E’ un sacrificio grande, non c’è dubbio. Ma se siamo arrivati a questo punto significa che il momento è grave, anzi forse di più. Essere a una manciata di chilometri dalla prima zone rossa certamente ha pesato, ma oggi bisogna solo andare oltre, guardare avanti ed adeguarsi. Senza se e senza ma. Il sacrificio richiesto avrà ricadute pesanti, pesantissime sull’economia, ma ora quello che bisogna scongiurare è il collasso delle strutture ospedaliere. Se i contagiati che necessitano di terapia intensiva sono più dei posti letto disponibili, il danno potrebbe essere irreparabile. Perché tutti, nello stesso modo, hanno il diritto di essere curati. Parlare di zona rossa è improprio, si tratta di un nuovo sistema di di prescrizioni per una “mobilità ridotta” per far sì che il virus non si propaghi ancora di più di quello che già è. Dobbiamo ancora una volta fare appello al senso civico di ognuno, per rendere tutto meno gravoso basta pensare al gran lavoro del personale medico, sanitario, infermieristico che da settimane, senza sosta, stanno lavorando allo spasimo. Eppure anche loro avranno una famiglia, figli, genitori, da quali torneranno con il timore di aver contratto il virus. Per loro ma anche e soprattutto per evitare il tracollo della rete ospedaliera, rispettiamo quello che ci viene prescritto. Da Cittadini onesti, con la C maiuscola.
NUOVO DECRETO DEL GOVERNO: LA VERSIONE UFFICIALE
Confermate per la gran parte le nuove misure restrittive anche nel documento definitivo del Governo che, questa notte, il premier Conte ha illustrato agli italiani. Si tratta di misure di contenimento del contagio che interessano l’intera regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria.
Per contrastare il diffondersi del Covid 19 in queste aree bisogna:
- evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza
- ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al
massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante; - divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
- sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi
pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento di eventi e competizioni,
nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro - sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
- sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali
- l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali
da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle
caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose e funebri; - sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia, le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie
- sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura
- sono sospesi i concorsi pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in
modalità telematica; sono esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della
professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile - Sono consentite le attività di ristorazione e bar, ma dalle 6 alle 18, con l’obbligo da parte del ristoratore di garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con la sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione
- è vietato agli accompagnatori dei pazienti permanere nelle sale di attesa dei
dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso - sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, del personale
le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale; - sono adottate in tutti i casi possibili, nello svolgimento di incontri o riunioni, modalità
di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e
sociosanitarie, - nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita,
gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei
mercati. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione; - ono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri
benessere, centri termali
NUOVE RESTRIZIONI DAL GOVERNO: SI POTRA’ USCIRE DALLA PROVINCIA DI PIACENZA SOLO PER MOTIVI “GRAVI E INDIFFERIBILI”
Nuove restrizioni per contrastare il diffondersi del Coronavirus. Il Governo le sta discutendo in queste ore, tuttavia la bozza del nuovo decreto è già stata anticipata da tv e siti web nazionali.
All’interno delle nuove misure c’è anche la provincia di Piacenza, insieme alle province di Parma, Reggio Emilia, Rimini, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Asti e all’intera regione Lombardia. Le misure dovrebbero restare in vigore fino al 3 aprile, ma manca ancora la conferma dei provvedimenti da parte del Governo.
Gli spostamenti sarebbero consentiti solo per motivi “gravi e indifferibili”, di lavoro o di famiglia. Le restrizioni si allargano alla chiusura delle scuole, musei, palestre, piscine, teatri, centri sociali e culturali.
A PIACENZA 479 CONTAGIATI. IN REGIONE AUMENTANO I GUARITI, 25, MA ANCHE I DECESSI, 11 IN EMILIA
Salgono a 479 i contagiati a Piacenza, 53 in più rispetto a ieri. In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.010 i casi di positività al Coronavirus, 140 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Un aumento inferiore a quello registrato ieri, quando erano saliti di 172. E passano da 3.136 a 3.604 i campioni refertati. Si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura assenti. 409 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 64 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Passano da 17 a 25 le guarigioni; 24 di queste sono “clinicamente guarite” e una dichiarata guarita a tutti gli effetti.
Sale, purtroppo anche il numero dei decessi: passati da 37 a 48, di questi sei sono cittadini lombardi. Degli 11 nuovi decessi, 6 riguardano il piacentino: si tratta di 4 uomini, rispettivamente due di 72 anni, uno di 74 e uno di 99 anni e 2 donne di 85 e 93 anni; 3 del parmense, due uomini di 73 e 78 anni e una donna di 88 anni; un uomo del modenese di 85 anni e un uomo del riminese di 89 anni.
Prosegue l’impegno da parte della regione di aumentare i posti letto in terapia intensiva: già a partire da oggi, con l’ospedale di Castel San Giovanni, i posti a disposizione passeranno da 15 a 33.
COLDIRETTI: “CROLLO DEL CIBO MADE IN ITALY”
Gli effetti del Coronavirus iniziano pesantemente a farsi sentire anche sul cibo made in Italy: piovono le prime disdette degli ordini in più di una azienda agricola su quattro (27%) per il crollo della domanda alimentare dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l’export. Lo rivela l’indagine di Coldiretti/Ixè sull’emergenza Covid 19 in occasione del primo week end di avvio della campagna #Mangiaitaliano, nata per difendere la principale ricchezza del Paese, l’agroalimentare.
Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus – spiega Coldiretti – il fatturato è crollato nel 41% delle aziende del settore ma la situazione è ancora più grave negli agriturismi dove il 79% delle strutture dichiara un calo del fatturato.
La campagna #Mangiaitaliano è nata proprio per combattere gli attacchi strumentali e salvare la reputazione del made in Italy, difendere il territorio, l’economia e il lavoro.
Da un paio di settimane, da quando cioè è cominciata l’emergenza Coronavirus in Italia, sono il 27% le aziende che hanno subito disdette sugli ordini, per i 41% il danno maggiore è stato il crollo del fatturato, per il 79% il drastico crollo di presenze in agriturismo e per il 51% si prevedono difficoltà di lungo periodo.
CORONAVIRUS: SALGONO A 17 LE GUARIGIONI. 48 NUOVI CASI A PIACENZA E 5 DECESSI
In Emilia-Romagna sono complessivamente 870 i casi di positività al Coronavirus, 172 in più rispetto a ieri. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati. Si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 366 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 52 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (20 in più rispetto a ieri).
Il dato positivo è che tra ieri e oggi sono passate da 10 a 17 le persone clinicamente guarite divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perchè risultata negativa in due test consecutivi. Purtroppo sale anche il numero dei decessi, passati da 30 a 37: 5 sono piacentini, uomini di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza, e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma.
A Piacenza sono 426 i positivi, 48 in più rispetto a ieri.
Intanto la regione Emilia Romagna ha firmato il primo accordo per il paese: 38 milioni di euro per garantire continuità di reddito ai lavoratori, grazie allo sblocco della cassa integrazione in deroga per un mese. Tutte le info all’indirizzo https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/coronavirus-in-emilia-romagna-primo-accordo-nel-paese-38-milioni-di-euro-per-garantire-continuita-di-reddito-dei-lavoratori
COME SI RACCONTA IL CORONAVIRUS
Come si utilizzano in queste settimane le parole per raccontare il Covid 19? Quale impatto hanno sulla gente? E cosa ci lascerà una volta terminata l’emergenza? Una riflessione cruda e realista che abbiamo fatto con lo scrittore Gabriele Dadati a #DiProfilo, autore del romanzo Nella pietra e nel sangue.
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CORONAVIRUS: A PIACENZA 4 CONTAGI IN MENO RISPETTO A IERI
Una notizia confortante c’è: i casi di contagio registrati oggi a Piacenza sono 4 in meno rispetto a quelli di ieri. Non si può dire che se sia l’inizio di una curva discendente ma certamente è un segnale positivo. A livello regionale sale a 6 il numero delle persone “clinicamente guarite”, mentre sono 26 i pazienti in terapia intensiva. Altri 4 i decessi.
Ci ha tenuto a ribadirlo il direttore generale dell’asl Luca Baldino in video conferenza insieme Mauro Codeluppi, direttore Malattie infettive e Stefano Nani, coordinatore del 118
Una video conferenza per fare il punto della situazione sui ricoveri piacentini a cui si sono aggiunti da ieri sera i posti letto dedicati all’ospedale di Castel San Giovanni.
Proprio grazie a questo potenziamento i posti letto della terapia intensiva sono al momento 33, compresi i 10 posti letto ricavati dalle sale operatorie del nosocomio di Castello.
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BARBIERI: “STO MEGLIO. GRAZIE DI CUORE PER L’AFFETTO DI TUTTI”
Utilizza la nuova pagina Facebook per aggiornare i cittadini sulle sue condizioni. Il sindaco Barbieri, da ieri positiva al Coronavirus, ha scritto che “questa mattina la febbre è un po’ scesa e mi sento meglio. Vi ringrazio di cuore per i tanti messaggi affettuosi che mi avete rivolto”. Il monitoraggio della situazione emergenziale da parte del primo cittadino sarà comunque costante attraverso videoconferenze con la Prefettura e con i colleghi sindaci; per il resto sarà il vice sindaco Elena Baio a farsi carico di tutte le deleghe del sindaco. “In questo momento più che mai – sottolinea Elena Baio – faremo squadra intorno al nostro sindaco, che sin dalle fasi iniziali di questa emergenza non si è risparmiata, lavorando giorno e notte, per tutelare la salute pubblica e farsi interprete, al tempo stesso, delle esigenze e delle difficoltà del tessuto economico e produttivo”.
Ieri il Presidente del Consiglio Ministri, Giuseppe Conte, ha firmato un nuovo Dpcm con misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, in particolare: lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, evitare abbracci o strette di mano, mantenere una distanza di almeno un metro dalle persone, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico, pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol, usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
Le scuole, su tutto il territorio nazionale, saranno chiuse fino al 15 marzo, la decisione è stata confermata nella serata di ieri dal Consiglio dei Ministri dopo i colloqui con il Comitato Scientifico. Ricordiamo che a Piacenza le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse dal 24 febbraio.
In Emilia-Romagna sono 544 le persone contagiate da Coronavirus, nella maggioranza presentano un quadro clinico non grave o addirittura asintomatico. Sono 234 i pazienti in cura a casa, dove rispettano l’isolamento previsto, e 26 quelli ricoverate in terapia intensiva. I decessi sono saliti a 22. Dei 544 casi: 319 sono a Piacenza, 115 a Parma, 20 a Reggio Emilia, 41 a Modena, 12 a Bologna (di cui 1 nel circondario imolese), 33 a Rimini, 2 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna.
IL SINDACO BARBIERI POSITIVO AL CORONAVIRUS
Anche il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri è risultata positiva al Covid 19. L’annuncio è proprio del primo cittadino sulla pagina Facebook
“Buonasera a tutti, tra poco mi collegherò in videoconferenza per avere i dati aggiornati sullo sviluppo del contagio e sul numero delle persone positive al coronavirus. In questo momento sto lavorando da casa, perché anche io sono risultata positiva al Covid-19. Ci tenevo a rassicurarvi sul fatto che continuerò a lavorare da qui per gestire questa emergenza e che ho piena fiducia nella competenza e nell’operato del nostro servizio sanitario”.