In un anno sono diciassette i casi di violenza nei confronti dei sanitari dell’ospedale, di questi in due casi si è arrivati all’aggressione fisica, per fortuna senza gravi conseguenze nei confronti dell’operatore sanitario. I reparti più a rischio sono il pronto soccorso, seguono psichiatria e aree di degenza. Il tema è stato al centro dell’ultimo appuntamento dei Mercoledì della Medicina, ciclo di tre eventi organizzato dall’Ordine dei Medici di Piacenza.
Se a Piacenza i numeri non sono allarmanti, seppur fanno riflettere, a livello nazionale si contano 18 mila aggressioni ai danni di oltre 22 mila operatori sanitari (donne nel 60 % dei casi tra i 30 e 49 anni), con un aumento del 15% rispetto al 2023.
La dottoressa Chiara Maffi, medico di medicina generale, oggi con alcuni colleghi condivide lo studio nella medicina di gruppo, qualche anno fa era medico di continuità assistenziale, ex guardia medica. Si trovava a lavorare da sola in sede e da sola al domicilio dei pazienti che non conosceva: ciò che è cambiato è il rapporto fiduciario.
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