ALTERNATIVA PER PIACENZA: IPOTESI SCISSIONE ALL’ORIZZONTE?

Quella di domani sera sarà la riunione decisiva e potrebbe anche essere l’ultima. Il tavolo politico di Alternativa per Piacenza deciderà il destino del grande contenitore che finora ha ospitato le diverse anime del centro sinistra in vista delle elezioni comunali. O meglio, ha cercato di ospitare, considerato che Rifondazione Comunista è uscita dal gruppo e che ci sono parecchi mal di pancia per nulla celati.

Lo scenario che si presenta potrebbe anche essere la scissione se non si arriverà ad una soluzione che suona più come un compromesso. Da una parte c’è il Partito Democratico che propone le primarie allargate per arrivare al candidato sindaco, dall’altra c’è il nucleo originario di ApP, cioè quello che ha fondato il movimento ormai un anno fa. L’auspicio è che si arrivi ad un punto di incontro, anche se le due parti sembrano piuttosto convinte delle loro ragioni. Il discrimine è sulla scelta delle primarie a cui una parte di ApP si è opposta perché non sarebbe stata contemplata come possibilità, proposte invece dal PD dopo il no alla candidatura del notaio Massimo Toscani, della dottoressa Stefania Calza, dell’oncologo Luigi Cavanna e del passo indietro volontario di Stefano Cugini, la cui disponibilità non è stata accolta di buon grado dal suo stesso partito, il Partito Democratico.

Viene da chiedersi: se lo scenario fossero i due gruppi, Cugini da che parte si porrebbe? “Con il nucleo originario di ApP – ci ha risposto – ho un milione di difetti ma tengo molto alla mia coerenza e da me, chi rispetta le regole, avrà sempre pieno sostegno, a prescindere che sia sul carro del vincitore o tra la polvere degli sconfitti”. Resta certamente la speranza da parte di Cugini che i due attori riescano a trovare un punto d’incontro, “mi sono tolto dal tavolo politico proprio perché la mia presenza non provocasse imbarazzi e per consentire un confronto franco” ci ha detto.

Se invece Alternativa per Piacenza si scindesse, sia da una parte che dall’altra, tutto si rimetterebbe sul piatto, nomi e candidature comprese.

 

GIARDINO: “IL TERZO POLO MIGLIOREREBBE LA POLITICA. DELUSO DAL SINDACO. PIACENZA NON E’ CASTELVETRO”

La volontà di dar vita ad un terzo polo che vada oltre il bipolarismo spinto è ferma e decisa. Michele Giardino, attualmente consigliere comunale del Gruppo Misto, è fortemente convinto che il sistema dello stai a destra o a sinistra abbia finito la sua funzione. L’esperienza di cinque anni fa è ormai passato remoto rispetto all’evolversi dei tempi, in cui il sovranismo, a suo dire, la fa da padrone, dovuto per lo più al tracolo di Forza Italia dove Giardino era stato eletto consigliere nel 2017.

L’appuntamento delle amministrative potrebbe essere un’ottima, seppur temeraria, occasione per mettersi alla prova cercando di radunare i delusi sia del centrodestra che, a sorpresa, del centro sinistra. Il dialogo è in corso con Azione di Carlo Calenda, Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, Officina delle Idee di Massimo Polledri, in attesa di capire cosa faranno i Liberali piacentini.

Se lo si invita a guardare avanti Giardino non ha dubbi: “per la Buona Destra è fondamentale che Piacenza si apra al mondo e all’innovazione” rimarcando delusione e disappunto verso la gestione della sindaca Barbieri.

TRAGEDIA DI CALENDASCO: NESSUNA RISPOSTA AI NOSTRI PERCHE’

L’immagine dell’auto a ruote all’aria in mezzo al fiume è sconcertante. Perché il pensiero immediatamente successivo è che all’interno c’erano quei quattro giovani corpi senza vita. Le lamiere sono state la loro trappola. L’acqua del fiume, che loro amavano tanto, il luogo della loro fine. E’ una tragedia inimmaginabile e inspiegabile come tutte quelle dove coinvolti ci sono dei ragazzi, che hanno sogni, speranze e spensieratezza. Era un legame strettissimo quello che legava Elisa, Castantino, Domenico e William, un’amicizia vera, sincera su cui regnava la passione per la musica. Chissà, forse anche in quel volo nel Trebbia c’era la musica ad accompagnarli. E oggi le domande sono tutte: Perché? Che senso ha tutto questo? Come si può morire a vent’anni imprigionati dentro l’abitacolo di una macchina? Umanamente di risposte non ce n’è. Impossibile farsene una ragione. Oggi ci sono amici e genitori disperati a cui viene chiesta la prova più impossibile: sopravvivere alla morte dei propri figli. A loro oggi restano il ricordo, i sorrisi, i pianti e i sogni che non si potranno più realizzare di ognuno di loro.

COVID: CASI TRIPLICATI IN UNA SETTIMANA, 6650 POSITIVI. CRESCONO I RICOVERI. BALDINO “SE NON CI FOSSE IL VACCINO SAREBBE UN’ECATOMBE”

I positivi sono triplicati in una sola settimana con un incremento del 190.3% per un totale di 6650 nuovi  casi. Piacenza ha una incidenza altissima di positivi ogni 100mila abitanti, 2341, più alta della media nazionale (1870), in Lombardia 2730 e Emilia Romagna 2669. “Un’ondata senza precedenti – l’ha definita il direttore generale Luca Baldino – ricordiamo che il numero si era visto nella terza settimana di novembre 2020 con 1555 casi”.

I tamponi sono arrivati a 21mila di cui il 31.5% è risultato positivo, un tampone su 3 è positivo, da questo calcolo non sono inclusi gli antigenici negativi. Da domani sarà attivo il drive through presso Piacenza Expo; gli utenti che avevano appuntamento in via Anguissola hanno ricevuto un sms per il cambio sede con lo stesso orario.

Anche nelle CRA si sono registrati aumenti di positivi: 36 in tutto di cui 26 pazienti e 10 operatori, tutti senza sintomi o lievi. Non si tratta di focolai.

L’incidenza più alta dei positivi si registra nella fascia d’età 18-40 con 3913 positivi ogni 100mila abitanti; gli isolamenti e le quarantene hanno toccato quasi 11mila persone; il lavoro delle USCA è incessante, anche questa settimana hanno effettuato 2729 interventi al massimo delle capacità.

Gli accessi al pronto soccorso sono aumentati ma ancora contenuti: 20 gli accessi medi giornalieri; i ricoveri invece stanno crescendo in modo molto significativo, sono ad oggi 150.  “C’è preoccupazione per i prossimi giorni – ha confermato Baldino – siamo per questo pronti alle modifiche organizzative necessarie per far fronte all’emergenza”. Modifiche che si tradurranno nel coinvolgimento delle cliniche private e nella conversione di reparti ospedalieri in Covid.

In terapia intensiva sono ricoverate 3 persone non vaccinate. Nell’ultima settimana si è registrato un decesso.

Sul fronte delle vaccinazioni la media è di 2500 vaccini al giorno, la copertura della popolazione con due dosi è dell’88.3%. Gli over 50 non vaccinati che dovranno adempiere all’obbligo vaccinale sono 13mila, 30mila quelli con due dosi che non hanno ancora prenotato la terza.

Sono 223mila le persone con terza dose, pari al 47.8%. Dal 18 gennaio sarà operativo anche l’hub di Piacenza Expo che si va ad aggiungere agli altri, grazie al quale si arriveranno ad eseguire circa 4mila vaccini al giorno. “Entro febbraio avremo vaccinato tutti coloro che lo vorranno” ha detto Baldino.

Per coloro che hanno fatto le due dosi presso un’altra Ausl si raccomanda di portare con sé il certificato vaccinale per evitare problemi nel ricevimento del green pass.

Oltre che di personale medico l’Ausl è alla ricerca anche di personale amministrativo; in particolare è al momento attivo un bando di supporto amministrativo in scadenza il 15 gennaio, per cui il requisito è il diploma superiore.

“I numeri parlano da soli – ha commentato il dg Baldino – si tratta di una vera e propria esplosione come in tutta Italia. Resta da vedere come saranno le prossime settimane; l’impatto sull’ospedale è ancora contenuto, se non ci fossero i vaccini con questi contagi sarebbe un’ecatombe”.

PEDIATRI: “NON CHIEDETECI L’IMPOSSIBILE E VACCINATE I VOSTRI FIGLI”

Svariate decine di telefonate ogni giorno che si aggiungono alle visite in ambulatorio stanno rendendo la situazione abbastanza ingestibile. I pediatri di libera scelta sono oberati non solo di lavoro, in particolare, in questi giorni di ripresa scolastica e di cambio delle normative nella gestione delle quarantene. Ogni giorno arrivano negli ambulatori piccoli pazienti con febbre, anche alta, tosse spesso accompagnata da dissenteria o vomito. Il più delle volte il tampone molecolare conferma la positività al Covid 19. Se invece il genitore sceglie di telefonare il professionista sanitario fa la segnalazione di caso sospetto all’Ausl che attiva le procedure per il tampone.

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A PIACENZA EXPO TORNANO HUB VACCINALE E TAMPONI

Sarà nuovamente Piacenza Expo ad ospitare la centrale dei tamponi (da mercoledì) e dalla prossima settimana il centro vaccinale in aggiunta a quelli già operativo sul territorio. Lo ha deciso l’Ausl, in accordo con il Comune e il presidente dell’ente fiera dopo che ha messo a disposizione la struttura.
Una decisione che si è resa necessaria – ha spiegato il direttore generale Luca Baldino – a seguito del forte disagio che si è verificato tra ieri e oggi in via XXI Aprile per raggiungere il drive through la cui apertura si era resa necessaria per far fronte al crescente numero di tamponi, circa 1600 giornalieri rispetto agli 800 eseguiti nella sede di via Taverna.
“Il disagio -ha spiegato il dg – è dovuto sia al numero molto elevato di tamponi ma anche al non rispetto degli orari da parte di alcuni utenti. Una situazione che si è resa insostenibile a livello di traffico e che ci ha portato a prendere questa decisione”.
Da mercoledì quindi, nel parcheggio di Piacenza Expo verranno eseguiti i tamponi in modalità drive through e dalla prossima settimana, il padiglione 3 tornerà ad ospitare le vaccinazioni. Gli altri hub resteranno ugualmente operativi; con questa implementazione si conta di arrivare a 3500/4000 vaccini al giorno. Un incremento anche dovuto all’obbligo vaccinale per gli over 50: a Piacenza sono 13mila quelli non vaccinati e 30mila quelli a cui manca la terza dose di richiamo.

MONS. CEVOLOTTO POSITIVO AL COVID

Una nota stringata della Diocesi di Piacenza Bobbio riferisce che il vescovo, Mons. Adriano Cevolotto, è positivo al Covid 19 in seguito al tampone eseguito in data 8 gennaio.

Nel rispetto delle indicazioni , resterà isolato nel suo appartamento, i sintomi sono quelli di una normale influenza. Nella nota si precisa che tutti gli impegni in presenza sono stati sospesi e che restano attivi solo solo quelli per cui si può operare a distanza.

DAGNINO: “IN APP TROPPI ATTORI SI SONO MOSSI SENZA FARSI VEDERE”

Suona un pò come un ultimo appello quello che pentastellato Sergio Dagnino scrive sul suo profilo Facebook. Un messaggio accorato a non disperdere quello che di buono si è fatto finora. Il “buono” si riferisce al percorso che Alternativa per Piacenza ha costruito dal settembre del 2019, in particolare insieme a Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, a cui poi nel corso dei mesi si sono aggiunti tanti altri, talmente eterogeneo che, scrive Dagnino, prima di sedersi intorno al tavolo di ApP si guardavano in cagnesco e che, pare, abbiano invece trovato punti d’incontro. A poche ore dalla nuova plenaria, rischia tutto di tornare come prima, con visioni profondamente diverse proprio sul metodo di scelta del candidato sindaco.

“Dopo un percorso bello ed entusiasmante” scrive Dagnino “qualcosa si è inceppato. Vecchie dinamiche che quando si comincia a parlare di nomi e ruoli si sono ripresentate puntuali, con attori che si muovono senza farsi vedere, ma pretendono (e spesso ci riescono) di mettere le mani “sul giocattolo”, una volta visto che lo stesso ha delle chance”.

Il riferimento nella parole di Dagnino par chiaramente rivolto al PD, che ha proposto le primarie aperte all’esterno per arrivare a scegliere il candidato. Ma sono “gli attori che si muovono senza farsi vedere” che gettano una brutta ombra su ApP, come se ci fosse una regia che domina su tutto. Altro che partecipazione aperta a tutti! Altro che nuova politica!

Il post di Dagnino si chiude con un ultimo invito affinché tutti diano, nuovamente, i massimo delle forze e dello sforzo per salvare il progetto inziale. Alla conta dei fatti, in un futuro neanche troppo lontano, ognuno si farà un esame di coscienza.

DALLA SCUOLA AL LAVORO, ECCO COSA CAMBIA CON IL NUOVO DECRETO ANTI COVID

L’ultimo decreto anti Covid varato dal Governo dopo il delicato consiglio dei ministri del 5 gennaio ha cambiato norme e date per far fronte alla quarta ondata che si sta riversando sul tutta l’Italia. In particolare le novità principali riguardano la scuola e l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Il 7 e 10 gennaio la scuola riparte in presenza con nuove regole che riguardano la quarantena: nella scuola dell’infanzia, dove le maestre utilizzeranno mascherine ffp2, la quarantena scatterà per 10 giorni con un solo caso di positività; nella scuola primaria la quarantena scatterà con due casi positivi in una classe; nella secondarie di primo e secondo grado fino a due positivi le lezioni saranno in presenza solo per chi è vaccinato, con tre casi scatterà la didattica a distanza.

Dall’8 gennaio obbligo di vaccino per gli over 50 residenti in Italia, sia lavoratori che disoccupati, o per chi è guarito dal Covid da al massimo sei mesi. Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico. Dal 10 gennaio i tempio per la somministrazione della terza dose si accorciano a quattro mesi.

Dal 20 gennaio è esteso l’obbligo di Green Pass base a coloro che accedono ai servizi alla persona e inoltre a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.

Dal 1 febbraio il super green pass durerà sei mesi, si accorcia la validità del certificato.

Dal 15 febbraio over 50 al lavoro con super green pass sia del settore pubblico che privato.

Fino al 28 febbraio test gratis a studenti delle secondarie che dovranno fare autosorveglianza.

 

GUARDIA MEDICA, BALDINO: “NON VIENE TOLTA ALLA MONTAGNA. SCELTA OBBLIGATA DALLA PENDEMIA”

Non vi è alcuna volontà di sottrarre alla montagna il servizio di guardia medica. Questa, in sintesi, la posizione dell’azienda sanitaria di Piacenza che ha ribadito le motivazioni della scelta di sospendere temporaneamente il servizio di guardia medica in alcuni comuni della montagna piacentina.

“La Guardia medica non viene tolta alla montagna – si legge nella nota a firma del direttore generale Luca Baldino – è vero, viene parzialmente allontanata, ma le due postazioni baricentriche rispetto alle vallate, Bettola e Bobbio, vengono mantenute nonostante le difficoltà a trovare medici disponibili a Piacenza come ormai su tutto il territorio nazionale. Tanti nostri medici sono poi oggi impegnati su un altro servizio territoriale di pari importanza: stanno facendo funzionare le USCA, che ormai sono chiamate a eseguire in media quasi 400 visite domiciliari ogni giorno, anche e soprattutto nelle zone di montagna dei comuni nei quali la Guardia medica è temporaneamente sospesa”.

Una rimodulazione temporanea dettata dalla stretta contingenza, non dalla volontà di chiudere presidi territoriali. “Appena possibile ritorneremo all’assetto di prima, ma ora, con i numeri dei positivi che continuano a crescere in modo esponenziale, con l’aumento degli accessi al Pronto soccorso e con l’incremento dei posti letto covid occupati nei reparti ordinari, alcune scelte risultano obbligate. È necessario, oggi più che mai, da parte di tutti, cittadini e istituzioni, un grande sforzo di comprensione e lettura della situazione a cui stiamo andando incontro”.

Il servizio di Guardia medica, anche così temporaneamente rimodulato, è comunque garantito per tutti i cittadini della provincia ed è attivabile telefonando numero 0523.34.30.00. Un operatore esperto sarà in grado di indirizzare l’utente perché possa usufruire del servizio richiesto in ambulatorio o a domicilio. Lo stesso operatore potrà inoltre attivare i servizi di emergenza qualora la situazione lo richiedesse.