LA DEDIZIONE DI PROSPERO CRAVEDI NELLA MOSTRA PIACENZA LA CITTA’ CHE CAMBIA

Così Prospero Cravedi vedeva la città che cambia, attraverso i volti e gli occhi che l’hanno vissuto e ne hanno costruito quella trama sociale che ha caratterizzato quegli anni. La mostra Piacenza la città che cambia, allestita nello spazio mostre della Fondazione, vuole mostrare i luoghi fatti e abitati della persone; ecco allora che non ci saranno mai immagini senza volti, eventi senza occhi a guardarli, architetture senza mani a tendere verso esse. Prospero ha avuto la capacità di cogliere, con sensibilità e spiccata attenzione, ogni dettaglio che rendesse le sue fotografie capaci, ancora oggi, di catturare l’osservatore e di portarlo direttamente in quella dimensione.

Quella ospitata presso la Fondazione è la seconda mostra, dopo l’antologica del 2022 all’ex convento di santa chiara, che la famiglia insieme alla fondazione di piacenza e vigevano ha fortemente voluto. L’archivio di Prospero è vastissimo, i figli Gianni, Ettore e la moglie Angela stanno cercando, con pazienza, di sistemarlo per annate. E ogni foto è una scoperta sempre nuova.

Nelle varie sezioni della mostra non mancano i volti noti, registi, cantanti, politici, stilisti, insieme alla gente comune in piazza per una manifestazione o ad assistere ad una parata militare; come il bimbo, che il 4 novembre del 1973 osserva, come un soldatino, il passaggio dei militari; una delle immagini che stanno più a cuore al figlio Gianni.

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PIACENZA, LA CITTA’ CHE CAMBIA NELLE FOTO DI PROSPERO CRAVEDI

Quello di Prospero Cravedi era un occhio allenato, capace di cogliere non solo l’attimo perfetto, ma anche di inserirlo nel contesto giusto di quel preciso momento. Dopo la prima mostra, due anni fa, una sorta di antologica, le foto di Prospero tornano ad essere patrimonio culturale dei piacentini con la mostra “Piacenza la città che cambia. Luoghi e volti della realtà urbana” allestita presso lo spazio mostre della Fondazione dal 23 novembre.
Tutto nasce da una pubblicazione del 1977 redatta dal comune in occasione dell’elaborazione di un piano urbanistico, interamente illustrato con le fotografie di Cravedi. Ma l’occhio di Prospero non era quello di un fotografo specializzato in architettura; ma di un uomo capace di cogliere l’oggetto urbanistico perfettamente integrato con i volti che abitano quel contesto.

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UN TASSELLO NUOVO DI STORIA PIACENTINA NEGLI SCATTI DI PROSPERO CRAVEDI

Volti, soprattutto sguardi che riconoscono chi sta dietro l’obiettivo. Perché Prospero Cravedi era anche lui nelle foto che scattava, attraverso gli occhi dei protagonisti ritratti. Migliaia di scatti, mezzo secolo di storia di Piacenza, quello che oggi si trova nelle sue foto.

Tempi e volti di una comunità è la mostra del fotografo Prospero Cravedi allestita fino al 15 ottobre negli spazi dell’ex convento di Santa Chiara.

Nessuno scatto lascia indifferente perché è come se parlasse. Ed è stata questa la sua grande capacità: raccontare attraverso le immagini. Personaggi famosi, semplici piacentini, politici, le lotte operaie, le tensione sindacali, lo sport, le belle donne. Prospero ha fotografato davvero tutti, senza banalità, senza sbavature.

INAUGURATO IL POZZO INTITOLATO A PROSPERO CRAVEDI

Ci sono momenti semplici e veri che valgono più di mille cerimonie. Quello avvenuto oggi a Moroto in Uganda è stato di certo uno di questi. Non c’eravamo ma ne siamo certi leggendo i racconti di chi era lì e le foto che hanno fermato quegli attimi. Nella scuola di Moroto Angela e Gianni, moglie e figlio di Prospero Cravedi, hanno inaugurato il pozzo intitolato proprio a lui. Una targa con inciso il nome d Prospero “dear friend of Africa Mission and the karimojon people”. È stato così fin dal primo viaggio che Prospero fece nel 1980 fino all’ultimo nel 2010 insieme ad Africa Mission in mezzo ai bambini sorridenti che fissavano dritto dritto  l’obiettivo. Ed è stato così ancora oggi anche se Prospero non era lì. Questo è il miglior modo per raccontare quello che amava, i luoghi, le persone, i cibi che ha fatto conoscere anche a noi attraverso le sue fotografie.

ROSARITA MANNINA CANDIDATA A 5 STELLE? L’INTERVISTA A TUTTO TONDO

La simpatia per il Movimento 5 Stelle non l’ha mai negata, tutt’altro. Rosarita Mannina, avvocato, con un passato nel partito liberale, un’esperienza come assessore nella giunta Guidotti, e una candidatura a primo cittadino nel 2007, oggi ha trovato nel Movimento di Grillo quello che aveva anticipato nella lista civica ormai 10 anni fa, definendo l’approdo del tutto naturale tanto da rendersi disponibile, se ce ne fossero le condizioni, a mettersi in gioco in vista delle prossime amministrative. Mannina candidata a 5 Stelle? Forse è presto per dirlo, ma il sentiero sembra già spianato.

Oltre alla spesa popolare, al dentista sociale, alla psicoterapia sociale e al sostegno scolastico il Gap, Gruppo di Acquisto Popolare, è pronto per un nuovo servizio: la tutela debitori popolare, ovvero un’assistenza a chi è esposto a debiti, mutui verso banche e agenzie finanziarie, grazie ad uno studio fiscale di reggio emilia che già opera nel mutualismo sociale.

Davanti all’obiettivo questa volta c’era anche lui attraverso le sue foto e le parole dei suoi amici. Le immagini di Prospero Cravedi hanno parlato per lui; dai volti immancabili dei bambini africani, ai soldati afghani, alle donne, ma anche le immagini in bianco e nero delle manifestazioni piacentine degli anni di piombo. Tutto questo è l’arte di Prospero Cravedi ricordata nella serata a lui dedicata organizzata dal gruppo fotografico Reparto Agitati – Alta Sorveglianza di Calendasco.

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PROSPERO, LE SUE IMMAGINI, LE PAROLE DEGLI AMICI

Davanti all’obiettivo questa volta c’è lui, sorridente, con la macchina fotografica al collo, pronto ad immortalare ancora una volta immagini, volti e sguardi. Come quelli dei bambini africani, i soldati afghani, i manifestanti del ’68 piacentino e le prodezze del Piacenza di una volta. Prospero Cravedi è stato tutto questo e continuerà esserlo anche oggi perché le sue foto parlano, oggi più di prima, fortemente calate nella realtà, nella vita delle persone. Il gruppo fotografico Reparto Agitati Alta Sorveglianza di Calendasco, in collaborazione con il comune di Piacenza e il patrocinio della Provincia e del comune di Calendasco, ha organizzato una serata a lui dedicata.

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DIARIO AFRICANO, SABATO LA PRESENTAZIONE DEI RACCONTI DI PROSPERO CRAVEDI

Un altro significativo evento per ricordare Prospero Cravedi. Sabato 31 ottobre dalle 17 a Palazzo Galli verrà presentato il libro “Abbi fede …. facciamo da mangiare” diario africano di Prospero che contiene una serie di scritti, appunti di viaggio e riflessioni raccolte proprio nei suoi viaggi in Uganda e Sud Africa. Il titolo prende spunto da una frase confidata a Prospero Cravedi da Don Vittorio Pastori, fondatore di Africa Mission, durante una delle missioni per portare aiuti in Uganda nel corso di una carestia e che ben sintetizza lo spirito del diario scritto da Prospero Cravedi: un racconto straordinario e vivido dell’opera di cooperazione internazionale e di sostegno alle popolazioni portata avanti in questi anni in Uganda dall’Ong piacentina. Il libro è già disponibile al prezzo di 5 euro nelle principali librerie della città, il ricavato andrà interamente devoluto ad Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo per la realizzazione de “Il pozzo di Prospero” per la raccolta dell’acqua in Uganda nell’ambito della campagna “100 pozzi in Karamoja”. “Abbi fede… facciamo da mangiare” è uscito da pochi giorni nella collana di pubblicazioni di PiacenzaSera “Le Graffette”, edita dalla cooperativa sociale Officine Gutenberg e realizzato grazie al lavoro di ragazzi disabili. Nel corso della presentazione a Palazzo Galli ricorderanno la grande professionalità e umanità di Prospero Corrado Sforza Fogliani, Don Maurizio Noberini, Maria Vittoria Gazzola e Mauro Ferri. Saranno letti brani del diario africano di Prospero Cravedi e proiettate alcune sue fotografie dell’Uganda.

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“CIAO PROSPERO” LE IMMAGINI, LA PASSIONE, LA VITA DI UN GRANDE FOTOGRAFO

Le foto del ’68, i viaggi in Afghanistan, in Uganda, le immagini più suggestive di Piacenza. Tutto questo è stato l’evento per ricordare Prospero Cravedi in una bella mattinata organizzata al Centro Cinefotografico di Fiorenzuola. Fotografie e immagini che hanno descritto Prospero, la passione per il suo lavoro e la sua grande umanità. Ad accompagnare i presenti nel viaggio le giornaliste Betty Paraboschi, grande amica di Prospero, e Maria Vittoria Gazzola, compagna di lavoro e dei viaggi in Africa e Afghanistan. A proposito di viaggi, Prospero fino al 1980 non era mai stato in Africa; “l’avevo un pò galvanizzato per i viaggi  – ha raccontato Maria Vittoria Gazzola – stavo preparando una tesi sull’Africa e l’ho convinto a venire con me. Grazie anche alla spinta di Don Vittorione siamo andati in Uganda, era il 1980. Tornammo in novembre e quando sentì che un bimbo stava tossendo gli diede la sua maglietta per coprirlo, un’immagine che diventò l’icona di un fumetto. Con i bambini – prosegue – aveva un rapporto speciale, così come quando parlava dei suoi figli, si commuoveva sempre. La disponibilità che aveva verso gli altri era quasi evangelica, sebbene non fosse credente era amico di tutti e non si risparmiava con nessuno. Prospero era un comunista che faceva il fotografo sulla strada, andava tra la gente e della gente scopriva le emozioni attraverso la fotografia”. Tra il pubblico anche la moglie Angela: “Prospero era così anche in famiglia, un pò scorbutico ma gli andava sempre bene tutto. I primi anni che andava in Africa avevamo i figli piccoli, io rimanevo a casa con loro, poi ho iniziato ad accompagnarlo. Forse non ho mai capito di aver vicino un uomo così grande, forse non l’ho mai conosciuto bene” ha detto con la voce rotta dell’emozione. Un’eredità importante quella di Prospero che i figli Gianni ed Ettore e i nipoti stanno portando avanti. “Ci ha insegnato un mestiere – ha detto Gianni – quella che noi oggi abbiamo verso di lui è anche una eredità umana oltre che professionale”. Mai nostalgico delle cose, fino agli ultimi mesi Prospero, oltre che la macchina fotografica al collo, in mano aveva sempre il suo I Pad, dal quale ha scattato le ultime foto. Grazie ancora una volta Prospero per quello che ci hai lasciato.

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UN POZZO IN AFRICA DEDICATO A PROSPERO CRAVEDI

Prospero Cravedi ha amato l’Africa; ne ha apprezzato la gente, i colori, i sapori tanto da tornarci in numerose occasioni nelle vesti di volontario con il Movimento Africa Mission- Cooperazione e Sviluppo. Ed è proprio in  Karamoja che l’associazione fondata da Don Vittorione ha deciso di porre un segno concreto di solidarietà con la costruzione di un pozzo intitolato a Prospero Cravedi. Un segno di riconoscenza anche verso la famiglia che ha deciso di devolvere le offerta proprio all’associazione. “Vogliamo che in Karamoja ci sia un pozzo che porti il suo nome – si legge in una nota dell’associazione – vogliamo che in quella terra che tante volte ha visitato e che ha amato in modo particolare, ci sia un segno concreto del grande impegno che Prospero in questi anni ha donato per i aiutare il popolo dei karimojong. Questo nuovo pozzo intitolato a “Prospero Cravedi”, avrà anche un altro valore aggiunto, ci aiuterà a portare avanti la campagna dei 100 pozzi in Karamoja che realizzeremo nei prossimi tre anni e che abbiamo dedicato a Papa Francesco. Campagna nella quale Prospero credeva e nella quale era direttamente impegnato per cercare fondi”. L’obiettivo è di raccogliere l’importo di 10mila euro; chi volesse contribuire può inviare una donazione intestata a Cooperazione e Sviluppo Ong-Onlus (Iban: IT44 Z050 4812 6000 0000 0002 268), specificando la causale “Pozzo Prospero Cravedi”. Per info tel. 0523-499424 o scrivere a carlo.direzione@coopsviluppo.org

prospero in africa

L’ULTIMO SALUTO A PROSPERO CRAVEDI “UN UOMO CHE SAPEVA VOLERE BENE”

“Ora Prospero sarà il fotografo del cielo”. Così Don Pietro Cesena ha concluso l’omelia nel corso dei funerali di Prospero Cravedi, scomparso domenica a 80 anni. Nella chiesetta di Borgotrebbia c’era tutta Piacenza, dai colleghi, agli amici di una vita e tanta gente comune. Semplice ma toccante la cerimonia, iniziata con il ricordo della collega e amica Maria Vittoria Gazzola “Prospero era una persona che sapeva volere bene – ha letto – un bene che lo faceva giocare con i bambini dell’Uganda, Prospero ha voluto molto bene a quel paese, alla sua gente, ai suoi bambini”. Al termine della funzione il ricordo commosso dei nipoti Luca, Davide e Bruno. All’uscita il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso.

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