CORONAVIRUS: UNA LINEA TELEFONICA DEDICATA PER LE DONNE IN ALLATTAMENTO

Sono 115, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus: 74 a Piacenza, 18 a Modena, 16 a Parma e 7 a Rimini. E passano da 1.033 di ieri a 1.224 i tamponi refertati.

Per essere il più vicino possibile alle donne in allattamento, è attiva una linea telefonica dedicata. Al numero 349.7217355, dedicato al puerperio, un’ostetrica risponde h24 alle donne che hanno bisogno di consigli e sostegno rispetto all’allattamento.

Anche oggi si conferma che nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva (dove rimangono i 6 comunicati ieri), e la maggior parte si trova in condizioni non gravi; molti sono asintomatici o presentano sintomi modest(febbricola e lieve tosse). Complessivamente, oltre la metà delle persone positive è in isolamento a casa.

Rispetto a ieri, ci sono dunque 18 casi in più, di cui 11 a Piacenza, 6 a Parma e 1 a Rimini. Rimane invece invariata la situazione a Modena, con 18 casi.

PAPARO, CONFAPI: “L’EFFETTO PANICO NON AIUTA. SITUAZIONE ECONOMICA GRAVE”

Dall’emergenza sanitaria a quella economica il passo è molto breve: gli effetti del Coronavirus sono già molto pesanti sulle imprese piacentine, come testimoniano i vari rappresentanti delle categorie economiche. A giorni verrà inviato al governo un documento con le richieste. A Di Profilo il direttore di Confapindustria Piacenza Andrea Paparo.

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ORDINE DEI MEDICI: “COMUNICAZIONE, COMPRENSIONE E COLLABORAZIONE PER SCONFIGGERE IL CORONAVIRUS”

Comunicazione, comprensione e collaborazione: è su questi tre pilastri che cittadini e istituzioni di devono basare per affrontare l’emergenza del covid 19. Lo ribadisce con convinzione l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Piacenza che dopo una settima dal dilagare del virus a pochi chilometri da Piacenza, si sentono di chiarire che tutte le limitazioni che si stanno attuando sono utilissime ed indispensabili per contrastare la diffusione. Nessun allarmismo quindi, occorre che i cittadini si attengano a semplici e chiari consigli che, se adottati all’unanimità, sono davvero efficaci. Mascherina da utilizzare non a sproposito, soprattutto da parte dei cittadini, lavare spesso le mani, lavare le superfici con disinfettanti, areare spesso i locali, evitare luoghi affollati.

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CORONAVIRUS: PER FARE IL PUNTO SUI NUMERI E SUI CONTAGI

Sono al momento 26 i casi di Coronavirus in Emilia Romagna, secondo quanto riportato dal sito Asl regionale: gli ultimi tre contagiati sono due due cittadini di Modena, entrambi parenti della persona già risultata positiva, e uno a Piacenza.

Per quanto riguarda i sette  nuovi casi in totale, dei due parmensi rilevati dal laboratorio dell’Università di Parma, uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno ed è in isolamento a domicilio. L’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Parma.

Negli altri due casi rilevati dal Crrem, il Centro di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, si tratta di un’operatrice sanitaria dell’ospedale Piacenza, in isolamento a domicilio, e di una persona di Rimini, ricoverata in ospedale, di ritorno da un viaggio all’estero. Su quest’ultimo caso proseguono gli approfondimenti sul piano epidemiologico. Per quanto riguarda gli altri due casi registrati nel modenese, si tratta appunto di parenti della persona già ricoverata ieri, riconducibile al focolaio lombardo: si trovano ora in Terapia intensiva. Ancora da definire sul piano epidemiologico la situazione del secondo caso di positività registrato a Piacenza.

A Piacenza restano confermati 17 casi tutti non autoctoni, cioè che sono riconducibili al focolaio lodigiano o che sono stati infettati all’interno dell’ospedale. Nel caso si accusassero i sintomi, ovvero tosse secca, raffreddore, febbre è possibile chiamare i numeri messi a disposizione dall’Asl e il numero verde, “ma solo in caso di effettivo bisogno” ci ha tenuto a precisare il direttore generale Luca Baldino – “per tutte le altre informazioni è possibile consultare il sito aziendale e quello regionale, costantemente aggiornati”. In caso di effettivo bisogno oltre al 118, i numeri a disposizione sono 0523.317979 oppure quello regionale 800.033.033.

Per quanto riguarda le misure di prevenzione di rischio al contagio la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei territori agli operatori sanitari. I primi a ricevere i dispositivi di protezione individuale saranno i medici di base e i pediatri di libera scelta. Altra misura risultata particolarmente efficace nell’individuazione di casi infetti, la scelta di effettuare tamponi e di eseguire una tac del toracea tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale.

CORONAVIRUS: I BAMBINI IN ETA’ PEDIATRICA I MENO COLPITI

ll coronavirus fa paura, è innegabile. Fa paura perché è nuovo, non si conosce, almeno in questa forma così aggressiva. Ma la fascia pediatrica è quella meno colpita, sono in dati a confermarlo. I bambini sembrano essere più resistenti alla malattia; in Cina, il Paese più colpito dall’epidemia, non c’è stato nessuno decesso da coronavirus sotto i dieci anni e il virus avrebbe solo lo 0,2% di letalità tra i 10 e i 19 anni. Il numero di decessi, quindi, sale con l’aumentare dell’età: la percentuale rimane la stessa (0,2%) nelle fasce d’età 19-29 anni e 30-39 anni. Abbiamo raccolto l’intervista del pediatra piacentino Giuseppe Gregori.  

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MINISTRO DE MICHELI: “ALLA BASE DI OGNI MISURA SOLO CRITERI SCIENTIFICI”

Sono Criteri scientifici quelli che guidano costantemente le azioni del governo e a ricaduta delle regioni e dei comuni per far fronte all’emergenza del coronavirus. Lo ha ribadito più volte il ministro dei trasporti De Micheli presente al vertice in prefettura a Piacenza alla presenza del prefetto, dei sindaci e delle autorità.

Nel decreto del governo firmato pochi giorni fa le misure di contenimento sono molto pesanti e riguardano le zone del focolaio, lombardia e veneto; il territorio piacentino invece, per ora, rientra nella cosiddette misure di mitigazione: al momento 17 ricoveri in Emilia, per lo più all’ospedale di Piacenza, sono derivanti dal focolaio lombardo.

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CORONAVIRUS: SETTE NUOVI CASI IN EMILIA ROMAGNA

Sette nuovi casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, tutti riconducibili al focolaio lombardo: cinque, di cui quattro cittadini lodigiani, riscontrati a Piacenza, e due cittadini della provincia di Parma, ricoverati in isolamento al reparto infettivi all’ospedale di Parma e in buone condizioni.
All’ospedale di Piacenza, si tratta della compagna, del figlio e della nuora di un paziente già riscontrato positivo e ricoverato sempre a Piacenza, tutti e tre del lodigiano: la compagna è isolata al suo domicilio, figlio e nuora sono ricoverati a Piacenza. Così come è della provincia di Lodi una quarta persona, un uomo, anch’esso ricoverato al nosocomio di Piacenza. La quinta è invece un’infermiera dell’ospedale piacentino, isolata a domicilio.
Due sono invece cittadini della provincia di Parma, entrambi ricoverati all’ospedale di Parma: una signora che si era recata più volte all’ospedale di Codogno, in Lombardia, per assistere la madre, e un uomo che si era recato sempre a Codogno per un evento di ballo.
Complessivamente, i casi di positività salgono così a 16, tutti sempre riconducibili al focolaio lombardo.
Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore.

AUSL PC, SOSPESE PER UNA SETTIMANA LE PRESTAZIONI AMBULATORIALI PROGRAMMATE

Da questa mattina l’Azienda Usl di Piacenza ha valutato circa 300 professionisti sanitari per stabilire una gradualità di rischio rispetto a coloro che sono venuti in contatto con i pazienti risultati positivi o che hanno avuto esposizione al coronavirus. Alcuni sono stati sottoposti al tampone. Tutti quelli che sono stati ritenuti idonei e senza sintomi sono stati reimmessi in servizio. Per gli altri sono scattate misure cautelative di isolamento domiciliare fiduciario, così come previsto dalle misure del Ministero della Salute.

Sono SOSPESE PER UNA SETTIMANA, indipendentemente della provenienza geografica della persona, sull’intero territorio della Provincia:
– tutte le prestazioni programmate, chirurgiche e ambulatoriali, salvo quelle ritenute non differibili
– le attività di libera professione in ospedale e sul territorio
– le attività di screening
– gli interventi chirurgici programmati non urgenti e rinviabili. Ognuno dei pazienti interessati sarà avvertito dai nostri uffici. Rimangono confermate le prestazioni e gli interventi considerati urgenti, e quelli che non possono essere rimandate.
– le vaccinazioni in età pediatrica, adolescenza e adulti
– i prelievi di sangue e le prestazioni diagnostiche, salvo quelle valutate non differibili dal medico di famiglia
– le attività degli ambulatori della cronicità nelle Case della Salute

NON SONO SOSPESE:
– le medicazioni post chirurgiche, le visite di controllo e le prestazioni post dimissione
– visite e controlli calendarizzati per le donne in stato di gravidanza, sia in ospedale, sia nei consultori
– la distribuzione diretta dei farmaci negli ospedali e negli ambulatori dedicati specialistici
– i controlli dei pazienti con anticoagulanti della vitamina K (con misurazione dell’INR)
– i controlli per i pazienti insulinodipendenti
– visite e terapie oncologiche
– le cure palliative
– le attività degli ambulatori della Psichiatria, della Neuropsichiatria infantile e del Sert, ma solo per l’erogazione di terapie e interventi urgenti, per i quali è richiesto un contatto telefonico
– le attività di vigilanza della Sanità pubblica
– le donazioni di sangue

All’ospedale di Piacenza sarà allestito un Presidio medico avanzato (PMA) esterno al Pronto soccorso dove tutti le persone verranno sottoposte a triage e poi smistate all’interno dei servizi ospedalieri. Sempre nel presidio cittadino, sarà inoltre creata un’area con stanze singole per pazienti sintomatici in attesa del tampone.

 

 

CONTAGIATI DUE MEDICI E UN INFERMIERE DELL’OSPEDALE DI PIACENZA

Aggiornamento Coronavirus, salgono a nove le persone positive in carico all’ospedale di Piacenza. Altri 6 casi di positività al Coronavirus, che portano a 9 il numero complessivo di contagiati presi in carico dall’ospedale di Piacenza. Si tratta di cinque piacentini e di un residente in provincia di Lodi, in Lombardia. Dei nove diagnosticati al virus, 5 sono ricoverati presso lo stesso nosocomio in isolamento, mentre 4 si trovano al proprio domicilio, sempre in isolamento. Tra i nuovi casi, vi sono anche due medici e un infermiere dell’ospedale di Piacenza. Il nosocomio sta mettendo in atto ogni misura per affrontare in modo adeguato la situazione. “Visto l’andamento del quadro epidemiologico- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha riunito la Cabina di coordinamento regionale- in via precauzionale, vista l’alta mobilità degli studenti, in accordo con il ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e le nostre Università abbiamo deciso insieme la sospensione dell’attività didattica (lezioni, esami, sedute di laurea) in tutti gli atenei dell’Emilia-Romagna da domani, lunedì 24, a sabato 29 febbraio compresi. Inoltre, stiamo valutando la chiusura di ogni scuola di ordine e grado, asili nido, impianti sportivi pubblici e privati e dei musei. Decisione che stiamo esaminando e definendo in tutti i suoi aspetti, anche alla luce dei provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri ieri sera”.
Il presidente Bonaccini: “Sospesa l’attività didattica nelle Università dell’Emilia-Romagna da lunedì 24 a sabato 29 febbraio compresi. E stiamo valutando la chiusura di asili nido, scuole, impianti sportivi e musei”.

DUE NUOVI CASI DI POSITIVITÀ AL CORONAVIRUS RICOVERATI A PIACENZA

Due nuovi casi di positività all’ospedale di Piacenza. Salgono complessivamente a tre, tutti contagiati dal focolaio lombardo. Al momento nessuna trasmissione in Emilia-Romagna

Si tratta di un cittadino lombardo di Maleo, in provincia di Lodi, e dell’infermiere addetto al triage all’ospedale di Codogno che si prese cura del paziente 1. Piacentino, si era messo in isolamento volontario in casa, dove vive da solo. Ambedue erano già ricoverati nel reparto di Malattie Infettive e sono in buone condizioni.

L’assessore regionale Sergio Venturi in un comunicato scrive: “Confermo che al momento non abbiamo un focolaio in Emilia-Romagna o trasmissione del virus nel territorio regionale, stiamo infatti assistendo tre persone che hanno contratto il Coronavirus in Lombardia. E ribadisco che il Servizio sanitario regionale è costantemente allertato per gestire al meglio la situazione, in contatto con le autorità nazionali e quelle delle altre Regioni. Vanno quindi seguite le indicazioni contenute nell’ultima ordinanza del ministro della Salute, che vede impegnato anche il nostro Servizio sanitario regionale, e il decalogo messo a punto in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità che le persone sono chiamate a seguire, poche ma importanti regole di igiene e prevenzione”.

Confermata la chiusura delle scuole fino a martedì, così come impianti sportivi pubblici e privati. Provvedimenti precauzionali, perché per ora non c’è trasmissione autoctona del virus in Emilia-Romagna, visto che la signora 82enne riscontrata positiva è una cittadina di Codogno, in Lombardia, recatasi all’ospedale di Piacenza per ricevere assistenza.
Il Comitato si riunisce due volte al giorno per aggiornamenti continui. La misura potrà essere revocata in qualsiasi momento a seconda dell’evolversi della situazione.