REGGI: “EX OSPEDALE MILITARE COME LA GALLERIA SORDI DI ROMA”

Per Piacenza sono un notevole potenziale di sviluppo, a patto che ci siano idee buone ed economicamente realizzabili. Le aree demaniali che tornano alla città possono farle cambiare volto, ma trasformarsi anche in un pericoloso boomerang, se mal gestite. Si è aperta oggi la procedura di gara per l’individuazione dell’operatore a cui affidare lo studio di fattibilità per la valorizzazione dell’ex ospedale militare. Il 5 settembre la scadenza per la ricezione delle offerte e da ottobre le tre fasi fino a dicembre per poi arrivare a giugno 2017 con la fase di assistenza tecnica. Quella che si apre è una fase delicata perchè complessa è la natura dell’edificio stesso che nell’immaginario dell’ex sindaco Reggi, oggi direttore dell’Agenzia del Demanio, potrebbe ospitare gli uffici comunali, ad oggi dislocati in più luoghi, senza tralasciare il commerciale di qualità. Un po quello che oggi a Roma è la Galleria Sordi, privato al piano terra, presidenza del consiglio al livello superiore.

Per bastione san Sisto, ex Bastione e Torrione Borghetto e per l’ex caserma dal Verme si apre il bando di concessione per la valorizzazione. Dopo la consultazione pubblica avviata da comune e agenzia del demanio che si è svolta negli ultimi tre mesi, oggi è possibile definire scenari ed interventi per il futuro, valorizzazione e riuso di 10 immobili pubblici della città.

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CARBONEXT: COMITATI E ASSOCIAZIONE URLANO “VERGOGNA”

Comitati ed associazione ambientaliste urlano alla vergogna. Il destinatario dello sfogo è l’assessore regionale Paola Gazzolo che oggi ha portato in giunta l’approvazione del Carbonext. Al centro di questa vicenda che dura ormai da 18 mesi c’è proprio il combustibile css che il cementificio di Vernasca Buzzi Unicem ha chiesto di poter bruciare. In una nota i comitati Aria Pulita in Val d’Arda, Basta Nocività in Val d’Arda, cittadini per l’ambiente rurale e Legambiente Piacenza hanno annunciato di riunirsi in un sit in di protesta sotto al palazzo della Regione Emilia Romagna nel corso dell’assemblea legislativa a cui saranno invitati tutti i sindaci della val d’Arda, i consiglieri e i cittadini. “Vergogna per il modo, per la fretta, per quanto espresso – si legge – bruciare rifiuti non può far bene all’ambiente, nè alla salute, bruciare rifiuti non è un modo corretto di smaltimento”. Ecco il testo della nota:

Ben arrivati a Piacenza, terra amica degli inceneritori: chiunque porti rifiuti, anche travestiti da prodotti industriali da bruciare, è il benvenuto! Lasciando da parte il doveroso e meritato sarcasmo per l’annuncio dell’Assessore Gazzolo dell’approvazione, lunedì in Giunta Regionale, del progetto CarboNeXT, con una modalità assolutamente irricevibile da ogni punto di vista, non possiamo che sintetizzare in una unica parola ogni commento per quanto è stato espresso nella comunicazione dell’Assessore: Vergogna. Vergogna per il modo. Dopo 18 mesi di incontri, discussioni, confronti sul progetto, senza che mai una volta l’Assessore di Piacenza si sia messa a confronto con i cittadini, partecipando anche ad un solo incontro con la popolazione, l’unico modo che trova, per annunciare ai Piacentini la decisione di approvare il progetto, è un articolo di giornale e, per di più, con un solo giorno di anticipo sulla riunione della Giunta. Evidentemente è questo, per l’Assessore e la Giunta, il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini: un semplice comunicato via stampa. Vergogna per la fretta. Si decide di approvare in tutta fretta il progetto, ben sapendo della risoluzione bipartisan che i Consiglieri Regionali presenti all’incontro tenutosi a Lugagnano stavano per presentare in Consiglio Regionale, con la quale intendevano chiedere alla Giunta di non decidere sul progetto fino alla audizione dei comitati e Legambiente in Commissione Ambiente, nonché della richiesta del sindaco di Lugagnano di un Consiglio dell’Unione dei Comuni aperto alla presenza della Giunta Regionale. Risulta incredibile, anche da un punto di vista politico, questa decisione assunta non solo contro i cittadini, ma anche contro i propri Consiglieri Regionali. E’ certo una fretta assai sospetta, quasi di chi sia consapevole della inadeguatezza e della forzatura che hanno portato all’esito positivo della VIA. Vergogna per quanto espresso. Che sia l’Assessore all’Ambiente della Regione, piacentina, a raccontarci che bruciare rifiuti fa bene alla salute, migliora l’ambiente e risulta un sano e corretto modo di smaltire i rifiuti è un insulto al buon senso e a tutta la normativa europea e regionale in tema di rifiuti. Bruciare rifiuti non può far bene all’ambiente. Abbiamo presentato centinaia di osservazioni al progetto e quello che risulta chiaro è la mancanza di dati certi sull’uso e sugli effetti sull’ambiente e sulla salute di un materiale, il CarboNeXT, che altro non è che rifiuto indifferenziato, seccato e triturato, mai usato prima ufficialmente, di composizione incerta e sempre ovviamente variabile, difficile da controllare e le cui emissioni variano a seconda della composizione. Abbiamo evidenziato un generale peggioramento di quasi tutte le emissioni (ammesse a denti stretti persino dal Proponente), sappiamo bene che i limiti delle emissioni date ai cementifici sono ben più alte di quelle, più restrittive, previste per gli inceneritori. Abbiamo soprattutto evidenziato un netto peggioramento del numero di camion che trasporteranno il CarboNeXT rispetto all’esorbitante numero, dai 700 agli 800 transiti giornalieri, che già ora si hanno in Val d’Arda. Siamo scandalizzati dalle parole dell’Assessore: aumentano i camion, ma diminuiscono le emissioni perché verrà rinnovato, nei tre anni, il parco camion. Ma in che favola? Sappiamo bene che le ditte che fanno i trasporti per Buzzi sono decine: chi pagherà loro i camion nuovi Euro 5 e 6, la Buzzi? Un solo camion in più avrebbe dovuto bloccare il progetto! Bruciare rifiuti non può far bene alla salute. La Val d’Arda non può nuovamente far da cavia ad un progetto industriale legato al cementificio: ha già dato! E’stata chiesta da quasi 5000 cittadini una valutazione di impatto sanitario, VIS, preventiva per capire lo stato di salute della Val d’Arda, già provata da decenni di emissioni del cementificio. L’Assessore l’ha negata dicendo che bastava l’analisi su dati storici fatta dalla Conferenza dei Servizi. E’ stato richiesto, tramite i Consiglieri Regionali, un approfondito studio sugli effetti dell’attività dei cementifici sulla salute della popolazione residente: questo studio, approvato nel Piano Preventivo Regionale, doveva partire a settembre del 2015. Cosa ne è stato? Ci dobbiamo accontentare di una relazione dell’AUSL basata non su una seria indagine epidemiologica attuale, ma su semplici dati incrociati di studi forniti dall’Azienda e dati statistici… Ma come si può dire che in Val d’Arda, negli ultimi 4 anni, i tumori sono in diminuzione, in controtendenza rispetto a tutta la provincia? E le altre malattie? Chiediamo una analisi epidemiologica attuale. Soprattutto, per quanto riferisce la Gazzolo, appare evidente che non esiste nessuna capacità di prevedere quali saranno gli impatti dell’utilizzo di combustibile a base di rifiuti sulla salute. Perché altrimenti la Regione avrebbe programmato un Piano Preventivo consistente in due anni di analisi? Bruciare rifiuti non è un modo corretto di smaltimento: Che si chiamino CSS o rifiuti, l’unica forma di smaltimento corretto dei rifiuti per arrivare all’economia circolare è non produrli, riutilizzarli, riciclarli e differenziarli, e non certo usarli come carburante. Il Piano Rifiuti prevede l’autosufficienza nello smaltimento; come giustifica la Regione che il cementificio importi rifiuti travestiti da prodotti industriali da fuori regione in totale contrasto con tale Piano? E che dire della prescrizione del raggio di produzione del CarboNeXT nei 150 chilometri? I CSS arriveranno dunque da tutto il Nord Italia, da 5 regioni e dal Porto di Genova…., ed i rifiuti per produrlo da tutto il mondo? Abbiamo già un inceneritore ed un altro cementificio che bruciano rifiuti. Evidentemente la Regione vuol fare di Piacenza terra di inceneritori, dove l’unica economia circolare sarà quella dei rifiuti che circolano. Di fronte all’approvazione di questo progetto, utile solo all’impresa che lo ha proposto, ma non al territorio piacentino ed ai suoi cittadini, e di fronte al modo irricevibile con il quale l’Assessore lo ha annunciato, totalmente di parte e assolutamente irrispettoso nei confronti dei cittadini della Val d’Arda e della Provincia, non intendiamo affatto stare con le mani in mano. Al di là della opposizione legale al progetto che farà la sua strada, preannunciamo fin da ora che, non riuscendo ad organizzare una manifestazione oggi, in Regione, proprio a causa del preavviso di un solo giorno, evidentemente voluto dall’Assessore e dalla Giunta (alla faccia della partecipazione e trasparenza), mercoledì intendiamo organizzare un SIT IN davanti alla Regione, durante lo svolgersi dell’Assemblea Legislativa Regionale, invitando fin da ora i Sindaci della Val d’Arda, tutti i Consiglieri e tutti cittadini che ci hanno sostenuto in questa battaglia ad essere con noi per ribadire il nostro NO e le nostre proposte sui CSS, VIA e rifiuti. Preciseremo meglio orario e modalità a breve.

buzzi unicem

CARBONEXT “PIÙ TRASPARENZA, SI CAMBI LA LEGGE REGIONALE”

Comitati, associazioni ambientaliste e cittadini che hanno manifestato il proprio dissenso contro il progetto del Carbonext chiedono di cambiare la legge regionale sulla VIA, valutazione impatto ambientale, per rendere veloce l’accesso agli atti e si documenti. In particolare chiedono un cambio dell’atteggiamento della regione nei confronti dei cittadini per un più veloce e semplice accesso agli atti oltre che una partecipazione alle Conferenze dei Servizi nel caso specifico di Carbonext.

Ecco il testo del comunicato

Come Comitati ed Associazioni che da Gennaio 2015 sono impegnati a scongiurare l’approvazione del progetto CarboNeXT di Buzzi Unicem per la cementeria di Vernasca, ma prima di tutto come cittadini, ci lascia amareggiati e ci impensierisce l’atteggiamento che le Istituzioni competenti e la politica che li governa, continuano a mantenere ogni volta che, legittimamente, si chiedono loro informazioni, documenti o atti che, oltre alla legalità ed al buon senso, rispondono alle necessità di trasparenza e partecipazio ne che dovrebbero essere proprie della Pubblic a Amministrazione. Così come ci indigna che ai cittadini, ai Comitati e alle Associazioni in Regione sia pure negata la possibilità di partecipare, anche solo come uditori, alle Conferenze dei Servizi che decidono del futuro di interi Territori. E’ questa la trasparenza e partecipazione di cui tanto parla la politica nelle leggi regionali e nei discorsi di circostanza dei convegni ? La vicenda CarboNeXT è esemplificativa di un metodo che sta diventando prassi purtroppo per tutti i procedimenti Piacentini e auspichiamo si cambi marcia. Ancora una volta, dopo la riunione dell’ultima Conferenza dei Servizi del 21 Giugno scorso, la conclusiva e più importante perché esprime i pareri definitivi degli Enti sul progetto dell’Azienda, pur avendo depositato il giorno stesso richiesta di accesso agli atti per poter visionare il verbale della Conferenza e tutti i documenti allegati , solo ieri, allo scadere dei 30 giorni di legge, abbiamo ricevuto copia della documentazione ma mancante del documento fondamentale, il rapporto di valutazione ambientale con il parere definitivo sul progetto. Arpae, ex Provincia, alle nostre doglianze, si è giustificata dicendo che non lo avevamo specificatamente richiesto. Un gioco di parole che lascia esterrefatti. Abbiamo dovuto inviare una nuova richiesta ad integrazione per poterla ritirare. Come possiamo giudicare, da cittadini, un atteggiamento di questo tipo proprio da parte di quegli Enti pubblici e della politica che li governa che della trasparenza degli atti e della facilità di accesso alle informazioni dovrebbero fare una bandiera? Non va certo in questa direzione far attendere ogni volta 30 giorni per inviare documenti, riparandosi dietro i termini di legge o negare l’ascolto alle discussioni che si svolgono nelle Conferenze, dove gli Enti, sono lì a rappresentare l’interesse pubblico, dei Territori, a fronte delle richieste di Soggetti privati. Dal momento che la fiducia nelle Istituzioni e nella politica è fondamentale e mai come oggi il rapporto tra Enti, politica e Cittadini è in profonda crisi di fiducia, intendiamo lanciare una nuova proposta alla politica regionale, che lo scorso Venerdì a Lugagnano si è assunta impegni sul progetto CarboNeXT ed alla Giunta regionale. E’ venuto il momento di cambiare la Legge Regionale sulla VIA, la n°9 del 1999, prevedendo esplicitamente la possibilità per i Comitati e le Associazioni di essere presenti, almeno come uditori, alle riunioni che decidono sulla congruità delle leggi e sull’opportunità rispetto ai territori di qualunque progetto, perché tutto sia discusso e deciso alla luce del sole. Auspichiamo quindi che la vicenda CarboNeXT , si concluda con un “No” al progetto e che la politica abbia il coraggio di assumersi le sue responsabilità in ordine alla sua opportunità, senza nascondersi dietro i pareri tecnici, e ci auguriamo che costituisca anche il punto di partenza per un profondo cambiamento dell’atteggiamento della Regione ed in generale degli enti pubblici nei confronti dei cittadini.

Accesso ai documenti ed atti veloce e facilita to e possibilità di partecipazio ne a i procedimenti di VIA . La fiducia è un cosa seria e non si merita per il fatto di esistere come istituzio ne , ma va guadagnata sul campo e meritata nei fatti; quello che viene detto e deciso non può restare nel segreto delle stanze del palazzo.

Sosteniamo inoltre fortemente la richiesta del Sindaco di Lugagnano di convocare un Consiglio aperto dell’Unione dei Comuni dell’Alta Val d’Arda, con audizione degli Assessori componenti la Giunta Regionale, che avranno l’onere di dare o meno l’approvazione al progetto. Siamo certi che rispetto a questa proposta seguirà l’appoggio dei Sindaci di Castell’Arquato e Morfasso e di tanti Consiglieri della Val d’Arda.

Comitato Basta nocività in Val d’Arda, comitato Aria pulita in Val d’Arda, comitato cittadini per l’ambiente rurale, Legambiente Piacenza

carbonext sit in provincia

EX CHIESA DEL CARMINE, CISINI “SARA’ UNO SPAZIO CULTURALE VERSATILE”

L’ex chiesa del Carmine, al termine del restauro conservativo che durerà almeno un paio d’anni, diverrà uno spazio didattico-culturale versatile con utilizzo espositivo. Una luogo d’arte adattabile a più situazioni, dove lo scenario può cambiare in base alle diverse realtà. Questo almeno nei progetti dell’amministrazione comunale che conta di andare a gara entro la fine del 2016 per poter così affidare il restauro all’impresa che si aggiudicherà il bando. Attualmente è in corso la fase di progettazione esecutiva che dovrebbe concludersi tra settembre e ottobre. Capitolo finanziamenti: 3 milioni di euro furono messi a disposizione dalla regione Emilia Romagna nell’ambito del Documento unico di programmazione (Dup), 1 milione di euro  circa dal Comune di Piacenza, 1 milione 600 mila euro che la giunta regionale ha stanziato qualche giorno fa destinati alla struttura. Proprio con questa somma il comune intende dotare gli spazi dell’ex chiesa di uffici per il monitoraggio della mobilità sostenibile e logistica. Gli spazi verranno dotati di stampanti 3d – ci spiega l’assessore Giorgio Cisini – tecnologie avanzate a supporto della sfera artistica e culturale. L’idea principale è e rimane quella di trasformare l’ex Carmine in uno spazio duttile ed adattabile a qualunque tipo di utilizzo espositivo e non solo, un luogo dove l’arte dovrà essere la protagonista. All’interno di questo contesto troveranno spazio anche laboratori per la mobilità sostenibile.

chiesa ex carmine

ESODATI: PUBBLICATA L’OTTAVA SALVAGUARDIA

Buone notizie per il gruppo ancora troppo nutrito di esodati, tra cui anche alcuni piacentini: è stato pubblicato il testo dell’ottava salvaguardia a firma dell’on. Cesare Damiano presidente della Commissione Lavoro. Alcuni paletti sono stati spostati: per i contributori volontari (ovvero chi ha deciso di pagarsi i contributi per arrivare a 40 anni di servizio) e per i cessati la maturazione è stata spostata al 31 dicembre 2019; passato da 12 a 36 mesi per i mobilitati. Tuttavia rimangono ancora fuori da questa salvaguardia alcune categorie di lavoratori, ad esempio i postali, tra cui anche qualche piacentino. Per la verità sono poche unità anche a livello nazionale, ma questo non toglie al Parlamento il dovere di trovare una soluzione. Si tratta di quei lavoratori che non sono riusciti a pagarsi volontariamente i contributi per raggiungere i 40 anni, e che devono, per questo, raggiungere i 61 anni di età.

Il percorso è ancora denso di insidie: il testo infatti va approvato. A parole i gruppi parlamentari, Senato e Governo si sono detti pienamente favorevoli, per questo sarebbe possibile intraprendere l’iter legislativo per l’approvazione. Per questo occorre che l’Inps certifichi i numeri della settima salvaguardia e la conferenza dei servizi  i risparmi ottenuti dalle precedenti. Solo in questo modo si potrà procedere con l’iter legislativo e approvare il provvedimento entro settembre senza il passaggio alle camere.

Angelo Croci, portavoce degli esodati piacentini, che da mesi sta portando avanti assiduamente l’impegno per ottenere l’ottava salvaguardia si è detto “soddisfatto nonostante, lo scorso anno, il ministro Poletti avesse detto che la settima era la salvaguardia definitiva. Occorre trovare una soluzione anche per il gruppetto che è rimasto escluso dalla salvaguardia, o estendere la graduatoria o anticipare. E’ una questione di principio e di dignità”.

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KAMLALAF, CINQUE GIOVANI IN PARTENZA ALLA SCOPERTA DI NUOVI MONDI

È arrivato all’ottava edizione il progetto Kamlalaf, l’iniziativa di turismo responsabile e solidale rivolto a giovani dai 18 ai 35 anni. Coordinati dal comune di Piacenza e Svep con il sostegno di Iren, Matelda Trasporti e Bilanciai Associati, cinque giovani partiranno per Perù, Bosnia e Senegal. Un’esperienza importante per conoscere nuovi mondi e culture.

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RODOTA’: “SARA’ IL MIO ULTIMO FESTIVAL DEL DIRITTO”

“Sarà il mio ultimo festival del Diritto” lo ha annunciato cogliendo tutti un pò di sorpresa. Stefano Rodotà, per nove edizioni curatore scientifico del Festival del Diritto, ha annunciato al termine della video conferenza via Skype che sarà l’ultima edizione da lui curata, senza motivarne la decisione. Al di là dell’annuncio nel corso della conferenza, nella quale sono confluite la commissione n.1 e quella delle Elette, il tema dell’edizione è stato declinato in ogni sua sfaccettature attraverso le domande dei consiglieri. La dignità: nel lavoro, nella giustizia, nelle carceri, tra le persone. Rodotà, senza svelare alcuna delle presenze di spicco attesa per questa edizione, ha risposto alle sollecitazioni dei consiglieri comunali: non mancherà il tema del reddito di cittadinanza sollevato dalla capogruppo 5 Stelle Mirta Quagliaroli; famiglia, giovani, lavoro, pensionati si legheranno al tema della dignità come ha chiesto il consigliere Marco Colosimo; il capogruppo della Lega Nord Massimo Polledri ha auspicato un equilibrio nella scelta dei relatori su alcune tematiche delicate come la famiglia; la consigliera Lucia Rocchi ha riflettuto sul binomio dignità-profughi e sul loro inserimento nella società che li ha accolti; dignità-meritocrazia è stata la sollecitazione del consigliere del PD Federico Sichel, mentre dignità- giovani e social quella della consigliera Annalia Reggiani. Le conclusioni sono state affidate al sindaco Paolo Dosi che ha sottolineato come il Festival del Diritto sia un’occasione di crescita per la comunità piacentina non solo in termini numerici.

rodotà skype

LA MESSA DI SANT’ANTONINO IN DIRETTA TV

Come ogni anno la città ha festeggiato il santo patrono, un momento della tradizione che vede il clou della giornata nella celebrazione della messa all’interno della basilica che quest’anno abbiamo trasmesso in diretta TV sul canale 95 TeleSolRegina. La messa è stata officiata da Mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. L’Antonino d’Oro e’ stato consegnato a Giancarlo Bianchini. Il commento è stato curato dalla giornalista Maria Vittoria Gazzola.

Basilica San Antonino

GIANCARLO BIANCHINI, ANTONINO D’ORO 2016, SI RACCONTA. A TUTTO TONDO

Politica, volontariato e giovani. Questo è Giancarlo Bianchini che il 4 luglio riceverà il premio Antonino d’Oro 2016. Lo abbiamo incontrato nella sua abitazione mentre ci ha raccontato il suo costante impegno civile, espresso attraverso la politica nei banchi della Democrazia Cristiana in Parlamento negli anni 80, e il volontariato con l’As.so.fa. di cui è presidente.

E’ il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia ad esortare gli imprenditori piacentini ad osare ed investire, soprattutto sulla meccanica la vera risorse del nostro territorio, di cui l’Italia deve andare fiera. Boccia è intervenuto alla 71 esima assemblea provinciale degli industriali.

Nessuna dieta; per vivere meglio occorre imparare a conoscere ed ascoltare il proprio corpo. Parola di Massimo Gualerzi, cardiologo, autore del libro La dieta super Salute. Si va ben oltre quello che si mangia, quello che conta è stare bene mangiando non necessariamente dimagrendo.

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UN’EQUIPE AL FEMMINILE PER LE CURE PALLIATIVE A DOMICILIO

Giulia Mazzoni, Giulia Bonfanti e Valentina Vignola. Medico palliativista, infermiera e psicologa. E’ l’equipe appositamente formata per le Cure palliative domiciliari (UCPD) che fa capo all’Unità operativa di cure palliative e rete cure palliative. Un’equipe tutta al femminile che da lunedì si integrerà come nodo domiciliare delle rete cure palliative di cui fanno già parte i due hospice del territorio (Piacenza e Borgonovo). Un progetto sperimentale, della durata di tre anni, che ha visto nella firma del protocollo lo scorso dicembre una dichiarazione di intenti ai cui hanno fortemente aderito Ausl, Ordine dei medici di Piacenza e Fondazione da un punto di vista economico. L’obiettivo è quello di sostenere i pazienti fragili nella fase acuta di qualsiasi malattia per garantirgli una migliore qualità della vita e, insieme, essere accanto alla famiglia. Oggi i pazienti possono decidere se curarsi a casa grazie all’equipe che si è formata in questi mesi. La casa, per molti pazienti, costituisce il contesto naturale di una persona; avere la possibilità di essere curati proprio lì permette la vicinanza dei familiari ma anche una maggiore possibilità di distrazione. “In questo modo le persone sono al centro dell’attenzione sia sanitaria che umana – ha detto il professor Giovanni Calza presidente della Commissione Welfare della Fondazione – e la rete tra Ausl, Ordine dei medici e Fondazione è risultata vincente”. Nel corso del primo anno di attività l’equipe seguirà i pazienti fra quelli dimessi dagli hospice del territorio in accordo con i medici di medicina generale. Si prevede di seguirne tra i 40 e i 50 all’anno.

cure palliative domicilio