POLIZIA MUNICIPALE: CHIESTO UNO STUDIO DI FATTIBILITA’ DEL SERVIZIO NOTTURNO

Uno studio di fattibilità per il servizio notturno. E’ quanto hanno chiesto le organizzazioni sindacali della Polizia Muncipale Cgil, Cisl, Uil e Diccap riunite in assemblea. La richiesta recapitata al Comandante riguarda l’analisi dei costi/benefici, attualità reale del progetto, l’eventuale performance di qualità del servizio (prestazioni erogate), la proiezione delle variabili associate a tempo, personale, pianificazione, coerenza organizzativa, sicurezza e bisogno reale. Nel corso dell’assemblea ha partecipato anche il Comandante Poma che si è reso disponibile ad illustrare agli agenti la Disposizione Dirigenziale relativa all’organizzazione del lavoro interna al corpo.  Proprio in merito a questo, i sindacati hanno preso atto dei miglioramenti rispetto al testo presentato in principio, tuttavia il documenti è ancora migliorabile perchè presenta delle criticità. “Le organizzazione sindacali – si legga nella nota – ritengono la disposizione temporanea e di conseguenza rivedibile, e si impegnano a verificare che la stessa sia equilibrata nella distribuzione dei turni festivi, serali e che il riposo settimanale venga gestito con criteri di trasparenza ed equità”.

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IL DOPO EXPO? DE MICHELI: “FARE DELL’ESPERIENZA UNO STRUMENTO DI MARKETING TERRITORIALE”

Quella di quest’anno è stata una Coppa d’Oro tutta all’insegna di Expo 2015, la rassegna tanto desiderata da alcuni così come altrettanto bistrattata da altri che, fino alle ultime settimane, continua a registrare il tutto esaurito. Anche la nona edizione della Coppa d’Oro, il riconoscimento promosso dalla Camera di Commercio e dal Consorzio Salumi Tipici, si è votata all’internazionalizzazione partendo proprio da chi quest’anno ha ricevuto l’ambizioso riconoscimento. Il Ministro all’agricoltura Maurizio Martina, il Sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, il presidente di Ats Silvio ferrari, il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi e l’associazione Chef to Chef. Ora la sfida è come non rendere vani gli sforzi, anche economici, che Expo ha imposto: come riutilizzare l’area dal primo novembre, come renderla viva e, guardando più al locale, cosa fare di piazzetta Piacenza, dove e come ricollocarla. Domande a cui gli addetti ai lavori stanno già pensando. “Sul futuro del sito milanese – ha risposto il sottosegretario De Micheli – stiamo lavorando ad un accordo tra il ministero e il comune di Milano, per quanto riguarda la nostra piazzetta e le esperienze posivitive che da lì sono partite, credo che debbano diventare uno strumento di marketing territoriale permanente per il territorio incastonato nella filiera del Made in Italy. Qualche idea buona c’è – prosegue – anche perchè le sfide non mancheranno a partire dal sistema di Area Vasta che si sta creando. Dentro ad un processo di trasformazione così importante uno strumento di marketing territoriale vivo offre la possibilità di inserire Expo Piacenza nel sistema di promozione nazionale”. Il presidente di Ats Piacenza Silvio Ferrari non esclude la possibilità che siano i piacentini stessi a lanciare proposte sul futuro della piazzetta, magari attraverso un sondaggio. “Quello che conta è mantenere il team che si è costituto – ha detto – la task force sull’internazionalizzazione e in futuro un tavolo sul turismo convegnistico”.

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IL SINDACO RISPONDE A PUTZU: “CI VUOLE RISPETTO DI MINORI E ISTITUZIONI. VALUTERO’ AZIONI LEGALI”

Non tarda ad arrivare, con toni tutt’altro che distensivi, la risposta del sindaco Paolo Dosi all’interrogazione urgente avanzata dal consiglieri di Forza Italia Filiberto Putzu in merito alla vicenda della bimba, di fede musulmana, che avrebbe al richiamo di un’insegnante avrebbe reagito dicendo che il padre appartiene all’Isis. Nella nota il sindaco condanna il gesto del consigliere azzurro, richiamandolo al rispetto dei minori e delle istituzioni, valutando, nei suoi confronti, azioni legali per procurato allarme. Toni pesanti quelli del primo cittadino che richiamano il consigliere ad un senso di responsabilità verso le istituzioni, le famiglie e i minori, senza limitarsi a generare polemiche fini a se stesse. “Aver reso pubblica una notizia simile – conclude il sindaco nella sua nota – senza neppure averne verificato la veridicità, non ha alcuna utilità dal punto di vista sociale; se non quella, del tutto strumentale e individualistica, di aver garantito a Filiberto Putzu un titolo sugli organi di informazione. Mi riservo, quando questa vicenda sarà stata definitivamente chiarita, di valutare azioni legali per procurato allarme”. Nella nota il primo cittadino rassicura il consigliere azzurro di aver informato la Questura e si domanda “perchè non abbia provveduto a farlo subito lui stesso, con la tempestività e la riservatezza che la situazione avrebbe richiesto. Tra l’altro, non occorre essere consiglieri comunali per segnalare alla Questura sospetti di questo tipo: basta essere normali cittadini, o meglio, cittadini normali”.

Ecco il testo firmato dal sindaco Dosi

“Non è la prima volta che mi trovo a rispondere a interrogazioni del consigliere Putzu che definirei quantomeno fumose, allarmistiche e fondate non su certezze, ma su episodi non chiari e frasi riportate. Da un uomo delle istituzioni, che peraltro fa così spesso appello alla loro serietà, mi aspetterei riflessioni e comportamenti di tenore ben diverso”. Non cela il suo disappunto, il sindaco Paolo Dosi, nel criticare “le modalità con cui si è scelto di affrontare una questione così delicata, che riguarda in primo luogo una bambina di 10 anni e il suo diritto alla tutela della riservatezza, di un sereno rapporto con la scuola che frequenta e con i suoi coetanei. Non occorre che escano nomi e cognomi, perchè questo diritto venga calpestato”.

“Nel rassicurare il consigliere Putzu che ho immediatamente informato la Questura del contenuto della sua interrogazione – prosegue il sindaco – vorrei sapere perché, nel suo ruolo di componente dell’assemblea consiliare, non abbia provveduto a farlo subito lui stesso, con la tempestività e la riservatezza che la situazione avrebbe richiesto. Tra l’altro, non occorre essere consiglieri comunali per segnalare alla Questura sospetti di questo tipo: basta essere normali cittadini, o meglio, cittadini normali. Ricordo al consigliere – aggiunge Dosi – che l’Amministrazione comunale non è il riferimento competente per fornire risposte in una vicenda come questa, che riguarda innanzitutto la scuola in cui i fatti si sarebbero svolti e, qualora ritenga necessario un approfondimento, la Polizia di Stato, solo soggetto che ha la funzione e le competenze, certo non proprie del sindaco, di valutare la fondatezza degli eventi. Mi chiedo perché, a maggior ragione se riteneva fondate le sue preoccupazioni, abbia scelto la via dell’interrogazione e del comunicato stampa, prevaricando il ruolo della Questura e rischiando di precludere il buon esito di eventuali indagini sulla effettiva presenza di armi, dispositivi o materiale esplosivo, per le quali credo che la discrezione sia un requisito fondamentale”.

“Richiamo quindi il consigliere Putzu al dovuto senso di responsabilità, non solo nei confronti delle istituzioni ma in primo luogo verso i minori e le famiglie, senza limitarsi a generare polemiche fini a se stesse ma cercando di dare un contributo più costruttivo e consono al suo incarico di rappresentante dei cittadini. Aver reso pubblica una notizia simile – conclude il sindaco – senza neppure averne verificato la veridicità, non ha alcuna utilità dal punto di vista sociale; se non quella, del tutto strumentale e individualistica, di aver garantito a Filiberto Putzu un titolo sugli organi di informazione. Mi riservo, quando questa vicenda sarà stata definitivamente chiarita, di valutare azioni legali per procurato allarme”.

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LA MAESTRA LA SGRIDA, LA BIMBA RISPONDE: “MIO PADRE APPARTIENE ALL’ISIS”

Ogni parola va pesata e ripesata, mai come in questa circostanza. Certamente si risolverà in una bolla di sapone, ma la vicenda resta inquietante. A sollevarla è il consigliere comunale di Forza Italia Filiberto Putzu attraverso un’interrogazione urgente al sindaco Dosi. Una bimba di origini marocchine, rimproverata dall’insegnante nel corso di una lezione, avrebbe risposto che il padre appartiene all’Isis e che a casa possiede una cintura esplosiva con la quale potrebbe far saltare la scuola. Il consigliere azzurro è venuto a conoscenza di questa vicenda da altri genitori di bambini che frequentano la scuola elementare cittadina. Putzu chiede di conoscere se il primo cittadino sia a conoscenza dell’episodio riportato, se non ritenga -personalmente o tramite l’assessore competente- di verificare la veridicità dell’accaduto, se non ritenga in caso positivo di segnalare il fatto alla Polizia di Stato per gli opportuni accertamenti ed eventuali provvedimenti. Probabilmente, e con ogni auspicio, la vicenda si risolverà in nulla, certo fa pensare che una bambina rivendichi assurde e fantasiose appartenenze anzichè vivere in modo spensierato e scanzonato situazioni come questa.

GAZZOLA: “LA RICCI ODDI? IN QUESTI ANNI UN DOPOLAVORO”

Occorre una svolta, un cambio di marcia. Eugenio Gazzola, operatore culturale piacentino ed ex membro del consiglio di amministrazione della Ricci Oddi traccia le linee di ciò che, a suo parere, sarebbe auspicabile per il futuro della galleria. I fatti sono noti: dopo le dimissioni del presidente Giuseppino Molinari proprio nel giorno in cui si sarebbe dovuto leggere il nuovo presidente, emerge di nuovo, il nodo che riguarda la natura dell’ente, privato da statuto datato 1930, ma di fatto pubblico perchè l’unico sovventore è il comune di Piacenza. “Me l’aspettavo – ha detto Gazzola – ma per la Ricci Oddi è meglio così.Ora io Comune può operare nella trasformazione della galleria”. Da una parte c’è Molinari che non vuole snaturare la galleria, dall’altra, il sindaco Dosi che rimarca “una contraddizione intrinseca allo statuto stesso, che si è sempre prestata a dubbi interpretativi pur essendo stata più volte oggetto di approfondimenti” scrive in una nota il primo cittadino. E prosegue “le contingenze economico-finanziarie attuali, con i continui tagli alle risorse e l’incremento dei servizi cui far fronte, non rendono più sostenibile questa situazione per il Comune di Piacenza”.

Ecco come Eugenio Gazzola vede il futuro della Galleria di via San Siro definita negli ultimi anni “un dopolavoro con qualche guizzo di vitalità dettato dalla contingenza”

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A MONTICELLI PROFUGHI IMPEGNATI ALLA FESTA DELL’AGLIO

Sono otto i giovani profughi originari della Nigeria e del Ghana che si sono prestati ad attività di volontariato a Monticelli d’Ongina in occasione della Festa dell’aglio. Su due turni di lavoro, dal 29 settembre al 5 ottobre, si sono impegnati nel raccogliere materiale per i banchetti di Caritas e Avis il cui ricavato è stato devoluto in parte alle popolazioni alluvionate del territorio piacentino. In tutto i richiedenti asilo ospitati nel comune di Monticelli sono 14, a gestirli il GUS, Gruppo Umana Solidarietà, che, essendosi aggiudicato il bando della Prefettura, rientra tra gli enti gestori. La presentazione dell’iniziativa è avvenuta alla presenza del sindaco Michele Sfriso, dell’assessore Enrico Scaravella, del presidente di Avis Lucio Bussandri e del presidente di Caritas Paolo Ottolini. Il Gus è nato a Macereta, ma si sta diffondendo anche in altri comune d’Italia; sul nostro territorio è presente con due coordinatori e 4 operatori a Monticelli, Bettola, San Giorgio, Sarmato e Vigolzone.

MAINARDI: “LA CURA DEL TERRITORIO IN MONTAGNA NON ESISTE”

Ruspe al lavoro impegnate a riempire il vuoto che la violenza del Nure ha portato via in poche ore. Questa è la situazione che si presenta oggi sulla strada provinciale di Recesio. I lavori, secondo il cronoprogramma della Provincia, dovrebbero terminare entro il mese di ottobre. Un intervento particolarmente necessario perchè, ad oggi, la ex provinciale di Recesio non è in grado di sopportare per lunghi periodi carichi di peso eccessivi. Quello che si vede oggi è un grande cantiere, in cui il torrente è stato spostato dalla parte del monte, così come a Ponte dell’Olio, per permettere di proseguire i lavori. Certo balzano all’occhio le piante, i sassi e i detriti che l’acqua ha travolto. “La base della sicurezza è la pulizia dei corsi d’acqua – ci ha detto Alessandro Mainardi consigliere comunale di Ferriere – anche perchè in poche ore da un rigagnolo si può arrivare ad un vera e propria bomba d’acqua che distrugge ogni cosa”. La pulizia dei corsi d’acqua sembra una delle principali vie per garantire la sicurezza, perchè emergenze come quelle del 14 settembre, ritornano sempre più frequentemente a distanza ravvicinata. Ne sono un esempio l’alluvione di un intero quartiere a Parma un anno fa, l’alluvione in Costa Azzurra dello scorso week end e in Sardegna.

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SUL PALCO DI PIAZZA CAVALLI GLI ARTISTI UNITI PER PIACENZA

Saranno disponibili anche domani sera i biglietti per assistere al concerto in programma mercoledì 7 ottobre dalle 20.30 in piazza Cavalli. Sul palco, gli “Artisti uniti per Piacenza”, che si esibiranno per dare un aiuto concreto a coloro che sono stati colpiti dall’alluvione del 14 settembre scorso sul territorio locale: verrà infatti devoluto a questo scopo, tramite un conto corrente appositamente dedicato da Cariparma, l’intero ricavato dell’evento che vedrà insieme Daniele Ronda, Marco Rancati, Coro del Teatro Municipale, Link Quartet, Cani della Biscia, Mattia Cigalini & Techfood, Simone Fornasari, Paola Quagliata e Luca Garlaschelli, Paolo Codognola, Antonio Amodeo, Michael Fortunati e Sugarpie & The Candymen. Costo di ingresso, 15 euro, gratuito per i bambini fino a 12 anni purchè accompagnati da un adulto. L’invito a partecipare arriva, all’unisono, dai promotori dell’iniziativa: Comune di Piacenza, Comitato Vita in centro a Piacenza, Piacenza Music Pride, Siae, Unione Commercianti e Confesercenti (presso le cui sedi, così come in numerosi esercizi di città e provincia, sono acquistabili già da diversi giorni i biglietti), Blacklemon, Rugby Lyons, Metronotte Piacenza, Sartori Audio Video Luci, Tipolito Farnese, New Side e Fipe. Ad accompagnare la musica, saranno le immagini scattate dal giornalista Andrea Pasquali nei luoghi alluvionati, mentre la conduzione dello spettacolo sarà affidata alla giornalista Maria Vittoria Gazzola e a Maddalena Scagnelli, voce degli Enerbia.

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CARBONEXT: NUOVO INCONTRO PUBBLICO IL 15 A LUGAGNANO

La lotta dei comitati ambientalisti su Carbonext va avanti; un nuovo incontro pubblico è stato organizzato per giovedì 15 ottobre alle 21 al teatro  comunale di Lugagnano. “Da qualche mese la Valutazione di Impatto Ambientale relativa al progetto CarboNeXT di Buzzi Unicem per la cementeria di Vernasca (PC) è entrata nel vivo – scrivono gli organizzatori -. Il campo di battaglia principale (se non unico) è divenuto il Palazzo, all’interno del quale i cittadini non contano quasi nulla e non hanno gli strumenti per farsi ascoltare: dopo qualche mese di lavoro intenso, ma nascosto dai riflettori dell’opinione pubblica, i Comitati di cittadini che si oppongono alla devastazione della Val d’Arda attraverso un progetto impresentabile, zeppo di errori, e pericoloso per ambiente e salute umana, decidono di organizzare una serata pubblica per aggiornare i concittadini che continuano a chiedere come stia andando la lotta”.

“A che punto si trova la Valutazione del Progetto? Quali novità sono sorte dalle risposte di Buzzi Unicem alle osservazioni dei cittadini? Come si comportano i nostri politici locali e i tecnici della Provincia quando si trovano nei palazzi del Potere? Come si sono mossi i Comitati negli ultimi mesi, cos’hanno scoperto? Quali saranno i prossimi passi?”

“A queste e a tutte le domande e i dubbi della cittadinanza il Comitato “Basta Nocività in Val d’Arda”, il Comitato “Aria Pulita in Val d’Arda” e Legambiente Piacenza saranno pronti a rispondere giovedì 15 ottobre, dalle ore 21, presso il Teatro Comunale di Lugagnano Val d’Arda”.

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TERRE PADANE: “IL CONSORZIO SI APRE ALLA CITTA'”

E’ un’area di circa 130 mila metri quadrati quella oggetto della proposta di riqualificazione urbana del Consorzio Agrario Terre Padane. Un’area che comprende la zona tra via Pennazzi, via dei Pisoni e la Ferrovia. All’interno di questi spazi vi sono infrastrutture abbandonate da anni o scarsamente utilizzate, come il Piano Caricatore, l’ex Mercato Ortofrutticolo e parte del Consorzio Agrario provinciale, in fase di dismissione e in stato di forte degrado. Il complesso del Consorzio Agrario è in quasi completamento dismesso, fatta eccezione per il Palazzo dell’Agricoltura; gli immobili che fanno parte dell’ex mercato Ortofrutticolo sono inutilizzati, il Piano Caricatore di proprietà del Demanio non ospita edifici. Ecco come si inserisce la proposta di riqualificazione che il Consorzio agrario Terre Padane presenta al comune di Piacenza, dando così il via al percorso partecipativo coinvolgendo cittadini, enti e associazioni di categoria. Primo incontro pubblico lunedì 12 ottobre alle 21 alla Sala Betonazzi del Palazzo dell’Agricoltura per la presentazione del progetto. “Cosa fare di quest’area? ci siamo domandati – ha spiegato il presidente del Consorzio agrario Terre Padane Luigi Bisi – presenteremo un progetto che valorizzi questa parte di città con verde pubblico e infrastrutture che sgraveranno dal traffico via Colombo. Se il comune approverà il progetto, di cui per ora c’è solo il solo il rendering, è bene precisare che il Consorzio non cesserà alcuna attività, le zone interessate alla riqualificazione sono in disuso da oltre 20 anni”. “Non è una questione immobiliare – fa eco Marco Crotti presidente di Coldiretti – ma di condividere un progetto per la città restituendo a Piacenza una zona nuova, fruibile, moderna e viva”. L’area in questione è al 99% impermeabilizzata; l’idea nasce da una visione integrata di immobili di proprietà del Consorzio e di proprietà pubblica con risvolti positivi anche in termini di viabilità. “Dal 99% di costruito si passerà al 50% – spiega l’architetto – con soluzioni pluripiano che permetteranno un ampliamento in altezza. Per alleggerire il traffico su via Colombo è prevista una bretellina da via Pennazzi in direzione ferrovia verso Borgo Faxhall che comprenda anche l’ex Mercato Ortofrutticolo e il Piano Caricatore. Rispetto a come si presenta oggi, nella zona verrà implementato il verde pubblico, il comparto polifunzionale, residenza, spazi sociali, servizi alla persona. Non si tratta della riqualificazione di un quartiere ma di un vero e proprio pezzo di città che si integra nel tessuto urbano”. “Il progetto è particolarmente interessante per il Comune – conferma l’assessore Silvio Bisotti – perchè soprattutto la riqualificazione l’area del mercato ortofrutticolo andrebbe a chiudere la partita di Borgo Faxhall, per cui l’auspicio è di rendere il più rapido possibile l’avvio del percorso”. Ci vorranno tra i 7 e gli 8 mesi per avviare il progetto, tempo in cui Comune e i soggetti coinvolti esprimano il loro parere, nel frattempo proseguirà anche il percorso partecipativo con la città.

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