PD: GOBBI SEGRETARIO CON L’83% SULL’AGGRESSIONE DEL CHEOPE: “NON SOFFIAMO SUL FUOCO DELL’INTOLLERANZA”

Nessuna sorpresa per quell’83% di voti che, certamente lo hanno eletto segretario del partito democratico, ma che a dispetto dell’unitarietà inziale potrebbero sembrare non del tutto convincenti. Massimiliano Gobbi è il nuovo segretario dei Democratici della provincia di Piacenza, l’assemblea convocata a Piacenza Expo, lo ha ratificato stamattina. Accanto a lui, la vicepresidente sarà Virginia Zilli; segretaria del circolo cittadino Michela Cucchetti.
La sua elezione è avvenuta al termine di un percorso votato all’unitarietà ma anche alla democrazia e questo comprende anche le astensioni e i voti contrari.

Ruolo quantomai delicato quello del nuovo segretario che succede a Carlo Berra, commosso nel suo ultimo intervento in assemblea, che dovrà portare il partito alle elezioni del 2027, per confermare il centro sinistra alla guida della città. Sfida non scontata. La ricetta del neo segretario? Pragmatismo all’interno di un perimetro valoriale ben definito.

Poi ci sono le prese di posizione che la quotidianità impone; rispetto all’aggressione di qualche sera in via IV Novembre dal Pd arriva una ferma condanna per quanto accaduto nella consapevolezza che il tema sicurezza è cruciale e che non è il momento di esasperare la situazione accendendo altri fuochi. Il PD non parteciperà alla manifestazione antifascista del 2 luglio organizzata da Si Cobas e Contro Tendenza.

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YOUTHBANK PIACENZA PREMIA I 20 PROGETTI CHE DOVRANNO ESSERE REALIZZATI NEI PROSSIMI MESI

Dalla prevenzione del disagio mentale all’educazione alla finanzia, dalle manifestazioni culturali a quelle sportive, sono trasversali i temi toccati dai venti progetti pensati da altrettanti gruppi di under 26 e selezionati da loro coetanei attraverso il progetto YouthBank 2025, promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano per promuovere il protagonismo giovanile.

Il percorso è iniziato a settembre, con una prima call per selezionare le ragazze e i ragazzi dai 16 ai 25 anni che gestiscono la ‘Banca dei giovani’ per l’anno in corso (gli YouthBanker), loro hanno prima analizzato i bisogni dei giovani dei loro territori di riferimento (Piacenza città, Levante, Ponente e Vigevano), poi definito un bando per intercettare progetti di altri giovani under 26 (YouthPlanner) che potessero dare risposte concrete a questi bisogni e, infine, hanno scelto quali finanziare, con le risorse messe a disposizione dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.

La definizione dei progetti che riceveranno un contributo è stata celebrata ieri al “JOY Piacenza Party”, una festa cui hanno preso parte i Banker e i Planner, gli Enti del Terzo settore che li stanno affiancando, il coordinatore del progetto Edoardo Favari con Giulia Guardiani. Sono intervenuto per un saluto anche l’Assessore regionale Giovanni Paglia e Francesco Brianzi, assessore comunale del Comune di Piacenza, che patrocina l’iniziativa.

I PROGETTI. I progetti selezionati sono 7 per la YouthBank di Piacenza città, 7 per il Distretto di Ponente, 5 per quello di Levante e uno per Vigevano; un totale di 20 interventi che saranno finanziati, rispetto ai 39 che erano stati correttamente presentati nella prima fase del Bando di YouthBank Piacenza e Vigevano rivolto a giovani “progettisti sociali” dai 16 ai 25 anni, e si concretizzeranno grazie all’affiancamento di una organizzazione no-profit del territorio, come previsto dal regolamento.

A selezionare i progetti sono stati i “banchieri” under 26: Aicha Moudani, Carlotta Sali, Edoardo Montenet, Teresa Pozzoli, Michele Bersani, Elisabetta Epi, Piero Leonardo Carminati, Elisa Casari, Margherita Lecce, Benedetta Bisi, Stefano Donati, Elena Moreschi, Domenico Buonanno, Giulio Fontanella, Lucrezia Mangiarotti, Noemi Marenghi, Alice Quartuccio, Lorenzo Tramelli, Andrea Pizzi e Alessandro Drovanti.

CGIL SU AGGRESSIONE: “IL MINISTERO DIA RISPOSTE A QUESTI FENOMENI INACCETTABILI”

Secondo quanto emerge da notizie di stampa, testimonianze dirette e dalle prime indagini della polizia giudiziaria, si sarebbe trattato di una violenta aggressione a sfondo razziale al termine di una manifestazione dedicata alla sicurezza che si era svolta poco prima al Pubblico Passeggio. Due ragazzi di 22 e 24 anni, uno studente e un lavoratore, hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

In attesa che le indagini facciano piena luce su quanto accaduto è necessario ribadire con forza che Piacenza, decorata con la medaglia d’oro alla Resistenza, è da sempre una comunità capace di includere e integrare, grazie al lavoro, all’associazionismo, al volontariato e alle reti sociali forti e collaborative del territorio.

L’aggressione di mercoledì scorso è un segnale preoccupante che va condannato con determinazione. Come cittadini ci rivolgiamo alle istituzioni, a partire dal Ministero degli Interni, al quale chiediamo risposte in termini di contrasto a episodi di intolleranza razziale inaccettabili.

Episodi come quello avvenuto non sono degni della nostra storia e devono essere respinti e condannati con chiarezza da tutti coloro che rivestono un ruolo pubblico, a partire da movimenti e partiti che fanno della rappresentanza democratica la propria ragion d’essere. Una rappresentanza che, per essere davvero legittima, deve essere incardinata e ispirata ai principi costituzionali: lavoro, antifascismo, inclusione, pari opportunità.

Purtroppo, i fenomeni neofascisti trovano alimento anche nella normalizzazione del linguaggio d’odio.

L’opinione pubblica piacentina, negli ultimi giorni ha assistito a notizie preoccupanti attorno alla presenza di circoli di ispirazione neofascista. Poco dopo, una manifestazione sulla sicurezza pare dimostrarsi la cosa più insicura per una città: sfociare in gravi problemi di ordine pubblico per un’aggressione a sfondo razziale.

Quindi condannare questi episodi è un dovere all’interno di una comunità democratica e costituzionale.

Saremo sempre al fianco dei valori di solidarietà, rispetto, inclusione, partecipazione e antifascismo, che rappresentano le fondamenta della nostra convivenza civile e della nostra Costituzione.

SCUOLA EDILE-COMUNE DI GRAGNANO: IN ARRIVO DIECI RAGAZZI APPRENDISTI FRANCESI PER I CANTIERI SCUOLA

Arriveranno domenica dalla regione della Vandea i dieci apprendisti francesi, accompagnati da una docente che, con la loro professionalità, abbelliranno alcune aree nel comune di Gragnano. Questo grazie alla convenzione tra l’Ente Scuola Edile e il comune di Gragnano, per la realizzazione di cantieri scuola sul territorio comunale. L’Ente Scuola Edile già da diversi anni sul territorio, nell’ambito del progetto Erasmus, accoglie ragazzi stranieri che svolgono in Italia la transnazionalità prevista nel periodo di formazione.

I ragazzi in arrivo, hanno tra 17 e 18 anni e sono motivatissimi pittori edili, resteranno in Italia fino all’11 luglio. Due saranno le aree disponibili nel comune di Gragnano: il giardino Carella e piazza Marconi dove si dedicheranno alla riqualificazione delle aree indicate con interventi di ripulitura e decorazione dei manufatti presenti.

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SINDACA TARASCONI: “IL DEGRADO NON SI COMBATTE CON IL DEGRADO. QUANTO ACCADUTO E’ SQUALLORE ALLO STATO PURO”

La prima cittadina interviene sull’aggressione del Cheope: “il degrado non si combatte con il degrado; in attesa di capire come sono andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai”

Il degrado non si combatte con il degrado. E quello a cui la nostra città ha assistito ieri sera è, senza ombra di dubbio, degrado allo stato puro: violenza, botte, facce insanguinate, tavoli ribaltati, danni e paura tra i tanti ragazzi e ragazze che stavano semplicemente bevendo qualcosa o mangiando un gelato in centro. Degrado e squallore allo stato puro, indipendentemente dalle responsabilità penali che senz’altro verranno accertate dalle forze dell’ordine intervenute sul luogo dei fatti e che ora stanno svolgendo le indagini del caso.

Parlo di degrado che non si combatte con il degrado, perché giusto un paio d’ore prima degli episodi in questione, a poca distanza da dove sono avvenuti, si riuniva un presidio organizzato dalla Curva Nord, gli ultras del Piacenza Calcio, allo scopo – si legge in una nota dei promotori – di “portare all’attenzione un problema che ormai è noto a tutti, quello dell’insicurezza e della criminalità dilagante”.

Ebbene, stando alle prime ricostruzioni – che dovranno essere confermate dall’Autorità giudiziaria, l’unica titolata a ipotizzare collegamenti e formulare accuse – pare che alcuni giovani che poco prima avevano preso parte al presidio anti-degrado siano poi rimasti coinvolti negli episodi di violenza a cui in tanti hanno assistito e di cui vediamo ampi resoconti sui media locali; episodi che si sono conclusi con il ferimento e il ricovero in ospedale di due giovani di origine nordafricana.

Ora, in attesa di capire come siano andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai. La storia dovrebbe avercelo insegnato, ma ciò nonostante ci sono gruppi di persone che si riuniscono e inneggiano – come è avvenuto durante il presidio di cui sopra – a una sorta di ribellione contro un sistema che in qualche modo favorirebbe il dilagare della criminalità, della violenza, del degrado. E lo fanno con toni e concetti che trasudano violenza, durezza, intolleranza in nome di una situazione non meglio definita, tratteggiata in modo generico, superficiale, senza tener conto di ciò che dicono la Prefettura e le forze dell’ordine dati alla mano. Poco dopo il presidio sul Pubblico passeggio – e solo le indagini chiariranno se è stato un caso oppure no – assistiamo ad episodi criminali, violenti, degradati e degradanti. Episodi che hanno visto come protagonisti numerosi giovani prendersela con pochi. Alcuni organi di informazione parlano di “rissa a sfondo razziale”, e anche in questo caso sarà l’Autorità giudiziaria a chiarire se sia vero oppure no.

In ogni caso, promuovere la violenza per affrontare problemi (che si verificano in tutte le città italiane, e che qui a Piacenza sono tutt’altro che sottovalutati) non è il nostro modo di pensare e di agire. Anzi, sono convinta che certi toni, certi messaggi, certi slogan siano parte integrante del problema e ne aumentino la portata come benzina lanciata sul fuoco. E a farne le spese, come è avvenuto ieri sera, sono i cittadini per bene, ovvero quelli che si sono trovati ad assistere a uno spettacolo che oltre ad essere criminale è indecoroso e indegno; a farne le spese sono la sicurezza e l’ordine pubblico, che sono cose serie e complesse, e sono la materia di cui si occupano professionisti seri, preparati e titolati.

VIOLENTA AGGRESSIONE E RISSA IN VIA IV NOVEMBRE. PANICO TRA I PASSANTI. INDAGINI IN CORSO PER CAPIRE L’ORIGINE

Una cosa è certa: in pochi minuti si sono scatenati panico e paura trai passanti e gli avventori di una gelateria che si affaccia in strada. Via IV Novembre, tra piazza Genova e via Tononi, è diventata teatro, dopo le 23 di ieri, di una rissa violenta, sfociata in una pesante aggressione che ha coinvolto diverse persone. Due di queste, pare siano fratelli di origine nordafricana, sono stati feriti e, dopo le prime cure sul posto, sono stati trasportati all’ospedale.

Il motivo che ha scatenato la violenza e da dove sia partita è al vaglio delle forze dell’ordine, in particolare della polizia che insieme ai carabinieri, polizia locale sono intervenuti sul posto. Chi era presente racconta di avere visto anche colpi inferti con cinghiate oltre che pugni e cazzotti; in pochi minuti via IV Novembre é stata occupata da gente che scappava e a terra. Da capire se all’origine dell’aggressione vi sia il tentativo di rapinare uno dei feriti o se si tratti di altro, di una spedizione punitiva da parte di alcuni italiani proprio verso di nordafricani. Tutto davanti agli occhi atterriti e increduli del personale dei locali che si affacciano sulla via e dei clienti comprensibilmente spaventati.

 

FORPIN: CRISTINA REPETTI NUOVA PRESIDENTE. RACCOGLIE IL TESTIMONE DI GALLINARI

Cristina Repetti è la nuova presidente di Forpin, che nel 2024 ha festeggiato un nuovo record di fatturato. Si è tenuta martedì 24 giugno l’assemblea annuale di Forpin, l’ente di formazione di Confindustria Piacenza. Insieme alla consueta approvazione del bilancio, il Consiglio ha eletto Cristina Repetti presidente del Consorzio. Un emozionato Giuseppe Gallinari ha lasciato la guida dell’ente dopo ventuno anni.

La sua presidenza ha accompagnato una fase di crescita costante di Forpin in termini di ore di corsi erogate, fatturato e dipendenti. I ricavi dell’ente sono passati dagli 1,5 milioni di euro del 2004 agli oltre 4 milioni di euro del 2024.

«Questa è un’assemblea importante, ricorrono i 35 anni di Forpin. Fu allora che Confindustria ebbe l’intuizione di creare questa realtà, idea poi rivelatasi vincente», le parole di un emozionato Giuseppe Gallinari, presidente uscente. «Per questa occasione abbiamo invitato anche i dipendenti, affinché potessero vedere di persona il risultato di un bilancio 2024 particolarmente performante. Abbiamo superato i 4 milioni, un valore che anche solo cinque anni fa sarebbe stato impensabile. Questi risultati non arrivano per caso, sono il frutto di un grande lavoro di squadra, giorno dopo giorno, dando il massimo per l’obiettivo».

Un percorso lungo quello di Gallinari, da oltre vent’anni alla guida dell’ente: «Per me è il momento di lasciare. Nel 2004 fu l’ingegner Giuseppe Parenti a chiamarmi. Mi piace l’idea di chiudere il cerchio con il figlio Nicola. Ringrazio Confindustria, che ha rappresentato il mio primo luogo di lavoro. Poi i presidenti e direttori che si sono succeduti hanno creduto in me, non posso che ringraziarvi. Un pensiero va anche ai CDA e consiglieri che mi hanno supportato. È stata una esperienza estremamente importante a livello professionale e umano. Un grosso in Bocca al lupo a chi mi succederà».

Il testimone passa a Cristina Repetti. Responsabile delle risorse umane in TGR (azienda metalmeccanica a Castel San Giovanni), è attiva da anni nel sistema Confindustria Piacenza. È attualmente al suo secondo mandato come delegata all’education nel Consiglio di presidenza dell’associazione, confermata da Nicola Parenti dopo il quadriennio di Francesco Rolleri.

Cristina Repetti ha accettato l’incarico: «Grazie per la fiducia che mi avete dimostrato negli ultimi anni. Tengo particolarmente a questo incarico, è per me una grande sfida e un grande onore. La formazione è un pilastro fondamentale della mia azienda e Forpin rappresenta l’eccellenza del nostro territorio in questo ambito. Ci entrerò in punta di piedi, partendo dall’impronta importante che Gallinari ha dato a questa realtà nel corso degli anni. Non mancherà il grande lavoro di squadra: non vedo l’ora di cominciare».

Il CDA di Forpin è stato quindi confermato anche per il prossimo triennio 2025-2027: Luciana Manco, Luigino Peggiani, Salvatore Pesco, Dario Cappellini, Cristina Repetti, Giuseppe Cella, Gian Luca Andrina, ai quali si aggiungono Elena Dallavalle e Maria Grazia Torlaschi.

«Oggi è una giornata speciale, un momento importante per tutti noi di Forpin», le parole di Antonella Vologni, direttrice di Forpin. «Il 2024 è stato anno importante. Abbiamo gestito quasi mille aziende, con una crescita del 16% rispetto al 2023. È la fine di un capitolo importante e l’inizio di un nuovo nella nostra società. Il presidente Gallinari lascia il testimone dopo un percorso straordinario. Ha accompagnato la crescita con passione e dedizione. La società è cambiata profondamente, siamo cambiati nel fatturato e nei collaboratori. Oltre ai numeri e ai bilanci credo che il valore più grande lasciato sia il patrimonio umano fatto di relazioni sincere, rispetto, entusiasmo e voglia di costruire insieme».

Entusiasmo anche del presidente di Confindustria Nicola Parenti: «Complimenti a Forpin per i risultati di bilancio, che non sono mai scontati. Dietro ai numeri ci sono le persone. Appena entrato qui in assemblea ho percepito fin da subito l’emozione dei dipendenti per l’esserci. Complimenti a Giuseppe Gallinari per il suo percorso qui. Insieme a Forpin e Assoservizi puntiamo a formare una nuova cittadella dell’impresa, della formazione e della innovazione. Un progetto molto ambizioso, che verrà realizzato grazie all’impegno di tutti e grazie ai grandi risultati raggiunti anche da Forpin in questi anni».

SI INFIAMMA IL DIBATTITO SU CITTADELLA. CENTRO DESTRA “LA PIAZZA E’ DISTRUTTA”, APP “

Il cantiere è fermo da mesi e le reazioni della politica infiammano il dibattito intorno a piazza Cittadella. Il tema è uno di quelli che viene sempre fuori; che siano le comunicazione in consiglio oppure le interrogazioni dei consiglieri, ma ci sono periodi in cui si affaccia prepotentemente nel dibattito pubblico. Come in questo caso. Le parole della sindaca al quotidiano Libertà che ha definito lo stallo “inaccettabile” confermando di essere arrivati ad un bivio a causa dei troppi e, forse ingiustificati, ritardi, hanno scatenato le opposizioni.
Primi i gruppi di centro destra, Fratelli d’Italia, civica Barbieri Liberi e Lega, che definiscono “sorprendenti” le dichiarazioni della prima cittadina: “due erano i momenti in cui procedere alla risoluzione del contratto: quando emerse la falsa fideiussione e quando il concessionario non depositò, entro certi tempi, la famosa bancabilità”.
Ma c’è di più, fanno notare: “già l’amministrazione Barbieri, il 13 giugno 2022, pochi giorni prima dell’insediamento della nuova giunta di centro sinistra, aveva emesso una formale notifica dell’avvio della procedura di risoluzione per inadempimento contrattuale, frutto – si legge nella nota – di un approfondito lavoro tecnico e politico condotto dal tavolo interassessorile, coordinato dall’Avvocato Vezzulli e dall’allora Vicesindaco Elena Baio”. Perché l’archiviazione di quel percorso, si chiedono i capigruppo di centro destra? E l’affondo finale: “il Sindaco ha compreso solo ora il rischio di arrivare alle elezioni del 2027 con una Piazza Cittadella devastata e cerca tardivamente di correre ai ripari. Ma è troppo tardi: la piazza è distrutta, le attività commerciali sono allo stremo, i residenti esasperati, il centro storico impoverito”.

Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia parla di “amministrazione senza visione”, Ammettere il fallimento non è una resa: è un atto di responsabilità verso la città. Chi si candida a governare deve saper prestare ascolto e non ignorare allarmi importanti come quelli ricevuti su Piazza Cittadella”.

Ha un tono diverso il comunicato stampa di Alternativa per Piacenza che, si rivolge anche ai colleghi di opposizione, ribadendo la contrarietà, fin dal principio al progetto del parcheggio interrato, evidenziandone da subito le innumerevoli criticità, attraverso conferenze stampa e interventi in consiglio comunale. “Non sorprende – si legge – che la questione di Piazza Cittadella da tempo scateni, chi da destra, cerca di utilizzare la vicenda per i propri fini politici in vista delle prossime elezioni amministrative. Fa parte di un certo modo di far politica che non appartiene ad Alternativa per Piacenza. continueremo ad agire nell’ambito Istituzionale come fatto sino ad ora, auspicando maggiore ascolto su una partita la cui soluzione appare ancor più complessa di prima e che rischia di lasciare in eredità alla città un’area ulteriormente compromessa. E conclude “È il momento di farsi trovare pronti, iniziando a valutare soluzioni alternative e veramente condivise per una volta con la città, evitando di dover pagare un prezzo ancor più alto di quello già pagato”.

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ANCHE A PIACENZA NASCE LA SEZIONE TERRITORIALE PER UN LAVORO AGRICOLO DI QUALITA’

Da oggi anche Piacenza e la sua provincia avranno una sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità, con sede presso l’Inps. Cosa significa? In sostanza, grazie a questo protocollo preventivo firmato tra prefettura, enti ed associazioni del modo agricolo, sindacati di categoria e regione, viene assicurata la qualità del lavoro agricolo e tutelata la sua sicurezza contro sfruttamento, caporalato e intermediazione illecita.

Le aziende che entreranno a fare parte di questa rete virtuosa godranno dei benefici connessi, quelle che ne saranno escluse per propria volontà saranno soggette a controlli periodici e, nel caso di irregolarità, sanzionate.

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PIACENZA ECONOMIA E LAVORO: RITORNO ALLA BASSA CRESCITA, MA IL SISTEMA E’ RESILIENTE

E’ una duplice lettura quella che si riferisce ai dati a consuntivo dell’anno 2024 del rapporto congiunturale Piacenza economia lavoro e società. In particolare ne esce un quadro abbastanza positivo se per il mercato del lavoro e il sistema demografico, meno invece per quello che riguarda la crescita del sistema economico. Secondo le ultime stime di aprile di Unioncamere Emilia-Romagna, il valore aggiunto piacentino avrebbe sperimentato nel 2024 una variazione che non è andata oltre lo 0,5 per cento, e che proseguirebbe, pur con una leggera accelerazione (+0,7%, come in regione), anche nel 2025.
a livello imprenditoriale, la produzione industriale rilevata nell’indagine campionaria del sistema camerale, nel 2024 ha chiuso a Piacenza ancora con un risultato positivo (+0,3%), ma in decisa decelerazione a confronto con il +2,8% del 2023 e il +6,8% del 2022, tuttavia in controtendenza rispetto al dato negativo registrato ancora per l’Emilia-Romagna, confermando una maggiore resilienza.

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