI VACCINI, BALDINO :”È UNA FOLLIA, DI COVID SI MUORE”

“Pagare per ottenere una finta vaccinazione è pure follia, di Covid si muore, chi non si vaccina corre gli stessi rischi dell’anno scorso”. Così il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino commenta l’arresto dell’infermiera accusata di aver eseguito finti vaccini all’interno dell’ hub vaccinale dell’Arsenale. L’indagine de8 carabinieri sotto la guida della Procura della Repubblica di Piacenza ha portato all’arresto di due persone: l’infermiera dipendente dell’Ausl è un suo collaboratore. L’accusa nei confronti della donna è di corruzione è falso in atto pubblico; avrebbe ricevuto 250 euro per il finto vaccino e 500 euro per un finto tampone positivo, entrambe le procedure al fine di ottenere il green pass.

Il direttore generale Baldino ha confermato che l’indagine è parità grazie ad una segnalazione di un parente di una persona ricoverata in terapia intensiva non vaccinato, banche’ il paziente sostenesse di esserlo. Da qui si è mossa la macchina che ha portato l’operatore sanitario a riferire quanto appreso al direttore generale che, a sua volta, si è rivolto alla Procura della Repubblica.
“Se da un lato il fatto è venuto alla luce, dall’altro- ha commentato Baldino – nulla toglie alla rabbia e all’amarezza per ciò che è accaduto. Una persona per soldi non può vanificare il lavoro onesto di migliaia di persone. Ora procederemo alla sospensione e poi al licenziamento dell’infermiera. L’azienda è costernata dall’ apprendere quanto accaduto”.

La donna avrebbe carpito la fiducia dei colleghi convincendoli a vaccinare lei stessa gli “amici no vax” che portava all’hub, una volta all’interno del box la vaccinazione non avveniva.  Tra l’altro l’infermiera non è no vax, questo da’ la conferma che abbia agito esclusivamente per denaro.