DAL 12 MAGGIO, IN PIAZZA DUOMO, TELECAMERE H24 ALL’AREA PEDONALE

Scoccherà alla mezzanotte di lunedì 12 maggio l’attivazione sperimentale, in regime di pre-esercizio senza sanzioni, per le telecamere che monitorano 24 ore su 24 l’accesso dei veicoli all’area pedonale urbana di piazza Duomo, collocate l’una all’intersezione con via Romagnosi e via Daveri, l’altra sul lato opposto alla confluenza di via Pace e chiostrini del Duomo. Come previsto dalla delibera di Giunta del 9 gennaio 2024, che disciplina la circolazione all’interno delle zone definite come “APU”, oltre alla piazza stessa vi sono ricomprese, negli immediati dintorni, via Vago, vicolo del Tarocco, vicolo Pazzarelli e il tratto di via Chiapponi tra via XX Settembre e via Sopramuro, oltre alla stessa via XX Settembre. Anche in questo caso, come per tutte le aree pedonali urbane, si ricorda che il divieto per i mezzi non autorizzati è valido giorno e notte, dalle 0.00 alle 24.00, senza distinzioni di fasce orarie.

“In questa fase – spiega l’assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni – le telecamere, già installate e collaudate, avranno la funzione di rilevare il transito dei mezzi ma, come già avvenuto nella zona di piazza Cavalli, durante le prime settimane di accensione (almeno sino al 16 giugno) non verrà comminata alcuna sanzione. Per i residenti, le persone con disabilità, gli esercenti titolari e gestori di negozi o di postazioni mercatali, così come per le categorie elencate alla pagina web comune.piacenza.it/apu nella sezione delle domande frequenti (FAQ), non cambia nulla: il loro pass Ztl è già stato adeguato automaticamente e non devono presentare richieste o fare comunicazioni specifiche. Solo al momento del rinnovo, quando il loro pass attuale sarà in scadenza ne riceveranno uno aggiornato, ma nel frattempo possono muoversi in tranquillità con quello già in loro possesso”.

Restano a libero accesso per tutti, senza necessità di pass Ztl, via Vescovado (svoltando a sinistra da via Roma), via Nicolini, i chiostri del Duomo e via Prevostura, strada di ingresso e uscita dai chiostri.

I mezzi autorizzati per la Ztl A – ma non per l’accesso all’Apu – potranno accedere ai chiostrini del Duomo transitando in via Pace, così come, da via Sopramuro, potranno svoltare a destra in via Chiapponi; se percorrenti via Romagnosi, potranno proseguire dritto solo lungo il lato Nord di piazza Duomo, per poi svoltare a sinistra in uscita su via Legnano. Resta infine accessibile, per i veicoli con pass Ztl A, via Daveri, in ingresso da via Roma.

“Nelle prossime settimane – aggiunge Bongiorni – sarà data ampia notizia di tutti gli aggiornamenti e verrà data attuazione anche alla divisione dei pass APU tra la zona di piazza Cavalli e quella di piazza Duomo: la linea di confine, quasi certamente, sarà la direttrice via Felice Frasi – via San Francesco. In ogni caso, ribadisco che le persone aventi diritto non devono preoccuparsi o attivarsi in alcun modo; il sito Internet del Comune è in aggiornamento con tutte le informazioni utili, così come resta a disposizione per ulteriori chiarimenti, o per la necessità di pass quotidiani, l’ufficio Ztl che risponde allo 0523-1798367 o alla mail ztl@comune.piacenza.it”.

Sempre da lunedì 12 maggio, sarà attivata in via sperimentale anche la telecamera di via Del Cementificio, alla Baia del Re, che con lo stesso principio dell’APU tutela 24 ore su 24 l’accesso a un parco pedonale. “Rispondiamo in questo modo alle richieste e segnalazioni dei residenti – conclude l’assessore – per prevenire il passaggio incontrollato di veicoli in una zona destinata a pedoni e biciclette, lasciando nel contempo libertà di movimento, in caso di emergenza, ai mezzi di soccorso, delle forze dell’ordine e altri servizi consentiti, per i quali la posa di fioriere, jersey o barriere di qualsiasi tipo costituiva un ostacolo alle loro funzioni”.

LETTERA DEI DIRETTORI AUSL:”L’AZIENDA È FATTA DI MIGLIAIA DI DONNE E UOMINI PER BENE. NON VOGLIAMO CHE VENGA MENO LA FIDUCIA”

In queste ore difficili, come dirigenti dell’Azienda sanitaria di Piacenza, sentiamo il dovere di ribadire con fermezza la nostra posizione e la nostra vicinanza a chi è stato colpito da una vicenda dolorosa e inaccettabile.
Siamo profondamente scossi da quanto emerso dalla ricostruzione delle indagini: fatti gravissimi che ci lasciano attoniti, come persone prima ancora che come professionisti. La nostra solidarietà va innanzitutto alle colleghe che hanno subito violenze e soprusi e a tutti i colleghi del reparto che sono finiti loro malgrado alla ribalta delle cronache.
Sappiamo che il dolore e lo sconcerto sono condivisi da molti: tra i quasi 4.000 dipendenti che ogni giorno lavorano con dedizione nella nostra Azienda, oggi prevale un senso di sgomento e ci chiediamo come sia potuto succedere tutto questo.  Questi atti non rappresentano chi siamo e come operiamo ogni giorno al servizio della comunità. Né tantomeno come collaboriamo tra noi quotidianamente.
La responsabilità dei fatti gravissimi emersi è in capo a chi ha sbagliato e non devono degenerare in giudizi sommari.
L’Azienda è fatta da migliaia di donne e uomini per bene, che si prendono cura, ogni giorno, di questa comunità. Che si riconoscono nei valori di rispetto, responsabilità e dedizione. Che vogliono dissociarsi da ogni comportamento che tradisce la fiducia delle persone e danneggia la dignità della nostra professione.

Non vogliamo che questo impegno venga oscurato da un caso isolato e gravissimo.
Siamo consapevoli che la fiducia si costruisce lentamente e si può perdere in un attimo. Per questo, oggi più che mai, dobbiamo ribadire chi siamo.
Va detto, con altrettanta forza, che la direzione in questi anni ha agito con determinazione, assumendosi la responsabilità di cambiare assetti consolidati, anche con fatica. Proprio a loro dobbiamo dare atto di aver avuto il merito di aver innescato un percorso di riorganizzazione profonda, un cambio di rotta che ha permesso di far emergere situazioni che preesistevano. Come dirigenti, ci impegniamo a proseguire nella strada della trasparenza, del rispetto e della cura. È nostro dovere vigilare, tutelare e reagire, affinché episodi come questi non abbiano più spazio.
Non vogliamo che l’intera comunità sanitaria piacentina venga confusa con chi ha tradito i propri doveri più elementari. Essere un’Azienda pubblica significa anche questo: non nascondere, ma agire. Non difendersi, ma migliorare. Non lasciare sole le persone. Continueremo a lavorare con coscienza e responsabilità, insieme a una direzione medica e generale che ha accolto le denunce e si è attivata per sradicare comportamenti e reati nel segno della fiducia che i cittadini ci affidano ogni giorno.
Antonella Antonioni
Daniela Aschieri
Raffaella Bertè
Giacomo Biasucci
Giovanni Maria Cattaneo
Filippo Celaschi
Ruggero Massimo Corso
Rino Frisina
Giuliana Lo Cascio
Lucio Luchetti
Giuseppe Marchesi
Fabrizio Micheli
Marco Maserati
Massimo Rossetti
Giampietro Scaglione
Daniele Vallisa

CARTABELLOTTA: “FINANZIAMENTI E RIFORME CORAGGIOSE PER RENDERE ATTRATTIVO IL SISTEMA SANITARIO”

Difendere con le unghie e con i denti il Sistema Sanitario Nazionale è una vera battaglia. Così la definisde Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ospite dei Mercoledì della Medicina organizzati dall’Ordine dei Medici.
Difendere il sistema è un atto doveroso sia per mantenere una grande conquista, ma anche perché una popolazione in salute ha un effetto ricaduta positivo anche sull’economia.

Certamente gli investimenti sono fondamentali, ma non le uniche armi di difesa soprattutto perché il Sistema Sanitario non è un supermercato dove tutti vogliono tutto e subito, ma occorre coinvolgere tutti gli attori.

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PATELLI SULL’ARRESTO DEL PRIMARIO: “COLPEVOLE ANCHE CHI SAPEVA E HA TACIUTO. MA NON STRUMENTALIZZIAMO POLITICAMENTE IL FATTO. IL TERRITORIO SIA UNITO A SOSTEGNO DELL’AZIENDA”

E’ la Presidente della Conferenza Socio Sanitaria Monica Patelli a commentare l’arresto del primario arrestato per violenza sessuali e atti persecutori. Lo ha fatto al termine della trattazione del bilancio dell’azienda sanitaria nel corso della CTSS convocata con i sindaci della provincia.

“Mi sento di rimarcare – ha detto Patelli – che sicuramente debba essere fatta piena luce rispetto al profilo penale e a quello disciplinare su questa situazione individuando davvero, senza alcun tipo di reticenza, eventuali complicità e connivenza o comunque corresponsabilità. Credo che vadano davvero ritenute colpevoli anche tutte quelle persone che sapevano e non hanno dichiarato però penso che questo ruolo di analisi, di decisione, spetti alla magistratura e non alla politica”.

La presidente Patelli ha posto l’accento sul fatto che quanto avvenuto non venga strumentalizzato ” mi spiace molto che questo episodio venga strumentalizzato politicamente da un partito piuttosto che da un altro, perché questo caso singolo, che riguarda una singola persona all’interno di una struttura di 4 mila dipendenti, non può essere preso come un esempio di malasanità per la nostra azienda e quindi di fronte a quanto è accaduto l’intero nostro territorio deve rimanere unito, compatto, a sostegno della nostra azienda che sicuramente sta subendo un danno d’immagine, però – ha concluso la Presidente – un danno d’immagine per una singola persona che ha compiuto atti vergognosi e che non è la politica a dover giudicare”.

 

PAGANI, ORDINE DEI MEDICI: “MI VERGOGNO E MI SCUSO CON LE PROFESSIONISTE SANITARIE E CON TUTTE LE DONNE”

Il presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Piacenza Augusto Pagani commenta, costernato, l’arresto del medico primario dell’ospedale. “Mi vergogno e mi scuso, come presidente, con le professioniste sanitarie e con tutte le donne.  E’ una brutta vicenda: se i fatti verranno confermati, occorrerà una condanna esemplare. Fatti come questo gettano una pesante ombra sulle istituzioni e sulla sanità”.

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TREU IN CATTOLICA: “NECESSARIO INVESTIRE IL DOPPIO NELL’ISTRUZIONE”

Da anni non insegna più, ma i contatti con il mondo accademico restano; il professor Tiziano Treu, già Ministro del Lavoro nel governo Prodi, traccia una visione lucida della condizione dei giovani studenti che si stanno affacciando al mondo del lavoro: sullo sfondo una profonda spaccatura tra chi è preparatissimo e chi fa parte dei cosiddetti neet, che non studiano né lavorano, o drop out che abbandonano gli studi prima di conseguire un diploma o una laurea.

E’ proprio dalle esortazioni di Papa Francesco, nell’anno giubilare, che l’università Cattolica ha organizzato l’incontro sul tema della speranza “Sperare l’insperabile”, riprendendo una frase del filosofo greco Eraclito, mettendo così in dialogo economisti e giuristi.

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DELINQUENZA GIOVANILE, TARASCONI: “FENOMENO SPIAZZANTE. OCCORRONO BASTONE E CAROTA”

Sulla questione delinquenza giovanile o baby gang che dir si voglia siamo tutti dalla stessa parte; il problema è enorme e spiazzante. Lo mette in chiaro senza timori la sindaca Tarasconi, in consiglio comunale, sentendosi sollecitata dai numerosi interventi dei consiglieri sul tema sicurezza a seguito degli episodi che vedono al centro poco più, che ragazzini, rapinati, malmenati e, in alcuni casi, presi a pugni.

La convinzione che qualcosa sia sfuggendo di mano, per usare le parole del consigliere Massimo Trespidi, è forte; nonostante gli sforzi che si stanno facendo, probabilmente si deve agire coinvolgimento, in modo più ampio, le famiglie e le agenzie educative, perché il problema non si può affrontare solo dal punto di vista dell’ordine pubblico. Bene il potenziamento in strada delle forze di polizia, in primis la polizia locale, è l’auspicio del consigliere Luca Zandonella, ma non basta.

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CHEF BARBIERI: “PER RACCONTARE UN PRODOTTO BISOGNA ESSERE VERI”

Sapere raccontare l’innovazione e la ricerca che stanno dietro un nuovo prodotto alimentare. È una sfida difficile, indispensabile da vincere per avere successo; tra il prodotto e il mercato c’è quello spazio da riempiere con creatività e ricerca che si chiama branding.
Bruno Barbieri, chef con 7 stelle Michelin, volto di noto del programma tv Master Chef, ha coinvolto giovani studenti dell’università Cattolica e delle scuole superiori in una lezione aperta su come utilizzare la creatività e l’innovazione in cucina nello sviluppo di un prodotto alimentare. Insieme a lui il direttore marketing di Bauli luca Casaura.

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FERRI: “NEL MIO ROMANZO HO VOLUTO RESTITUIRE VITA E FAR VIBRARE UNA STORIA LONTANA”

Scrivere è il suo lavoro ma passare dalla scrittura giornalistica al genere letterario non è stato automatico. Non mi vedrete più con un’arma in mano è il primo romanzo di Mauro Ferri, giornalista piacentino, socio fondatore della cooperativa sociale Officine Gutenberg che edita Piacenzasera.it sito di informazione on line di cui è stato direttore.

Un lavoro nuovo, la stesura di questo romanzo, animato dalla volontà di dare vita ad una storia personale che Mauro ha avuto il piacere e l’onore di conoscere, quella del partigiano Abele, Renato Cravedi, scomparso lo scorso autunno. Una storia di 80 anni che ha voluto riportare in vita attraverso il personaggio di Delio, un 20enne partigiano che si è trovato a combattere la resistenza sulle nostre colline. Lo ha fatto per scongiurare il rischio di trasformare quel pezzo di storia in archeologia. La storia di Delio si intreccia con quella di Giulio, non è un caso che i nomi di somiglino, con un salto di mezzo secolo.

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